Rassegna stampa
Come sempre, nelle rassegne stampa rischia di finirci di tutto, e la logica
dello scritto apparirà (forse) solo al termine. Portate pazienza.
L'Osservatorio
21 luglio (nato da poco e quindi attivissimo in fase di lancio) lo scorso 1
novembre ha segnalato alle autorità competenti il blog (non il sito,
vedremo in seguito la differenza)
Via i Rom – cacciamo gli zingari dall'Italia!
Sono andato a leggermi di cosa scriva quel blog. Prima dei contenuti,
un'occhiata alla grafica: pagina scura ma con diverse sfumature di colore,
caratteri semplici e leggibili. Insomma, niente che ad uno primo sguardo possa
ricondurre ad un sito di estrema destra o razzialmente caratterizzato. La stessa
impronta viene mantenuta nell'introduzione,
dove una storia commovente caratterizza meglio l'intento del blog. La riporto
integralmente:
Questo sito nasce nel 2007 quando un gruppo di zingari rom massacrò mio
padre per derubarlo di soli 30 € contanti, un cellulare dal valore di 20 € ed un
braccialetto d'oro. Ancora ricordo quel giorno come se fosse oggi. Chiamò
l'ospedale a casa avvertendo mia madre di ciò che era accaduto e delle gravi
condizioni in cui versava mio padre. Ci precipitammo immediatamente al
nosocomio. Quando arrivammo vidi quel corpo tumefatto, il viso irriconoscibile,
lo zigomo rotto, un occhio rientrato e tanto sangue. Ore di agonia, di
sofferenza, di dolore. Mio padre non ce la fece. Morì e quei delinquenti non
furono mai presi. Intanto la mia famiglia era distrutta. Dovetti crescere senza
un padre, senza il suo affetto, senza il suo conforto, senza il suo dialogo,
senza il suo sorriso, senza i suoi consigli, senza niente. Quei delinquenti
oltre che uccidere materialmente mio padre, uccisero dentro anche me, la mia
anima, il mio spirito, il mio io. Il sito nasce inizialmente per sfogare la mia
rabbia, il mio dolore, la sofferenza alimentata ulteriormente dal fatto che a
quel brutale gesto non era seguita quella che si definisce “giustizia”. Vedevo e
vedo troppe cose che in Italia non vanno. Porgere l'altra guancia si, ma non
fino a farsi prendere per scemi.
Ricordatevi: questa è l'introduzione, cioè il ponte che
dall'anonimato di un sito porta al suo svilupparsi. Storia commovente, dicevo,
che occupa con vari particolari, tra il lacrimevole e lo splatter, quasi tutta
l'esposizione. Storia di un bravo ragazzo toccato non tanto nel portafoglio ma
negli affetti più cari, così che possiamo empaticamente identificarci in lui, il
suo dolore, la sua rabbia. Identificazione necessaria, perché non troveremo da
nessuna parte altri indizi sull'autore del blog, sul nome della vittima, su chi
materialmente la uccise. Riguardo agli assassini, sappiamo solo che fu "un
gruppo di zingari rom". Quindi, a rigor di logica, se l'assassinio fosse
stato compiuto, ad esempio, da "il cartello di Medellin", il nostro
avrebbe chiesto di cacciare dall'Italia tutti i Colombiani! Non pensiate che si
tratti di un errore di logica; secondo me è il passo successivo alla storia
lacrimevole: una parola d'ordine SEMPLICE e CHE DIA UN COLPEVOLE, così da
terminare con un occhiolino ai sentimenti anti-sistema che oggi vanno per la
maggiore, "Vedevo e vedo troppe cose che in Italia non vanno. Porgere
l'altra guancia si, ma non fino a farsi prendere per scemi." A questo punto
dopo l'introduzione allo svolgimento vero e proprio.
Chiameremo questa fase la vendetta, cioè il mix di "cose
che non vanno" e come rimediare, cioè "non farsi prendere per scemi",
che si sviluppano su due binari diversi. I temi affrontati riguardano singoli
episodi di cronaca nera, quasi tutti senza commento da parte dell'autore, ed i
colpevoli non sono più solo i Rom, ma anche Filippini, Rumeni... che, se
vogliamo dare una logica al tutto, dovrebbero essere TUTTI INDISTINTAMENTE
CACCIATI. Ma questo non viene affermato da nessuna parte, stranamente questo
elenco REALE di cronaca nera non riguarda nessun fatto in cui gli Italiani siano
anche lontanamente ritenuti colpevoli. Penso, perché sarebbe abbastanza
complicato, per lo stesso ragionamento di base, cacciare gli Italiani
dall'Italia, tanto, le "cose che non vanno" continuerebbero a non
andare... Ma intanto, da un singolo fatto iniziale, la colpa è stata estesa ad
un numero ragguardevole di COLPEVOLI: tanti, stranieri, violenti, ecc.
Ci sono anche due mini-dossier, dove i Rom tornano
protagonisti della cronaca:
Alba
Adriatica (a Pescara) e
i
Casamonica (a Roma), ma se il primo è soprattutto la testimonianza di una
convivenza mancata, il secondo è il racconto di un'integrazione riuscita al
contrario, dove un gruppo di Rom arrivato dall'Abruzzo si è talmente integrato
da aver sostituito i romani nei loro traffici tradizionali, compreso il
complesso meccanismo che mischia attività economiche, malavita e coperture
politiche. Per terminare con le sezioni del sito, una scarna raccolta di
video.
La seconda fase della vendetta spetta ai commenti, cioè come rimediare allo stato attuale delle cose. Se
l'autore del blog non si spinge oltre l'incerto confine del razzismo, i
commentatori non sembrano porsi questo limite, nel far quadrare un iniziale
storia commovente con soluzioni da III Reich. Eccone alcuni:
- Hai proprio ragione antonella via dall'italia questi
zingari che insudiaciano, moralmente e fisicamente le nostre
strade, fanno la bella vita alle spalle dei poveri italiani che
lavorano per mantenere la propria famiglia e per finire non
hanno un benemerito ca**o di lavoro.
- Però penso anche che difficilmente da uno zingaro rom, data
la sua scarsa propensione ad adattarsi e a rispettare le più
elementari regole di buon senso vigenti in una nazione, si possa
ottenere insegnamenti di come migliorarci. Le cronache
giornaliere parlano chiaro: stupri, spaccio di stupefacenti,
rapimento e sfruttamento di bambini, aggressioni mortali, furti
ecc.
- CONCORDO PIENAMENTE CON TE, ANCHE SE NON CI CONOSCIAMO
ABBIAMO LE STESSE IDEE, SE FOSSE X ME RIAPRIREI I LAGER E LA
BRUCEREI TUTTA STA GENTE DI MERDA. PURTROPPO DI GENTE COME NOI
CE N\'E\'
- Concordo! Salviamo la Patria da questa gente!!
- CI HANNO ROTTO IL CAZZO STI ZINGARI DI MERDA!!!!! PREDIAMOLI
A CALCI IN CULO!!!!!!!!!!
- Devono essere bruciati vivi nei forni crematori,hanno rotto
il cazzo le nostre città sono piene di questi esseri su-umani
che vivono di rapine e furti.
- A CHE CAZZO SERVONO I ROM???? VIVONO SOLO PER DELINQUERE E
ROMPERE I COGLIONI A CHI LAVORA, FANNO TANTI FIGLI PERCHE\' PER
OGNI FIGLIO LO STATO DA LORO UN CONTRIBUTO GIORNALIERO TALE CHE
A FINE MESE DIVENTA UNO STIPENDIO D\'ORO
- bravissimi, fuori dalle palle questa feccia pezzente rom. I
paesi seri la merda nomade la cacciano giustamente a calci, noi
fessi li raccattiamo tutti
Non ho riportato i nomi dei commentatori, ma al solito tanto più un commento è
forcaiolo, quanto il commentatore si difenderà tramite l'anonimato. Anonimi i
commenti, anonimo l'autore e pure la vittima iniziale. Il tutto suggellato dal
fatto di essere un blog e non un sito, per cui si può solo risalire alla
piattaforma che ospita il blog, ma a nessuno di quanti ha trasformato una storia
personale in voce di popolo. O meglio, gli unici che possono risalire a questi
dati sono Wordpress (the
Content is not pornographic, does not contain threats or incite violence towards
individuals or entities, and does not violate the privacy or publicity rights of
any third party;) da una parte, l'autorità
giudiziaria dall'altra.
Verrebbe da dire, è il mondo virtuale, bellezza! dove
chiunque può montare o smontare un frammento di vita e farne una piattaforma
politica.
Ma ragionando su quello che è il mondo virtuale, avrei un'ultima osservazione
da fare. Da molto tempo i giornali "tradizionali" stanno assumendo modalità
comunicative proprie delle rete telematiche per sollevarsi dalla loro crisi. In
questo caso mi sembra che avvenga il contrario: si utilizza uno strumento aperto
come il blog, per adottare strategie comunicative proprie dei mezzi di
comunicazione che perseguono un obiettivo politico.
Vittimismo, vuoti di memoria, nemici necessari, commenti forcaioli che si
vogliono mascherare da opinione della massa, fanno parte del piatto che
ogni giorno ci viene servito dai mezzi d'informazione eterodiretti. Vale la
legge della concorrenza, i meccanismi valgono purtroppo tanto a destra che a
sinistra.
Vediamo come si coniuga questo sistema con notizie differenti. Useremo il
Giornale e la recente morte di Pino Rauti come controprova. Nell'articolo di
Stenio Solinas (occorre dire che in altri articoli il Giornale ha
corretto il tiro) un protagonista delle pagine nascoste e violente
della nostra storia, viene ricordato come se fosse stato solamente un
intellettuale che non ha capito come fosse cambiata la politica. Fascista sì, ma
galantuomo.
Stragi, strategia della tensione, pestaggi... su questo un silenzio di tomba.
Io, che da ragazzo ho vissuto quegli anni, penso che molti testimoni delle
nostre storie oscure sono spariti in cause poco chiare, probabilmente per paura
che potessero squarciare questo silenzio tombale. Pino Rauti è morto ad 85 anni,
come si dice "tranquillo e con l'affetto dei suoi cari". E questa
morte, così incongruente con la sua storia, mi da l'idea di segreti così al
sicuro, che non c'è stato bisogno di ammazzarlo.