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Negata la residenza ai rom ospiti del prete
Di Fabrizio (del 07/01/2008 @ 09:22:45, in casa, visitato 1926 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Villafranca Padovana : Una cosa è certa : la famiglia di etnia rom che da oltre due anni vive in una roulotte parcheggiata nel terreno della parrocchia di Ronchi di Campanile, con il consenso del parroco don Antonio Bigolin, non ha alcuna probabilità di ottenere la residenza nel Comune di Villafranca Padovana.

La richiesta avanzata dal sacerdote un mese fa di concedere la residenza ai sei componenti della famiglia rom (padre, madre e quattro figli) è stata respinta proprio in questi giorni dall'amministrazione comunale.

Alla base del "no" c'è la mancanza dei requisiti fondamentali previsti dalla legge. E per farlo non c'è stato bisogno della famosa ordinanza antisbandati promossa dal sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, che a Villafranca non è stata adotta, ma è bastato applicare le leggi esistenti.

«Proprio venerdì è stata firmata un'ordinanza di diniego della residenza, perché non ci sono i presupposti di legge per concederla - dice in merito alla vicenda il vicesindaco di Villafranca, Giuseppe Conte - Quella di Ronchi è una situazione ormai diventata insostenibile. Abbiamo avuto anche un incontro con don Antonio, dove abbiamo cercato di fargli capire che comprendiamo il suo senso di carità, ma che non è il caso di andare oltre con questa situazione. Lo abbiamo invitato ad allontanare i rom dal terreno della canonica. Non solo per non continuare ad alimentare i malumori e i problemi che da tempo lamentano i cittadini. Ma anche per salvaguardare l'incolumità stessa del sacerdote, che già in qualche occasione è stata messa a rischio». Lui però non ha dato ascolto agli amministratori e ha continuato dritto per la sua strada.

Tensione anche fra il consiglio pastorale e don Antonio Bigolin, parroco di Ronchi di Campanile, Neppure il parroco fa mistero del fatto che questo suo spirito di carità non sia totalmente condiviso dal consiglio pastorale; i membri del consiglio vorrebbe infatti che don Antonio si impegnasse anche in altre forme di carità.

Una vicenda che ha portato a Ronchi di Campanile anche due inviati della Curia che ieri mattina hanno fatto visita al parroco, come lui stesso ha confermato, per affrontare il problema.

"In modo sereno abbiamo parlato della situazione - ha detto don Antonio -, hanno appoggiato questo mio impegno di carità e si sta concordando il modo più opportuno per spiegare alla comunità questo impegno e il mondo dei rom. Il consiglio pastorale non è d'accordo con quello che faccio, voglio ricordare che per questo non vengono toccati i soldi della parrocchia".

Sul fronte della richiesta della residenza per la famiglia rom, avanzata dal sacerdote un mese fa in Comune, don Antonio ha precisato: "Mi è stato detto dal sindaco che non ci sono i requisiti per concedere la residenza, i bambini vanno a scuola e il papà sta cercando lavoro e una volta che l'avrà trovato se ne riparlerà.

Non fanno accattonaggio, stanno cercando di sistemarsi"

«Il capofamiglia sta cercando lavoro - ha detto il sacerdote - abbiamo stilato un curriculum, ma non è facile trovare. Tre dei quattro bambini vanno a scuola. Non è vero che creano confusione, me lo hanno confermato le insegnanti. Sono persone rispettose che hanno bisogno di aiuto e quello che faccio per loro non lo faccio con i soldi della parrocchia come qualcuno insinua».

Barbara Buretta