Niente scuolabus per i bimbi del campo rom
Di Fabrizio (del 31/10/2011 @ 09:58:04, in scuola, visitato 1803 volte)
Scrive Agostino Rota Martir: Altra "perla" apparsa su il Tirreno di
Pisa, merita leggere per intero l'articolo (ho solo il .pdf e sotto riporto
l'edizione breve su web, ndr) per renderci conto della pericolosità sociale,
che l'Amministrazione sta conducendo con caparbietà verso i Rom... l'assessore
al sociale gradualmente e poco alla volta sta iniettando nell'opinione pubblica
il virus anti rom e che purtroppo sembra assimilare bene, grazie all'impegno
costante del Il Tirreno (area PD??)
Ora il loro messaggio si potrebbe tradurre così: (parole mie) l'integrazione può
diventare un pericolo per la sicurezza cittadina, perché questa non scoraggia i
Rom a lasciare il territorio, anzi ne attira altri! Quindi rendiamo difficile la
frequenza dei bambini Rom nelle scuole cittadine...
Il Tirreno di Donatella Lascar
L'assessore: non aveva senso mantenerlo, quella struttura va chiusa
TIRRENIA. Quest'anno niente scuolabus per i bambini del campo rom della
Bigattiera. Secondo Guia Giannessi, insegnate della scuola media di Marina e
responsabile per l'intercultura dell'istituto, molti di questi bambini hanno
smesso di andare a scuola perché non tutti i genitori hanno un mezzo per
accompagnarli e la fermata dell'autobus di linea è troppo lontana dal campo per
arrivare a piedi. «Molti sono venuti a scuola solo i primi giorni arrangiandosi
in qualche modo - afferma l'insegnante -, sperando che poi ci sarebbe stato il
pulmino come ogni anno. Quando però hanno visto che per loro questo servizio non
era stato ripristinato, hanno smesso di venire. Molte mamme, che magari hanno il
marito in carcere, non possono portare i bambini a scuola perché non hanno né
patente, né macchina. Dei rom presenti sul territorio vengono solo quelli che
risiedono all'Ittiogenico in viale D'Annunzio perché da quella strada passa
l'autobus di linea. Tutto questo mette a rischio il progetto di integrazione
iniziato diversi anni fa e interrompe i rapporti con le famiglie che ormai ci
avevano accordato la loro fiducia». Ma per l'assessore alle politiche sociali
Maria Paola Ciccone, che in questo caso è anche la dirigente scolastica
dell'istituto comprensivo del litorale, la cancellazione del servizio al campo
rom è dovuta alla decisione già presa da mesi di smantellare il campo e serve
anche a disincentivare nuovi arrivi. «Nel momento in cui avevamo detto che il
campo sulla Bigatti era doveva essere chiuso - sostiene l'assessore -, non
potevamo attivare il servizio, sarebbe servito solo ad illudere chi invece deve
andarsene e magari ad attivare nuovi arrivi dai comuni limitrofi. Arrivi che non
sono stati autorizzati né dai comuni di provenienza e né dalla Società della
Salute - afferma l'assessore Ciccone -. Comunque, nel campo ci sono genitori che
hanno mezzi propri e che accompagnano i figli a scuola e la fermata dell'autobus
di linea non è poi così lontana. Ci sono ragazzini che fino ad ora non hanno
saltato neanche un giorno di scuola. Mentre per i piccolini delle materne stiamo
cercando una soluzione con dei volontari. Il comune di Pisa sta lavorando con la
Regione e i comuni di Livorno, Cascina, Santa Croce, e Cenaia, ossia quelli da
cui provengono le famiglie rom che si sono aggiunte in quest'ultimo anno a
quelle storiche della Bigattiera, per raggiungere un accordo su un progetto per
il loro rientro».
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