La Francia, l'Europa e i Rom. Una nota di Vittorio Agnoletto
Di Fabrizio (del 04/12/2010 @ 09:06:20, in Europa, visitato 1516 volte)
Segnalazione di Alberto Panaro
Lo scorso luglio il governo Sarkozy stabiliva la possibilità per le autorità
francesi di espellere i rom non su base individuale ma sulla base della loro
etnia. Il governo d'Oltralpe aveva deciso nello specifico di chiudere 300 campi
rom ed espellere dal Paese i loro abitanti. La Commissione Europea aveva
accusato l'esecutivo francese di violazione della normativa europea sui migranti
nelle leggi nazionali; per tanto aveva dato a Parigi un ultimatum per
modificare il provvedimento in linea con le normative comunitarie, pena
l'apertura ufficiale della procedura d'infrazione e le conseguenti sanzioni
pecuniarie. L'ultimatum europeo è scaduto lo scorso 15 ottobre. Com'è andata a
finire? La Francia ha risposto nell'ultimo giorno a disposizione, assicurando di
voler cambiare la legge in questione, in modo conforme alla direttiva europea
2004/38, sulla libera circolazione dei cittadini del'Unione europea, oggetto del
contendere secondo la Commissione Ue. Quindi la Francia avrebbe sostanzialmente
ammesso di aver autorizzato delle espulsioni illegali. La Commissione europea,
quindi, ha dichiarato che non aprirà nessun procedimento penale contro la
Francia, esprimendo soddisfazione per la retromarcia del governo Sarkozy e per
il progetto francese per l'applicazione della direttiva europea. Viviane Reding,
vicepresidente dell'esecutivo Ue, ha comunque ribadito che la Commissione
intende esaminare come gli stati membri impiegano i fondi comunitari stanziati
ad hoc per l'integrazione dei cittadini di etnia rom. E proprio pochi giorni
dopo, il 20 ottobre, il Consiglio d'Europa è tornato nuovamente ad occuparsi
della questione, votando una risoluzione contro le discriminazioni ai danni
delle minoranze, nella quale è stato stralciato il riferimento al ‘caso'
francese. In Europa vivono infatti tra i 10 e i 12 milioni di rom e sinti e la
questione della loro integrazione e del rispetto dei loro diritti non riguarda
solo Parigi. Thomas Hammarberg, commissario dei diritti umani del Consiglio
d'Europa ha nuovamente ricordato le violazioni del nostro Paese: «l'Italia ha
arrestato ed espulso un numero notevole di rom romeni in questi ultimi anni». Ma
mentre continuano a siglarsi testi e risoluzioni che inneggiano genericamente al
rispetto dei diritti del popolo rom, è evidente come i Paesi membri continuino
ad essere restii ad applicare puntualmente le normative europee e i leader ad
abbandonare le loro strategie di propaganda xenofoba e razzista. Tutto ciò
mentre sta per concludersi il 2010, anno in cui si celebrano i 60 anni della
Convenzione europea dei diritti dell'uomo e a poche settimane dal 2011, Anno
europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva.
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