Da
Romano Them,
indagine sanitaria (lunghetta, vi avviso)
La crisi del piombo a Mitrovica:
Romano Them chiede un'informazione completa all'ONU
27 Maggio 2008 – Una ricerca, prodotta dall'Istituto di Salute Pubblica di Kosovska Mitrovica
su richiesta dei rappresentanti dei campi IDP (Dispersi Interni) nella Mitrovica
settentrionale, ha confermato i documenti precedenti, secondo cui il livello di
piombo nel sangue dei bambini rom che vivono in questi campi, rimane ad un
livello alto in maniera allarmante. Sui 104 bambini testati, di età tra gli 1 e
i 16 anni, 18 mostrano livelli di piombo eccedenti la soglia critica di 45
μg/dL, per i quali i dottori raccomandano terapia di
chelazione.
D'altra parte, se confermate le indicazioni "Hi" e "Hi Mnogo" contenute
nella ricerca, si riferiscono a livelli nel sangue eccedenti i 65
μg/dL, il numero di bambini con livelli criticamente alti di contaminazione
da piombo nel sangue sale a 38, il 36,5% del gruppo testato.
La contaminazione da piombo nel sangue dei bambini nei campi IDP a Mitrovica
nord è stato un argomento ricorrente dal 2000, quando i primi test casuali fatti
nell'area di Kosovska Mitrovica da un consulente ONU mostrò livelli di piombo
pericolosi solo nei campi. Nel 2004, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO)
compì un'altra serie di test. Questi test mostravano che il 40% dei bambini
nell'area avevano livelli di piombo nel sangue di 10 μg/dL e superiori, che è
considerato dalle moderne ricerche il limite massimo oltre il quale si
verificano danni sanitari irreversibili, incluso impatto alle capacità
cognitive.
Ma, fu proprio Gerry McWeeney, allora manager del Programma di Sviluppo
Sanitario, che notò nel suo rapporto che i bambini rom nei campi presentavano
costantemente i più alti livelli di piombo nel sangue dell'intera popolazione,
sottolineando che una fonte importante di esposizione ha provenuto dalla
contaminazione nel terreno, risultante nella prossimità delle miniere di Trepca.
Come conseguenza, raccomandava l'immediata evacuazione dei bambini da 0 a 6 anni
e delle donne in attesa, e la temporanea rilocazione dell'intero campo "in
attesa di una soluzione permanente e sostenibile".
Fu soltanto poco prima dell'estate del 2005 che un'azione venne
definitivamente presa, sull'onda di una pressione montante e della questione
fatta propria dai media internazionali. Con la fine dell'anno, l'UNMIK decise di
trasferire gli IDP nell'ex base militare francese, conosciuta come Osterode camp,
completamente ristrutturata e col suolo decontaminato. Dopo un'iniziale
resistenza, la maggior parte delle famiglie si mosse verso il nuovo campo, dove
apparentemente iniziò nel settembre 2006 un trattamento medico specialistico (see UNMIK
Press Release).
Ironia della sorte, test effettuati di recente sembrano suggerire che la
contaminazione da piombo nel rinnovato campo di Osterode sia persino superiore a
quella di Cesmin Lug, dove nell'ottobre 2004 la WHO aveva dichiarato che
la situazione era peggiore degli altri campi, con un livello di contaminazione
da piombo al suolo superiore di 359,5 volte il limite riconosciuto.
Nel maggio 2007, una squadra di dottori diretta da Ms. Mary Jean Brown, Capo
del Ramo di Prevenzione all'Avvelenamento da Piombo del Centro USA per il
Controllo e la Prevenzione del Disagio di Atlanta, visitò le attrezzature su
richiesta del Dipartimento di Stato, USOP e USAID. In un rapporto redatto ad
ottobre, gli esperti medici notarono che 39 bambini erano riferitamente chelati.
Ma dissero anche che oltre 90 bambini avrebbero avuto bisogno di terapia,
aggiungendo che a quel periodo il numero esatto non poteva essere determinato.
Nella loro indagine, i dottori si riferirono ai risultati di tre serie di
test condotti dall'Istituto di Salute Pubblica di Mitrovica nord, tra la
fine del 2005 e l'inizio estate del 2007. Secondo questi test, 39 bambini nel
primo, 32 nel secondo e 29 nel terzo, su circa 100 bambini esaminati avevano
livelli capillari di piombo nel sangue superiori a 45 μg/dL. Se
l'assunzione riguardo il significato di "Hi" e "Hi mnogo" risultasse
veritiera, le condizioni sanitarie dei bambini nel campo sarebbero stazionarie,
la tal cosa confermerebbe i dubbi sull'adeguatezza del trattamento medico
fornito in un ambiente che rimane pesantemente contaminato dal piombo.
Le prime informazioni su una nuova e prossima crisi sanitaria nei campi di
Mitrovica nord apparvero settimana scorsa in un
articolo,
pubblicato sulla rivista in Internet New Kosovo Report.
L'autore, il leader del movimento pro-indipendenza Albin Kurti, riteneva che la
WHO aveva prove dagli esami effettuati sui bambini di Cesmin Lug e Osterode che
i loro livelli di piombo erano raddoppiati. Suggeriva anche che la WHO
nascondesse queste informazioni al pubblico.
Allarmati da queste notizie, come
Romano Them, abbiamo contattato l'ufficio WHO di Pristina e chiesto conferma
sulle dichiarazioni e circa eventuali conseguenze di detti risultati. A dispetto
dei chiari riferimenti all'articolo del New Kosovo Report,
accluso alla mail, il direttore locale della WHO, Dr. Dorit Nitzan, finse di
ignorare di quali test Romano Them stesse parlando. Affermando che i test
di laboratorio fossero da tempo condotti dalle istituzioni locali, promise
comunque di investigare e chiese a Romano Them pazienza sino al suo
ritorno in Kosovo. Ulteriori emails, relative ai risultati dei primi test
commissionati dalla WHO, rimasero senza risposta.
Con una reazione simile, il capo dell'ufficio UNICEF in Kosovo, Robert Fuderich,
pretendeva lui pure di non essere a conoscenza dei test, ma quando fu
confrontato con i risultati parziali, comunicati dai rappresentanti del campo in
una
dichiarazione pubblica, riconobbe che la sua organizzazione era stata messa
a conoscenza dei risultati di questi test, ma era in attesa di ottenere una
piena informazione per "notificare alle autorità preposte e cercare di ottenere
da tutti uno sforzo verso una soluzione giusta e finale."
Il rappresentante dell'area della Norwegian Church Aid, un'organizzazione
caritativa che si occupa del campo di Osterode, Ragnar Hansen, fu più esplicito
e disse che la sua organizzazione condivideva le preoccupazioni di Romano Them
riguardo il livello di piombo nel sangue dei bambini IDP. Purtroppo non era in
grado di commentare i risultati dei test, suggerendo che la WHO non avesse
comunicato i risultati dei test precedenti, né alla sua organizzazione né ai
genitori dei bambini.
Dalla sua email risulta che la WHO avesse visto (!!!) i risultati dei test
commissionati dai rappresentanti dei Rom ed era "preoccupata riguardo agli alti
livelli di piombo nei campioni di sangue raccolti".
Romano Them ha anche provato ad ottenere una reazione dall'UNMIK,
che attende tuttora al momento in cui scrive.
Nelle sue raccomandazioni, la dottoressa Brown, del cui Centro è stata
richiesta l'assistenza in questo caso dall'UNICEF e dalla
WHO, scrisse nell'ottobre 2007: "Ci è stata data assicurazione che i livelli nel
sangue stanno decrescendo, e i dati ricevuti dal CDC [Centro per il Controllo
del Disagio] lo confermano. Comunque, i dati completi devono essere resi
disponibili. Agenzia Responsabile: WHO."
Sette mesi dopo, la "confusione da parte dei leader rom e di altri, come la
serietà del problema e l'estensione della contaminazione ambientale" cui la
dottoressa Brown si riferisce nel suo rapporto, è quasi completa. Nelle loro
dichiarazioni sui recenti test sanguigni, i rappresentanti dei campi, Skender Gusani
e Dai Mustafa, scrivono: "WHO ha effettuato dei test sui livelli di piombo nel
sangue dei bambini ed i risultati mostrano che il campo di Osterode è libero dal
piombo, ma i risultati di questi test non sono mai stati mostrati al pubblico e
nemmeno ai genitori dei bambini esaminati."
Romano Them è profondamente preoccupata, non soltanto
dell'inquinamento da piombo stesso, quanto dalla mancanza di informazione e
dalla cattiva comunicazione da parte delle agenzie internazionali coinvolte nel
processo. Chiede alla Missione delle Nazioni Unite in Kosovo di fornire
informazioni immediate e complete circa la contaminazione da piombo nei due
campi IDP di Cesmin Lug e Osterode e sprona la WHO affinché sviluppi le
raccomandazioni contenute nel memorandum, preparato dal Manager del Programma di
Sviluppo, Gerry McWeeney che, nell'ottobre 2004, raccomandava che tutti i
bambini con livelli nel sangue superiori a 10 μg/dL siano ricontrollati ogni
settimana.
Condividiamo le preoccupazioni circa l'adeguatezza di una terapia di chelazione
in un ambiente, che è tuttora pesantemente contaminato dal piombo, come
confermato dai test recenti. Romano Them suggerisce
definitivamente di dare seria considerazione all'evacuazione dei residenti in un
posto sicuro. Le consultazioni dovrebbero aprirsi immediatamente.
For further information
please write to:
kosovoroma@gmail.com
Related news items and
press releases:
UNMIK:
SRSG visits Cesmin Lug, urges Roma to take advantage of Camp Osterode
Facilities, UNMIK/PR/1476, 11
January 2006
UNMIK:
SRSG welcomes start of lead-toxicity treatment for IDPs in Camp Osterode,
UNMIK/PR/1577, 1 September 2006
UNICEF:
Roma
families need rehousing to save children from lead poisoning, 10 February
2006
Reports:
World Health Organisation
(WHO):
Preliminary Report on Blood Lead Levels in North Mitrovica and Zvecan, July
2004
WHO:
Memorandum, 22 October 2004
WHO: Regional Committee for
Europe, Fifty-sixth session Copenhagen, 11–14 September 2006, Provisional agenda
item 7(d):
Enhancing health security: the challenges in the WHO European Region and the
health sector response, 19 June 2006
Gesellschaft für bedrohte Völker (GfBV):
Flüchtlingslager Osterode, 18 September 2006
European Roma Rights Center:
Romani Return to the Mitrovica Mahalla Marred
with Problems
Brown, Mary Jean/Brooks, Barry:
Recommendations for Preventing Lead Poisoning among the Internally Displaced Roma Population in Kosovo
from the Centers for Disease Control and Prevention,
US Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta/GA, 27 October 2007
Roma and Ashkali
Documentation Centre (RADC):
Security review of the RAE communities in the divided town of Kosovska Mitrovica,
Pristina, September 2007