Da
Czech_Roma, a proposito dei fatti di
fine aprile
The Prague Post: AFP Photo. I residenti di Břeclav hanno manifestato il
22 aprile per protestare contro una presunta violenza su un quindicenne da parte
di tre Rom. Ora la polizia dice che il ragazzo si è inventato la storia
Secondo la polizia, il quindicenne che diceva di essere stato
brutalmente malmenato dai Rom a Břeclav, Sud Moravia, ad aprile, in realtà si
era procurato da solo le ferite, dopo essere caduto da una ringhiera.
Il ragazzo era caduto mostrando esercizi ginnici ad i suoi amici, all'ottavo
piano di una casa, secondo quanto riportato dalla Czech News Agency (ČTK). In
seguito aveva inventato una storia, per paura della reazione della madre.
L'incidente aveva suscitato a Břeclav sentimenti anti-rom, e l'Associazione
Nazionale dei Rom ha detto che sarebbe ora di prendere in considerazione le vie
legali del caso.
Da
Roma_Francais
Radio PRAHA -
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Il ragazzo di 15 anni, che lo scorso aprile aveva sostenuto di essere stato
aggredito da tre persone di origine rom. ha ammesso alla polizia di aver mentito
e di essersi ferito da solo. La sua testimonianza iniziale aveva scatenato
reazioni significative a Břeclav, piccola città della Moravia del Sud con 25.000
abitanti. Per manifestare il loro sostegno alla famiglia e alla vittima,
amputata di un rene, ma anche per rivendicare maggior sicurezza, 2.000 abitanti
del comune avevano manifestato nel centro di Břeclav contro la comunità rom.
Photo: CTK
Un mese più tardi, la verità è tutt'altra, come ha confermato mercoledì la
polizia dopo aver sottoposto il ragazzo alla macchina della verità. All'origine,
secondo la versione fornita alla madre e agli inquirenti, aveva detto di essere
stato assalito da tre Rom, per non avere le sigarette che gli avevano chiesto.
Il responsabile delle indagini, Luděk Blahák, ci da la reale versione dei fatti:
"Il ragazzo stava esibendosi davanti a dei coetanei, tra cui due ragazze. Si
trovava all'ottavo piano di un edificio. E' salito sulla ringhiera, si è sospeso
per eseguire un'acrobazia, e poi è caduto. Si è ferito urtando la ringhiera
situata ad un piano inferiore. Alla scena assistevano tre testimoni, della
stessa età della vittima. La verità è che il ragazzo ha avuto paura di
raccontare a sua madre quel che era successo, temendo la sua reazione."
La sua iniziale testimonianza aveva sollevato un'ondata di emozione e
solidarietà, assieme però all'odio contro la comunità rom di Břeclav, stimata in
circa 500 abitanti. Soprattutto, sulla base di questa sola falsa testimonianza,
2.000 persone avevano aderito, una domenica a fine aprile, ad un appello del
Partito dei Lavoratori della Giustizia Sociale, di estrema destra, per
manifestare la loro collera in centro città. Si erano uditi tra la folla slogan
come "Il sindaco dorme mentre gli zingari uccidono" o "Stop al terrore zigano" (cf.
http://www.radio.cz/fr/rubrique/faits/incident-de-breclav-2000-habitants-de-la-ville-suivent-les-extremistes-et-manifestent-contre-les-roms).
Il sindaco di Břeclav, Oldřich Ryšavý, tenta di spiegare come può essere
accaduto:
Oldřich Ryšavý e la madfre del ragazzo, photo: CTK
"A Břeclav la situazione è delicata. Ci sono tensioni sociali,
evidentemente. Siamo tra le regioni ceche più povere, al confine con la
Slovacchia e l'Austria. Siamo ad un incrocio, il primo punto d'arrivo per la
gente proveniente dalla Slovacchia e dai Balcani. Non posso negare che esista
una piccola criminalità e che il sentimento d'incertezza esistenziale tra gli
abitanti della regione sia relativamente forte."
In seguito, diverse voci si sono levate per criticare il comune, accusato di
aver autorizzato la manifestazione. Ma Oldřich
Ryšavý se la prende con i media per come hanno trattato la vicenda, e secondo
lui si tratta di disinformazione, o meglio di "mala informazione".
"Siamo stati messi davanti al fatto compiuto: l'evento si sarebbe tenuto lo
stesso. Anche se l'avevamo vietata, il Partito dei Lavoratori sarebbe arrivato
lo stesso. La nostra reazione dunque è stata di adottare tutte le misure di
sicurezza possibili per evitare incidenti. La polizia ha fatto ogni sforzo
possibile perché non succedesse nie3nte a prescindere dal colore della pelle.
Mercoledì scorso ho discusso con i capi della comunità rom di Břeclav ed ho
domandato loro di mantenere il sangue freddo. Hanno promesso di farlo. Noi
facciamo tutto il possibile perché Břeclav sia una città calma e sicura."
Se comunque Břeclav non si è trasformata in una città assolutamente calma e
tranquilla, la tensione che regnava ad aprile sembra essersi un po' placata. E
l'ammissione fatta mercoledì dal ragazzo di aver mentito potrebbe portare alcuni
degli abitanti a riflettere a fondo sulla loro partecipazione alla
manifestazione anti-rom. Questa almeno la speranza del sindaco:
"Di sicuro è come una catarsi. Alcuni probabilmente avranno un grosso mal di
testa. Ma ciò che è auspicabile, è che la famiglia reagisca e si rivolga alla
popolazione. E' quel che ho detto alla madre quando l'ho incontrata. La
decisione dipende solo da lei, ma penso che così potrà rimettersi dallo shock
morale che sta vivendo ed aiuterebbe anche la popolazione di Břeclav."
La madre ha presentato le sue scuse a tutta la comunità rom di Břeclav,
photo: CTK
Giovedì scorso la madre ha presentato le sue scuse a tutta la comunità rom di Břeclav.
Ha affermato di non capire perché suo figlio non le abbia detto la verità,
precisando che se l'avesse educato con rigore, non avrebbe avuto comportamenti
simili. Con una lettera di scuse, ha anche reso i 4.000 euro versateli dal
cantautore Michal David per la rieducazione del figlio. Erano stati raccolti in
un concerto di beneficenza a suo favore, organizzato a Břeclav sabato sera.
Dal canto suo, la polizia ha chiuso il caso: non c'è stata alcuna aggressione.
Tuttavia, contro il ragazzo può essere intentata un'azione legale per falsa
testimonianza, e lo stesso vale per i testimoni dell'incidente che sono rimasti
muti. L'Associazione dei Rom della repubblica Ceca ha accettato le scuse dalla
madre del ragazzo. Lamenta però la sottovalutazione dell'odio razziale.
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