OPERA NOMADI SEZIONE DI MILANO ONLUS
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COMUNICATO STAMPA
Questa mattina, alle porte di Milano, in località “Cusago”, è stata portata a compimento un’operazione di sgombero e abbattimento di un manufatto abitativo oggetto di un lungo contenzioso amministrativo tra alcune famiglie rom, il Comune di Milano e la Magistratura Ordinaria (per l’aspetto penale).
Al di là del merito legato alla illegittimità e, forse, inopportunità di una edificazione certamente di carattere abusivo, ma sulla quale non si erano ancora esaurito il normale iter giudiziario e amministrativo, denunciamo i metodi violenti adottati durante l’operazione, alla presenza del Vicesindaco De Corato (AN), che hanno portato 4 rom (due giovani donne di cui una al III mese di gravidanza, un anziano di 80 anni e un giovane di 14) al pronto soccorso dell’Ospedale San Carlo per curare le contusioni provocate dalla collutazione con le Forze dell’Ordine.
I Rom di via Cusago sono cittadini italiani del gruppo dei “Rom Harvati”, residenti a Milano da oltre quarant’anni che, nel 1999 stanchi di vivere in condizioni precarie e conflittuali nel “campo comunale di via Martirano”, acquistarono un terreno su cui costruire delle abitazioni “mobili” ad uso residenziale.
E’ infatti da alcuni anni ormai che molte famiglie rom e sinte di Milano decidono di abbandonare i luoghi destinati a loro dall’Amministrazione Comunale (i campi nomadi), andando ad insediarsi in piccole aree con la propria famiglia allargata e provvedendo in proprio alla realizzazione dei lavori di urbanizzazione e alla costruzione di abitazioni.
E’ una risposta “spontanea” a una condizione di abbandono delle Istituzioni cittadine, al fallimento di una politica abitativa che ha saputo solo proporre la ripetizione di sgomberi inutili e la realizzazione di luoghi “differenziali” e disumani (come i campi di via Triboniano e via Barzaghi, dove centinaia di persone vivono ammassate, private delle più elementari condizioni di sicurezza e salute).
La solerzia con la quale l’Amministrazione Comunale ha provveduto a coordinare le operazioni odierne è “insolita” (non riguarda cioè i più vistosi e importanti abusi edilizi che riguardano la città), mostra un aspetto intimidatorio e violento contro i soggetti deboli e le minoranze, ma soprattutto mette a nudo l’assoluta mancanza di una prospettiva e di un’idea di governo che sappia coniugare i bisogni dei cittadini e le trasformazioni urbane, portando al collasso le forme acquisite di convivenza civile.
Negli ultimi due anni l’accanimento pregiudiziale di una parte politica cittadina e regionale nei confronti delle comunità Rom e Sinte, ha raggiunto un livello intollerabile di linciaggio mediatico, violazione ripetuta delle leggi e di aperto razzismo verso il quale richiamiamo l’attenzione della società civile, dei partiti politici e degli organi istituzionali preposti.