Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Da Kosovo_Roma
Cari amici e colleghi,
siamo lieti di annunciarvi che il nostro sito web roma-kosovoinfo è online (in lingua inglese e tedesca ndr)
Il sito è studiato per fornire informazioni sullo stato dei diritti umani del popolo rom in Kosovo. Si possono trovare le ultime notizie ed informazioni di base sulla deportazione dei Rom kosovari dagli stati membri dell'Unione Europea. Inoltre, presentiamo ricerche ed analisi sull'espulsione dei Rom dal Kosovo a seguito della guerra del 1999.
Al momento, molti articoli sono disponibili solo in tedesco. I testi della sezione "ultime notizie" sono anche in inglese, come pure molti rapporti delle organizzazioni internazionali sui diritti umani nella sezione "Downloads".
Facciamo conto sul vostro supporto per fornire una più ampia informazione. Forniteci quindi notizie interessanti, ulteriori informazioni o correzioni.
roma-kosovoinfo Dirk Auer, Boris Kanzleiter
COMUNICATO STAMPA
Un
Ponte per... Jasenovac
Mostra fotografica
dal 28 maggio all' 8 giugno
alla
Casa della pace della Provincia di Milano – Milano
Jasenovac. Sulle rive del fiume Sava. A un centinaio di chilometri a sud-est di
Zagabria. Nome che sta a indicare, in lingua serbo-croata, “bosco di frassini”,
il luogo in cui vennero commessi i crimini più efferati da parte del regime
croato degli ustascia (ustasce = insorti) con a capo il Poglavnik/Führer
Ante Pavelic, che appoggiò le potenze dell'Asse durante la Seconda guerra
mondiale. Il luogo in cui morirono tra le 500 e 700 mila persone, in prevalenza
serbi ortodossi, Rom, ebrei e croati dissidenti al regime di Pavelic.
La
mostra fotografica è stata realizzata da “MOST ZA BEOGRAD – UN PONTE PER
BELGRADO IN TERRA DI BARI” – Associazione culturale e di solidarietà con la
popolazione jugoslava, su foto e testi forniti dal MUSEO DELLE VITTIME DEL
GENOCIDIO DI BELGRADO, e tradotti con la collaborazione della cattedra di
serbo-croato dell'Università di Bari, di cui è titolare la prof. Svetlana
Stipcevic.
A
Milano, la mostra è stata organizzata dall'associazione "UN PONTE PER...",
insieme al COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA, OPERA NOMADI e
Associazione La Tenda (progetti balcanici di Antonio Furlan), e con il
contributo della Provincia di Milano, e vorrebbe illuminare la memoria comune su
una pagina buia della nostra storia.
Gli
scatti sui volti di numerosi bambini e bambine forniti dal Museo delle vittime
del genocidio di Belgrado testimoniano i vuoti, l'assenza, l'innocenza portata
via dalle nefandezze e dalla cieca brutalità della dittatura e della guerra.
Jasenovac è il segreto oscuro dell'Olocausto. Noi, dopo 60 anni, questo tabù lo
vorremmo svelare. Le vittime di Jasenovac ce lo chiedono.
Il 28 maggio alle ore 18 l’inaugurazione della
mostra:
ERANO SOLO BAMBINI
Jasenovac. Tomba di 19432 bambini e bambine
Apertura dei lavori alla presenza degli Assessori provinciali Irma Dioli,
Francesca Corso, Giansandro Barzaghi.
Interverranno:
Andrea Catone (Most Za Beograd, Bari)
Jovan
Mirkovic (Museo delle vittime del genocidio di Belgrado)
Giuseppe Zaccaria (giornalista de "La Stampa")
Maurizio Pagani (Opera Nomadi)
Coordina: Jasmina Radivojevic (Un Ponte per…)
Al
termine degli interventi l'attrice Dijana Pavlovic leggerà la poesia "La Foiba"
del poeta croato Ivan Goran Kovacic, accompagnata dal musicista Jovica Jovic.
La mostra si potrà visitare: dal 28 maggio all'8
giugno presso la Casa della Pace della Provincia di Milano, via Ulisse
Dini 7 (MM2 Abbiategrasso), Milano.
Da
Kosovo_Roma
Cari amici di roma-kosovoinfo, questi gli aggiornamenti sul nostro sito
News
04 Giugno 2007
Amnesty International "estremamente preoccupata" sui ritorni forzati in
Kosovo
Nel suo rapporto, Amnesty International (AI) ammonisce sui ritorni forzati
delle minoranze etniche in Kosovo. L'organizzazione è "estremamente preoccupata"
su come alcuni stati europei stiano preparando deportazioni in Kosovo, anche se
il conflitto politico sullo status della provincia può portare a rinnovate violenze,
secondo AI. "Sinora, né l'UNMIK (l'Amministrazione ad Interim ONU) né l'attuale
PISG (Istituzioni Provvisorie di Auto Governo) sono state capaci di garantire un
sicuro sviluppo in cui i membri delle minoranze possano ritornare in sicurezza e
dignità", dice AI. Secondo sue stime, dal luglio 1999 oltre 235.000 Serbi, Rom e
membri di altre minoranze etniche hanno lasciato il Kosovo. Solo il 6% ha fatto
ritorno. Il rapporto completo è disponibile nella sezione "Documenti":
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=22&Itemid=35#Forced% 20Returns
28 Maggio 2007
L'ONU continua ad ignorare la richiesta di giustizia per i Rom kosovari
A nome dei 158 Rom IDP (Persone Internamente Disperse) il Procuratore Dianne
Post ha compilato un reclamo contro l'ONU nel febbraio 2006. Dalla distruzione
dell'insediamento a Mitrovica sud nel luglio 1999, i Rom vivono in campi,
costruiti su terreni altamente contaminati. I campi hanno continuato ad esistere
sino all'aprile 2006, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, nonostante
fossero riportati livelli estremi di contaminazione da piombo. Dianne Post
chiede supporto, dato che sinora l'ONU non ha risposto al reclamo.
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=131&Itemid=1
24 Maggio 2007
Rapporto 2007 di Amnesty International: Discriminazione sulle minoranze in
Kosovo
Secondo il rapporto annuale di Amnesty International, che copre lo stato dei
diritti umani in 153 paesi, le minoranze etniche continuano a fronteggiare serie
discriminazioni nella provincia serba del Kosovo. Atti di violenza che sono
motivati da odio etnico sono difficilmente perseguiti, il numero di quanti hanno
fatto ritorno in Kosovo rimane basso. Quanti sono stati rimpatriati a forza
dagli stati membri EU non ricevono supporto dalle autorità pubbliche, critica
AI.
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=133&Itemid=1&lang=en
Media
AFP: Roma minority demands to be part of Kosovo status negotiations, 29.5.2007
http://www.dzeno.
cz/?c_id= 14462
"Building a new beginning - The return to Roma Mahala", in: UNMIK, Focus Kosovo,
March 2007.
http://www.unmikonl ine.org/pio/ fokus_kosovo_ eng.htm
Documenti
Amnesty International: Kosovo (Serbia). No Forcible Return of Minorities to
Kosovo, Maggio 2007.
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=22&Itemid=35&lang=en#Forced% 20Returns
12:21 - 13.06.2007
L'organizzazione internazionale berlinese delle vittime del nazismo, ha
chiesto oggi di commemorare le vittime rom del protettorato nazista di Boemia e
Moravia in una maniera dignitosa e critica Praga per aver permesso che si
situasse un salumificio sul sito di un ex campo d'internamento.
L'organizzazione ha girato ad Angela Merkel, presidente EU di turno, la
richiesta di affrontare la questione.
Il salumificio a Lety (vicino a Pisek nella Boemia del sud) è situato dove
c'era un ex campo d'internamento dove morirono centinaia di Rom e altre
centinaia vennero deportati nei campi di sterminio.
L'appello [...] è indirizzato anche al primo ministro ceco Mirek Topolanek, è
stato sottoscritto da organizzazioni internazionali dei campi di concentramento
di Oswiecim (Auschwitz) e Buchenwald assieme al Consiglio Centrale dei Rom e dei
Sinti tedeschi.
Si è aggiunta la firma di Cenek Ruzicka, capo del comitato Ceco per la
compensazione delle vittime dell'olocausto Rom.
L'attuale situazione di Lety è vergognosa per un paese democratico come la
Repubblica Ceca, inoltre umilia la memoria delle vittime e dei sopravissuti
all'Olocausto.
Noah Flug, presidente del Comitato Internazionale Auschwitz, dice che i
firmatari protestano contro questa situazione. Aggiunge che è impossibile che un
salumificio sorga dove tanta gente è morta in passato.
Author: ČTK
Riferimento:
Lety
I recenti disordini di Rom nella capitale sarebbero il risultato della discriminazione, ha affermato giovedì un gruppo dei diritti umani, ma ha minimizzato sul pericolo che queste violenze si possano espandere nel paese.
Martedì la polizia stava pattugliando un quartiere accanto ad un ghetto rom, quando circa 400 Rom armati di coltelli, asce e bastoni sono apparsi richiamati dalla voce che il quartiere stava per essere attaccato dagli skinheads.
L'agitazione era nell'aria da domenica, quando un Rom era stato picchiato da skinheads. Il giorno dopo circa 200 Rom avevano devastato un caffè e attaccato quattro persone che avevano l'aspetto di skinheads.
Le organizzazioni dei diritti umani dicono che questi incidenti sono il simbolo delle condizioni dei Rom in Bulgaria, molti dei quali passano la loro vita in povertà, sono analfabeti e marginalizzati nella società.
Ci sono diversi elementi - tensioni etniche, problemi sociali, severe discriminazioni contro i ghetti zingari - dice Emil Koen dell'osservatorio del Comitato di Helsinki.
"I ghetti sono come polveriere pronte ad esplodere al minimo incidente, Non mi aspetto il crescere della tensione in tutto il paese... I Rom bulgari mancano del senso di solidarietà che i rivoltosi francesi avevano de anni fa," ha aggiunto.
Secondo la polizia gli incidenti non indicano il crescere delle tensioni etniche e viene anche rifiutato il paragone portato dai giornali con i disordini nelle periferie francesi del 2005, stimolati dal razzismo e dalla discriminazione contro le minoranze etniche.
I Rom sono circa il 4,7% dei 7,8 milioni di popolazione bulgara.
Numerose iniziative per affrontare al loro discriminazione sono fallite. Sono sesso trattati con sospetto dai Bulgari, che tendono a stereotipare i Rom come disonesti e pigri.
Alcune organizzazioni Rom hanno detto che le agitazioni di questa settimana sono state deliberatamente provocate dai partiti politici che osservano per ootenere il supporto alle elezioni comunali di ottobre.
La polizia martedì non ha effettuato arresti ed i media locali riportano quanto ha detto il segretario del Ministro degli Interni, Ilia Iliev, di aver paura di essere accudato di discriminazione.
PHOTO: internet - Reuters
Da
La Voix des Rroms
Domenica scorsa, quattro giovani rroms di Sofia (Bulgaria) sono stati
attaccati da skinheads. Uno di loro si è trovato all'ospedale con una mandibola
rotta. Il giorno dopo, una sommossa è cominciata nella zona di Fakulteta, un
ghetto dove vivono i giovani rroms. La polizia ha fermato quattro Rroms
sospettati di avere incitato questa sommossa dove circa 300 Rroms avrebbero
cercato la rivalsa. Le autorità poliziesche, ministro dell'interno in testa,
garantiscono che metteranno fine immediatamente a qualsiasi velleità di
conflitto.
La zona di Fakultèta è conosciuta per la povertà estrema dei suoi abitanti rroms,
vittime di una eesclusione e di una ghettizzazione totale. Secondo l'agenzia di
stampa a Focus, Rroms, armati di bastoni e di coltelli, avrebbe gridato "morte
ai bulgari", di fronte alle forze di polizia che hanno loro impedito di partire
verso la zona dove aveva avuto luogo il litigio all'origine della sommossa.
Con elezioni locali previste per l'autunno, è difficile fare la selezione delle
informazioni secondo la loro veridicità. La Bulgaria passa per lo stesso
fenomeno della Francia in 2002.
Volen Siderov, il capo di Ataka, movimento di destra estrema, è
arrivato al secondo turno. Fra gli slogan gridati nelle sue riunioni, c'era
anche: "Trasformiamo i zingari in sapone!"
Pattuglie miste di Rom ed incaricati della compagnia governativa Egida
saranno dislocate nelle periferie di Sofia abitate da Bulgari e Rom, questo dice
il sindaco Boiko Borissov.
Secondo l'agenzia Focus, la dichiarazione di Borissov è arrivata dopo un
incontro con Tsvetelin Kunchev, leader del partito Euroroma.
Borissov dice che alcuni Rom sono già assunti da Egida. Le organizzazioni Rom
hanno suggerito di impiegare altri 20 Rom, che potrebbero lavorare per la
compagnia.
Ai nuovi impiegati di origine Rom verrà fornita una formazione professionale,
secondo le leggi sulla sicurezza privata.
Kunchev dice che queste pattuglie miste mostreranno che Bulgari e Rom sono
consolidati e che nessun "fattore secondario può causare tensioni artificiali."
Il
12 e 13 agosto 2007 disordini erano accaduti nel quartiere Krasna Polyana.
Circa 200 Bulgari e Rom avevano preso parte a scontri di massa. Gli scontri
erano una conseguenza degli attacchi di skinheads al quartiere.
Secondo Focus, Borissov vorrebbe che queste pattuglie entrassero in servizio
entro il 21 agosto 2007.
VENERDI 26 OTTOBRE ORE 21 A LECCO
SALA CONFERENZE BANCA POPOLARE DI SONDRIO VIA AMENDOLA
CONFERENZA E PRESENTAZIONE DEL DOPPIO DVD
A FORZA DI ESSERE VENTO
lo sterminio nazista degli zingari
IL POPOLO ROM IERI E OGGI
RELATORE
l'amico anarchico di Fabrizio De Andre'
PAOLO FINZI redattore di A rivista anarchica
ORGANIZZA CENTRO KHORAKHANE' LECCO
L'obiettivo della serata è comprendere e consocere la civiltà rom e sinti attraverso la storia di questo popolo, le persecuzioni dei campi nazisti e le vicende quotidiane del nuovo millennio nelle nostre città.
L'intento è riuscire ad aprire la strada per una discussione su uno degli aspetti ancora rimossi da quasi tutta la storiografia che si è occupata dei campi di tortura e di morte del regime nazista, ma anche e soprattuto perché, nel raccontare gli abomini di un passato ancora bruciante, getta una luce impietosa anche sull’oggi dimostrando lucidamente come poco, da sessant’anni a questa parte, siano cambiate le cose per gli zingari.
IL CORTO CIRCUITO, (attraverso questi DVD che presenteremo) che si viene a creare, man mano che il disco scorre sotto i nostri occhi, tra il racconto orale delle terribili scene di deportazione degli zingari e le immagini dell’oggi che le accompagnano e sostengono. Suoni e immagini finiscono, così, per determinare, nello spettatore, una sorta di ’contrappunto didattico’ in cui il passato della parola e del racconto finisce per illuminare di luce sinistra la realtà visibile e tangibile di un presente non poi tanto diverso. In questo modo l’occhio fenomenologico della videocamera sembra sempre cercare, nel presente dei campi rom fatti coi cumuli di spazzatura delle nostre "civili" città, i segni tangibili di un passato che continua a riemergere, tragicamente nell’oggi più di quanto ci piacerebbe credere.
Di qui le domande che aleggiano irrisolte a chiederci conto dei nostri persistenti pregiudizi su una realtà, quella zingaresca, che non conosciamo per davvero e che, quindi, non possiamo non continuare a temere.
Perché pochi di noi possono dire, rispondendo a Moni Ovadia, di avere un amico zingaro e molti di noi continuano a raccontare ai propri bambini, quando è l’ora di spaventarli per farli ubbidire, che se non tornano subito a casa poi arrivano i rom a rapirli e a portarli lontano, chissà dove.
Il merito dei documentari, comunque, non è solo quello di obbligarci a guardarci allo specchio scoprendo nei nostri atteggiamenti la stessa molla che muoveva i teorici nazisti dello sterminio finale, ma anche quello di riportare alla luce i dettagli di una storia che rischiava di restare taciuta per sempre perchè la cultura zingara è legata al solo racconto orale e, quindi, non accetta di prendere forma in un qualsiasi tipo di documento scritto.... Dello sterminio di Rom e Sinti (Porrajmos è la parola rom corrispondente all’ebraico Shoah) sappiamo, in effetti relativamente poco.
CON QUESTA SERATA VOGLIAMO, ANCHE A LECCO, PROVARE A RACCONTARE UNA STORIA. UAN STORIA VERA E DOVEROSA
e ora, grazie al lavoro in presa diretta delle videocamere, la voce zingara trova finalmente il suo spazio di espressione obbligandoci a fare i conti con i nostri fantasmi più terribili.
UN INCONTRO, UNA SERATA IMPORTANTE, ADULTA, CHE MERITA DI ESSERE PARTECIPATA.
VENERDI 26 OTTOBRE ORE 21 LECCO
SALA banca popolare di sondrio
VIA AMENDOLA ANG VIA PREVIATI
Da
Romanian_Roma
Bucarest - Lunedì (scorso ndr) il presidente rumeno Traian Basescu ha presentato tre Rom
sopravvissuti all'Olocausto consegnando loro una medaglia.
Solo dal 2003 la Romania ha un giorno per ricordare le oltre 400.000 vittime
dell'Olocausto.
Il 9 ottobre Basecu ha consegnato un'onorificenza simile ad 11 membri della
comunità ebraica sopravvissuti alle deportazioni.
Sino al 2004, le autorità negavano che fosse possibile parlare di un
Olocausto in Romania.
Ma un rapporto internazionale ha trovato che le autorità di allora fossero
state responsabili della morte da 280.000 a 380.000 ebrei rumeni nelle regioni
amministrate dalla Romania.
Lo stesso rapporto documenta il destino di 25.000 Rom rumeni deportati
durante l'Olocausto - la metà dei quali perì.
In Romania vivono circa 1,5 milioni di Rom e 11.000 ebrei.
Da
Roma_und_Sinti
By DPA Dec 20, 2007, 11:07 GMT Berlino - La camera alta del parlamento
tedesco, il Bundesrat, giovedì ha votato una risoluzione per un monumento ai
milioni di Rom e Sint periti durante l'Olocausto.
La richiesta arriva a 65 anni da quando il leader delle SS firmò il
cosiddetto decreto di Auschwitz, che portò alla morte di almeno 500.000 membri
delle due minoranze etniche nei campi di sterminio.
Ole von Beust, presidente del Bundesrat, ha messo in guardia contro il
"dimenticare e frenare" le memorie delle due comunità, i cui 12 milioni di
membri costituiscono la più grande minoranza nell'Unione Europea.
Il governo tedesco ed i leader delle comunità Sinte e Rom hanno concordati a
maggio 2006 la costruzione di un memorial a
che raffiguri una fontana.
Ma una disputa sull'iscrizione e altri particolari hanno messo il progetto in
attesa.
© 2007 dpa - Deutsche Presse-Agentur
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