Voice of America I Dom: rifugiati invisibili dalla Siria -
Cecily Hilleary -
March 22, 2013
Una famiglia dom si accampa, Turchia meridionale
Oltre 70.000 persone sono state uccise e centinaia di migliaia lasciate senza
casa dalla guerra civile in Siria, che sta spargendo miseria tra tutti i gruppi
etnici e religiosi della nazione.
Ma c'è una minoranza etnica che ha subito oltre la propria quota di
sofferenza - sia durante i combattimenti odierni e nei secoli precedenti - e
pochi fuori dalla Siria ne conoscono qualcosa. Il gruppo è quello dei Dom ed è
presente in Siria da prima dell'impero ottomano.
Spesso etichettati col peggiorativo "zingari", i Dom prendono il nome dalla
loro lingua, il domari, che significa "uomo". Si sono aggiunti all'esodo di
cristiani, musulmani ed altri Siriani, rifugiatisi in Giordania, Libano, Turchia
e altrove. Ma dovunque vadano, si trovano di fronte ad un benvenuto men che
tiepido. Come ci ha detto una fonte: "Sono le persone più disprezzate del Medio
Oriente."
Chi sono i Dom?
Complicati ed incompresi, i Dom sono presenti in Medio Oriente da almeno un
migliaio di anni. La maggior parte delle informazioni su di loro proviene dalla
lingua stessa, il domari, una variazione dell'hindi. E' simile al romanì, la
lingua dei Rom europei, il che suggerisce una comune radice indiana.
Sia il romanì che il domari sono disseminati di imprestiti da altre lingue,
riflesso di una storia di migrazione dall'Iran e altrove. A parte questo, si sa
poco della loro origine - o manca l'accordo tra gli studiosi.
Durante il periodo ottomano, i Dom si spostarono liberamente in tutto il
Medio Oriente come nomadi "legati al commercio", fornendo servizi alle comunità
ovunque si insediassero. La caduta dell'impero ottomano in seguito alla I guerra
mondiale, portò alla formazione degli stati nazionali con confini propri, cosa
che limitò notevolmente i movimenti dei Dom.
In Siria, e altrove nella regione, vengono chiamati Nawar - probabilmente una
parola derivata da "fuoco", riferita al loro lavoro tradizionale come fabbri
ferrai. Ma negli anni la parola "Nawar" si è evoluta in peggiorativo, finendo
coll'indicare una persona
ignorante e incivile.
I Dom si differenziano anche in base alla regione abitata o al lavoro svolto.
Ad Aleppo e Idlib, sono chiamati Qurbat e lavorano come fabbri o
dentisti non diplomati. I cosiddetti Riyass vivono a Homs e Hama,
dove vendono manufatti o come intrattenitori alle feste. Alcune donne, chiamate
Hajiyat, danzano nei
night
di Damasco, mendicano o predicono il futuro.
I numeri
"La popolazione ufficiale dom potrebbe essere superiore alle stime,
perché molti di loro si descrivono come Curdi, Arabi o Turcomanni."
Kemal Vural Tarlan
E' quasi impossibile stimare la popolazione dom in Siria, in quanto spesso
nascondono la loro identità per paura di essere stigmatizzati. Secondo
International’s Ethnologue
sarebbero 37.000 i Dom siriani che parlano il domari, assieme all'arabo. Ma per
il giornale siriano Kassioun nel 2010 forniva il doppio di quel numero.
Kemal Vural Tarlan
è un fotografo, documentarista, scrittore e attivista che si focalizza, dice, su
quanti vivono ai margini della società, principalmente Dom e Rom. E' anche
autore del sito
Middle East Gypsies.
Dice che i Dom sono visti come estranei e intrusi, perciò sono quasi
universalmente discriminati, Quindi spesso nascondono la loro origine etnica,
attraverso ciò che chiamano la capacità dell'invisibilità,
che li aiuta a spostarsi dentro e fuori le comunità.
La popolazione dom ufficiale potrebbe essere di parecchio superiore alle stime,
perché molti Dom si descrivono come Curdi, Arabi o Turcomanni," dice Tarlan.
Qualunque sia il loro numero, ne vivono in Siria più che da qualsiasi altra
parte del Medio Oriente.
Fotogalleria
Dom rifugiati in Turchia
La Turchia è stata la patria degli "zingari" sin dall'epoca
bizantina, e nel 2005 l'ACNUR
stimava la popolazione Rom-Dom in 500.000. Kemal Tarlan ha passato diverso
tempo nelle ultime settimane sul confine, per documentare l'afflusso dei Dom
dalla Siria. I Dom si sono insediati nelle città della Turchia meridionale di Kilis, Gazientep and
Shanliurfa.
"Inizialmente hanno potuto registrarsi nei campi profughi ufficiali," dice, "ma
ora non è più possibile, perché sono pieni."
Alcuni Dom sono andati ad abitare con el famiglie in città. Quelli che non hanno
un posto dove andare, vivono in tenda come nomadi. Tarlan dice che ricevono poca
assistenza dal governo, così mendicano per sopravvivere o cercano lavoro nei
campi.
"Ma la maggior parte è disoccupata," dice, e questo ha portato a tensioni
locali. Recentemente, dopo che i cittadini di Shanliurfa hanno iniziato a
lamentarsi dell'aumento dei piccoli furti, le autorità hanno
smantellato e dato alle fiamme un'improvvisata tendopoli. I mezzi di
comunicazione si riferivano a loro come "i Siriani". Ma Tarlan dice che la
maggior parte erano Dom.
Nel Libano
"Vivono tutti in condizioni disastrose. Non trovano lavoro, eccetto che nel
riciclo destinato alla discarica: alluminio, ferro o cartone; giusto di che
sopravvivere."
Catherine Mourtada, Tahaddi
Con Beirut a sole 65 miglie di distanza, molti Dom da Damasco sono scappati in
Libano. Catherine Mourtada è cofondatrice di
Tahaddi (Sfida) una OnG
che offre assistenza ai diseredati di Beirut, tra cui ci sono molti Dom.
"Sono esclusi dal normale sistema scolastico, anche perché non soddisfano i
criteri di ammissione o perché le scuole pubbliche sono piene. Così, vengono da
noi," dice Mourtada.
Mourtada ha visto crescere il numero dei Dom provenienti dalla Siria, che
cercano di rimanere presso i loro parenti libanesi.
"Sono già molto poveri, e ora devono accogliere altri membri della loro famiglia
molto poveri, che arrivano dalla Siria, quindi per loro è molto dura. Vivono
tutti in condizioni terribili," dice. "Non trovano lavoro, eccetto che
nel riciclo destinato alla discarica: alluminio, ferro o cartone; giusto di che
sopravvivere."
In alcuni casi, i Dom di Beirut sono costretti a mandare via i loro parenti
siriani. "Così devono trovare da qualche parte una stanza in affitto. Sono
fortunati se riescono a trovare un bagno o acqua corrente," continua Mourtada.
Dato che in Libano non ci sono campi profughi ufficiali, come invece in
Giordania o in Turchia, Mourtada dice che i Dom hanno iniziato ad insediarsi in
tendopoli nella valle della Bekaa.
In Giordania
Nel 1999, Amoun Sleem fondò la
Domari Society,
un centro culturale ed educativo nel quartiere di Shu'fat a Gerusalemme Est. Dom
lei stessa, racconta di aver sperimentato sulla propria pelle la
discriminazione, la marginalizzazione culturale e la povertà che per molti Dom
sono il risultato dell'analfabetismo.
Dice: "Ogni volta che un disastro colpisce il Medio Oriente, nessuno si da
pensiero di quale sarà l'impatto sui Dom."
Sleem aggiunge di aver ricevuto notizie su molti Dom rifugiati che vivono nel
campo di Zaatari o nelle sue vicinanze, a Mafraq, in Giordania. Sta tentando di
ottenere un permesso per visitare il campo, ma per questo sta incontrando
diverse difficoltà. Nel contempo, sta cercando di incoraggiare le famiglie Dom
giordane ad ospitare i rifugiati.
"Non è molto facile," dice, "ma se accadesse, sarebbe davvero una cosa molto
buona."