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Ma quanto sei cambiata Pisa!
Di Fabrizio (del 26/07/2010 @ 09:30:13, in Regole, visitato 2088 volte)

A nome della ragazza, autrice di questa protesta rivolta alla Direzione CPT di Pisa. Ciao, Agostino Rota Martir

Sono una ragazza Rom del campo nomadi di Coltano, sono nata in Italia e vivo da molti anni con la mia famiglia a Coltano, di origine Bosniaca. Da quando ho raggiunto la maturità sto facendo di tutto per ottenere la cittadinanza italiana, benché i miei genitori siano Bosniaci io mi sento Italiana in tutto, non solo perché questo è il paese in cui sono nata, ma mi sento parte di esso, penso di rispettare le sue Leggi (mai alcun precedente in fatto di giustizia), perché sono anche le mie, ma soprattutto perché sento di appartenere anche alla gente italiana, anche come Rom.

Scrivo per raccontare quello che mi è successo due giorni fà a Pisa all’interno di un autobus del CPT, un fatto che decido di raccontare, perché non è l’unico che mi è successo ultimamente e credo sia importante farlo conoscere, perché ferisce non solo il mio animo, ma anche quello del popolo italiano al quale sento di appartenere, anche se ancora non ufficialmente.

Ebbene mi è successo questo: l’altro giorno (21 Luglio) sono salita sull’autobus delle ore 16.40 diretto all’ospedale di Santa Chiara per visitare la mia zia ricoverata, ero munita di regolare biglietto che ho timbrato nella apposita macchinetta. Il controllore ad un certo punto si è rivolto a noi, ero in compagnia di una mia cugina, con un atteggiamento di accusatore, dicendoci: “ragazze, comportatevi a modo” ad alta voce, davanti a tutta la gente, prima da lontano, poi anche vicino a noi. Ovviamente per me questo atteggiamento prevenuto verso di noi era offensivo: primo, perché lui non poteva permettersi di giudicarci senza conoscerci. Io allora, gli ho fatto presente che avevo il biglietto timbrato e che suo compito era di verificare se il biglietto fosse in regola, prima di accusarci di qualcosa.

Lui mi ha risposto, senza nemmeno guardare il biglietto, dicendomi sempre davanti la gente presente in autobus, che senz’altro era già stato utilizzato due o tre volte. Io gli ho mostrato il biglietto, che lui non si è degnato di verificare ma ha continuato a sottintendere che noi stavamo facendo delle “scenate per niente”.

A noi, ha anche detto che lui neanche voleva vedere il biglietto, ma allora mi chiedo quale è il suo compito? Quello di giudicare le persone che non conosce? Mi piacerebbe sapere sulla base di che cosa? Io gli ho risposto che lui non poteva permettersi di giudicare le persone in quel modo, offensivo e maleducato, semplicemente per le nostre sembianze e per la nostra apparenza Rom.

Io lo so che diverse persone, (Rom , ma anche Italiani e immigrati) utilizzano l’autobus per scopi non sempre chiari, esempio per furti e borseggi, ma il controllore non può fare di ogni erba un fascio, sentendosi autorizzato ad offendermi davanti a tutti e pretendere che io mi comporti a modo, dopo averci fatte passare per ladre davanti a tutti.

Con questa lettera voglio augurarmi e sperare che l’atteggiamento dei controllori del CPT nei confronti delle ragazze e donne Rom, non sia dettato da pregiudizi o da ignoranza, semplicemente chiedo che sia uguale a tutti gli altri, e di smetterla di giudicarci a priori, perché questo offende non solamente noi ma colpisce anche la cittadinanza di Pisa. Lo stesso vale anche per quegli autisti, che quando vedono dei Rom in attesa alla fermata, decidono di passare oltre senza fermarsi, non vorrei che diventasse una abitudine consolidata, sia per gli autobus cittadini e sia quelli extra-urbani.

Se sbagliamo è giusto che i controllori ci riprendano e procedano nel darci ciò che meritiamo (multa, richiamo, allontanamento dal mezzo, o denuncia), è il loro compito, ma se il nostro comportamento è corretto e civile esigiamo altrettanto dai controllori e dagli autisti dei mezzi del CPT di Pisa verso noi Rom, come verso qualsiasi cittadino italiano o immigrato che sia.

Grazie dell’attenzione e spero che tutto questo non si ripeta mai più.

Una ragazza Rom del campo nomadi di Coltano. 23 Luglio 2010