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La descolarizzazione della società. Un progetto politico nazionale per Rom e Sinti
Di Fabrizio (del 15/10/2008 @ 11:51:03, in scuola, visitato 1974 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

Non c’è giorno che non venga diffuso un rapporto che denunci violenze e violazioni contro le minoranze Rom e Sinte, che riporti cifre spesso estranee alla realtà, che riferisce sulla drammaticità delle nostre condizioni di vita. Le denunce inoltrate alle autorità preposte da Rom e Sinti non producono gli effetti che la legge specifica, anzi spesso sono un premio per chi utilizza violenze e violazioni contro Rom e Sinti

Con cadenza quotidiana all’opinione pubblica viene somministrata in forma amplificata una dose di dichiarazioni pubbliche, contraddistinte dalla fierezza dell’ignoranza e dall’arroganza del potere, che incrementano l’odio contro Rom e Sinti e ne fanno i capi espiatori di tutti i mali della società, mentre passa quasi inosservato che un Prefetto chiede la decadenza di un'amministrazione comunale per infiltrazione della criminalità organizzata, come di recente nel comune di Fondi e qualche tempo fa nel comune di Nettuno della regione Lazio, che la stampa nazionale ed i salotti televisivi hanno quasi totalmente ignorato.

La politica è incapace di evitare le "vigliaccate" contro Rom e Sinti, forse perché è capace di fare solo "porcate"; una politica consapevole che le proteste e le denuncie dei Rom e dei Sinti produrranno una crescita del consenso elettorale personale e di partito.

Questo è il contesto politico in Italia, "la descolarizzazione della società", che amplifica le disuguaglianze sociali e trasforma la massa delle persone in futuri "sudditi":

il 48,2% della popolazione italiana non ha un titolo superiore alla licenza media, gli analfabeti totali sono sei milioni,
il 25% dei ragazzi italiani che escono dalla terza media fanno fatica a leggere e scrivere,
21 milioni d’italiani sono in grosse difficoltà nel leggere un grande quotidiano.

1 ragazzo su 5 non consegue né diploma, né qualifica professionale; il 20,6% della popolazione scolastica "scompare" dopo essersi iscritti al primo anno della secondaria superiore. A questo si dovrebbe aggiungere i dati sull’insuccesso scolastico che è altissimo.

In questo contesto sociale, culturale e politico alle minoranze Rom e Sinte manca un prerequisito fondamentale: un progetto politico nazionale e una strategia organizzativa per realizzarla con il massimo della condivisione possibile.

Le "passerelle" del passato sono state solo espedienti per un becero personalismo e la strumentalizzazione di Rom e Sinti per auto accreditarsi come presunti esperti di una disastrosa politica di assistenzialismo culturale, per arrogarsi il diritto di sostituirsi a Rom e Sinti in tutte le sedi.

Per noi Rom e Sinti non è più il tempo di fare scelte senza gambe per camminare, ma dobbiamo andare al cuore delle questioni per definire il nostro futuro.

I vecchi metodi del passato non ci permetteranno di affrontare con la giusta razionalità la vera sfida che abbiamo di fronte, occorre cambiare metodo, cambiamento che deve coinvolgere anche noi.

Le iniziative a livello locale sono sacrosante, necessarie ed utili, ma non sufficienti se non contenute all’interno di un globale progetto politico nazionale per Rom e Sinti, perchè rischiano di essere il "nettare" di uno spregiudicato personalismo che tanti danni ha prodotto nel passato a noi Rom e Sinti.

La nostra condizione sociale e culturale non ci permette più:
- di tollerare che chi non ha competenze metta le mani sulle nostre vite
- di delegare altri per decidere del nostro futuro
- di rinunciare alla identità culturale collettiva
- di tollerare chi soffia sul fuoco della divisione

In particolare non ci permette più di rinviare la condivisione di un "progetto politico nazionale" per le nostre minoranze e una strategia organizzativa per realizzarlo.

Un progetto politico nazionale per Rom e Sinti capace di:
- mettere al centro la cultura Rom e Sinta,
- coinvolgere Rom e Sinti in un processo di interazione
- proporre soluzioni adeguate e collaborare per la realizzazione
- costruire un dialogo diretto con la società civile e la politica senza pregiudiziali


Se la partecipazione attiva di Rom e Sinti è la strategia fondamentale, la costruzione di un dialogo diretto con il Governo, le Istituzioni, la politica e la società civile è essenziale per un progetto politico nazionale CREDIBILE e REALIZZABILE.

Il dialogo diretto NON si realizza solo perché siamo Rom e Sinti, ma richiede un mix di condizioni; la scelta di un metodo comunicativo e relazionale, la credibilità partecipativa e professionale, la autorevolezza del progetto e della strategia organizzativa, sono i principali fattori per la costruzione di un dialogo diretto in grado di dare "valore" al progetto politico nazionale per Rom e Sinti, e "peso" mediatico e politico alla denuncia.

Nazzareno Guarnieri - presidente Federazione Rom e Sinti insieme