Slovacchia
Di Fabrizio (del 16/01/2012 @ 09:58:00, in scuola, visitato 1505 volte)
Segnalazione di Luca Klobas. Scrivevo
quest'estate, sempre a proposito di un articolo del medesimo
giornalista (credo): Un altro fenomeno preoccupante di razzismo istituzionale, che
riguarda diversi paesi dell'Europa centro-orientale, è quello della segregazione
scolastica dei bambini rom posti, senza ragione alcuna, in classi differenziali.
Sarebbe un discorso molto lungo, che si potrebbe riprendere in seguito (magari
prima di farvi stupire da un ennesimo articolo che troverete in rete), se nel
frattempo volete informarvi leggete, prendendovi il tempo che vi necessita,
QUI.
Il Piccolo - Classi solo per rom, scontro in Slovacchia Per la prima volta una sentenza impone di eliminare la separazione tra i banchi.
La scuola si oppone
BELGRADO
I contendenti: le autorità scolastiche e un tribunale. Il pomo della discordia:
gli alunni rom di una scuola elementare in Slovacchia, quella del paesino di
Sarisske Michalany. Sarà una questione che farà discutere ancora a lungo quella
nata nel distretto di Presov, nel Nordest del Paese. Il caso è scoppiato con la
decisione di una Corte distrettuale locale di sanzionare, per la prima volta
nella storia slovacca, la pratica di un istituto scolastico di separare gli
alunni di etnia rom da quelli slovacchi "puri". Alla scuola sono iscritti 430
studenti, di cui più della metà rom. Delle 22 classi attive, ben 12 sono
riservate ai soli zingari. Tutte collocate su un piano diverso da quelle degli
altri ragazzi, per aumentarne ancor più la distanza e l'esclusione.
Secondo la sentenza, i dirigenti scolastici hanno 30 giorni per creare classi
miste ma la scuola si oppone. «Stiamo preparando un appello contro la decisione
della Corte», ha dichiarato la direttrice Maria Cvancigerova al quotidiano
slovacco d'indirizzo liberale "Sme". «Non discriminiamo nessuno, al contrario.
Cerchiamo di aiutare i bambini rom» ha rincarato, giustificandosi col fatto che
le classi "speciali" consentono di seguire meglio i rom, che spesso «non parlano
slovacco, non rispettano le norme basilari d'igiene e non sono assistiti dai
genitori, fattori che li condannerebbero a fallire se inseriti in classi miste»,
ha spiegato un'altra insegnante al giornale. La questione ora ritornerà nelle
mani dei giudici – e il rappresentante del governo per la questione rom si è già
schierato dalla loro parte – ma intanto i residenti "non-rom" del villaggio
parteggiano compatti a favore della separazione. Minacciano di togliere i propri
figli dall'istituto e di costringerli al pendolarismo pur di evitare le classi
miste. Malgrado le promesse e gli sforzi delle autorità nazionali, la
segregazione dei rom nel sistema educativo in Slovacchia è una consuetudine
ancora molto diffusa. Secondo il commissario per i diritti umani del Consiglio
d'Europa Thomas Hammarberg, che ha pubblicato a fine dicembre un nuovo rapporto
sulla Slovacchia, la segregazione prende forma attraverso «l'assegnazione
sproporzionata di bambini rom a scuole speciali per bimbi con disabilità mentali
o con l'inserimento degli alunni rom in classi o scuole solo per rom».
Un'abitudine, come dimostra il caso di Sarisske Michalany, difficile da
estirpare.
(s.g.) -
13 gennaio 2012
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