In Svezia il diritto di voto agli stranieri è garantito dal 1975 per le elezioni comunali, regionali e per i referendum.
In Danimarca dal 1981 gli immigrati votano nelle elezioni comunali e provinciali.
In Olanda gli stranieri votano per le elezioni comunali dopo 5 anni di residenza.
In Belgio dal 2004 i residenti stranieri votano alle elezioni comunali dopo cinque anni, è esclusa la possibilità di candidarsi.
In Irlanda i cittadini stranieri partecipano alle elezioni comunali dal 1963, dopo 6 mesi di residenza.
In Portogallo possono votare alle comunali: peruviani, brasiliani, argentini, uruguayani, norvegesi e israeliani, in base ad accordi di reciprocità con i rispettivi Paesi di origine.
In Spagna è previsto il voto comunale per i cittadini provenienti da Stati che a riguardo applichino il principio della reciprocità, è il caso della Norvegia.
In Svizzera, nei due cantoni di Jura e Neuchatel tutti gli stranieri possono votare alle amministrative.
In Gran Bretagna hanno diritto di voto attivo e passivo per tutte le elezioni, oltre ai cittadini dei Paesi del Commonwealth, anche irlandesi e pakistani.
La Norvegia riconosce il voto amministrativo a tutti gli stranieri.