"Una Zingara della città di Skopje", come si definisce, Esma Redzepova ha
dietro di sé oltre 40 anni di canzoni e di azioni umanitarie.
Nata nel 1943, Esma Redzepova ha eseguito oltre 8.000 concerti in 30 paesi
per raccogliere denaro per le sue cause. Ha inciso 108 single, 20 album e sei
film. Ha raccolto sotto il suo tetto cinque bambini, e ne ha adottati altri 47,
che la chiamano la loro mamma e papà. Esma ha parlato col Southeast European Times
sui suoi punti di vista e sugli sforzi umanitari, le sue canzoni e la vita in
generale.
SETimes: Quali sono le principali cause che appoggi e perché?
Esma Redzepova: Aiutare i bambini con esigenze particolari è la mia
causa umanitaria più importante. Li vedo come il gruppo con la più alta
priorità. Credo che tutti dovrebbero aiutarli,
nell'ambito delle loro possibilità e capacità, naturalmente.
SETimes: Il presidente macedone Gjorge Ivanov recentemente ti ha
premiata con l'Ordine di Merito della Macedonia (vedi
QUI ndr). Questo riconoscimento cosa rappresenta per te?
Redzepova: Significa molto. Dopo tutto, ci si sente felici quando ti
apprezzano in patria, quando è rispettato il proprio lavoro e contributo. Ho
ricevuto moltissimipremi e riconoscimenti, ma quest'ultimo e quello che mi diede
il presidente Tito sono i miei favoriti.
SETimes: Il mese scorso hai partecipato con le leader donne d'affari
macedoni alla sessione della Commissione ONU sullo Status delle Donne. Qual è il
clima per lo sviluppo degli attività delle donne in Macedonia?
Redzepova: Il clima degli affari in Macedonia ha iniziato lentamente
a cambiare, ci sonopiù donne in posizione di comando. Anche il numero delle
donne legislatore sta crescendo. Nelle ultime elezioni presidenziali [marzo]
abbiamo avuto uno donna candidata [Miruse Hoxha]. Credo ce sia stato un evento
ancora più importante perché era di etnia albanese. Così non avevo più senso lo
stereotipo che le donne albanesi sono casalinghe il cui unico scopo è di
crescere i figli. Sono molto orgogliosa di Hoxha, e spero che un giorno una
donna prenderà le redini della Macedonia.
SETimes: Sul tuo sito si dice
che speri che qualcosa cambierà nel paese. Quali cambiamenti vorresti vedere?
Come sarebbe secondo te una Macedonia cambiata?
Redzepova: Vorrei che cambiasse il mondo, non solo la Macedonia. Un
giorno, mi piacerebbe vedere il mondo funzionare in base ad eguaglianza e
tolleranza, eliminare le frontiere, così da potersi muovere liberamente e vivere
dove si vuole o dove si consideri buono un posto.
Penso che questi siano i diritti dell'umanità, ed è perciò che ho detto molte
volte che gli animali sono avanti agli umani perché possono andare dove
vogliono, e nessuno chiede loro un passaporto. Non dipendono dalla benevolenza
di qualcuno. Persino il serpente più velenoso va dove gli pare.
SETimes: Sei membro del Consiglio della Città di Skopje. Il tuo lavoro
civico come aiuta i Rom in Macedonia?
Redzepova: Sono membro di VMRO-DPMNE, il principale partito del paese, e
come membro, sono consulente del Consiglio della Città di Skopje. Col mio
impegno politico, volevo soprattutto [mostrare] che una donna rom può essere
socialmente attiva - e che questo non un privilegio delle sole donne macedoni.
Penso che parzialmente ho avuto successo, dato che vedo un numero crescente di
ragazze che frequentano la scuola. Se fossi riuscita, col mio esempio, ad
aiutare l'emancipazione delle donne rom almeno un poco, sarei molto felice.
SETimes:
Pensi che i tuoi figli continueranno le tue attività e la tua eredità
umanitaria, per aiutare più gente a fare una differenza tangibile?
Redzepova: Chiaro, mi piacerebbe che i miei figli raccogliessero la
mia eredità. Penso che con l'educazione che gli ho dato, ho installato in loro
l'amore per la gente. I miei figli sanno come dare, o come organizzare un
concerto umanitario. Spero che continuino da dove mi fermerò.
SETimes: Pensi che la cultura possa servire come forza unificante per
l'Europa del Sud Est?
Redzepova: La cultura è sempre stata, e sempre sarà, il ponte che
collega i popoli di credo e nazionalità differenti, perché non tiene conto dei
confini nazionali. Non importa chi tu sia,, ognuno canta e danza alla sua
maniera. Non penso che le canzoni siano una forza unificante solo per la gente
del'Europa del Sud Est, ma per il mondo.
SETimes: Sei stata influenzata da altre cantanti, come
Billie Holliday o Bessie Smith?
Redzepova: Riguardo alla musica, non ho mai seguito un esempio
specifico, ne sono stata influenzata da cantanti maschi o femmine. Il mio
mentore e marito, Stevo Teodosievski, ha voluto trasformarmi in un capolavoro.
Non ho mai seguito l'esempio di nessuno. Ho lavorato duro per diventare quella
che sono ora, ma ha sempre insistito perché fossi "me stessa" e nessun'altra.
Penso che, insieme, ce l'abbiamo fatta.
SETimes: Qualcuna delle tue canzoni parla del pregiudizio contro i
Rom? Sei mai stata criticata per aver usato la parola "zingaro" in un titolo?
Redzepova: No, le mie canzoni sono sulla tradizione e cultura rom, non
su come gli altri ci vedono. Riguardo alle critiche, rifiuto di riceverle. Non
importa cosa dicono gli altri, l'ho superato da tempo. Quando iniziai ad andare
a scuola, mi accorsi che per gli altri ero differente. Da quando i bambini mi
soprannominarono "zingara", e non volevano sedersi accanto a me. Tornai a casa
piangendo, ed una delle mie zie mi spiegò che siamo differenti perché veniamo da
un paese chiamato India, dove splende sempre il sole, ed è per questo che
abbiamo la pelle bruna.
SETimes: Nel documentario "Romani Soul", reincontri la
storia del popolo rom sino alle antiche origini. Senti una stretta parentela con
l'India e la sua cultura? Ha esercitato un'influenza diretta sulla tua musica e
lavoro creativo?
Redzepova: Certamente mi sento vicina all'India e al suo popolo,
specialmente con una provincia dell'India dove circa 28 milioni di persone
parlano la mia lingua, e posso capirli perfettamente. Ha rafforzato la mia
convinzione che i Rom siano originari dell'India.
SETimes: La musica è diventata troppo commerciale? La musica
tradizionale può essere presentata ad un pubblico di massa senza perdere
qualcosa di essenziale?
Redzepova: Se è creata sulla base della musica tradizionale,
sicuramente si possono ottenere buoni effetti. Però, quello che sempre più si
vende oggi è nudità sul palco, mentre la qualità e la buona voce si vendono di
meno.
SETimes: Tu hai fatto migliaia di concerti in una carriera lunga
decenni. Provi ancora la stessa energia ed entusiasmo quando sali sul palco?
Cosa ti fa continuare?
Redzepova: Sì, ci vado ancora con la stessa passione. Provo ancora una
positiva paura prima di un concerto, quando mi rendo conto che ci sono oltre
10.000 persone tra ilpubblico o, come a Sydney, 200.000 ad Hyde Park. Ciò che mi
motiva è il mio amore per le canzoni e la musica.
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