- progetto di attività didattica e animativa rivolta ai bambini del campo
rom di via Triboniano a Milano
- intervento volto a contrastare la dispersione scolastica
Il campo di via Triboniano:
Si trova nella zona 8 di Milano. Dal 1999 sono iniziati degli insediamenti di
Rom provenienti dalla Romania e a novembre del 2001 c'è stato il riconoscimento
come campo comunale. Oltre ai Rom rumeni si sono aggiunti Rom provenienti dalla
Bosnia Erzegovina.
I soggetti proponenti:
Associazione Oltre il campo, in collaborazione con l'associazione Aven
Amentza - Unione Rom e Sinti
Motivazioni:
Tra i portatori di diverse culture, i meno integrati nella società italiana
sono senza dubbio gli appartenenti al popolo Rom. Una delle cause che
maggiormente contribuisce all'esclusione dei Rom dalla società maggioritaria è
la scarsa scolarizzazione e l'alta percentuale di abbandono scolastico, tanto
che essi spesso non possono ottenere permessi e licenze necessari all'avvio di
attività commerciali a causa della mancanza dei titoli di studio obbligatori.
Se ciò è vero per i Rom italiani, la situazione si complica ulteriormente per
i Rom provenienti da altri stati, perché alle difficoltà già riscontrate si
aggiungono le barriere linguistiche.
La situazione di disagio ed emarginazione si riflette in primo luogo sui
bambini, costantemente esclusi dal mondo col quale entrano in contatto, tramite
la televisione e i racconti dei compagni a scuola, ma che nella realtà è loro
negato, obbligandoli a restare ai margini..
Il disagio più grande cui i bambini sono sottoposti è legato all'istruzione.
Ci siamo interrogati sul loro rapporto con la scuola, sull'attrazione che questa
riesce ad esercitare, sulle prospettive che offre e sulle reali capacità che
essa ha di accogliere.
Troppo spesso le strutture scolastiche sono inadeguate per comprendere i
bisogni di bambini abituati a confrontarsi quotidianamente con l'emarginazione,
la povertà, la violenza. A causa della mancanza di strumenti necessari per
rapportarsi a bambini provenienti da culture diverse dalla nostra. Vorremmo
quindi sopperire in parte a questa mancanza procurando noi per gli insegnanti
bibliografie, dispense e libri scolastici usati in Romania e in Bosnia. Questo
per sopperire in parte anche alla perdita della cultura d'origine dei bambini,
che vivono la condizione dell'emigrante, nell'incertezza della loro permanenza
in Italia.
Obiettivo generale:
Interazione con la cultura maggioritaria ed espressività.
Strategia di intervento:
Considerando la diversità come un arricchimento e questo progetto come una
possibilità di scambio e di avvicinamento reciproco vogliamo coinvolgere altre
persone integrando una diversità che la nostra società, così diversa dalla loro,
fatica ad accettare e non vive come una ricchezza ma come una minaccia ai propri
valori e stili di vita.
Doposcuola: risulta indispensabile intervenire sui bambini del campo
di via Triboniano, tutti stranieri, che in massima parte frequentano le scuole
pubbliche presenti sul territorio, fornendo un supporto didattico per
l'apprendimento della lingua italiana, lo svolgimento dei compiti assegnati a
scuola ed il ripasso degli argomenti che presentano maggiori difficoltà.
Per realizzare questo riteniamo utile strutturare un luogo di incontro e di
attività che li stimoli ad esprimersi e a sfogare tutta la loro creatività,
esternare i loro sogni, desideri, problemi, mettersi in gioco in prima persona
attraverso laboratori ed attività espressive. Presupposto fondamentale è proprio
quello di coinvolgere i bambini rendendoli protagonisti assoluti.
Queste idee sono finalizzate alla crescita della motivazione nello studio, al
piacere di costruire qualcosa insieme agli altri, al sostegno delle proprie
capacità relazionali, all'abbattimento delle inibizioni e all'abitudine
progressiva allo studio impegnativo.
L'attività espressiva, nel momento stesso in cui riesce a "far star bene"
l'individuo, è fonte di benessere, sia a livello individuale che collettivo.
Risulta pertanto essere la migliore prevenzione del disagio.
Animazione: gioco come mezzo per imparare a rapportarsi, a creare
qualcosa insieme, sottostando a regole uguali per tutti, deve per vincere è
necessario lo sforzo e la collaborazione di ogni singolo individuo, dove ognuno
abbia un proprio ruolo.
Le "regole del gioco" implicano consapevolezza non solo delle regole a cui
sottostare ma anche dei diritti che ci competono.
Potenziare la dimensione del gruppo inteso come risorsa per la crescita
personale, per il sostegno reciproco e per la valorizzazione delle capacità
individuali, nella realizzazione di un risultato comune.
Conclusione:
Per far prendere coscienza anche ad altri di questi nostri scomodi "vicini di
casa" verrà allestita una mostra fotografica sulle attività al campo, dove
saranno esposti anche lavori dai bambini, notizie ed informazioni sulla cultura
rom.
Inoltre si prevede la distribuzione di materiale informativo e
l'organizzazione di incontri di conoscenza.
www.iorom.altervista.org
AAA Cercasi:
animatori, giocolieri, clown
e chiunque abbia voglia di aiutarci ad organizzare dei
pomeriggi di gioco con i bambini del campo rom di via Triboniano a Milano
iorom@libero.it