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Ungheria
Di Fabrizio (del 15/07/2012 @ 09:16:25, in Europa, visitato 1391 volte)

Da Hungarian_Roma

New Left Project Dietro la "questione" Rom by Carl Rowlands

"Sandor" è un senzatetto rom di Budapest - parla della sua vita. esperienze e prospettive, nel dialogo con Carl Rowlands.

Ho perso la mia famiglia in un incidente quando avevo 16 anni. A quell'epoca, iniziai a passare la notte alla stazione della metropolitana di Ferenciek tere a Budapest. Altri Rom del posto si assicuravano che avessi qualcosa da mangiare e che per andare a scuola il mio aspetto fosse OK. Fintanto che era possibile, ci si prendeva cura di noi. Capita spesso che all'inizio i giovani finiscano per strada, e se vogliono l'indipendenza totale, qualsiasi ne sia la ragione, è lì che la troverai.

Nella mia esperienza, di solito ci sono due aspetti nel diventare senzatetto - fattori psicologici e fattori sociali. Se un giovane è alienato e non sente di appartenere a qualcosa o qualcuno, allora la strada può essere un surrogato della famiglia, e c'è molto da imparare dai più vecchi. Molti non hanno un senso di appartenenza o un luogo.

Però, molti giovani rom possono sempre trovare un posto da chiamare casa in qualche parte della comunità, che non sia con i loro genitori naturali. Le vie di fuga da droga e alcol, come pure dalle malattie mentali, sono meno comuni tra i Rom. Spenno vanno cercando l'indipendenza, assieme ad una certa dignità e rispetto. Ciò spiega come mai non sono molti i Rom che si sistemano in rifugi per senzatetto, e che non vedano gli incentivi o i risultati immediati in questi comportamenti.

Le migrazioni verso occidente sono guidate da questa ricerca per un'esistenza migliore ed un posto per vivere dove essere da esseri umani. Naturalmente, la recessione colpisce in tutta Europa, ma la "rete di sicurezza" funziona meglio in altri paesi che in Ungheria, o per esempio Romania o Bulgaria. Di sicuro ci sono possibilità di sfruttamento. C'è un villaggio nella regione di Békés dove tutti i Rom hanno venduto le loro proprietà per ottenere al mercato nero dei visti per il Canada. Le autorità canadesi li hanno rimandati in Ungheria, così la maggior parte degli abitanti del villaggio oggi è senzatetto. Questo è solo un esempio di come quando queste migrazioni falliscono, si tramutano in povertà cronica.

Di solito, i Rom senza casa mantengono le distanze dagli altri senzatetto. Così come i i Rom si mantengono puliti e ben vestiti nonostante vengano rifiutati o vilipesi dal resto della società. I Rom di solito considerano la coesione famigliare più importante del denaro. Difatti i Rom tendono a pensare in termine di "soldi facili" e soddisfare i bisogni immediati loro e della comunità. Prestano più tempo alla famiglia che al denaro. Questo li rende particolarmente vulnerabili quando l'economia si deteriora, anche se presto trovano opportunità di lavoro e di accesso alle risorse. Negli anni '90, col peggioramento delle condizioni economiche in Ungheria, emersero rapidamente comunità in Scandinavia, Francia, Spagna e Italia, che furono capaci di offrire aiuto ai nuovi arrivati. Senza molti fiducia nei servizi sociali ufficiali, esiste un alto grado di autosufficienza interna, con membri interni che si incaricano di somministrare cure e medicine al posto dei medici convenzionali.

I Rom non sono facilmente comprensibili dagli altri Ungheresi. L'attuale governo include quanti sembrano esserlo, anche se loro lo negano. Alcuni Ungheresi si sentono minacciati da ciò. I Rom tendono alla loquacità, amano il confronto e la discussione. Questi aspetti rumorosi del nostro comportamento, non sono facili da capire per gli altri.

Dopo aver viaggiato in Germania, Mongolia e Cina, ed essere diventato un  ricercatore medico in Malesia, ho vissuto a Szeged per un po' di tempo, dormendo all'addiaccio quando non c'era lavoro e non c'era dove andare. E' stato dormendo all'aperto che sono diventato davvero parte di una comunità rom. Ero in grado di fornire assistenza medica, sulla base delle mie conoscenze e contatti con varie associazioni caritative. Nonostante la grande povertà, ci si assicurava che a Szeged nessuno patisse il freddo o la fame.

Budapest è un posto difficile per chi non ha casa, penso che in questi giorni ci siano oltre 7.000 persone che dormono all'addiaccio. Non sappiamo quanti siano Rom. Tuttaviaa Budapest ci sono reti per Rom senza fissa dimora, per cercare di assicurare loro la vita e la dignità.

E' buffo che ci siano così tanti Ungheresi razzisti. Diventa una farsa in cui sappiamo che saranno i perdenti finali. Siamo colpiti solo quando la cosa ci riguarda personalmente. Dobbiamo comportarci come una comunità, anche quando siamo sotto pressione estrema da parte della polizia o degli altri gruppi. Cerco di insegnare ai giovani ad ottenere senza rubare ciò di cui hanno bisogno. Il governo vuole creare tensione, ma tra i giovani l'antipatia non è genuina. Il governo ungherese ha bisogno di questo "problema rom" per distrarre l'attenzione dai suoi fallimenti di base, ed in questo modo gli istituti ed i progetti sociali sviluppano le loro basi di finanziamento...

"La città è per tutti" è la prima organizzazione comunitaria [di senzatetto] in Ungheria a riflettere su tutti i tipi di norme e comportamenti culturali. Ho trovato una vera sensibilità alle differenze sociali e un autentico tentativo di comprendere le questioni che circondano i senza fissa dimora, per rappresentare i nostri interessi.

L'autore intende ringraziare l'organizzazione "La città è per tutti" (A Város Mindenkié - www.avarosmindenkie.blog.hu) per la preziosa collaborazione nell'organizzare l'intervista.