Africa Insieme: Un fatto di inaudita gravità. Comunicato del 1 Febbraio 2012
Quello accaduto ieri, nel "villaggio rom" di Coltano, è un fatto di inaudita
gravità. Come riportato dalle cronache, una donna è stata sfrattata con la
forza, assieme ai suoi cinque figli, uno dei quali ha appena otto mesi.
L'operazione è stata voluta dal Comune, perché la donna è indagata
nell'inchiesta sulla "sposa bambina", ed è attualmente sotto processo. Qui ci
preme fornire alcune informazioni, che sono state omesse, o distorte, nel
comunicato diffuso ieri dal Comune.
Il primo punto riguarda la motivazione dello sfratto, la vicenda della sposa
bambina. Come noto, la donna non ha ancora avuto una condanna, ed è in attesa di
processo: i cui esiti, peraltro, non sono affatto scontati, perché le indagini
hanno fatto emergere molte contraddizioni nella tesi dell'accusa. Attuare uno
sfratto sulla base di un semplice capo di imputazione è comunque illegale. La
Dichiarazione dei diritti dell'uomo stabilisce che «ogni accusato di reato è
presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata in un
processo». E la Costituzione italiana ribadisce: "L'imputato non è considerato
colpevole sino alla condanna definitiva".
Non solo: l'esperienza di questi anni dimostra che gli sfratti, effettuati sulla
base di semplici capi di imputazione, hanno rappresentato solo un pretesto per
allontanare i rom. Alcuni macedoni furono sfrattati da un alloggio a Marina di
Pisa, perché imputati in un processo: assolti, non hanno mai ri-ottenuto la
casa. E' davvero la "legalità" l'obiettivo di questa amministrazione?
Il secondo punto riguarda il ricorso della donna contro lo sfratto. Non è
affatto vero – come è stato scritto in passato – che il TAR ha dato ragione al
Comune. Il giudice si è limitato a dichiarare "improcedibile" il ricorso: detto
in termini semplici, significa che ha deciso di non decidere. I contratti per le
case di Coltano, infatti, durano appena sei mesi, e devono essere rinnovati ogni
volta, sulla base di una decisione "discrezionale" dell'amministrazione: se
anche il giudice avesse dato ragione alla donna, il Comune avrebbe sempre potuto
non rinnovarle il contratto. Il TAR, quindi, non ha dato ragione a nessuno:
semplicemente, non si è espresso.
Infine, noi contestiamo le modalità e i tempi con cui è stato effettuato lo
sfratto. Per allontanare la donna con i suoi bambini, si è scelto il periodo più
freddo degli ultimi 27 anni. Come soluzione "temporanea", è stata proposta
un'accoglienza di poche ore, separando la madre dai suoi bambini: una procedura
crudele e senza senso, utilizzata a Roma dal Sindaco Alemanno e più volte
condannata dagli organismi internazionali.
Si è allestito un inedito dispiegamento di forze dell'ordine, chiudendo tutti
gli accessi al villaggio e impedendo l'accesso a un giornalista free-lance
intervenuto sul posto: una modalità da rastrellamento, che ha generato il panico
in molte famiglie estranee alla vicenda (in quelle ore abbiamo ricevuto molte
telefonate di rom che temevano uno sgombero generalizzato).
Africa Insieme si impegna sin da ora nella tutela legale della donna, e si
rivolgerà agli organismi internazionali di tutela dei diritti umani per avere
giustizia.
Pisa, 1 Febbraio 2012
Leggi anche su
Pisanotizie
Inoltre (1 febbraio):
Non sto a mandavi cosa ha scritto il Tirreno sulla vicenda..quello di
Pisa Notizia almeno ha sentito il bisogno di sentire anche noi e darci voce.
Ieri è stata una giornata tristissima, non solo per questa famiglia e il suo
calvario..ma anche per tante famiglie Rom assistere allo sfratto, e da parte mia
vedere la violenza subita la Signora, picchiata, presa a calci dagli agenti e
vigili. Sono intervenuto anch'io in maniera decisa, condannando la violenza e
urlando la mia rabbia e vergogna. Sono stato letteralmente buttato fuori dalla
casa dagli agenti!
Ieri è stata anche la giornata più fredda degli ultimi 30 anni e con la neve che
cadeva... nessuna pietà per i minori.
Penso di scrivere qualcosa, anche per far conoscere la verità dei fatti, (anche
se so che servirà a niente) completamente stravolti dai quotidiani locali, nei
quali la signora viene descritta come un "mostro" e le forze dell'ordine le sue
vittime!??
Oggi ho accompagnato la signora al Pronto Soccorso perché a causa delle botte
ricevute soffriva e aveva difficoltà a reggersi in piedi!
E' tutto, Ago
IL CIMITERO DELLA COSCIENZA CITTADINA
Ieri mattina il comune ha mostrato per l'ennesima volta la sua prepotenza verso
una famiglia Rom di Coltano. Con incredibile violenza viene sfrattata dalla sua
abitazione, la mamma viene trascinata più volte con veemenza da agenti di
polizia coadiuvati da vigili urbani, facendole sbattere la testa contro i
muri..tutto di fronte agli occhi terrorizzati dei suoi figli e famigliari. Una
scena di violenza gratuita e che ha provocato la rabbia, la reazione e lo sdegno
di tanti di noi e dei suoi famigliari.
Il Comune sceglie volutamente la giornata più fredda di questi 2 ultimi mesi per
sbattere in strada la famiglia Rom, composta di 5 minori, l'ultima una neonata
di meno di un anno, un altro di poco più di due anni, proprio nel giorno in cui
il comune autorizza la chiusura di tutte le scuole cittadine a motivo del freddo
e della neve..ma questa famiglia non merita un briciolo di considerazione e
umanità.
Cosa ha fatto di tanto mostruoso questa famiglia Rom? Forse, non paga le
bollette di luce, di acqua, di gas, della spazzatura, dell'affitto, delle
incalcolabili marche da bollo (180 €) che servono per rinnovare il contratto di
affitto che scade ogni 6 mesi, o non manda i figli a scuola? Stranamente è tutto
in regola! No niente di tutto questo, semplicemente non ha mai voluto
arrendersi, non ha chinato la testa alla persecuzione (non trovo termine più
appropriato!) di operatori e assistenti sociali che la volevano arrendevole e
sottomessa. Ha osato pazientare e confidare nella giustizia italiana: perché
spetta solo alla Giustizia condannare o assolvere una persona di fronte a
qualsiasi accusa e che di fronte ad una condanna di colpevolezza la pena è
sempre individuale. Lo dice la nostra Costituzione, e sono proprio dei Rom che
lottano per difenderla e farla ricordare, anche a chi avrebbe il dovere di
promuoverla.
Lo sfratto è stato un lavoro sporco, ne erano consapevoli gran parte dei
protagonisti, ed è per questo si è impedito ai giornalisti di raggiungere il
campo, solo a quelli "embedded" è stato acconsentito, puntuali a fotografare la
spazzatura del campo.. un fotografo attraverso i boschi è riuscito a forare
l'isolamento e documentare quello che stava accadendo, ben più nauseabondo della
spazzatura! Come definire i calci, le botte, gli insulti, l'umiliazione subita
di fronte ai suoi figli? Ieri la signora, anche su mia insistenza dopo averla
vista piegata dal dolore, si è presentata al Pronto Soccorso per farsi visitare,
dove le è stato diagnosticato un forte trauma cervicale e dorsale.
Cosa risponde l'assessore Ciccone, è forse questa la competenza
mostrata nell'operazione sfratto di cui parla alla sua stampa? La Sig.ra Rom
quelle contusioni, se li è forse procurate da sola? Sta forse recitando? Se li è
giustamente meritate? Risponda ai fatti, se ne ha il coraggio e soprattutto se
ne è competente!
Alla signora è stata offerta la possibilità di una temporanea sistemazione alla
condizione di separarsi dai suoi figli, da destinarsi in luoghi diversi.
Purtroppo è una prassi dei Servizi Sociali di Pisa, sopratutto verso soggetti
Rom, che si ripete spesso in questi ultimi anni, ma che ha una triste e poi non
tanto lontana origine, quella nei lager nazisti: era infatti una prassi
consolidata e ben collaudata, quella di separare i genitori dai loro figli, per
meglio controllare e sottomettere. E dire che abbiamo appena celebrato il Giorno
della Memoria e non sono certo mancati convegni in città. Come non sono mancati
l'anno scorso in occasione della commemorazione del triste ricordo delle Legge
Razziali, istituite nel 1938, proprio nella nostra città. "Pisa non
dimentica" le leggi razziali, era il titolo della giornata dedicata e
istituita dal comune lo scorso 5 Settembre nella tenuta di San Rossore. "Combattere
l'oblio e l'indifferenza quindi - ha concluso - non rappresenta soltanto un
giusto tributo alla memoria delle vittime, ma l'antidoto più efficace contro
ogni intolleranza, odio razziale o paura della diversità, contro i veleni
sottili che innervano le nostre società in tempi di cambiamenti accelerati, di
tante incertezze e di crisi ormai conclamata di modelli di sviluppo".
(sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, 5 Settembre 2011)
Come non condividere? Ma i veleni contro i Rom sono ancora ben annidati e ho
l'impressione che spesso e volentieri, chi proclama di snidarli a voce, nella
pratica invece, ha l'interesse a diffonderli.. contribuendo ad innalzare il
cimitero della coscienza cittadina.
Don Agostino Rota Martir - 2 Febbraio 2012 - campo Rom di Coltano (PI)
SEL - INTOLLERABILE LO SFRATTO DELLA FAMIGLIA ROM A COLTANO
Quello che colpisce nella vicenda dello "sgombero" effettuato a Coltano, come
sottolineato da tante associazioni anti-razziste, è la violazione
dell'"elementarmente umano".
Una famiglia con 5 minori, compreso un bambino di pochi mesi, è stata sfrattata
e messa all'addiaccio nei giorni più freddi dell'anno in cui l'Italia intera è
allertata per il pericoli che il freddo può arrecare a persone e cose.
Le dichiarazioni dell'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pisa sono
gravissime. Diciamo all'Assessore che è credibile non un'Amministrazione che
indiscriminatamente sfratta le persone, ma un'Amministrazione che tutela e
include le persone, a maggior ragione nei momenti di difficoltà ed emergenza.
Chiediamo al Sindaco di Pisa di prendere pubblicamente le distanze da quelle
affermazioni.
L'Amministrazione sembra non tener conto di quei corpi offesi, svillaneggiati
dal freddo.
Chiediamo al Sindaco che si attivi immediatamente per riparare a questo
inammissibile episodio, cominciando con l'assicurare, da subito, un alloggio
alla famiglia e ai minori.
Questa vergogna non è tollerabile.
Alberto Bozzi - Coordinatore comunale SEL di Pisa
Dario Danti - Coordinatore provinciale SEL Pisa