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Slovacchia
Di Fabrizio (del 01/12/2009 @ 08:55:58, in Europa, visitato 1767 volte)

Da Roma_Francais

OSTROVANY - Lucia Kucharova non vuole più guardare dalla finestra da quando la vista è ostruita dal muro che separa le capanne circondate di rifiuti dove vivono circa 1.200 Rom, dal resto del villaggio di Ostrovany, nella Slovacchia dell'est

Due Rom dietro il muro costruito per isolarli dal villaggio di Ostravany in Slovacchia, 11 novembre 2009

La costruzione di cemento di 150 metri di lunghezza e due di altezza, eretta il mese scorso con un costo di 13.000 euro, suscita l'indignazione dei Rom e dei difensori dei diritti umani.

"E' discriminazione. Il sindaco avrebbe piuttosto dovuto spendere quei soldi per costruire delle abitazioni per noi," protesta Lucia Kurachova, Rom di 25 anni. Cyril Revak, sindaco dal 1991 di questo villaggio di 1.800 abitanti, evita prudentemente di parlare di "muro". Ma ne giustifica la costruzione accusando la comunità rom di furti.

"Il recinto non impedisce ai Rom di venire al villaggio. Impedisce loro giusto di penetrare nei giardini privati per rubare. Non sono che piccoli furti, soprattutto d'autunno. La gente non può più coltivare legumi nei giardini, perché vengono rubati," afferma il sindaco.

Anche se largamente maggioritaria a Ostrovany, la comunità rom non partecipa affatto alla vita pubblica, affermando che non cambierebbe niente. "Ho votato per il muro, dato che il consiglio municipale l'avrebbe deciso in ogni modo," riconosce d'altra parte Dezider Duzda, l'unico Rom tra i nove consiglieri municipali.

Ai piedi del muro, Alena Kalejova cerca dei mozziconi. "Le sigarette sono troppo care. Si vive a mala pena con i 150 euro al mese della disoccupazione," spiega questa giovane madre rom di 21 anni.

Quasi tutti i membri della comunità sono senza lavoro.