Da
Bulgarian_Roma
23 agosto 2011
Cittadini bulgari di minoranza rom, hanno attaccato un'ambulanza
lanciando pietre nel distretto di Stolipinovo della città meridionale di
Plovdiv.
I Rom erano spaventati da recenti notizie di stampa su una "misteriosa
ambulanza" che girava nei villaggi vicini per raccogliere organi da
mamme e bambini.
I rapporti sostengono che nella zona sono state avvistate ambulanze che
trasportavano persone "senza organi".
Parlando a radio Darik, Kostadin Bakov, ufficiale della polizia locale, ha
negato ogni ipotesi sull'esistenza di un'ambulanza che raccoglierebbe organi.
Il panico creato da voci simili ha portato le ambulanze in quella zona ad
andare distrutte, ha sottolineato Bakov.
Stolipinovo è una delle più grandi comunità rom nell'Europa
sud-orientale.
Comunque anche in Italia siamo messi bene!
LA SPEZIA Finanzieri scambiati per zingari rischiano il linciaggio
I retroscena dell'inchiesta sul maxisequestro di cocaina
La Spezia, 25 agosto 2011 - L'INCHIESTA da manuale della Guardia di Finanza per
risalire ai trafficanti internazionali di cocaina - dopo la scoperta in porto
del maxi carico da una tonnellata occultato dietro lo schermo di una paratia
approntata in un container - è passata anche dal rischio degli investigatori di
essere... presi a bastonate. Sangue freddo e una eccellente capacità di
recitazione hanno evitato che venisse compresa la loro effettiva attività in
quel di Pallerone, quando preparavano il blitz che ha portato agli arresti.
Sì, c'è stato chi, vedendoli armeggiare nei pressi di una cabina dell'Enel - con
barba lunga e vestiti qua e là sdruciti - li ha scambiati per degli zingari ed è
sceso in strada con una mazza sollecitandoli a prendere il largo dal paese. «Che
fate lì?Volete rubare il rame come fate spesso? Andate via, qui non vi
vogliamo». Ha detto un abitante del luogo che risiede in una casa nei pressi
della cabina dell'Enel. I finanzieri, in quel momento, stavano approntando un
sistema per l'effettuazione delle intercettazioni telefoniche e delle riprese
video per immortalare chi si sarebbe introdotto nel capannone dei mobilifici Gargiolli dove, l'11 agosto, erano giunti i quattro container accompagnati dai
documenti di spedizione che attestavano la presenza all'interno di mattonelle.
Gli investigatori, col bastone che roteava davanti ai loro occhi, non hanno
battuto ciglio.
«TRANQUILLO, siamo degli operai dell'Enel; stiamo facendo un controllo alla
linea...». Così hanno rassicurato l'uomo che li aveva scambiati per dei nomadi
in 'missione' a Pallerone per compiere dei furti. Lui, tra sfida e opportunità,
ha colto la palla al balzo: «Se siete davvero dei tecnici dell'Enel, potreste
darmi una controllata all'impianto elettrico di casa, ogni tanto fa cilecca...».
CHE FARE? Stare al gioco, ovviamente. I finanzieri sotto mentite spoglie hanno
continuato a recitare la parte. «Ma certo... facciamo un sopralluogo». Detto,
fatto, con rassicurazione di rito, al termine della verifica: «Niente di grave,
ora facciamo un rapporto agli uffici centrali dell'Enel... stia tranquillo, i
problemi saranno risolti». Stretta di mano e via. Nei giorni successivi i
finanzieri si sono presentati a Pallerone con le tute degli operai dell'Enel e
furgoncino dotato di logo dell'ente elettrico. Tanto per non destare sospetti.
E hanno proseguito il lavoro che poi, il 17 agosto, li ha portati a coronare
l'investigazione con i fermi di Giordano Gargiolli, Juan Carlos Romero Pereze,
Juan, Pablo Ramirez Carnival e Alessandro Bernucci; questo, giunti nel capannone
con l'obiettivo di prelevare i carico di cocaina per distribuirlo sulle auto
dotate di apposito doppio fondo, hanno avuto la sorpresa di trovare i finanzieri
con le armi spianate. Questa volta in divisa.
di CORRADO RICCI