Da
Nordic_Roma
Human Rights Europe Intervista a Miranda Vuolasranta (in foto, ndr), Direttore
Esecutivo del Forum Nazionale Rom Finlandesi
1. Descrivi il tuo lavoro?
Lavoro per il Forum Nazionale Rom Finlandesi. Rappresenta i Rom per quanto
riguarda i diritti umani, fondamentali e sociali. Ha un ruolo importante
nell'aiutare le organizzazioni non governative nelle loro attività, rafforzare
la cooperazione e la messa in rete. Sono anche la rappresentante finlandese e
vice-presidente del Forum Europeo Rom e Viaggianti.
2. Come valuta il livello di discriminazione in Finlandia?
Per 100 anni c'è stata cooperazione tra le autorità e i Rom, quando sono state
fondate le prime organizzazioni rom ed abbiamo imparato come cooperare senza
scosse, imparando dagli errori.
Però, i Rom affrontano discriminazioni nella vita di tutti i giorni. Quasi il
100% delle donne rom di Finlandia indossano il vestito tradizionale che
distingue chiaramente i
Kale
finnici (i Romanì che vivono in Finlandia e Svezia) dai non-Rom, e quindi la
discriminazione è facile. Possono trovare difficoltà nell'accesso ai luoghi
pubblici. I ristoranti non permettono loro di entrare o non sono servite. Queste
situazioni sono molto comuni e sono soltanto la punta dell'iceberg di casi che
portano a denuncia di un reato o ad un'inchiesta.
3. Quali sfide specifiche affrontano i Rom in Finlandia?
Le sfide sono le stesse che ovunque in Europa - combattere l'antiziganismo e
far crescere la coscienza dei Rom come minoranza storica e tradizionale in
Finlandia. I Rom hanno il diritto alla loro lingua e cultura. Per legge, la
lingua rom dovrebbe essere insegnata a scuola ai bambini rom, e i media
dovrebbero essere obbligati a produrre informazione nella lingua rom, ma queste
leggi non sono state finanziate o eseguite con chiarezza.
4. Quale tipo di sfide sorgono dalle differenze culturali tra Rom e
non-Rom?
Dopo l'indipendenza, la Finlandia ha puntato su una cultura omogenea senza
diversità. La minoranza di lingua svedese è stata rispettata, mai bisogni
linguistici delle minoranze rom e sami sono state affrontate solo negli anni '70
e '80. Prima era proibito parlare romanes nei luoghi pubblici. Secondo
l'Istituto di Ricerca per le Lingue di Finlandia, il romanes è a pericolo di
sparizione se non vengono incrementate immediatamente le possibilità
d'insegnamento e se ai bambini rom venga garantito il loro diritto a studiare
nella loro madrelingua.
5. Come descriveresti le differenze tra le comunità rom in Finlandia e?
(così nel testo originale ndr)
L'antica comunità dei Kale finnici arrivò in Finlandia all'inizio del XVI
secolo. Ce ne sono circa 10.000 in Finlandia e 3.000 - 4.000 in Svezia. Inoltre,
c'è una comunità rom si stima di 500-1.000 persone dai paesi balcanici,
soprattutto dal Kosovo. Queste comunità sono molto differenti. Dialetti, costumi
e religione sono collegati al luogo d'origine. Molti Rom finnici sono evangelici
luterani o seguono altre religioni evangeliche, mentre i Rom dei Balcani sono
ortodossi o musulmani. Le similarità si possono trovare nei valori culturali o
nelle norme etiche.
6. Cosa bisogna fare a livello nazionale per migliorare la situazione
dei Rom?
La Finlandia è stata esemplare in molte questioni ma per rimuovere la paura e
il pregiudizio, occorre lavorare ancora per diffondere informazioni di base
sulla lingua, cultura, religione e storia dei Rom. Sono state individuate azioni
positive come lo sviluppo dell'istruzione, impiego e alloggio, ma soffrono di
mancanza di risorse.
7. Come hanno risposto le organizzazioni culturali ed i gruppi politici
alle sfide della diversità in Finlandia?
Ci sono mete comuni, ma in pratica la sfida della diversità non si è ancora
interiorizzata in Finlandia. I Finlandesi di lingua svedese ed il popolo Sami
lavorano attivamente dentro le loro comunità, ma non c'è una rete che unisca le
diversità.
8. Come sono riportate sui media le questioni rom in Finlandia?
Era uso comune sottolineare l'origine etnica dei Rom coinvolti nelle storie,
ma durante l'ultimo paio d'anni ci sono stati sviluppi positivi.
9. Che ruolo dovrebbero giocare i media nel promuovere la diversità in
Finlandia?
I media, l'Unione dei Giornalisti e il Parlamento dovrebbero assumere un
punto di vista antirazzista, di uguaglianza e diversità. I media dovrebbero
coprire differenti gruppi minoritari in pari misura e produrre più documentari e
programmi educativi sulla cultura, storia, artigianato e musica rom.
10. Il Consiglio d'Europa come può assistere la lotta contro la
discriminazione?
Sono preoccupata del cambiamento dell'atteggiamento tra la gioventù. I Rom
avevano stretti contatti con la gente che lavorava in campagna, ma nella società
urbana, moderna, l'atteggiamento si è indurito ed è diminuita la tolleranza. La
gente parla di diversità ma nella pratica l'intolleranza tra i giovani è
cresciuta. Comunicano e passano il tempo solo con i loro simili, cosa che riduce
la capacità di affrontare la diversità. Le famiglie, i genitori e le scuole
dovrebbero dare attenzione all'indurimento degli atteggiamenti ed all'aumento
dell'intolleranza.
L'estremismo in Europa è la sfida più grande per la Campagna contro la
Discriminazione. La campagna Dosta del Consiglio d'Europa, per esempio, ha avuto
molto successo nel raggiungere il pubblico in generale.