“Informatevi su quanti soldi effettivamente hanno visto i
Rom, su quanto costa una fontanella o l'allaccio dell'acqua. ...”
era uno dei punti che suggerivo in Come
sopravvivere alle elezioni (e a ciò che segue).
L'estate scorsa, usci un articolo de il Giornale: Via
Idro, dove la convivenza è realtà Presto anche
l’impianto antincendio, che riportava anche i propositi
della giunta comunale:
A questo, si aggiunge l'intervento del
Comune: oltre 100mila euro investiti in «lavori straordinari
per la messa in sicurezza dell'area». In assoluto, i primi in
un campo nomadi. «Alla fine - spiegano gli ingegneri che
lavorano al progetto - l'anello di 253 metri di diametro che
comprende il campo sarà organizzato come una specie di
campeggio». Quindi, nuovo manto stradale, pozzi neri, bagni,
allacciamenti al sistema idrico e a quello elettrico, impianto
anti-incendio, strutture a «piazzola». Nuovi servizi,
nuove spese che gli abitanti del campo si dicono «pronti ad
affrontare». E dopo via Idro, gli interventi arriveranno in via
Negrotto e via Novara. In totale, 600mila euro stanziati dal
Comune...
Avevo seguito i lavori con
curiosità:
Qui il fango era un ricordo, perché
i vialetti interni erano asfaltati da anni. Da un paio di mesi sono
in corso i lavori di ripavimentazione. Il campo è un cantiere
unico, ma tra gli operai che lavorano non conosco nessuno, sono di
un'impresa esterna. Gli uomini del campo sono seduti a fumare e a
lamentarsi, i più giovani invece fanno a gara con gli operai:
il tempo è ancora incerto e stanno riparando i tetti delle
loro baracche. Le baracche sono abusive, ma nessuno dice niente,
d'altronde qui c'è chi ci abita da 16 anni - e non conosco
nessuno che a Milano vivrebbe tutto questo tempo in una roulotte.
Vediamo cosa è successo l'anno scorso: il Comune di
Milano aveva indetto una gara d'appalto (al ribasso) vinta da una
cooperativa di Messina, che la primavera scorsa iniziò i
lavori. Al campo di via Idro ricordano che gli operai lavoravano due
settimane, lasciavano le buche aperte e dopo altre due settimane si
presentava una nuova squadra. Storie normali di subappalto,
la vicina fermata della metropolitana di Cascina Gobba è
proprio una delle piazze milanesi del caporalato edilizio.
Succedono così storie assurde: mentre i Rom disoccupati del
campo di via Idro guardano gli operai svolgere i lavori che lì
tutti sanno fare, si scopre che in una squadra lavorano in nero altri
Rom che vivono dalle parti del Cimitero Maggiore. Allora la
cooperativa di Messina (o uno dei subappaltatori), assume anche due
ragazzi che abitano al campo di via Idro; ma non durano: coi
capisquadra si litiga di continuo, gli stipendi non si vedono... i
due non ci stanno a lavorare gratis a casa propria e pure a
maleparole. Si licenziano giusto in tempo per evitare l'ultima
beffa. Il Comune a fine anno toglie l'appalto ai messinesi per
inadempienza contrattuale e quella cooperativa sparisce, assieme agli
stipendi degli operai.
Oggi, come si presenta il campo di via Idro?
Case abusive ma dignitose, a
perenne rischio di sgombero che il comune comunque non ha fretta
di effettuare;
il manto stradale, a neanche un
anno dal rifacimento, è un enorme gruviera;
le colonnine dell'acqua sono
attaccate a quelle della corrente, così ci sono cortocircuiti
a ripetizione (quando va bene, sperando che qualcuno non si
becchi una scossa a 380);
un pomposo centro polifunzionale
aperto a tutti ed inagibile, perché manca la corrente
elettrica;
sono state costruite le bocchette antincendio, ma alcune non
sono collegate all'acqua.
Quello che è ancora più grave: è
dall'estate scorsa che i bagni non ci sono più, per i lavori
in corso. Ogni piazzola ha il suo bravo bagno esterno, ma solo due
funzionano per circa 130 persone... e naturalmente sono sempre
intasati. Gli altri, sono chiusi a chiave (le cui copie sono in
Comune), oppure sono manufatti di cemento VUOTI. Dappertutto,
montagne di materiale edile, pagato dal comune ed abbandonato, che
prima o poi qualcuno userà per fatti propri.
Settimana scorsa, sono arrivati nuovi operai, a pulire un'area ai
margini esterni del campo. La ragione non si sa, ma in questa
situazione anche una cosa tanto normale è stato motivo di
allarme.
Fine I puntata