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Francia
Di Fabrizio (del 02/02/2010 @ 09:43:17, in Europa, visitato 1546 volte)

Da Roma_Francais

Lettera aperta

Nuova espulsione di due Rom rumeni ed OQTF (obbligo a lasciare il territorio ndr) a Saint-Martin d'Hères il 27 gennaio 2010.

Alcune famiglie rumene con bambini hanno trovato rifugio in un edificio abbandonato situato in avenue Gabriel Péri à St. Martin d’Hères (Isère). Tentano di sopravvivere con la speranza di ottenere un lavoro legale, un impiego che garantirebbe loro dei diritti. Queste famiglie sono seguite quotidianamente dall'associazione Roms Action nell'agglomerato di Grenoble.

Nel giugno 2009 un raid illegale della Polizia s'è concluso con l'arresto di un padre di famiglia considerato come "il patriarca" (che non è) e di un dipendente di Roms Action che svolgeva il proprio lavoro. Sono stati rilasciati poco dopo, perché non c'era nessun motivo per trattenerli.

L'11 gennaio 2010 alle 7.00 del mattino, dei gendarmi sono andati al medesimo luogo per arrestare due uomini, che sono stati direttamente inviati al centro di detenzione di Lione e reinviati via aerea in Romania. Nel contempo le forze dell'ordine hanno confiscato i documenti (carta d'identità e passaporto) a 3 adulti e 2 bambini, promettendo loro di ridarli l'indomani. Il 13 gennaio i documenti non erano ancora riapparsi. Roms Action ha accompagnato gli interessati nella ricerca dei loro documenti d'identità: la polizia ha ammesso che la confisca dei documenti d'identità è illegale. Per contro, non hanno accettato un reclamo contro ignoti per furto di documenti. I documenti in questione sono riapparsi solo il 14 gennaio.

Il 21 gennaio alle 6.00 di mattina, i gendarmi hanno visitato ancora una volta l'edificio ed hanno arrestato una donna, che è stata reinviata in Romania con l'aereo.

Il 27 gennaio, di mattino presto, tre camionette della Gendarmerie accompagnate da una macchina della BAC (Brigate Anti Criminalità ndr) e da un'interprete si sono ripresentate allo stesso indirizzo.

Dopo un controllo sommario del luogo (dentro gli armadi e sotto ai letti), i gendarmi hanno arrestato:

  • Una famiglia con tre bambini (15 mesi, 14 anni e 16 anni)
  • Una famiglia con due bambini (6 anni e 11 anni)
  • Un padre di famiglia (i cui due figli vanno a scuola da due anni)

Non è stata fornita nessuna spiegazione riguardo all'ispezione del luogo. Per giustificare gli arresti, la sola spiegazione data è stata "controllo dei documenti alla prefettura".

Alle 8.00 di mattina abbiamo appreso che le famiglie non erano in prefettura, ma alla gendarmerie di Moirans.

Alle 16.30 veniamo a sapere che due dei tre uomini sono stati mandati al centro di detenzione di Lione. Uno dei due era già stato oggetto di un rimpatrio forzato in Romania due settimane fa (l'11 gennaio). Era rientrato in Francia qualche giorno dopo, per raggiungere sua moglie e i suoi bambini che frequentano la scuola.

Abbiamo anche appreso che gli altri 3 adulti ed i 5 bambini sono stati rilasciati, con l'obbligo a lasciare il territorio. Le famiglie che hanno ricevuto un OQTF non erano in Francia che da una settimana - dunque lontane dal termine legale di espulsione, che è di tre mesi di presenza sul territorio. Ricordiamo anche che la Romania fa parte, dal gennaio 2007, dell'Unione Europea.

Perché questo accanimento? Queste famiglie sono tranquille (il vicinato lo può testimoniare), frequentano tra l'altro regolarmente i servizi di Roms Action e provano a cercare soluzioni per costruire la loro vita. I bambini vanno a scuola con la paura che la polizia li venga a cercare o che i genitori vengano arrestati in loro assenza. Come costruire un avvenire in queste condizioni?

Chiediamo che cessino l'accanimento e le pratiche d'intimidazione verso queste persone grandemente sconfortate.

A chi o cosa sono servite le spese generate dalla detenzione, dai giudizi e dai rimpatri in aereo verso la Romania? Se non sono offerte alternative, le persone ritorneranno in Francia qualche giorno dopo. A cosa servono queste nuove espulsioni?

A nome delle persone interessate, di quante lo saranno in seguito, e di quanti tenteranno con ogni mezzo d'arrivare,
L’associazione Roms Action

La Présidente de l'A.M.I.D.T et Samudaripen
Esméralda Romanez

ROMS ACTION
3, rue Gay-Lussac
38 100 Grenoble
09 52 52 87 13
Email romsaction@yahoo.fr