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Rubattino: così non va
Di Fabrizio (del 07/09/2010 @ 09:30:41, in scuola, visitato 1899 volte)

Ricevo da Patrizia Quartieri

Ieri mi sono recata al campo Rom di via Rubattino, un insediamento spontaneo che si è riformato dopo lo sgombero dello scorso anno e dove, a fianco di una tranquilla vita di un gruppo sociale, ho constatato le condizioni igieniche e abitative in cui circa 200 persone si vedono costrette a vivere: la mancanza di acqua e la totale assenza dell'Amsa creano una situazione di cui i Rom stessi percepiscono la pericolosità.

Constata la situazione si pone un problema politico: si vuole o non si vuole risolvere il problema dei Rom? Lo sgombero dato per imminente non farà altro che spostare baracche, precarietà e emergenza sanitaria in altri quartieri.

Non si può aspettare oltre senza pensare a soluzioni vere: abitazioni e accompagnamenti lavorativi che mettano in grado queste famiglie di poter pagare l'affitto, mandare i figli a scuola e integrarsi realmente.

Tutto questo sarebbe costato meno degli sgomberi.

Gli sgomberi perpetuano i campi abusivi e le situazioni di pericolo, di cui le istituzioni diventano responsabili.

Metà degli occupanti sono bambini, una quarantina dei quali è iscritta alla scuola dell'obbligo; dalla scorsa settimana venti di loro hanno già iniziato un'attività scolastica con altrettanti volontari del quartiere.

Sgombero significa che l'anno scolastico non lo potranno nemmeno iniziare, nonostante la loro volontà. Si chiama "scuola dell'obbligo" solo perché è obbligatorio frequentarla o anche perché lo Stato e obbligato a permetterne la frequenza?

Genitori e insegnanti avevano già posto il problema alle istituzioni cittadine nell'estate (v. sotto)

Ines Patrizia Quartieri
Consigliere comunale


• al Sindaco di Milano
• al Presidente del Tribunale dei Minori di Milano
• al Prefetto di Milano
• al Questore di Milano
• al Direttore dll’USP di Milano
• al Direttore dell’USR della Lombardia
• al Presidente della Repubblica Italiana
E p. c.

• ai Consiglieri Comunali di Milano
• all’Assessore alle politiche sociali del Comune di Milano
• ad Amnesty International
• agli organi di stampa

Oggetto: sgomberi insediamenti rom e diritto alla scuola

Egregi Signori,

alcuni scolari di etnia rom che frequentano le scuole dell’obbligo a Milano sono stati bocciati al termine del corrente anno scolastico a causa dell’elevato numero di assenze.

Tali assenze sono la conseguenza della catena di sgomberi che hanno subito da novembre in poi.

Ora ci troviamo davanti a un paradosso: le istituzioni con gli sgomberi rendono impossibile la frequenza, e sono sempre le istituzioni a bocciare perché le assenze sono troppe.

Ugualmente negativa è la situazione dei bambini che sono stati promossi pur avendo frequentato poco: a loro di fatto è stato impedito di apprendere e di avere una vita regolare, come loro diritto.

Dopo uno dei tanti sgomberi, in due casi, abbiamo anche provveduto al trasferimento ad altra scuola vicina al nuovo insediamento, ma dopo dieci giorni di frequenza un altro sgombero ha reso vana la nostra azione.

Il 13 settembre inizierà il nuovo anno scolastico, e il rischio fortissimo cui ci troviamo di fronte è quello di ripetere l’esperienza di quest’anno: decine e decine di bambini cui di fatto viene negato il diritto alla scuola.

Chiediamo alle istituzioni da voi presiedute di affrontare il problema e di trovare entro settembre una soluzione affinchè l’anno scolastico possa iniziare anche per i bambini rom sotto il segno del rispetto, della serenità, della continuità, dell’osservanza dei diritti sanciti dalla Costituzione e dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale.

Siamo a vostra disposizione per proporre soluzioni.

Ringraziamo e porgiamo distinti saluti.

Flaviana Robbiati (maestra scuola primaria) [...]

Stefania Faggi (maestra scuola primaria) [...]

Assunta Vincenti (genitore scuola primaria) [...]

Bianca Zirulia (genitore scuola primaria) [...]