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Roma_Daily_News
14 marzo, Incontro Rom, - Abdi Ipekci Spor Salonu, Istanbul 12:00-16:00
Oggi, circa 16.000 Rom di tutte le parti della Turchia sono stati letteralmente
stipati nel Centro Sportivo Abdi Ipekci per ascoltare il Ministro Faruk Çelik,
Eleni Tsetsekou (Programma di Gestione del Consiglio d'Europa - Unità Roma e
Viaggianti), il Dr. Ivan Ivanov (Direttore di ERIO) ed il Primo Ministro Recep
Tayyip Erdogan, riguardo la situazione del popolo rom ed il loro desiderio di un
cambio positivo per il futuro. L'impegno del governo AKP nel raggiungere cambi
significativi nel campo della salute, delle opportunità educative, dell'impiego
e dell'alloggio in Turchia per i Rom del paese, è una delle priorità del governo
con la sua "apertura democratica".
Erdogan ha raccontato la sua infanzia nel quartiere rom di Kasimpasha
(Istanbul), crescendo con i Rom come "fratelli e sorelle" e imparando presto la
loro situazione da questa esperienza. In particolare è stata importante la sua
amicizia con Balik Ayhan, che oggi era presente all'incontro col Prima Ministro
ed alla sua iniziativa per i Rom. Il discorso di Erdogan è stato accolto con
enorme entusiasmo dai Rom, ogni punto sottolineato da fragorosi applausi e dal
suono dei tamburi "davul", associati sin dai tempi dell'impero ottomano alla
musica rom. Quando Erdogan ha sottolineato la situazione dei Rom in molti paesi
europei, menzionando le persecuzioni che affrontano e le sofferenze che hanno
provato attraverso deportazioni ed esclusione, stava attirando esplicitamente
l'attenzione sulle variazioni nelle politiche che questo incontro annuncia per
la Turchia, portando in primo piano la posizione di un approccio positivo verso
i Rom, in un periodo in cui crescono le attitudini sempre più negative nel resto
d'Europa.
Resta da vedere l'impatto reale dell'iniziativa di Erdogan e "dell'apertura
democratica" per il popolo rom, come pari cittadini della Repubblica davanti
alla legge e alla Costituzione. Se i recenti attacchi alla comunità rom di
Manisa, o la distruzione dei quartieri rom ad Istanbul, Mersin, Diyabakir ed
altre città negli ultimi anni cesseranno, particolarmente nel contesto della
complessa situazione politica aperta con questa serie di iniziative democratiche
(con i popoli Kurdi e degli Alevi), è una questione aperta. L'aumentata
polarizzazione della società turca attorno a questi temi ha portato ad un
rottura potenzialmente divisoria, dove quanti appoggiano questi cambiamenti sono
contrapposti a chi rappresenta la vecchia, tradizionalmente secolarista alleanza
politico-militare.
Queste versioni contrastanti della modernizzazione in Turchia stanno lottando
per il dominio ed è ancora possibile che i Rom si trovino presi tra due fuochi.
L'enorme riunione di oggi indica che le forze per la democratizzazione sono
capaci di guidare l'agenda dell'inclusione sociale in questa direzione
particolare ed incoraggiare l'appoggio alle altre organizzazioni rom europee ed
alle istituzioni che promuovono i diritti dei Rom. D'altra parte, in Turchia
queste innovazioni sono spesso state fatte deragliare come insegna la storia del
tardo impero ottomano e della Repubblica.
Però oggi l'atmosfera era una delle positive promesse ed il tanto atteso
riconoscimento del popolo Rom, come degni di pari diritto e rispetto in Turchia.
Oggi, i cittadini rom turchi si sentono così come sono stati descritti dal loro
Primo Ministro. Cittadinanza ed eguaglianza in Turchia, "Ille'de Roman olsun!"
ha detto Erdogan, e la folla ha ruggito la sua approvazione; "Insisto che questo
sarà Romani!"
Dr. Adrian Marsh
Researcher in Romani Studies, Istanbul
adrianrmarsh@mac.com