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Slovacchia
Di Fabrizio (del 27/07/2009 @ 09:46:03, in Europa, visitato 2564 volte)

Da Slovak_Roma. Spesso, sull'onda di fatti di cronaca e delle emozioni che suscitano, quando si parla di Rom si finisce nei massimi sistemi, o peggio nelle tragedie interminabili. Viene data poca attenzione alla conoscenza, al come si viva la vita di tutti i giorni, ai sentimenti e alle loro aspettative. Il brano che segue (lunghetto) fa parte di una serie di interviste che Kristína Magdolenová ha compiuto per presentare le donne rom come sono, con i loro problemi e speranze. Individuando dei modelli positivi in cui le altre romnià possano identificarsi o replicare. Cercando di smontare quell'aurea di mito (positiva o negativa) che sempre le ha circondate. Un'altra intervista, che avrei voluto tradurre ma non ho trovato il tempo, su Roma Press Agency

The Slovak Spectator

20 luglio 2009 Abbiamo il diritto di essere chiamati Rom By Kristína Magdolenová & Jarmila Vaňová

Margita Damová Source: Courtesy of Roma Press Agency

Margita Damová non ha mai lasciato il villaggio di Rankovce nella regione di Košice. E' nata terza di 11 figli in una casa di muratori. Ha terminato il nono grado delle scuole primarie, ma dice che avrebbe sempre voluto andare a scuola ed imparare di più. Oggi, a 50 anni di età, crede di avere ancora il tempo per cambiare la sua vita.

Quante ragazze eravate in famiglia?

Eravamo undici figli. Sette ragazze e quattro ragazzi.

Quanti di voi hanno terminato la scuola?

Sei in tutto. I miei quattro fratelli e due sorelle.

Che tipo di scuola hanno frequentato? Cos'hanno studiato?

Mio fratello più giovane si è formato meccanico per auto e altri due sono muratori. L'altro mio fratello è un saldatore. Tutte e due le sorelle hanno terminato l'istituto tecnico.

Lavorano?

Uno dei miei fratelli vive nella Repubblica Ceca. Ha un lavoro, ed un fratello in Slovacchia ha un lavoro.

Perché non hai completato gli studi?

Ero la ragazza più grande ed era necessario aiutare mia madre, perché c'erano sorelle e un fratello più giovani. Lui era ammalato e mamma spesso lo portava dal dottore, così dovevamo aiutarla a casa.

Per te non è stato difficile rimanere a casa e non continuare i tuoi studi? E' stato un bene per te?

E' stato difficile. Io volevo fare la parrucchiera. Era il mio desiderio, ma non sono stata fortunata nella vita. Ma in ogni modo, taglio i capelli. Sia alle donne che agli uomini.

I tuoi genitori cosa vi hanno incoraggiato a fare?

Volevano che facessimo le cose bene, fare qualcosa per noi stessi. Ma non ne ho avuto la possibilità.

Si sono curati adeguatamente di voi? Avevate abbastanza da mangiare, di che vestirvi e tutto ciò di cui avevate bisogno?

Sì, si prendevano cura di noi, ed avevamo tutto di cui ci fosse bisogno. Mio padre lavorava duro. A volte portava a casa una sola corona del suo stipendio, perché aveva saldato un grande conto per gli alimenti.

Ha avuto altri figli?

Ha avuto altri quattro figli che ha mantenuto.

Quindi avete avuto una vita difficile?

Non penso. Mio padre è stato comunque premuroso.

Tu non hai completato gli studi, Vostra madre ha incoraggiato tu e le tue sorelle a rimanere a casa e a curarla?

No, no, no. Ero io che volevo aiutarla, perché vedevo che era troppo per lei.

Come ti ha detto tua madre che non avresti terminato gli studi?

Ma i miei genitori volevano che andassi a scuola. Lo volevano. Volevano che studiassi, perché mi piaceva. E mi piace ancora.

Quindi è stata una tua decisione di non andare a scuola e rimanere a casa per aiutare tua madre con i più piccoli?

Sì, volevo aiutarla. Le ho detto che non sarei più a scuola, ma che mia sorella avrebbe continuato a farlo.

Quindi hai abbandonato il tuo grande sogno per la tua famiglia?

Sì, ho lasciato per la famiglia.

Quanti anni avevi quando ti sei sposata?

20 anni. Per un po' avevo lavorato in un ospedale. Aiutavo mia madre in questo modo, perché stavamo costruendo una casa, così andai a lavorare.

Come hai incontrato tuo marito?

Lo incontrai qui a casa, nel villaggio. Avevo quattro anni più di lui. Prima non mi ero mai sognata una cosa simile. Lavoravo, e lui vide che guadagnavo bene e che ero una persona onesta, così iniziammo ad uscire assieme.

Lo amavi?

Non del tutto, no, perché i miei genitori non lo volevano.

Perché?

Era un orfano. Aveva solo 10 anni quando morì sua madre. E' per questo che non lo volevano. Perché era un orfano e con lui non avrei avuto una buona vita.

Avevano ragione?

Sì, l'avevano. Ora mi spiace, anche se viviamo insieme. Lavora di tanto in tanto, porta a casa un po' di soldi... ama i nostri figli... ma penso che non sia quello che voglio.

E cosa vuoi?

Qualcosa di meglio. Non mi impedisce di fare le cose; frequento dei corsi, vado in giro, e mi appoggia e i miei bambini anche mi appoggiano. Ma non mi aspetto niente di buono da lui...

Quanti figli avete?

Sette.

A che età hai avuto il primo figlio?

Ho avuto il primo figlio a 22 anni. Il secondo a 24 anni. Ho sette figli, sei ragazzi e una ragazza.

Se tu potessi tirare indietro l'orologio, vorresti avere così tanti bambini con tuo marito?

No. Non lo vorrei, perché viviamo tempi difficili.

Quando ti sei sposata, pensavi che la tua vita sarebbe stata così?

Pensavo che avrei avuto una bella vita, perché lui è orfano e sarebbe stato più gentile con me. Ma non è così. Al contrario, è umano, ha solo un aspetto negativo. Preferirei non parlarne.

Quale aspetto? Beve?

Gli piace bere. E' il suo lato cattivo.

E i vostri figli a che punto sono? Cosa vorreste per loro?

Cosa vorrei per i miei figli? Qualcosa di meglio. Una vita migliore di quella che hanno adesso. Che vivano come facevo io con mia madre, avevo tutto il necessario. Ma forse a loro non manca niente di significativo, perché do loro tutto l'amore che ho in me e ogni cosa che posso. Proprio come faceva mia madre.

Hai avuto l'opportunità di offrire loro una vita migliore?

No, non l'ho avuta.

Cosa non hai avuto?

Cosa non ho?! Non ho una casa. L'ho desiderata per tutta la vita.

Hai mandato i tuoi bambini a scuola?

No. Mia figlia, che ora va alla scuola primaria, voleva studiare. Ma ora ha solo 13 anni. Ma io continuo a ripeterle sempre: io non ho studiato, e neanche i tuoi fratelli, ma almeno tu puoi. Lei mi ascolta, e mi dice che studierà, che vuole farlo. Vorrebbe andare ad un istituto d'arte, lo spera. Mi dice sempre che andrà ad una scuola artistica.

Cosa la incoraggi a fare?

Ho solo una figlia e vorrei che avesse una vita migliore della mia.

Ed i ragazzi?

Ora solo tre sono con me. Gli altri vivono con le mogli; tre sono single.

Pensi di essere stata felice nella tua vita?

A volte sono felice e a volte no. Non mi sento così bene come vorrei.

Quando sei felice?

Quando vado ai corsi di formazione. Lì sono contenta con tutto e sono felice. E quando ho soldi.

Quando sei triste?

Sono felice. Perché no? Lo sono.

Nella tua opinione cos'è la felicità?

Cos'è la felicità per me?! Non so dirlo. Soldi? I mie figli, penso. Perché sono tutto quel che ho. E mia madre. Mia madre è tutto quel che mi rimane. Mio padre è morto.

Come ti vestivi quando ci sono i tuoi genitori?

Con mia madre? Come gli altri giorni, forse un po' meglio. Compravo le cose che volevo.

Indossavi pantaloni?

Sì, pantaloni moderni. Li facevo da me. E per questo guadagnavo un po' di soldi.

Il tuo modo di vestire è cambiato con tuo marito?

All'inizio era più povero, ma ora mi permette di più. Ha solo un difetto ed è il bere. Non tutti i giorni, ma davvero non sopporto l'alcool.

Quando beve, ti picchia o picchia i bambini?

No. Non posso dirlo. Non mi picchia. Piuttosto finisce che piange su di noi. Dice che sua madre gli manca davvero. Non picchia me o i bambini.

Chi ha cresciuto tuo marito?

La sua matrigna. Avevano una matrigna cattiva. Penso che dipenda da quello.

E' andato a scuola?

Ha studiato due anni come carpentiere, ma non ha potuto finire con la sua matrigna. Poteva avere, ed ha avuto un'opportunità all'inizio. Sa leggere e scrivere, ma ha perso questa possibilità di completare la scuola. Lei non le dava i soldi per il biglietto del bus.

Quando pensi alla tua vita, ne sei soddisfatta? Ti va bene come stanno le cose?

Beh, devo esserne soddisfatta. Cos'altro posso fare?

Quando qualcuno è vivo, vuole sempre qualcosa. Non ti aspetti nient'altro dalla vita?

Sono soddisfatta della mia vita. Tutto ciò che ho fatto, l'ho terminato. Non sono soddisfatta del fatto di vivere con i miei figli. Vorrei una vita migliore per loro. Vorrei una casa per loro. Se vincessi alla lotteria, comprerei una casa e farei qualcosa anche per mia madre. Allora sarei più soddisfatta.

Cosa vorresti fare per tua madre?

Che ne so? Farei qualcosa per lei.

Lei manca di qualcosa?

Realmente no. Non le manca niente, perché l'aiuto in tutto, anche se forse sarei più contenta se avesse legna per l'inverno.

Chi vive con tua madre?

Vive in una casa con mio fratello, ma ha una casa sua. Ma... una figlia è una figlia.

Perché? E' meglio per i Rom se una figlia più grande si prende cura di loro?

Sì. E' meglio perché una nuora non curerà una suocera come può farlo una figlia. Le spiacerà.

Allora tua madre non ti lascerà la sua casa, ma lo farà con sua nuora.

Non importa. Ho portato a termine ogni cosa. Non sono invidiosa. Non invidio mio fratello. Nostro padre si prese cura di noi, ma non gli obbedivamo. Avremmo dovuto maritarci meglio. Avremmo dovuto fare come mio fratello.

Quando tua figlia crescerà, le dirai di ascoltarti perché sennò finirà come te, una persona che non obbediva ai suoi genitori?

Ecco cosa le dico tutto il tempo: di obbedirmi come io obbedivo a mia madre.

Come vuoi migliorare la tua vita? Cosa vuoi fare?

Cosa voglio fare? Come cambierei la mia vita? Come posso risponderti? Beh, per mia figlia, voglio che stia a scuola. Cambierei questo. Anche se non ho terminato gli studi, che almeno lei lo possa fare.

E se lei non volesse, la obbligheresti?

No, perché anche lei lo desidera. Mi dice sempre che finirà la scuola e che vuole continuare gli studi. Vuole andare ad un istituto artistico, come me.

Secondo te, la vita di una donna rom è differente da quella di una non-rom?

Sì, perché hanno una condizione generale migliore delle donne rom. Ma se una donna rom diventa più saggia, può ottenere tutto ciò che ottiene una donna non-rom.

Pensi che le ragazze non-rom obbediscano alle loro madri più di quelle rom?

Obbediscono, sì. Le donne non-rom obbediscono alle loro madri perché vanno a scuola e la finiscono e così hanno una vita migliore.

Tu non hai un'istruzione; non hai terminato la scuola, ma ora stai frequentando dei corsi di formazione, non solo a Košice o qui a Rankovce, ma talvolta vai anche più lontano. Cosa vi hai trovato di così interessante. Perché ci vai?

Perché ho iniziato ad andarci? Perché me l'ha chiesto Kveta. Aveva bisogno di un'altra donna. Me ne ha parlato e le ho detto che sarei andata con lei. La prima volta che ci sono andata mi è piaciuto veramente. Sono due anni che frequento. Lì ho incontrato altre donne e abbiamo portato avanti due progetti, così adesso so come fare tutte queste cose e voglio imparare di più.

Cosa ne dicono in famiglia o i tuoi figli?

Mio marito è orgoglioso del fatto che ci vada. Sa che avrei sempre voluto studiare ed imparare qualcosa e che non è stato possibile. Così da quando ho iniziato mi dice che dovrei continuare e che lui ed i figli mi appoggiano.

Spesso sei lontana da casa ed i bambini hanno bisogno di qualcuno che li curi. Chi lo fa per te?

Lo fa mio marito. Porta nostra figlia a scuola, perché è l'unica che la frequenta, ed i tre ragazzi l'aiutano in ogni cosa. Gli sto insegnando a cucinare. Lui sa fare soltanto piatti semplici, ma vuole imparare a fare cose più complicate. Ne sarà capace. Molte volte torno a casa e mia figlia mi dice: "Mamma, papà cucina meglio di te". Così mi da supporto in questa maniera.

Tuo marito ed i bambini sono orgogliosi di te?

Sono orgogliosi di me. Spesso mio marito va da un non-rom a lavorare e là mi elogia, gli racconta tutto quello che ho ottenuto, e come vorrebbe che usassi le cose che ho imparato altrove. Lui non è stato capace di farlo e sa che è il mio sogno, questo desiderio di essere istruita, così è orgoglioso di me.

Cosa dicono di questo gli altri Rom?

Cosa dicono i Rom? Tu sai com'è tra di noi. Talvolta ne parlano bene, altre volte dicono cose cattive. A volte sono orgogliosi che due donne del villaggio frequentano dei corsi e a volte ci sottovalutano. Noi, d'altra parte, non ce ne preoccupiamo. Siamo orgogliose di quel che facciamo. Succede nella vita, che gli altri ti tirino giù, ma avevamo previsto che accadesse, perché vedono solo il fatto che ci dirigiamo altrove.

Tu hai familiarità con la difficile vita delle donne negli insediamenti rom. Cosa c'è bisogno che cambi? Cosa dovrebbero essere in grado di fare?

Cosa dovrebbero fare le donne? Non c'è acqua. L'acqua ti permette di fare molte cose, è per questo che usciamo per procurarcela. A volte il pozzo funziona, altre no. L'acqua corrente a disposizione ci manca davvero.

Pensi che sia bene che le donne rom non lavorino e si prendano cura della famiglia?

No, questo non è giusto. Ora si stanno aprendo nuove opportunità di lavoro. Non sarebbe per niente un problema, visto che ho perso il lavoro e c'è sempre bisogno di soldi.

Riesci ad immaginarti in politica?

Perché non dovrei? Sono una donna abbastanza saggia su queste cose, sul cosa fare nel mondo. Mi piacerebbe essere coinvolta; ogni donna lo sarebbe.

Hai mai incontrato donne non-rom?

Sì, ci incontriamo. Ci incontriamo anche con alcune donne della Grecia. Erano qui per insegnarci. Molte volte vengono donne da Bratislava. Ora torniamo a Bratislava.

Le donne non-rom come vi percepiscono?

Intendi qui in Slovacchia. Bene. Sono orgogliose di noi, orgogliose del fatto che hanno trovato almeno due donne rom di buonsenso, e anche se non abbiamo studiato a scuola, sappiamo come andare avanti, che è anche ciò che vogliamo.

La maggioranza dei Rom dice che prima del 1989 i Rom vivevano meglio. Com'è cambiata la vostra vita?

Com'è cambiata... prima tutti avevano da lavorare. Ora molti Rom dipendono dai benefici sociali, ma ci sono opportunità... anche per i Rom, di lavorare. Forse quattro di noi lavorano regolarmente a contratto. Anch'o vorrei trovare un lavoro.

La tua famiglia viveva meglio prima o dopo la Rivoluzione?

Forse è lo stesso. Non importa. Mio fratello ora guadagna abbastanza bene. Io penso che non importi, prima o adesso. Solo, prima della Rivoluzione il cibo costava parecchio di meno, ora è più caro. Ma una persona deve vivere sempre.

Si possono cambiare la posizione e le vite delle donne rom?

Si può se le donne rom vogliono cambiare. Perché no? E' pieno di donne rom capaci, Queste cose possono cambiare.

Nella famiglia chi è il cosiddetto "capofamiglia"? La donna o l'uomo?

In casa nostra lo siamo tutti e due su basi di parità. Lui porta a casa i soldi e io mi prendo cura della casa.

Hai detto che la politica per te è interessante. Come vorresti essere coinvolta, per esempio, come rappresentante o cosa?

E' una domanda molto difficile, ma penso probabilmente in qualche tipo di rappresentanza. Se lo fossi allora tornerei a casa, sarei capace di dire agli altri cosa c'è di nuovo sulla scena politica. Mi piacerebbe.

La vita di una donna è più difficile di quella di un uomo?

Penso che gli uomini abbiano una vita più dura, perché trovare un lavoro e viaggiare per avere uno stipendio e poi le donne spendono questi soldi guadagnati con fatica. Lei deve essere una brava donna di casa e considerare seriamente ogni corona che suo marito ha guadagnato duramente.

La donna non ha una vita difficile?

Anche la sua è dura, perché oltre a tutto, deve anche lavorare. Non può sedersi a casa e aspettare suo marito. Ora c'è un programma di attivazione al lavoro e lavoro volontario. Se fa lavoro volontario, ha da fare sempre di più. Ti offrono il lavoro che svolgi di più degli altri nell'attivazione al lavoro. Lavoro duro.

Se tornassimo tra cinque anni, cosa pensi che sarebbe cambiato nella tua vita rispetto a oggi?

Penso che vivrò meglio di adesso. A dire il vero, anche adesso non vivo così male, ma forse ciò andrà meglio se mi impegno.

Per cosa ti stai impegnando? Tua figlia ha ora 13 anni, tra cinque anni ne avrà18. Che sarà di lei?

Allora, che si sposi presto - non lo vorrei. Non voglio questo. Voglio che impari e che vada a lavorare da qualche parte. Non dovrebbe lavorare all'aperto, è meglio dentro, perché ora ci sono più opportunità. Anch'io ho lavorato dentro un edificio. Stavo al caldo e facevo il lavoro degli uomini.

Se tu potessi dire qualcosa ai membri del Parlamento Europeo riguardo i Rom in Slovacchia, cosa sarebbe?

Che è una questione abbastanza importante.

Cosa dovrebbero conoscere questi rappresentanti sui Rom in Slovacchia? Cosa vorresti dirgli sulla vita dei Rom?

Non so di come vivano i Rom altrove nel mondo, ma ci sono Rom poveri e Rom ricchi. Sarebbe tutto se i Rom avessero pari diritti agli altri, perché i Rom non hanno mai diritti.

Cosa vorresti cambiare nella vita dei Rom per i prossimi cinque anni?

Cosa vorrei che cambiasse? Tutto: la loro vita, così che non vivano come adesso, ma come deve vivere una persona; così che non fossero tanto poveri, che la disoccupazione non fosse così alta. Vorrei che i Rom potessero vivere come gli altri.

La tua famiglia mantiene qualche tradizione rom?

Non penso. Io non so nemmeno che tipo di tradizioni siano le tradizioni rom.

Parli il romanés?

Sì, parlo romanés. E' la lingua che mi ha  insegnato mia madre.

Quando sei tra i non-rom cosa ti offende o ti avvilisce di più nel loro approccio verso di te o verso gli altri Rom?

 Se sono lavoro, non mi importa degli impedimenti. Faccio lavoro volontario e lì mi chiamano zingara. I dico: zingari non ce ne sono più, ci sono solo Rom. Prima, apparentemente "ingannavamo" la gente, mentivamo, ma ora siamo Rom. Quindi questo mi offendeva, così dovetti rispondere ad una donna. Anche tu sei una "zingara", dissi, perché anche tu "inganni", tu menti, e sei una non-rom. Ora abbiamo il diritto di essere chiamati Rom.

Interviews with Roma women are part of a project by the Roma Press Agency and will be published in a forthcoming book.