NoiDonne.org - Nadia Angelucci
Durante la guerra della ex Iugoslavia, negli anni ’90, un gruppo di donne
romane si impegna nel sostegno ai bambini bosniaci e alle loro madri, sfollati
nei campi profughi della Slovenia: un impegno che oltre al contributo economico
creò dei legami di affetto e di amicizia molto forti. Con la fine della guerra i
profughi rientrarono nei loro paesi ma l'impegno nel cercare la relazione di
quel gruppo di donne non si è fermato. Nasce così, nel 1998, 'Insieme Zajedno',
un'associazione dedicata all’infanzia e alle donne più deboli per offrire un
aiuto concreto, dignità, giustizia sociale e diritti umani. L’esperienza di
Insieme Zajedno, iniziata in Bosnia Erzegovina, e poi consolidata attraverso
progetti in Macedonia, in Kossovo, in Moldavia, in Iraq, dal 2006 si è
trasferita a Roma dove, nel cuore di San Lorenzo è nato il 'Laboratorio
Manufatti delle Donne Rom', progetto di microcredito per l’auto-impiego di donne
rom attraverso la realizzazione di accessori originali per l’abbigliamento e la
casa. Un luogo che offre ad un gruppo di rom bosniache la possibilità di
lavorare ma non solo. In uno spazio che colpisce per il suo tocco tipicamente
femminile, ogni mattina Cristina, Renata, Francesca e Dzanuma, tirano su la
serranda e si dedicano al cucito, antica arte che ci riporta all'intreccio di
legami, al mettere insieme, alla creazione.
Nei locali, arredati a misura di
donna, si lavora, si mangia, si studia, si crescono i bambini - i due figli di Dzanuma - ci si scambia l'esperienza e si fanno progetti. Il luogo, nato come
posto di formazione, è presto diventato qualcos'altro: spazio di aggregazione
interculturale dove il lavoro insieme ai formatori ha dato la possibilità di
affrontare e condividere le problematiche lavorative, di decidere insieme le
strategie economiche, stimolando la socialità e l’integrazione in modo naturale
e rendendo più facile anche l’apprendimento della lingua italiana. Il
'Laboratorio Manufatti Donne Rom' si prefigge di diventare un luogo dove 'dal
basso' si annulli la discriminazione socio-lavorativa legata al popolo Rom, alle
donne Rom in particolare: Renata ha preso la patente e adesso ha una piccola
automobile che la rende indipendente, le ragazze stanno cercando una casa, hanno
ripreso a studiare, non hanno più come orizzonte unico un marito e i figli e la
vita nel campo, Dzanuma ha un lavoro con un contratto a tempo indeterminato.
"È
stata dura - racconta Cristina Rosselli Del Turco che dell’associazione 'Insieme Zajedno' è colei che vive ogni giorno gomito a gomito con le donne rom - ma i
risultati che abbiamo ottenuto sono una grande soddisfazione. Il nostro è un
lavoro fatto nella quotidianità e nella condivisione di vita e proprio in
questo, credo, risieda il nostro successo. Crediamo nella relazione e negli
affetti. È un progetto piccolo che però ha cambiato radicalmente la vita delle
persone coinvolte e questo era quello che a noi interessava". E il successo
dell'iniziativa si legge anche nei progetti portati avanti dal gruppo: le stesse
donne rom sono diventate formatrici e stanno insegnando il mestiere ad un gruppo
di donne somale rifugiate. La sfida per il futuro è l'indipendenza; la creazione
di una propria impresa e il confronto con il mercato del lavoro.
Il Laboratorio si trova a Roma in via dei Bruzi n. 11/c, è aperto dal lunedì al
sabato dalle ore 9:00 alle 14:00 - tel. 3471580818
Per contatti: crirosse@tin.it
info@manufattidonnerom.it -
www.manufattidonnerom.org
info@insiemezajedno.org -
www.insiemezajedno.org