Da
Theatre Rom
Presentazione del libro "Speranza" di Antun Balzevic
Venerdì 8 Maggio alle 19:30 presso il laboratorio socio-culturale TANA LIBERI
TUTTI sarà presentato il libro “Speranza” di Antun Balzevic, in arte Tonizingaro,
con prefazione di Moni Ovadia:
Una snella raccolta di racconti e poesie scritte dall’aurore serbo nel corso di
questi ultimi anni, capace di intelligente ironia e sagace critica sociale.
In primo piano il popolo Rom, la sua quotidianità, la condizione esistenziale e
le sue relazioni con la società, argomenti questi che Toni conosce molto bene in
quanto da anni impegnato come mediatore culturale tra i Rom romani e il
Campidoglio. Uomo dalla vita traboccante di esperienze, avendo trascorso periodi
di disperazione e povertà come momenti di grande slancio e soddisfazioni, è
riuscito a concentrare alcune delle sue più interessanti impressioni in questo
testo che sa approfondire alcune questioni di particolare complessità con un
linguaggio spesso esilarante e comunque sempre accessibile ad un pubblico vasto.
In queste pagine Toni, zingaro metropolitano, ripone la speranza per un avvenire
migliore non solo per il proprio popolo ma per l’umanità tutta, perché, questo è
certo, nessuna società può considerarsi salva se ancora non sa superare e
“sconfiggere l’ignoranza e l’intolleranza”, sa che siamo ancora lontani da ciò
ma spera che le sue parole e le sue esperienze possano spostare qualcosa nel
quadro odierno, possano toccare la mente ed il cuore di qualcuno, anche pochi,
ma che possano aprire le loro menti e disporsi alla reciproca ospitalità.
In occasione della presentazione Tonizingaro sarà protagonista di un reading
musicato dalla sua band, il tutto accompagnato dagli ormai tipici aperitivi
della Tana, ancora una volta impegnata in eventi capaci di offrire un mix di
cultura, svago e socializzazione.
TANA LIBERI TUTTI, via G. Pitacco n 44 (zona Largo Telese)
tanaliberitutti@gmail.com
tanaliberitutti.blogspot.com
www.myspace.com/tana_liberi_tutti
Noi e Voi
Noi non ci vergogniamo perché ci chiamiamo, come dite Voi occidentali,
Zingari e perché veniamo da terre lontane piene di fango. Ascoltateci, perché
pure da noi esiste una per voi sconosciuta cultura.
Voi prima fate interrogatori e siete sospettosi, siete lontano dai vostri stessi
figli, dietro al tavolo non mettete mai uno sconosciuto.
Voi potete bere non offrendo a nessuno un bicchiere di vino.
Da noi le tradizioni ancora sono primitive, noi facciamo entrare tutti sotto il
nostro tetto, da noi ancora ci si bacia con gli sconosciuti.
Voi davvero avete milioni di statue di Cristo, ogni statua per ognuno di voi, le
avete per le strade, nelle scuole, nelle galere e sulle colline.
Da noi la gente quando crede in Dio lo porta dentro il cuor suo, e pure quando
dorme lo prega.
E’ vero che Voi per affrontare la vita avete a disposizione le macchine e tutto
quello che vi serve.
Noi ancora usiamo i nostri tradizionali strumenti per sopravvivenza, ma da noi
tutto è sano, la natura come la gallina, la morte, la nascita e la vita.
Voi avete le vostre leggi della scienza e della libertà, ma tutte scritte su un
pezzo di carta. Noi viviamo secondo le nostre leggi non scritte, viviamo liberi
e rispettiamo le nostre regole fatte di natura, di fuoco, di acqua e di vento.
Da voi davvero è tutto prescritto, come si beve, si mangia, si parla e ci si
veste, da noi quando si parla si urla, e gesticoliamo con le mani, quando
mangiamo la zuppa la risucchiamo rumorosamente, di pelle di animali sono fatti i
nostri guanti e le nostre scarpe.
Abbiamo tante abitudini dei contadini, ma pure gli antenati dei re erano
contadini. Occidente quando era arrabbiato ci tagliava la gola, bruciava e
distruggeva le nostre case, ma noi siamo quelli che sopportano tranquilli quello
che ci fanno, noi non pensiamo che tutto il mondo è nostro, noi non permetteremo
che per la colpa nostra gli innocenti piangeranno.
La nostra anima è grande come il mondo pur che siamo pochi, noi cantando e
ballando accompagnati dalla musica andiamo avanti verso il futuro.