Strasbourg, France, 5 Maggio 2006 - Comunicato stampa - Diciotto
ragazzi di etnia rom della Repubblica Ceca, costretti a frequentare scuole
differenziali, discuteranno il loro caso alla Corte Europea dei Diritti
Umani. I ragazzi chiedono alla più alta istanza della Corte, la Camera
Grande, di pronunciarsi in merito, così da stabilire un precedente
significativo per tutti i gruppi di minoranza etnica d'Europa.
Il caso D.H. e Altri contro la Repubblica Ceca, intende porre termine
alla diffusa pratica di discriminazione nell'Europa Centrale e del Sud Est,
dove è pratica comune mettere i bambini rom in classi er ritardati mentali,
senza riguardo alle loro reali abilità intellettuali.
Chiedendo alla Camera Grande di discutere il loro caso, i richiedenti
hanno ricordato quanto disposto dall'art. 14 della Convenzione Europea sui
Diritti Umani (Vedi
ndr.) sul divieto di discriminazione. Nel momento in cui l'Europa è
impegnata sui temi della diversità etnica e razziale, la capacità delle
legge e dei tribunali di assicurare pari trattamento è di estrema
importanza.
Il caso fu presentato la prima volta nel 2000 alla Corte Europea dei
Diritti Umani. A febbraio 2006, la Seconda Sezione del Tribunale sentenziò
che i ragazzi rom subivano un trattamento ostile a priori, che tuttavia non
provava l'intento del governo ceco nel discriminarli.
"La richiesta offre alla Corte una opportunità ulteriore nel dimostrare
la vitalità della Convenzione Europea nel proteggere dalla discriminazione
tutte le minoranze d'Europa," ha detto James A. Goldston, Direttore
Esecutivo di Open Society Justice Initiative e consiglieri dei richiedenti:
"Se questo caso non viola quanto disposto in materia di discriminazione
dall'articolo 14, non vedo come sia possibile inquadrarlo."
In anni recenti, la Corte Europea si è appellata più volte all'articolo
14 in casi politici o di giustizia criminale. Meno spesso è successo
di occuparsi di questioni relative alla vita pubblica, incluso la scuola. Il
caso in questione da l'opportunità di affrontare questi temi.
Gli studenti ritengono che il parere della Seconda Sezione offre
un'interpretazione restrittiva del concetto di discriminazione, inefficace
per offrire una protezione efficace secondo quanto stabilito dalle leggi
europee. [...] Ciò sarebbe particolarmente inappropriato nei casi come
quelli di D.H. e Altri contro la Repubblica Ceca, dove esiste l'evidenza che
i Rom sono trattati meno favorevolmente degli altri cittadini e senza alcuna
ragione.
L'evidenza consiste:
- le attuali ammissioni del governo ceco che un numero sproporzionato
di Rom sono mandati alle scuole speciali - sulla base di test concepiti
per non-Rom - anche quando il loro sviluppo mentale è nella media o
superiore;
- statistiche dettagliate e complete che evidenziano che i Rom nella
città di Ostrava sono quotidianamente sottoposti a discriminazione e
segregazione scolastica;
- diversi documenti e testimonianze sulle discriminazioni scolastiche
in tutta la Repubblica Ceca.
Dimitrina Petrova, Direttrice Esecutiva di European Roma Rights Center,
che aveva presentato il caso, ha dichiarato: "La segregazione dei Rom in
scuole e classi separate rimane un problema aperto attraverso tutta l'Europa
e deve essere affrontato."
La richiesta alla Camera Grande:
http://www.justiceinitiative.org/db/resource2?res_id=102627
Ulteriori informazioni:
www.errc.org e
www.justiceinitiative.org.
Contact: Dimitrina Petrova +36 1 413 2200 (Budapest)
Contact: James A. Goldston +1 212 548 0118 (New York)
The Open Society Justice Initiative, an operational program of the Open
Society Institute (OSI), pursues law reform activities grounded in the
protection of human rights, and contributes to the development of legal
capacity for open societies worldwide. The Justice Initiative combines
litigation, legal advocacy, technical assistance, and the dissemination of
knowledge to secure advances in the following priority areas: national
criminal justice, international justice, freedom of information and
_expression, and equality and citizenship. Its offices are in Abuja,
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