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Rileggendo un articolo sulla Slovacchia
Di Fabrizio (del 22/08/2011 @ 09:57:46, in Europa, visitato 2624 volte)

C'è un articolo di venerdì scorso de Il Piccolo che rapidamente ha fatto il giro del web italiano. Qualcuno mi ha segnalato anche questo, e poi Adriano Sofri su Repubblica, oppure QUA. Per mia deformazione ho dato un occhio anche alla stampa estera e, posso almeno assicurarvi che è tutto vero.

La notizia sta sollevando grande scandalo ed indignazione; un po' come quando, perdonate il paragone, si scoperchia un bidone e la spazzatura è rimasta "nascosta" lì troppo tempo. CERTO CHE SENTI LA PUZZA, DOVEVI INTERVENIRE PRIMA! Insomma, succede che della Slovacchia sappiamo mediamente poco (figuriamoci dei Rom che stanno lì), anche se è a poche ore dall'Italia, e varrebbe la visita di noi turisti. Cose da non perdere: sicuramente tante città che mantengono un'impronta centroeuropea che altrove s'è persa, boschi, montagne e poi la birra.

Quello che gli Slovacchi non vorrebbero farvi vedere sono i ghetti dove vivono buona parte dei Rom: se in Italia ci vergogniamo dell'abbandono dei campi sosta, lì ci sono insediamenti di legno, pietre e fango ai margini dei comuni più piccoli, o enormi ghetti urbani di edilizia degli anni '50-'60, che da decenni necessiterebbero di interventi di risanamento.

L'ingresso della Slovacchia nella UE, come in altri paesi dell'ex blocco sovietico, era subordinato al ripianamento della situazione di grave esclusione sociale di buona parte della minoranza rom. In realtà ha provocato il fenomeno opposto, con aumento di prezzi e taglio dei servizi sociali, che hanno portato a ricorrenti rivolte urbane e disordini nel febbraio 2004, ripetutisi nel 2006.

Quindi una minoranza rom che non si rassegna ed è anche pronta a scendere in piazza, in maniera violenta se è il caso. Diciamo che da questo punto di vista, è perfettamente parte integrante della UE; dopo la GB potrebbe succedere anche nella vicina Repubblica Ceca. In Slovacchia, accanto a situazioni di estrema marginalità e devianza, convive una presenza di intellettuali rom impegnati in politica (sempre in polemica tra loro), nei media, nel campo della musica e dello spettacolo, nell'imprenditoria e manovalanza edile. Quindi la situazione è parecchio sfaccettata.

L'altra faccia della medaglia è un razzismo anti-rom sempre più esplicito e violento, con scontri ed attentati. Specchio di questo razzismo è l'atteggiamento delle autorità, riassunto nell'articolo iniziale de Il Piccolo. ATTENZIONE PERO': un atteggiamento simile, soprattutto da parte dello stato e degli intellettuali slovacchi, non nasce dall'oggi al domani, ma è saldamente radicato nel passato. Il caso delle sterilizzazioni forzate, nasce negli anni '70, ancora al periodo della Cecoslovacchia-dopo primavera di Praga, e lo scandalo scoppiò nel 2004 nella Repubblica Ceca grazie all'ERRC. In seguito le indagini raggiunsero anche la Slovacchia. Sembra (ma le ricerche sono ancora in corso) che l'ultimo caso sia avvenuto nel 2007. Nella Mahalla potete trovare diverse notizie sugli ultimi 6 anni; ECCO PERCHE' MI STUPISCE IL VOSTRO STUPORE.

Un altro fenomeno preoccupante di razzismo istituzionale, che riguarda diversi paesi dell'Europa centro-orientale, è quello della segregazione scolastica dei bambini rom posti, senza ragione alcuna, in classi differenziali. Sarebbe un discorso molto lungo, che si potrebbe riprendere in seguito (magari prima di farvi stupire da un ennesimo articolo che troverete in rete), se nel frattempo volete informarvi leggete, prendendovi il tempo che vi necessita, QUI.

Se invece cercaste altre notizie sulla Slovacchia, QUI. Buona lettura.

PS: e se volete avere un'idea di quale possa essere il dibattito pubblico in Slovacchia a proposito di questi temi, ma avete ovvie difficoltà con la lingua locale, date una scorsa a questa fila di commenti. Dove, ma sul Giornale, naturalmente...