Da
Roma_Francais
Strategia d'inclusione dei rom: la Fnasat denuncia una "mancanza di
ambizione"
La Francia ha rimesso alla Commissione a fine dicembre, la sua strategia
sull'inclusione dei Rom. Il testo rifiuta un trattamento specifico per una
minoranza etnica, e intende ridurre le disuguaglianze nel contesto del "diritto
comune". Per la Fnasat, manca di ambizione, in particolare per la realizzazione
di aree d'accoglienza per la "gens du voyage"i.
"La tradizione repubblicana francese, che si traduce in un concetto
esigente del principio di uguaglianza, non permette di prendere in
considerazione misure mirate in modo specifico, nei confronti
di un gruppo etnico". E' quello che indica la Francia nel suo progetto di
strategia d'inclusione dei rom, consegnato alla commissione a fine dicembre. Un
obbligo che scaturisce dal piano presentato dalla commissione in aprile scorso,
il quale chiede a ogni stato di presentargli entro fine 2011 una strategia
indicando ciò che intende mettere in opera, per ridurre le problematiche
relative all'inclusione dei rom. Ad oggi, solo 14 stati su 27 hanno consegnato
la propria copia. La maggior parte di questi testi è stata convalidata da
Bruxelles. Soltanto le strategie di Francia e Repubblica Ceca restano allo stadio
di progetti...
Diritto comune
A livello europeo, il termine "Rom" non si riferisce esclusivamente a un gruppo
etnico originario di Romania o Bulgaria, ma include anche la "gens du voyage". In
Francia, a contrario, si tiene a considerare lo stile di vita della "gens du
voyage",
che non è quello dei rom sedentari nei loro paesi d'origine, i quali però,
arrivati in Francia, si ritrovano spesso in una situazione di grande precarietà.
Da questo, una grande ambiguità nei termini, che la strategia francese fatica a
evitare. Si prefigge come obiettivo di permettere a tutte le comunità
marginalizzate, che vivono sul suo territorio, e non in modo specifico ai rom o
alla "gens du voyage", di accedere alle politiche di "diritto comune". Ma misure
specifiche possono tener conto del loro stile di vita. Elenca quindi una lista
di azioni generalizzate condotte in Francia, a destinazione di queste comunità
marginalizzate, ma messe in atto tramite associazioni o collettività... Qui, i
1.500 microcrediti professionali accordati dall'Adie alla
"gens du voyage", là villaggi
d'inserimento per le famiglie rom, come quelli costruiti in Seine-Saint-Denis...
"Le città di Lilla, Marsiglia e Lione riflettono ugualmente sulla
realizzazione di villaggi d'inserimento" indica ancora il documento. Il governo
vuole anche rassicurare Bruxelles, più di un anno dopo i rimproveri che gli
furono da essa indirizzati, riguardo a una circolare di aprile 2010, la quale
menzionava lo smantellamento specifico dei campi nomadi. "La Francia ha adottato
da lunga data misure ambiziose, per favorire l'integrazione repubblicana delle
persone presenti sul suo territorio, compresi i rom, in particolare in materia
di alloggio ed educazione", sottolinea la strategia, pur riconoscendo che ci
sono ancora progressi da fare.
Aree di accoglienza
La strategia riprende le quattro priorità fissate da Bruxelles: educazione,
alloggi, salute e impiego. La scolarizzazione è la prima delle sue priorità.
L'obiettivo della Francia è di giungere a un tasso di abbandono scolastico del
9,5%. In materia di occupazione, la strategia indica che il problema maggiore è
l'accesso alle formazioni di lunga durata. La Francia vuole ugualmente
incoraggiare nuovi programmi sanitari, sulla vaccinazione o l'alimentazione, le
relazioni medico-pazienti... Infine, riguardo agli alloggi, la Francia "conduce
dall'inizio degli anni 90 una politica inedita in Europa, la quale mira alla
riconoscenza di diritti alla gens du voyage, in materia di alloggio". La messa in
opera degli schemi dipartimentali di accoglienza dei viaggiatori, della legge
Besson del 2000, dovrebbe, al termine, permettere la realizzazione di 41.589
campi attrezzati, ricorda la strategia.
Ma i principali interessati rimpiangono di non essere stati associati
all'elaborazione del testo, ed hanno dubbi sulla sua messa in opera.
"Questa strategia manca d'impulso e di ambizione. Rende l'idea di una
giustificazione del governo tramite un catalogo di ciò che è spesso fatto dagli
altri come associazioni e collettività", critica così Stéphane Leveque,
direttore della Federazione Nazionale delle Associazioni Solidali di Azione con
gli Zingari e i viaggiatori (Fnasat)
Fondi Feder
Riguardo alla realizzazione delle aree d'accoglienza, le associazioni si
lamentano del ritardo preso e della difficoltà nell'ottenere cifre ufficiali (nel
2010, il senatore Pierre Hérisson, autore di un rapporto su questo argomento,
indicava che soltanto 24.000 campi attrezzati dei 42.000 previsti, erano stati
creati). "Il ritardo generale e la disparità nella costruzione e la messa in
funzione di aree d'accoglienza della gens du voyage in Francia, testimoniano di una
mancanza certa sia del volontariato che dei rappresentanti dello stato",
denunciava un collettivo delle principali associazioni rappresentative (Fnasat,
Angvc, Fondation Abbé Pierre, Ligue des Droits de l'Homme, Ufat, Avgif, Uravif)
in un comunicato di dicembre scorso. Parigi si ritrova particolarmente sotto
tiro, poiché non possiede ancora nessuna area d'accoglienza.
"Bisogna accelerare la creazione delle aeree. La legge ha previsto un potere di
sostituzione al prefetto. Non è stato mai attivato", fa notare Stéphane
Leveque. In quanto alle nuove possibilità di finanziamento di queste aree con i
fondi Feder, il direttore della Fnasat aspetta di vedere: "saranno lasciate al
buon volere delle collettività, per ora noi godiamo di poca visibilità." Un
censimento realizzato presso alcune regioni, rivela che sette regioni (Basse-Normandie,
Lorraine, Rhone-Alpes, Corse, Nord-Pad-de-Calais, Aquitaine, Ile-de-France)
hanno già modificato il loro programma operazionale per permettere
il finanziamento degli alloggi destinati alle popolazioni marginalizzate. Per
compensare il calo di quasi 20% dei crediti dello stato, consacrati alle aree
d'accoglienza, nel bilancio 2012.
vedi http://www.fnasat.asso.fr/
vedi
http://www.adie.org/