Foto ANSA
Qualcuno potrebbe spiegare a questo
Michele Focarete, redattore del più importante quotidiano italiano, che
"rom" e "sinti" non sono due sinonimi intercambiabili da usare a cazzo?
Letto su Facebook
Le distinzioni non sono per i giornali, che si chiamino Libero, Corriere
oppure Repubblica. A fare distinzioni c'è sempre il rischio che qualcuno si
faccia domande, ed allora meglio vendere certezze.
Se poi qualche lettore esaltato si fa prendere la mano, come il mese scorso nel
rogo torinese, allora ci si spargerà il capo di cenere e si farà i bravi per
qualche mese; così nel nome della "libera concorrenza in libera informazione" ci
sarà qualche
altro foglio a scrivere articoli altrettanto irresponsabili. Magari,
basterebbe poco, ad esempio riscoprire la vecchia regoletta "le notizie separate
dai commenti".
Ma in fondo i giornali in Italia li leggono in pochi, e la maggior parte dei
lettori si fermano al titolo.
E questi lettori, che sono pure democratici, istruiti ecc. assomigliano molto ad
un titolista: solo un po' più frustrati di non essere un giornalista, anche se
sfruttato e sottopagato. Cercano titoli da ripetere: alla suocera, al bar, su
Facebook o su Twitter... dove mostrare quanto siano sensibili, aggiornati,
attenti (insomma: esattamente il contrario di ciò che sono in realtà).
Vogliono mostrarsi indignati, non importa per che cosa. I primi lanci della
notizia li ho letti giovedì sera tardi: a molti non è sembrato vero di avere un
motivo per prendersela contro gli odiati SUV che occupano la città. Questo il
commento alla notizia di una persona che conosco come molto civile ed impegnata:
"Prima di metterlo in galera e buttare la chiave, lo farei anche rotolare
nudo in un campo di ortiche, lo porterei al ponte sull'Adda e lo appenderei a
quell'elastico, lo lascerei così a testa in giù una notte intera....e molto,
molto altro ancora, si lo torturerei, ecco!"
Il giorno dopo salta fuori quello che molti nei campi temevano: sono
coinvolti degli "zingari". Cambia il "focus", ma resta l'indignazione
artificiale di avere qualcosa contro cui scagliarsi. Basta scorrere i commenti
su
Il Giornale o anche sul
Corriere, altrettanto superficiali ed uniformati di quelli del giorno prima,
anche se di segno opposto.
Insomma: SUV e ZINGARI come monete intercambiali di indignazione.
La ricerca di un nemico necessario per ribadire la propria presenza.