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Terreni ai nomadi, i vicini scavano una trincea: "Alzemeo una palizzata"
Di Fabrizio (del 31/01/2010 @ 09:13:27, in casa, visitato 2738 volte)

Gazzetta di Mantova (leggi anche QUI)

Guidizzolo non vuole un campo per i sinti. Il trasferimento delle famiglie deciso dal comune di Brescia senza avvisare il sindaco. Il prossimo campo a Gazzo di Bigarello.

Il terreno acquistato dal comune di Brescia

Il Comune di Brescia acquista un terreno a Birbesi di Guidizzolo per trasferirvi alcune famiglie di sinti. Il tutto all'insaputa del sindaco. E della popolazione. La quale ha reagito subito: questa mattina i residenti nella zona di Birbesi hanno cominciato a erigere una palizzata al confine tra le loro proprietà e quella delle famiglie sinte. Quasi a voler sottolienare che su quel terreno sorgerà un campo nomadi, non particolarmente gradito.

La Lega Nord, che ha protestato con i suoi amministratori locali dicendo che «non staranno a guardare», presenterà un'interpellanza parlamentare su ciò che definisce «un tiro mancino» sferrato da un Comune, quello bresciano, di centrodestra. Ma problemi legali non dovrebbero esistere: il terreno è stato infatti regolarmente acquistato e nessuno può impedire che alcune famiglie vi si trasferiscano. Anche se di etnia sinta. Un altro terreno per un'analoga operazione del comune di Brescia è stato individuato a Gazzo di Bigarello. La vicenda delle aree vendute ai nomadi sta scatenando nel Mantovano aspre polemiche.



Il Comune di Brescia, tramite la società controllata Brixia Sviluppo, ha acquistato un terreno a Birbesi di Guidizzolo su cui trasferire alcune famiglie di nomadi sinti che attualmente occupano il campo di via Orzinuovi che presto verrà smantellato. Della notizia nessuno era al corrente, né il Comune di Guidizzolo, né gli abitanti della zona in cui si insedierà il nuovo campo che - a detta dell'associazione di volontariato Sucar Drom di Mantova che gestisce il progetto - sarà formato solo da 4 famiglie, 16 persone in tutto. Non ne sono convinti però i residenti che, appena appresa la notizia, per tutelarsi hanno già cominciato ad alzare una palizzata per dividere i confini.

(29 gennaio 2010)