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Traveller's
Time Online Blog
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Jake Bowers Quando è salito sul palco a Chicago, in tutto il
mondo hanno cominciato a scorrere le lacrime. Nato in un paese che ancora
segregava ufficialmente i suoi cittadini bianchi e neri, il Presidente eletto
Barack Obama è il sogno di Martin Luther King divenuto realtà. Quarant'anni dopo
che King sognava di un giorno in cui i bambini neri sarebbero stati giudicati
"per il loro carattere invece che per il colore della pelle", pochi avrebbero
predetto che quel giorno sarebbe stato proprio il 4 novembre 2008.
Quando ho sentito la notizia il 5 novembre ero colmo di gioia. Ma come altri,
ho iniziato a chiedermi quando il cambiamento sarebbe arrivato in Europa. In
Bretagna, abbiamo avuto parlamentari neri ed asiatici, ed anche ministri di
gabinetto e molti ora si chiedono quando potremo vedere un Primo Ministro nero o
asiatico. Ma, come sempre, in pochi hanno iniziato a considerare il popolo
Romanì.
Tutti assieme, il popolo Romanì costituisce la più grande minoranza d'Europa
e quella col più alto tasso di crescita. In molti paesi europei siamo oltre il
10% della popolazione, proprio come i neri sono il 13% della popolazione USA. Ma
qua finiscono le similitudini. Per quanto gli Americani hanno scelto un nero
come loro Presidente, le inchieste in Europa regolarmente rivelano che la
maggior parte degli Europei non vogliono un Rom neanche come vicino.
Uno sguardo alle notizie rivela i fatti.. La settimana scorsa, due Rom sono
stati colpiti a morte in Ungheria ed in Spagna ci sono state marce anti Rom. Un
tribunale nella Repubblica Ceca ha capovolto la decisione di compensare le donne
romanì per essere state sterilizzate a forza. Le statistiche sono una
dannazione. L'80% del popolo romanì vive in povertà, in Bretagna ogni indicatore
di sviluppo ci definisce come una comunità del terzo mondo che vive in un paese
del primo mondo. La pura e semplice verità è che per il popolo romanì, la
segregazione è ancora viva e vegeta in Europa. Quindi, che speranza c'è di avere
un Presidente o un Primo Ministro Rom o Viaggiante?
Candy Sheridan è consigliere tecnico distrettuale, ma a differenza degli
altri in Bretagna, è anche una Viaggiante Irlandese. Nei suoi 5 anni come
consigliere ha passato due nuovi siti di transito. Come molti altri ha gioito
per la vittoria di Obama e per lei la lezione è chiara. Dice: "Dobbiamo entrare
in politica attraversando le principali correnti politiche e terminare di
litigare tra noi."
E' appena tornata da una riunione dell'Union Romanì Internazionale in
Croazia, in cui era una delle rappresentanti della Bretagna. "Nell'Europa
orientale, si può vedere che i Rom sono diventati politici perché le cose siano
fatte," dice. L'incontro è stato finanziato dal governo croato ed aperto dal
vice Primo Ministro del paese. "Non mi posso immaginare che accada qui," ride.
Così pensa che ci sarà mai un capo di stato in Europa Rom o Viaggiante. Non
indicherà una data, ma dice che potrebbero volerci altri 20 anni.
Se questo accadesse, sarà lontano e ad est della sua casa a North Norfolk,
dove il numero dei Rom è molto più alto. Parlamentari romanì ora siedono in
molti parlamenti dell'Europa dell'est e rappresentano anche i loro paesi nel
Parlamento Europeo. In Bretagna, non ci sono parlamentari Rom o Viaggianti e
soltanto il parlamentare Bob Russel del Colchester ha dichiarato di avere
antenati romanì.
A Somerset, l'ottantunenne Alfie Cooper dell'Associazione Nazionale per i
Diritti dei Rom, neanche lui fa previsioni. Da giovane non gli fu permesso di
frequentare la scuola, adesso ha 5 nipoti che sono stati all'università e questo
gli da speranza. "E' fattibile che possa succedere adesso che i nostri chavvies
(bambini) sono istruiti. Ma troppi Rom non hanno ancora nessun diritto nel
nostro paese." Alfie ha imparato di persona che i diritti sono necessari perché
le opportunità possano essere raccolte.
Il 20 gennaio Barak Obama, il primo presidente nero degli Stati Uniti,
prenderà residenza nella Casa Bianca. Il suo più grande rally nella campagna
elettorale è stato a Berlino, che ha mostrato quanto egli è popolare in Europa.
Abbiamo molto da imparare dalla sua storia, ma quanto tempo dovremo attendere
perché qualcuno di noi la ripeta?