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Il giudice accoglie il ricorso dei rom "La Moratti consegni le case ai nomadi"
Di Fabrizio (del 21/12/2010 @ 09:09:26, in casa, visitato 1560 volte)

In dieci si erano rivolti al tribunale di Milano per chiedere al Comune di rispettare l'intesa sull'assegnazione di 25 alloggi popolari. Il provvedimento è rivolto anche al ministro Maroni e al prefetto Lombardi

Il giudice Roberto Bichi, della prima sezione civile del tribunale di Milano, ha accolto il ricorso promosso da dieci rom del campo nomadi di via Triboniano contro la mancata assegnazione delle 25 case popolari e ha ordinato al sindaco Letizia Moratti, al prefetto Gian Valerio Lombardi e al ministro dell'Interno, di adempiere agli accordi firmati lo scorso settembre con la Casa della carità, Ceas e Consorzio Farsi prossimo.

Nel ricorso i legali dei rom, Alberto Guariso e Livio Neri, elencavano tutti i passi compiuti dalle amministrazioni citate: si va dalla dichiarazione dello stato di emergenza rom in Lombardia, del 21 maggio 2008, fino alla sottoscrizione dei progetti tra il 5 e il 20 settembre scorso da parte dei ricorrenti, "del dottor Francesco Russo per conto del commissario emergenza rom e dall'amministrazione comunale, in persona del direttore di settore dottoressa Paola Suriano". Progetti che non solo prevedevano l'assegnazione in locazione dei 25 alloggi ancora da ristrutturare ai tre enti sociali e l'individuazione delle famiglie a cui assegnarli, ma che anche, rimarcavano, "recano a carico di ciascun ricorrente-firmatario il seguente formale impegno: 'Rinuncio all'autorizzazione alla permanenza nel campo di via Barzaghi che lascerò entro il giorno 15 ottobre (2010), consapevole che la mancata realizzazione del progetto per responsabilità mia o dei componenti del mio nucleo familiare comporterà comunque la perdita del diritto a risiedere nel campo".

Poi, però, si ricordava come il 27 settembre, a una settimana dall'ultima firma dei progetti, in una conferenza stampa convocata in prefettura il ministro Maroni avesse "affermato che i ricorrenti (come gli altri destinatari dei 25 alloggi) non avrebbero potuto acquisire gli alloggi indicati nei rispettivi progetti, bensì altri, che sarebbero stati reperiti facendo leva 'sul gran cuore di Milano'". Di qui la decisione di ricorrere al giudice, che ha depositato la decisione favorevole ai ricorrenti.