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Giovani, Rom ed Europei: "La vita dei miei figli sarà migliore della mia"
Di Fabrizio (del 14/07/2009 @ 09:47:37, in Europa, visitato 1558 volte)

Da Polska_Roma

Cafebabel.com by Andreu Jerez Ríos - Berlino (Images: ©Andreu Jerez); Translation: cafebabel.com, Lydia Bigos 08/07/09

Mentre i problemi della più grande minoranza europea sembrano non finire, la UE vorrebbe offrire qualche speranza nonostante "molte chiacchiere e poca azione". Testimonianze dai Rom europei

Verso la fine di maggio, un gruppo di famiglie rom, circa 90 persone, si accamparono in un parco di Berlino per scappare alla miseria di cui soffrivano nel loro paese, la Romania. Subito scattarono le polemiche - la polizia tentò ripetutamente di sgomberarli e diverse associazioni riportarono la mancanza di rispetto dei diritti umani di base di questi cittadini a pieno titolo della UE.

 (video in inglese: Europe's young Roma speak)

Situazioni simili sono comuni in Europa e colpiscono i membri della comunità rom, che consiste in circa 9/12 milioni di persone. Mentre la UE continua la sua espansione e cerca soluzioni (migliori o peggiori) alle questioni identitarie ed ai problemi sociali che ne sono al cuore, la tematica rom è ancora aperta da discutere. Questo è corroborato da rapporti come quelli di Amnesty International e delle Nazioni Unite. Queste organizzazioni condannano il razzismo e la violazione dei diritti umani che questo gruppo etnico continua a soffrire, e che non sempre riceve una risposta politica convincente.

Incontro di Berlino

Tre settimane prima dell'arrivo a Berlino delle famiglie zingare rumene, un altro gruppo di zingari da tutta Europa si è incontrato nella capitale tedesca, anche se hanno ricevuto un'attenzione totalmente differente. Cinquanta giovani rom ed operatori sociali che lavorano con le organizzazioni giovanili in quattordici paesi europei, hanno partecipato ad un seminario organizzato dall'associazione tedesca "Amaro Drom e Roma Active Albania", con l'appoggio della commissione europea. L'incontro è servito a condividere le esperienze e sottolineare i piani futuri. Parliamo con sei dei partecipanti sui punti di vista generali della gioventù zigana europea, prospettive, paure e speranze.

Hamze Bytyci, 27 anni, tedesco kosovaro, lavora per Amaro Drom

Hamze si sente "metropolitano, europeo e zingaro". Per lui, il futuro della comunità rom ha due uscite. "Ora stiamo facendo i primi passi per migliorare la situazione. E' come la partenza di una rivoluzione pacifica. D'altra parte, sappiamo tutti cosa sta succedendo alla minoranza rom in paesi come l'Italia e la Repubblica Ceca.. Abbiamo bisogno di più fondi e più tempo".

Admir Biberovic, 25 anni, bosniaco laureato in legge

Admir è positivo sul futuro della sua comunità in Bosnia. "Il governo del mio paese è membro del progetto Decennio dell'Inclusione Rom (2005-2015). Cerca l'inclusione della comunità rom europea, dove ha già investito 3 milioni di euro". Admir è ottimista perché ritiene che se qualcuno è persuaso di cambiare qualcosa, è possibile farlo.

Ionut Stan, 24 anni, poliziotto dalla Romania

Ionut si sente Rom perché "non può essere niente altro". E' cosciente del fatto che la sua comunità continua ad essere discriminata, anche se nota una differenza: "Mentre è sicuro che in alcune regioni della Romania le comunità rom sono molto povere, ci sono anche membri della mia comunità che sono molto ben integrati sia nel lavoro che negli studi." Ionut ha ricevuto un'opportunità di lavoro per sei mesi a Bruxelles, quindi apprezza gli sforzi UE. Ionut è ottimista sul futuro: "La vita dei miei figli sarà migliore della mia".

Karolina Mirga, 26 anni, studentessa polacca

"La mia nazionalità ufficiale è polacca, ma nel mio cuore sono zingara - sono una zingara polacca". Karolina ha qualche incertezza sul futuro, ma è consapevole che la sfida "è già iniziata. Forse tra cinquant'anni ci sarà un presidente zingaro negli USA," ride.

Kike Jiménez, 24 anni, operatore sociale spagnolo

Kike lavora nell'associazione Kale dor Kayiko, che ha sede nei Paesi Baschi. Definire la propria identità non è un compito facile: "Uff, è un po' difficile rispondere data la situazione politica nei Paesi Baschi. Se ha ciò aggiungiamo la mia identità gitana, la questione sembra essere un po' complicata. Mi sento ugualmente gitano, basco e spagnolo, e pure europeo." Kike dice che i Rom nel nord della Spagna sono un po' indietro sui temi dell'istruzione, rispetto ai Rom che vivono in altre regioni come la Catalogna, l'Andalusia o Madrid. "Negli ultimi cinquant'anni la società rom è cambiata notevolmente," conclude. "Tra cinquant'anni, penso che saremo dappertutto, dovunque vorremo essere."

Nesime Salioska, 27 anni, coordinatrice dell'associazione rom per l'affermazione multiculturale di organizzazione - SOS di Prilep, Macedonia

Nesime ha un punto di vista piuttosto pessimista: "Molti paesi UE fanno soltanto chiacchiere sulla situazione della comunità Rom, ma non agiscono. Germania e Spagna ne sono due buoni esempi. Parlano costantemente sulla necessità di migliorare la situazione dei Rom negli altri paesi, come la Macedonia. Invece, né la Germania né la Spagna hanno fatto alcun passo concreto per trovare soluzioni ai problemi con le comunità rom nei loro paesi."