Da
Roma_Daily_News
by Valeriu Nicolae
L'espulsione dei Rom dalla Francia non funzionerà, perché la Francia (e
l'Europa) non ha idea di quanto succede nei ghetti rom o di come integrare i
Rom.
16/08/2012 - Le autorità francesi hanno nuovamente iniziato a smantellare i
campi rom "illegali", offrendo ai Rom rumeni 300 €. a testa ed un biglietto
gratuito per la Romania.
Una gamma piuttosto ristretta di media ha ripreso la notizia, la maggior
parte sono stati critici verso le autorità francesi. La Commissione Europea ha
rilasciato una dichiarazione, però solo da un portavoce di basso profilo. I
politici francesi ed europei sono stai in notevole silenzio.
Nell'estate 2010, l'allora presidente francese, Nicolas Sarkozy, promise che
avrebbe smantellato metà dei campi rom illegali in Francia e avrebbe rimandato
in patria i Rom bulgari e rumeni. François Hollande - allora una figura di
spicco dell'opposizione - assieme ad altri socialisti criticò fortemente
l'approccio governativo della destra. La Commissione Europea asserì che la
Francia stava usando metodi mutuati dai nazisti e Viviane Reading, commissaria
alla giustizia, disse che "questa è una situazione a cui mai avrei pensato
l'Europa avrebbe dovuto assistere dopo la II guerra mondiale"; mentre il
Parlamento Europeo emise parole forti per condannare l'azione francese. Molti
dei più importanti canali d'informazione condannarono le azioni francesi.
Ma il nuovo governo socialista sembra agire esattamente come fece quello
precedente di destra nel 2010.
Perché questa differenza?
Lo scontro nel 2012 tra Reding e Sarkozy costò caro ad entrambe. Sembra che
tanto la Commissione Europea che le autorità francesi abbiano imparato la
lezione. La decisione di Reding di lasciare la risposta ad un portavoce,
continua la sua politica dal 2010, nell'essere molto attenta a non alzare troppo
la voce contro la Francia. Da parte sua Hollande sta lasciando la questione in
mano alle autorità locali e al ministro degli interni. Molto probabilmente,
entrambe sperano di trovare una soluzione accettabile per evitare l'attenzione
dei media e risolvere senza troppo rumore le questione sollevate dalla presenza
dei campi rom illegali in Francia.
Il problema è che questo approccio non può funzionare. Né la Commissione né
il governo francese (e nessun governo UE, se è per questo) sembrano avere idea
di che cosa stia succedendo. I maggiori incentivi per i governi de3i paesi di
provenienza dei Rom, assieme a quelli per i Rom stessi, incoraggiano la
migrazione verso ovest, invece dell'inclusione nelle loro società.
Ecco alcune delle cose che i politici in Francia, Europa orientale ed
incaricati di Bruxelles non sanno o non vogliono dire:
- I ghetti in Romania e Bulgaria sono ben peggiori di
qualsiasi campo illegale in Europa occidentale. Il numero di
quanti vivono in questi ghetti sta crescendo. E così il numero
di tossicodipendenti, infetti da HIV/AIDS, criminali ed
analfabeti funzionali.
- Lavorare, mendicare, prostituirsi o piccola criminalità
fanno guadagnare di più - sino a 20 - 30 volte - in Europa
occidentale che nei luoghi di provenienza dei Rom.
- I servizi sociali per i Rom migranti sono di gran lunga
migliori nei campi illegali in Francia, dei servizi disponibili
per quei cittadini rumeni, ungheresi, slovacchi o bulgari che
vivono nei ghetti.
- Le condanne per crimini minori e le condizioni delle
prigioni in Europa dell'est, rendono quasi una meta vacanziera
le prigioni in Francia, Italia e GB.
- Pagare 300 €. a rimpatrio ed offrire il biglietto aereo
gratis è un enorme spreco di denaro pubblico, oltre che un
significativo incentivo ad ulteriori migrazioni. La famiglia rom
che migra in Francia ha in media cinque componenti; quella
famiglia riceverà 1.500 €. per tornare in Romania. Il costo di
un biglietto del bus per la Francia è di circa 40 €. a persona -
diciamo 200 €. a famiglia. Ciò significa un guadagno netto di
1.300 €. - più delle entrate annuali medie di una tale famiglia
in un ghetto.
- La maggior parte degli stati membri dell'Europa centrale ed
orientale hanno significativi incentivi per sbarazzarsi dei Rom.
I governi a Bucarest, Sofia, Budapest, Bratislava e Praga non
godono di incentivi per fermare la migrazione dei Rom. Che sono
di gran lunga la minoranza etnica più odiata nella regione - la
popolazione maggioritaria è felice di votare per qualsiasi
politico anti-Rom. In Romania a migliaia cantano per la morte
dei Rom durante le partite di calcio. Per molti politici nella
regione, il "dumping etnico" - i Rom che lasciano il loro paese
- appare una soluzione migliore dell'inclusione sociale.
- Quando si tratta di Rom, il razzismo istituzionale -
tradotto in mancanza di accesso e partecipazione significativi
ad un'istituzione - è insito nelle istituzioni europee. E'
spaventosa la mancanza di esperienza pratica o persino
accademica nell'agire con l'inclusione rom a livello di
istituzioni europee. Alcuni dei peggiori esempi sono la
Commissione Europea e l'Agenzia per i Diritti Fondamentali, le
principali organizzazioni incaricate dell'inclusione sociale a
livello europeo. Questo toglie legittimità alle istituzioni
quando fanno raccomandazioni agli stati membri, riguardo le
misure per l'inclusione sociale dei Rom, in particolare quando
ci si riferisce ad azioni positive.
- La presenza di politici rom nei principali partiti o nei
governi è abissale. Lo stesso riguardo la presenza di esperti
rom o incaricati nel processo decisionale.
- E' stato riconosciuto dal 1984 che i Rom sono discriminati
ed esclusi. Ma gli stati membri UE hanno fallito
drammaticamente, facendo sostanzialmente nulla anche solo per
fermare la tendenza alla crescente esclusione. La situazione
attuale è il diretto risultato dell'inazione o di politiche
inette, disegnate da persone ben intenzionate senza nessuna
esperienza sulle questioni rom.
Soluzioni ce ne sono. Ma non sono né immediate né a buon mercato. I Rom
devono diventare cittadini rispettati del loro paese, ma anche responsabili.
Questo non può accadere solo tramite grandi discorsi a Bruxelles o costose
conferenze negli hotel a cinque stelle delle capitali dell'Europa orientale.
Gli sforzi vanno prima di tutto incanalati verso il lavoro a livello base,
con l'obiettivo di rendere i Rom cittadini responsabili ed attivi, eliminando l'antiziganismo,
creando incentivi a favore delle parti principali, governi ed istituzioni UE
volte a rafforzare i Rom, e misure che assicurino ci siano almeno alcuni Rom
nelle posizioni decisionali a livello nazionale ed europeo.
Valeriu Nicolae è un Rom rumeno con molti anni di esperienza di lavoro nei ghetti. Nel 2009 ha iniziato un progetto in uno dei peggiori ghetti in Romania, che ha ricevuto il premio UNICEF 2012 come miglior progetto sportivo ed educativo. La sua organizzazione il Centro di Politica per i Rom e le Minoranze, ha anche ricevuto il premio Sviluppo della Società Civile Rumena nel 2012.