\\ Mahalla : Articolo : Stampa
Serbia
Di Fabrizio (del 21/07/2012 @ 09:14:02, in Europa, visitato 2176 volte)

Premessa: mercoledì scorso ho pubblicato questo appello di Amnesty International. Avevo chiesto altre informazioni a Paul Polansky, che vive proprio a Niš. Di seguito troverete la traduzione della sua risposta. Nota: nel frattempo ho sentito anche altre conoscenze che ho in zona; mi hanno risposto di non averne mai sentito parlare. Curioso: succede lo stesso anche in Italia. E' più facile venire a conoscenza di ciò che accade, per esempio, in Romania o in Francia, rispetto a ciò che succede alla porta di casa nostra.

    Fabrizio, ecco cosa ho scoperto. Tuttavia, dopo averlo scritto, ho saputo che ora il sindaco sta mandando da mangiare ai Rom, ed ha incaricato uno dei suoi assistenti di tenerlo informato giorno per giorno sulla situazione. Vuole aiutarli veramente.

    Paul

NISH REPORT 19 luglio 2012: Ieri alle 14.46 ho ricevuto una telefonata dall'ufficio del sindaco, che mi informava che la acqua era stata collegata alle 11.00 all'edificio abbandonato. La portavoce diceva che il sindaco era intervenuto personalmente per ordinare l'aggancio, e che lui assieme ad un altro funzionario avevano visitato il sito per confermare che le famiglie romanì avessero l'acqua. La portavoce mi ha anche detto che il municipio di Nish aveva inviato una mail a tutti i soggetti interessati e la conferma del collegamento veniva riportata sulla pagina web del comune. (vedi QUI ndr.)

Le ho risposto di porgere le mie congratulazioni al sindaco. Vorrei incoraggiare chiunque legga questo rapporto ad inviare una mail al sindaco (zoran.perisic@gu.ni.rs - mayor@ni.rs) per ringraziarlo dell'azione, anche se era in carica da soli tre giorni lavorativi. L'ex sindaco aveva resistito oltre 80 giorni senza collegare l'acqua.

Più tardi, il pomeriggio stesso, ho incontrato presso l'ufficio abbandonato Marija Manic, rappresentante ERRC per la Serbia. E' Romnì, all'ultimo anno degli studi di legge. Ha operato con queste famiglie romanì prima che fossero espulse da Belgrado, e conosce la loro storia probabilmente meglio di chiunque altro.

Era sorpresa che il nuovo sindaco avesse ordinato il ripristino dell'acqua, essendo in carica solo da pochi giorni. In quanto esponente del vecchio partito di Milosevic, lei temeva che fosse più difficile collaborare con lui che col sindaco precedente.

L'acqua viene immessa tramite un tubo rotto. L'acquedotto cittadino ha collegato l'acqua, ma rifiuta di riparare il tubo.

Sfortunatamente, dopo essere arrivati in loco, ci è stato detto e mostrato rapidamente che la conduttura era difettosa. L'acquedotto cittadino aveva sì collegato l'acqua, ma in un pozzetto sotto terra c'era un tubo che perdeva acqua. L'acqua che raggiunge il solo rubinetto (nei bagni turchi) ha pochissima pressione. L'acquedotto ha rifiutato di riparare il tubo rotto, dicendo ai Rom che dovevano provvedervi loro. Ovviamente, i Rom non hanno né soldi né capacità per farlo.

L'unico rubinetto dell'edificio, nel vecchio bagno turco. Settimana scorsa funzionari dell'acquedotto avevano visitato l'edificio, dicendo che non c'erano tubature per portare l'acqua al palazzo.

Dopo aver fotografato la perdita d'acqua, ho chiesto ai Rom se conoscessero un idraulico che potesse riparare il tubo. Ho promesso loro che avrei pagato il lavoro se l'avessero tr4ovato immediatamente. In quindici minuti è arrivato, assieme al suo assistente, e ci siamo accordati per una riparazione immediata. Sono balzati sul loro scooter, precipitandosi a comperare i materiali.

Dato che il tubo era di plastica, c'era bisogno di elettricità per poterla fondere ed unirlo con il nuovo. Ma l'edificio non ha corrente, e l'idraulico ha dovuto usare una prolunga, collegandola ad una casa serba lì vicino. Così dopo un'ora il tubo era stato riparato e la pressione dell'acqua era tornata alla normalità.

Durante la riparazione, nel pozzetto è stato scoperto un ratto, che è stato ucciso perché il lavoro potesse continuare. I ratti sono comuni negli edifici abbandonati e la matriarca del clan che vive lì mi ha mostrato la punta del suo piede, che era stata morsicata. Ma rivendicava con orgoglio che dopo averla morsa il topo era morto.

Al centro della foto, il ratto ucciso dall'idraulico.

Marija ha promesso di mandarmi una memoria scritta su tutta questa storia. Una volte ottenute tutte le informazioni, spero di lavorare assieme a lei per trovare qualche soluzione. Credo che il nuovo sindaco, medico universitario ed ex primario del centro cardiologico di Nish, abbia mostrato buona volontà nel rispondere così velocemente al mio appello per fornire l'acqua a queste famiglie. Era subentrato nell'incarico da pochi giorni, e probabilmente ha bisogno di tempo per informarsi sul pregresso di questa situazione. Lo conosco da oltre sei anni e ritengo che farà la cosa giusta per questi Rom.

Il nuovo impianto che l'acquedotto ha rifiutato di realizzare.

Probabilmente l'ex sindaco non voleva aiutare questi Rom senzatetto, per paura che gli elettori locali sarebbero stati contro questo appoggio. 


Le condizioni di vita nel vecchio magazzino abbandonato, dove queste quattro famiglie romanì stanno provando a sopravvivere. Il municipio di Belgrado aveva promesso loro dei container una volta che fossero arrivati a Nish. (per vedere le ultime due immagini a grandezza naturale, cliccarvi sopra, ndr)

(le foto sono di Paul Polansky)