Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Cari colleghi,
L'Associazione degli Studenti Rom esprime la sua preoccupazione e si aspetta
la reazione delle istituzioni e di altre organizzazioni, riguardo l'incidente
successo alla Scuola Secondaria di Meccanica di Novi Sad. [...]
B. H., un minorenne studente al primo grado della Scuola Secondaria di
Meccanica di Novi Sad, è stato vittima di un episodio di bullismo da parte dei
suoi compagni, 15 giorni fa, a causa della sua provenienza etnica e della sua
religione. Durante l'intervallo, i compagni l'hanno spogliato, compreso la
biancheria intima, per "controllare come B. H. fosse un musulmano". Da allora B.
H. non è più voluto andare a scuola e la sua salute è peggiorata. A causa delle
assenze, il direttore ha informato i genitori di recarsi a scuola per ritirare i
documenti perché il ragazzo lasci la scuola. Vogliamo sottolineare che B. H. ha
subito altri abusi prima di quest'ultimo incidente e che i genitori ne avevano
informato la direzione. Niente è stato fatto durante tutto questo tempo.
L'Associazione degli Studenti Rom e il Consorzio Italiano di Solidarietà
condannano con forza questo tipo di azioni contro i giovani Rom nella scuola
secondaria. Chiediamo anche che le autorità scolastiche condannino questi
incidenti. Inoltre insistiamo perché gli istigatori vengano puniti e non venga
concesso loro di continuare con azioni simili. Si richiede anche la punizione
dei colpevoli e che non siano più messi in grado di condurre simili iniziative.
B. H. è beneficiario di un progetto scolastico della durata di tre anni,
dell'Associazione degli Studenti Rom assieme al Consorzio Italiano di
Solidarietà. Il progetto è finanziato dall'UNHCR. Lo scopo è di supportare
continuativamente i ragazzi Rom nella scolarizzazione. B. H. è un ragazzo
profugo dal Kosovo. Con questo aiuto è stato in grado di frequentare la scuola
secondaria. Ora questi sforzi comuni da parte del ragazzo stesso, dei suoi
genitori e delle organizzazioni è messo in discussione dalla discriminazione di
nazionalità e religione.
Dejan Dimitrov
Association of Roma Students
44, Boze Kuzmanovica Street
Novi Sad, Serbia
Di
Fabrizio (del 27/11/2006 @ 10:08:37, in
scuola, visitato 2638 volte)
Una giovane donna Rom in Serbia supera la povertà e la discriminazione
articolo originale:
http://www.unicef.org/ceecis/reallives_5546.html
© UNICEF SERBIA/2006/Milanovic
Ljiljana Ilic alla Società per lo Sviluppo delle Locali Comunità
Rom, una OnG che aiuta i Rom a rompere il circolo della povertà.
Il rapporto annuale dell'UNICEF, "Lo Stato del Mondo
dell'Infanzia", quest'anno si focalizza sul sul doppio tema di
uguaglianza di genere, che aiuta sia le donne che i bambini a sormontare
la povertà. Qui è uno in serie di storie relative in attesa del lancio
del rapporto l'11 dicembre.BELGRADO, Serbia, 21 November 2006 –
Ljiljana Ilic, 28 anni, è una donna Rom che ha passato barriere sociali,
economiche e culturali per ottenere la laurea. Raggiungerla non è stato
facile.
Ljiljana è stata scoraggiata dal continuare gli studi dopo l'ottavo grado.
"Mio padre diceva: 'Ora è tempo che ti sposi' oppure, 'Perché devi continuare ad
andare a scuola?' ci dice. Sua madre iniziò a fare pressione su di lei quando
era dodicenne.
Matrimonio vs. educazione
I matrimoni infantili sono frequenti tra le famiglie Rom. Quando una ragazza
si sposa, diviene proprietà del marito ed immediatamente si sposta a casa sua.
Deprivata di scolarizzazione, molte ragazze non sono in grado di ottenere
documenti personali, perdendo l'accesso all'assistenza sociale e sanitaria e
diventando dipendenti dei loro mariti.
Ljiljana è stata presa in mezzo tra le aspettative della sua famiglia e la
volontà di continuare gli studi. Soltanto il 2,4% delle ragazze Rom ottiene un
diploma di scuola superiore [...]
"Mia madre diceva che dovevo imparare a cucinare e fare i mestieri di casa, o
nessun uomo mi avrebbe voluta," dice. Ma Ljiljana ha persistito, lavorando in un
negozio di fiori per pagarsi gli studi e ottenere la laurea in lingue
all'Università di Belgrado.
Realizzare i propri diritti
I bambini Rom ed in particolare le ragazze, sono frequentemente vittime di
traffici, violenza, abusi sessuali e sfruttamento. A causa delle pratiche
discriminatorie contro i Rom nelle istituzioni, questo tipo di violazioni non
sono indirizzate appropriatamente.
Dice Ljiljana: "I maschi sono più valutati e più importanti nella cultura
Rom. Le ragazze pensano che una vita differente non è possibile."
Secondo i dati ufficiali, i 108.193 Rom sono poco meno del 2% della
popolazione totale serba. Stime ufficiose, invece, indicano in 500.000 i Rom del
paese.
La situazione dei Rom sia in Serbia che Montenegro mostra dei miglioramenti.
Per la prima volta nella loro lunga storia, i Rom hanno diritto allo status di
minoranza, che è un'opportunità nell'ottenere i loro diritti.
Il governo ha varato tre piani per i Rom: una strategia per la riduzione
dell'impoverimento; l'adesione nel 2005 al Decennio per l'Inclusione dei Rom; ed
un ulteriore piano per l'inclusione dei Rom. Dal 2002, l'UNICEF sponsorizza la
scolarizzazione dei bambini Rom nelle 11 municipalità più povere.
"Il tasso di abbandono dei Rom ora è in discesa, e c'è grande interesse nella
frequenza scolastica," dice Dragan Djoric, insegnante di Bojnik, dove è attivo
l'UNICEF.
Non "soltanto una Zingara"
Ljiljana ha coinvolto la sua migliore amica, Vera Miljkovic, nella sua
decisione di andare a scuola. Dopo aver concluso le superiori,Vera, che non è
Rom, andò all'università e le chiese di fare lo stesso.
Dopo essersi iscritta, Ljiljana cominciò a lavorare con Alexsandra
Mitrovic, che guida una OnG per migliorare la vita dei Rom. La signora Mitrovic
la incoraggiò a proseguire gli studi sino alla laurea.
"Se non fosse stato per loro - e per la mia determinazione - avrei smesso"
dice Ljiljana. "Il loro esempio fa la differenza. Una volta che ho ricevuto la
mia laurea, sono diventata più forte e sicura," continua. "La gente non mi
guarderà più come 'soltanto una Zingara' ma come uguale agli altri."
Di
Fabrizio (del 01/12/2006 @ 10:27:56, in
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Da: Mundo_Gitano
Si dice che la gente è ostile a ciò che non capisce, o in certi casi semplicemente a ciò che ignora.
Per molti questa è l'origine del "razzialismo" e forse questa può essere la ragione per cui negli anni gli Zingari siano stati marginalizzati in Spagna.
Per questo ogni iniziativa volta ad aiutare ad aprire i misteri della comunità Calé in Spagna deve essere la benvenuta. A volta le aperture avvengono dall'interno della comunità stessa.
All'inizio degli anni novanta un gruppo di donne zingare da Granada si sono unite in un'associazione chiamata Romi. Una delle mete era fondare un museo per spiegare la cultura delle Romnià, e adesso questo obiettivo è stato raggiunto.
Tre grotte nell'area Sacromonte di Granada ospitano il primo museo "La Gitana". Il governo regionale ha contribuito con 350.000 € ed il sindaco di Granada, José Torres Hurtado, ha espresso la speranza che il centro divenga un'attrazione turistica cittadina.
La prima grotta illustra la storia di come gli zingari lasciarono l'India e furono soggetti a leggi particolari sotto i regni cattolici di Spagna, come la condanna alla schiavitù del 1492. Nel XIX secolo fu proibito di parlare il Caló e persino di indossare gli abiti tradizionali.
La seconda grotta si concentra sulle attività dei gruppi femminili e presenta gli zingari famosi nella storia. Sarete sorpresi di trovare Charlie Chaplin e Elvis Presley.
La terza grotta illustra tradizionali rimedi medici zingari, trasmessi di generazione in generazione.
Le nostre congratulazioni a Loli Fernandez, Direttrice dell'Associazione Romi delle donne Rom a Granada.
Asociacion De Mujeres Gitanas Romi
Pl. Rey Badis, S/N
18013 Granada
958 161 278
© typicallyspanish. com
Di
Fabrizio (del 12/01/2007 @ 10:01:56, in
scuola, visitato 1907 volte)
Da
British_Roma
David Smith, esperto di temi zingareschi, insegnerà ai giovani come stampare con
tecnica stencil colorati artefatti su design romani. Questi artefatti erano
tradizionalmente adoperati per adornare i loro tipici carri.
Questo laboratorio funzionerà in congiunzione con la popolare esibizione
Mille Anni di Storia esposta al Charnwood Museum. Mille Anni di Storia racconta
l'affascinante storia delle comunità zingare e viaggianti da quando migrarono in
Europa dall'India, guadagnandosi da vivere vendendo alle comunità locali piccole
cose e riparando pentole, vaschette e ceramiche, alcune di queste cose sono
visibili nella mostra.
Il laboratorio è indirizzato a bambini tra gli 8 e i 14 anni. Tutti i
materiali verranno forniti dal laboratorio, che costerà £2.00 a bambino, tramite
prenotazione. Il Charnwood Museum risponde al 44 (0)1509 233754 per informazioni
e per riservare i posti.
Mille Anni di Storia verrà esposta da domenica 4 febbraio in Queens Park nel
centro di Loughborough, dalle 10.00 alle 16.00 [...]
Il Charnwood Museum colalbora con i consigli distrettuali di Leicestershire e
Charnwood Borough.
Note: Ulteriori dettagli e foto possono essere richiesti a Susan Cooke, 44
(0)1509 233737
Media Enquiries: Telephone 44 (0)116 265 6274
Di
Fabrizio (del 30/01/2007 @ 10:22:10, in
scuola, visitato 2674 volte)
Ricevo da Edda Milagros
Ciao a tutti
Vi giro il progetto Università Migrante che abbiamo presentato come associazione Todo Cambia in collaborazione con la Revista El Carrete e le associazioni Cultural de Chile, Movimento Cittadini dal Mondo, Al Qafila Onlus, Dimensioni Diverse, Naga, Centro regionale di intervento per la Cooperazione (CRIC), NuestrAmerica - per il Socialismo del XXI Secolo.
Il corso è aperto a tutti e inizia il 03 aprile.
Università Migrante è un viaggio che parte dalla scoperta delle basi del pensiero antirazzista e dei movimenti di liberazione dal colonialismo per muoversi verso una presa di coscienza dell’eredità colonialista dei “nativi europei” e dell’eredità da colonizzato dei “non europei”. Studieremo insieme la storia, in modo informale e divertente, per ripensarla nell’attualità. Parleremo di:
- le teorie razziste e il colonialismo, nel mondo e in Italia;
- le teorie, le pratiche antirazziste e i movimenti di decolonizzazione;
- i modelli di convivenza delle società di accoglienza e i motivi del loro fallimento;
- le pratiche e le teorie dell’associazionismo migrante;
- l’idea della “cittadinanza globale”.
Per ricevere la scheda con maggiore informazione
Di
Fabrizio (del 19/02/2007 @ 10:22:46, in
scuola, visitato 1620 volte)
Da
British_Roma
The Times timesonline.co.uk 13
febbraio 2007
[...] Michael Zimmermann è stato il primo storico tedesco ad accendere un
riflettore feroce e da studioso sullo sterminio hitleriano dei Sinti e dei Rom
nelle camere a gas e nei campi di concentramento. La sua attenzione non è mai
diminuita da quando pubblicò nel 1996 il suo studio finale Rassenutopie Und
Genozid: Die Nationalsozialistis che Lösung der Zigeuner Frage (Utopia
Razziale e Genocidio: La Soluzione Nazionalsocialista della Questione Zingara).
Nel scriverlo, Zimmerman ha dovuto ordinare montagne di dati delle SS e altri
documenti ufficiali che erano rimasti intoccati dagli storici accademici per
oltre mezzo secolo. Ed è grandemente dovuto al suo lavoro il fatto che il
memoriale su quel genocidio sia ora in preparazione all'interno del Cancello di
Brandeburgo a Berlino.
Ha affrontato il soggetto quando, in una ricerca postdottorale da studente,
divenne parte di un gruppo di studio all'Università di Heidelberg, guidato da
tre professori che intendeva scavare nella storia della persecuzione dei Sinti e
dei Rom, sino allora negata dagli accademici. Fu allora la partenza di una
missione ventennale in cui Zimmerman ha messo la sua passione, la sua energia e
il suo notevole talento di storico contemporaneo e gli diede una reputazione
mondiale.
Ma questo non fu l'unico campo in cui diede un segno durevole. Fu Renano per
nascita e si interessò sulla spettacolare crescita dell'area della Ruhr come uno
dei principali centri europei del carbone e delle miniere e patria di
un'industria del ferro e dell'acciaio. Fu membro di un gruppo pioneristico che
pubblicò il lavoro sulla rapida nascita delle industrie della Ruhr, Die
Erfindung des Ruhrgebiets. Arbeit und Alltag um 1900 (L'Invenzione dell'Area
della Ruhr, Lavoro e Vita Quotidiana attorno al 1900). Da solo o in
collaborazione con altri pubblicò lavori sulla storia orale, principalmente
raccolta negli anni del declino di quelle industrie, come anche una serie di
studi sulla routine quotidiana e la qualità di vita dei minatori, dei lavoratori
del ferro e dell'acciaio.
Siccome il suo cuore apparteneva ai perseguitati, fece sua la storia della
comunità ebraica di Essen, "capitale" della Ruhr, e per otto anni tenne un
appuntamento unico come storico ufficiale presso la Vecchia Sinagoga della
città.
Con un così solido e pioneristico lavoro, la sorpresa sulla carriera di
Zimmerman è forse che non sia riuscito ad atterrare in alcun importante
appuntamento accademico. Per gli ultimi 12 anni della sua vita, la sua fonte di
reddito principale era un impiego nella formazione e nel reparto culturale del
consiglio della città di Essen.
Vinse una qualificazione postdottorale, conosciuta come "Abilitazione" e
limitata principalmente al mondo accademico di lingua tedesca, dall'antica
università di Jena per il suo lavoro accademico sui Sinti e Rom. Per molti
studenti, l'Abilitazione è il passaporto al professorato ma Zimmemrman era
troppo individualista per un lavoro di squadra, e così si accontentò di un posto
non-stipendiato di lettore nel dipartimento di storia moderna all'Università di
Jena e nell'Università della Ruhr di Bochum. Dal 2003 era anche "professore
ospite" all'Istituto di Storia Contemporanea di Vienna.
Gli sopravvive la sua compagna da tempo, Yvonne.
Michael Zimmermann, storico, nacque il 17 novembre 1951. A 55 anni, è
morto di cancro il 20 gennaio 2007
Di
Fabrizio (del 21/02/2007 @ 10:04:14, in
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Da
British_Roma
www.cambridge-
news.co.uk
Un TEENAGER della comunità zingara di Huntingdon ha giocato un ruolo chiave
nell'aiutare a disegnare una nuova politica per i servizi infantili nello
Cambridgeshire.
Billy Smith, studente tredicenne della Hinchingbrooke School, ha dato
suggerimenti per il piano progettato dal Cambridgeshire Children and Young
People's Strategic Partnership, e i suoi appunti figurano anche nel documento
finale.
Il piano è formulato per migliorare la vita dei giovani e delle loro
famiglie.
Include misure per ridurre il numero di bambini feriti negli incidenti
stradali, migliorare la stima di loro stessi, affrontare il bullismo, aumentare
la partecipazione nello sport, presso le comunità viaggianti, del Bangladesh e
del Pakistan [...]
Billy, che è orgoglioso della sua origine Romani, dice di essersi divertito
nel prendere parte al progetto, specialmente nel fornire il punto di vista della
sua gente.
Dice "Ho intervistato alcuni consiglieri comunali e fornito schizzi e disegni
e lavorato al manuale - The Big Plan."
Billy, che è nato nell'Essex e ha girato tutta la regione, da circa 10 anni
abita in un appartamento.
"In realtà, preferisco viaggiare, ma non puoi fermarti da nessuna parte, e
quando lo fai [...] litighi con la gente, così devi spostarti," dice. "C'è del
bene e del male in ognuno. I Viaggianti non sono tutti cattivi."
Dice Coun Shona Johnstone membro dell'assessorato per l'infanzia e per i
giovani del Cambridgeshire:
"I bambini, i giovani e le loro famiglie sono nel cuore del piano che hanno
prodotto. Quanto ci hanno detto è stato vitale nel pianificare le nostre
priorità. Il contributo di Billy e della comunità viaggiante è stato di
particolare valore"
Coun Johnstone dice che il progetto consiste nell'assicurare ai bambini e
alle loro famiglie di ricevere servizi più veloci e più effettivi, dove vivono e
a scuola e col supporto del Governo.
Il piano, indirizzato ai comuni, alla polizia, ai servizi primari, [...] alle
scuole e alle organizzazioni di volontariato, è stato realizzato [...] grazie
alla collaborazione attiva di 1850 giovani.
Di
Fabrizio (del 20/03/2007 @ 09:41:21, in
scuola, visitato 1584 volte)
Da
Roma_Francais
L'Alta autorità di lotta contro le discriminazioni e per le pari opportunità
(HALDE) ha giudicato discriminatorio il rifiuto del sindaco (UMP) di Béziers di
iscrivere 14 bambini rom in una scuola della città all'inizio del 2006.
"Questa misura che, nella sua motivazione, è rivolta solo ai bambini rom
residenti sul territorio del comune," [...] è discriminatoria, afferma HALDE
nella sua decisione datata del 12 febbraio 2007, ma che soltanto ora è stata
resa pubblica.
L'istanza fa riferimento ai motivi adottati dal sindaco e portata a
conoscenza dell'HALDE il 9 novembre 2006, dove segnalava che "I rifiuti di
iscrizione sono motivati da un problema di domiciliazione delle famiglie di
questi bambini sul territorio comunale, poiché queste risiederebbero attualmente
su una zona del territorio comunale per niente edificabile poiché fortemente
inondabile".
Ragionando sul proprio ruolo di sindaco incaricato, non solo di far
rispettare i regolamenti edilizi "ma soprattutto di garantire la sicurezza
pubblica", Raymond Couderc invoca "il rischio corso da queste famiglie a causa
del loro luogo di sosta", per giustificare non di potere "adottare alcuna misura
tale da incoraggiare la perpetuazione della loro residenza".
La sua decisione si fonda dunque soltanto sui rischi legati alla sosta delle
famiglie, subordinando il diritto dei bambini all'educazione al fatto che i loro
genitori non possano stazionare in zona pericolosa, si stupisce HALDE nella sua
decisione.
"Le regole riguardanti l'iscrizione a scuola e quelle relative all'urbanismo
ed alla sicurezza pubblica sono chiaramente distinte" ricorda,
qualificando questa situazione come "abuso di potere".
Il sindaco si è finalmente conformato all'obbligo di scolarizzare i 14
bambini, sottolinea tuttavia HALDE, poiché due famiglie hanno depositato una
procedura per direttissima-sospensione, il 1 settembre 2006, presso il tribunale
amministrativo di Montpellier. Il quale ha risposto, in settembre ed in
novembre, con tre ordinanze sospendendo le decisioni di rifiuto d'istruzione,
confermate successivamente dal Consiglio di Stato.
L'Alta autorità presenterà le sue osservazioni, dinanzi allo stesso tribunale
amministrativo, in occasione dell'esame in fondo alle richieste in annullamento,
la cui data non è ancora fissata.
Di
Fabrizio (del 22/03/2007 @ 09:49:28, in
scuola, visitato 1891 volte)
Da
Mundo_Gitano
Por: Silvia Torralba
Lavorare in rete per dar voce alle donne gitane e promuovere il loro
accesso alla scolarità, dalla scuola sino all'università. E' l'obiettivo per cui
sette anni fa nacque Drom Kotar, un'entità delle donne gitane di Barcellona.
08/03/2007, Circa poco più di un mese fa, l'Università di Lleida ha
ospitato l'ultima edizione dell'Incontro
delle Studenti Gitane che, dal 2002, è promosso dall'associazione
Drom Kotar Mestipen.
In tutti questi anni, l'entità ha organizzato quest'iniziativa in nove occasioni
con l'idea di fomentare la partecipazione di bimbe e donne gitane che sono nel
processo di formazione e scambiare esperienze per lottare contro l'assenteismo
scolastico.
L'obiettivo è "conoscere le cause dell'abbandono prematuro" della scuola,
conoscere le alternative per superare questa problematica e, nel contempo,
mostrare come molte giovani e donne gitane "stanno arrivando lontano o vogliono
farlo" studiando all'università e lavorando per la loro comunità [...].
Negli Incontri delle Studenti Gitane partecipano ragazze e donne che stanno
formando entità sociali in tutta la Catalogna,maestri ed associazioni di
quartiere, sempre sotto la coordinazione di Drom Kotar.
Questa organizzazione si formò nel barrio de la Mina a Barcellona più di
sette anni fa al fine di riunire donne di differente età, gitane e no, per
superare situazioni di esclusione di genere e precedenza, far conoscere alla
società il lavoro che molte donne gitane attive realizzano per la loro comunità
e promuovere l'accesso alla scolarizzazione ed alla formazione di bambine ed
adulte.
Per questo, Drom Kotar ha predisposto spazi di dialogo, come gli incontri tra
studentesse ragazze ed adulte e la Commissione delle Madri. Attraverso quest'ultimo
spazio, che funziona da vari mesi, le donne gitane arrivano alle famiglie per
sensibilizzarle sull'importanza dell'educazione per il futuro dei loro figli, e
lavorare passo a passo con le loro scuole per formare il corpo insegnante con
metodologie di intervento sulla storia e la cultura del popolo gitano.
Formarsi per aumentare la partecipazione
Oltre a lavorare per aprire spazi di dialogo e promuovere la scolarizzazione,
Drom Kotar appoggia processi di formazione occupazionale per aumentare
l'inclusione socio-lavorale. In questa maniera, donne gitane di oltre 45 anni si
sono formate per lavorare come controllore nelle mense scolari, nella pausa e
nel tempo libero.
Questo tipo di formazione, segnalano da Drom Kotar, permette alle donne di
sviluppare abilità e, soprattutto, presuppone "includere le voci gitane,
attraverso le donne, dentro la scuola, nei centri civici, centri giovanili,
ecc." per superare situazioni come l'abbandono scolastico e la mancanza di
partecipazione, e generare referenti positivi.
A tutto questo, si aggiunge anche l'iniziativa Educa Rom, che si coordina con
altre associazioni di gitani di paesi come Romania, Ungheria e Francia.
L'idea
Non è altro che lavorare in maniera coordinata per promuovere l'accesso alla
scolarità di gitane adulte nel territorio europeo e, mediante educatrici ed
istituzioni di appoggio, sensibilizzare la popolazione sulla storia e la cultura
gitana e registrare i contributi realizzate dalle organizzazioni gitane.
Io cosa posso fare?
Quanti vogliono collaborare con la Commissione delle Madri
dell'associazione Drom Kotar Mestipen possono scrivere a
ARROBA@dromkotar.org
Il 2 e 3 aprile si svolgerà a Valencia il Congresso Nazionale delle Donne
Gitane organizzato dalla Federazione Autonoma delle Donne Gitane della
Comunità Valenciana. Se desiderate informazioni o volete partecipare, potete
domandare all'associazione
Drom Kotar
Mestipen.
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Todos los derechos son reservados
Di
Fabrizio (del 12/04/2007 @ 10:08:34, in
scuola, visitato 2178 volte)
Su
Roma_andfriends una tabella vocabolario, che confronta alcuni termini comuni in sanscrito, romanes ed inglese