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Rom e sinti in Germania
Di Fabrizio (del 22/02/2009 @ 09:31:33, in media, visitato 2050 volte)

Da corriere.it (una risposta a Beppe Sevegnini)

Caro Beppe,

nella tua risposta a Massimo Burioni (20 febbraio) ti domandi: «Dove sono gli zingari a Berlino? Buon titolo per un'inchiesta: non se ne vede in giro uno». Vorrei fare alcune precisazioni in proposito.

In Germania ci sono 110 mila-130 mila tra rom e sinti - sia di cittadinanza tedesca che stranieri. Quelli tedeschi sono riconosciuti come minoranza nazionale. Magari non li vedi perché in Germania sono riusciti ad adottare politiche di integrazione e inserimento che qui da noi sono troppo all'avanguardia, per cui non mendicano o rubacchiano per le strade (e sottolineo che anche da noi sono una minoranza quelli che lo fanno) né vivono nei campi «nomadi». Da noi i rom italiani non sono stati riconosciuti come minoranza, seppure esista una legge che ne riconosce ben dodici, e che li ha esclusi imponendo criteri per il riconoscimento tra cui anche loro rientrano. Del resto, da noi il «problema» viene trattato come «emergenza sicurezza», per cui i rom devono essere cacciati (che siano italiani o stranieri poco importa), non aiutati a integrarsi.

Ultima precisazione: credo che la gente inorridirebbe se ti sentisse chiamare un africano «negro». Quindi, che i rom e i sinti vengano chiamati con il loro nome, e non «zingari» (che è offensivo) o «nomadi» (che è scorretto). Il fatto che vengano chiamati nomadi serve solo a perpetuare il pregiudizio per cui loro possono solo vivere nei campi, che lo vogliano o meno. Non dico che sia tutta colpa degli organi d'informazione se ci sono problemi da una parte e dall'altra, ma forse, se iniziassero a usare quanto meno una terminologia adatta, a non strumentalizzare le notizie a tutti i costi limitandosi a riportare dati effettivi e non di comodo, e se facessero una vera campagna d'informazione corretta, già sarebbe un passo avanti.

Claudia Tavani, taffani@hotmail.com