Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 31/08/2005 @ 16:35:32, in Europa, visitato 2583 volte)
da Bulgarian_Roma / Bulgarian Helsinki Committee E' uscito il numero 122 del bimensile online "Obektiv" (in lingua inglese). In questo numero il pericolo della deriva xenofoba e nazionalista in Bulgaria, alla luce del recente successo elettorale della coalizione "Ataka/Attack".
Di Fabrizio (del 01/09/2005 @ 10:21:56, in Europa, visitato 2570 volte)
RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL
riportato da Anna Lepadatu su Romanian_Roma
I Rom Mikhail Kaldarar e Vasilii Kodrian, da settimane sono trattenuti nelle carceri di Chişinãu, la capitale. Tutti e due senza addebiti a loro carico e a rischio di malvessazioni e violenze.
Mikhail Kaldarar è stato trattenuto dalla polizia durante un’azione effettuata nel quartiere rom della città di Yedintsy, nel nord del paese, attorno al 18 luglio. L’azione avveniva in seguito ad alcuni omicidi a Chişinãu. La polizia ha fatto irruzione negli appartamenti, malmenato uomini, donne e bambini. Ha poi trattenuto 30 di loro, tra cui bambini di 12 anni. La maggior parte sono stati scarcerati due giorni dopo, su richiesta del tribunale cittadino, che aveva giudicato non ci fossero imputazioni a loro carico. Testimoni riferiscono di essere stati malmenati durante i due giorni, perché confessassero le loro colpe.
Secondo il suo avvocato, Mikhail Kaldarar è stato invece trasferito sui richiesta del Ministero degli Interni in un Centro Temporaneo (izoliator vremennogo soderzhaniia, - IVS) della capitale. Doveva essere scarcerato il 25 luglio, perché trattenuto senza motivo. Un rapporto della polizia cita che il 27 luglio la madre e alcuni rappresentanti dell’Alleanza Unita dei Rom di Moldavia, si sono recati presso l’IVS, non avendolo visto tornare. Il 3 agosto il Ministero degli Interni ha confermato alla famiglia che Mikhail Kaldarar era ancora detenuto nell’IVS e che sarebbe stato rilasciato solo dopo che la comunità Rom avesse indicato i veri colpevoli degli omicidi di Chişinãu. Da parte sua, il Ministero non ha confermato questa versione dei fatti e né la famiglia né il suo avvocato hanno più avuto il permesso di un colloquio.
Il 5 agosto, Vasilii Kodrian è stato invece trattenuto dalla polizia di Yedintsy, nel corso della stessa inchiesta, al posto del figlio che non era reperibile. Si pensa che attualmente si trovi pure lui nell’IVS di Chişinãu.
ULTERIORI INFORMAZIONI
Violenze e torture durante la custodia e gli interrogatori sono comuni presso la polizia moldava. Uno dei bersagli più frequenti di questi trattamenti è a comunità Rom. Nel suo secondo rapporto sulla Moldavia, pubblicato nell’aprile 2003, la Commissione del Consiglio d’Europa contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI), esprime alta preoccupazione sulla discriminazione verso i Rom e sottolinea i trattamenti loro riservati dalle forze di polizia.
Di Fabrizio (del 06/09/2005 @ 18:34:52, in Europa, visitato 3356 volte)
4. Settembre 2005
Campingverbot für Roma und Sinti in Strassen
Il cartello "Non c'è posto per gli
Zingari" è stato rimosso. Rimane il rifiuto di accogliere Sinti e Rom nel
campeggio.
Rom e Sinti non sono benvenuti nel campeggio Johann Wiesers sulle Dolomiti, Dopo
le proteste, è stato eliminato il cartello all'ingresso che recitava "Non
c'è posto per gli Zingari". "Non era più necessario" dice il
proprietario Wieser.
La portavoce sull'Integrazione della SPÖ (socialisti) Elisabeth Hlavac,
spiega in una nota: "Sono orripilata per una forma così aperta di razzismo
e discriminazione". Il cartello è stato rimosso a seguito delle vivaci
proteste di un operatore del campeggio, membro dell'associazione antirazzista
ZARA.
L'episodio è esemplare della discriminazione "reale" che tuttora
riguarda Rom e Sinti. La richiesta di di norme antidiscriminatorie si lega alla
necessità di iniziative politiche "La lotta contro il razzismo comincia
nella testa della gente" conclude Hlavac.
Rilancia la deputata regionale Elisabeth Blanik (sempre del SPÖ)
"Occorre ridefinire alla base le norme a tutela delle minoranze... Quel
cartello rappresenta un segno pubblico di discriminazione. La legge tirolese contro le discriminazioni e il regolamento dell'industria e dell'artigianato, proibiscono di vietare l'ingresso sulla base dell'appartenenza etnica."
Lodando l'iniziativa di protesta dell'operatore e dell'associazione ZARA, chiede
che le autorità distrettuali multino il proprietario del campeggio.
"Non ho niente contro gli zingari e i rapporti con loro sono sempre stati buoni" si spiega Wieser col Tiroler Tageszeitung. Si giustifica con le ragioni economiche: "Nel 2002, 28 altri campeggiatori hanno minacciato di andarsene se fossero rimasti gli zingari".
L'anno seguente, col permanere dei Rom e dei Sinti, le presenze dei turisti calarono visibilmente. Furono commessi dei furti nella zona. Nonostante le indagini della polizia, nessuna prova risultò contro Rom e
Sinti.
"Molti campeggiatori non gradiscono gli Zingari come vicini" spiega
Wieser. "Direi, il 99% di loro".
Autor: Von Josef Oblasser
Quelle: TT
Di Fabrizio (del 11/09/2005 @ 04:13:11, in Europa, visitato 3196 volte)
Una segnalazione rapida dal sito della :
Il deputato (conservatore) David Davies, venuto a conoscenza che nella regione dell'Hampshire si sta organizzando una lotteria per finanziare un museo e centro di documentazione sulla vita della comunità dei Nomadi e Viaggianti, ha scritto sul proprio sito web (l'articolo non indica il link, sorry) che si aspetta che un'iniziativa simile possa finanziare un museo - documentario sulla "vita della comunità sedentarizzata".
Dato che in Gran Bretagna i media sono meno addomesticati che in Italia, la sua idea è stata immediatamente bollata come una provocazione fine a se stessa, o un tentativo di prolungare campagna elettorale o alimentare le tensioni sociali (insomma: la sindrome del soldato giapponese perso nella giungla).
Sarà che mi sto rammollendo, ma non ho voglia di aggiungere polemiche. Anzi: fate finta che io sia un deputato conservatore, antipatico e suonato quanto volete, volevo chiedervi: Cosa mettereste mai in un "museo sulla vita dei sedentari"?
- La nuova 500?
- La coda al casello di Agrate?
- La fabbrica o l'ufficio?
- Le rate da pagare?
- Il lettore DVD?
Insomma, ci sarà pure qualcosa di questa nostra civiltà che vorrete salvare per i posteri! Aspetto i vostri suggerimenti, sperando nel frattempo di trovare la mail del deputato, così gli mando qualche idea.
E viceversa, se volete farvi un'opinione di cosa potreste raccogliere sulle tradizioni dei Nomadi e Viaggianti, vi invito a una visita virtuale (per ora):
(questi anglosassoni! noi poveri italiani anche sulle tradizioni siamo bravi solo a parole)
Per la verità, un sito italiano lo conosco, ma ve lo indico solo se rispondete...
Di Fabrizio (del 14/09/2005 @ 11:49:04, in Europa, visitato 1732 volte)
Il tema delle politiche immigratorie è diventato un "calderone" dove ogni tesi/antitesi cede alla contrapposizione ideologica, confondendo politiche del lavoro con religione, libertà religiosa, pubblica sicurezza... E il rischio è che nei mesi che mancano alle elezioni, la confusione continuerà a crescere, perché parlare contro l'immigrazione PORTA VOTI.
Prima che finiscano nel dimenticatoio, segnalo un trittico di articoli che da un punto di vista moderato, provano a fornire un quadro europeo di riferimento e di controllo
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Vogliamo anche noi una politica selettiva dell'immigrazione? Le politiche dell'immigrazione degli stati dell'Unione Europea stanno diventando sempre più restrittive per i lavoratori poco qualificati, mentre i diversi paesi competono tra di loro nel cercare di attrarre dall'estero lavoratori più istruiti. Da noi, invece, prevale un atteggiamento restrittivo su tutti i fronti. E nel dibattito pre-elettorale si continua a pensare che si possa gestire la politica dell'immigrazione a livello nazionale, ignorando ciò che avviene altrove.
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Un indice di rigidità delle politiche di immigrazione Un indice di rigidità delle politiche dell’immigrazione permette di determinare il grado di chiusura di ciascuna legislazione e la sua evoluzione nel tempo. La tendenza prevalente nei paesi europei è quella di irrigidire le restrizioni verso la manodopera poco qualificata, favorendo l’immigrazione di persone con più alto livello di istruzione. Fa eccezione l'Italia.
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La via inglese all'immigrazione L'ingresso di lavoratori extracomunitari nel mercato del lavoro italiano è guidato dal criterio della priorità cronologica delle domande presentate dai potenziali datori di lavoro. La legge è sostanzialmente indifferente alle competenze degli immigrati. Non richiede requisiti di alfabetizzazione né riconosce priorità legate al possesso di specifici titoli di studio o professionali. Nel Regno Unito, invece, la legge prevede un sistema di valutazione a punti delle competenze e introduce un meccanismo privilegiato di ingresso per gli "highly skilled
migrant".
Di Fabrizio (del 15/09/2005 @ 18:49:55, in Europa, visitato 1773 volte)
ERRC (European Roma Right Centre) lo scorso 13 settembre ha presentato un proprio rapporto ombra sulla condizione dei bambini Rom in Ungheria, congiuntamente al Comitato ONU sui Diritti dell'Infanzia. Il rapporto ombra si focalizza su: - difficoltà nell'ottenere dati etnici; - rimozione dei bambini Rom dal loro ambiente; - tematiche dell'adozione e dell'identità; - mancanza di seri professionisti nella protezione dell'infanzia, specialmente preparati sui modelli rom; - segregazione razziale nelle scuole; -accesso ai servizi sanitari e alle politiche dell'alloggio; - problemi pratici e teorici sulla protezione e recupero dei bambini che abbiano subito abusi. Il testo completo in formato MSWord è scaricabile QUI
Di Fabrizio (del 16/09/2005 @ 15:53:39, in Europa, visitato 2406 volte)
Segnalo un articolo in inglese di Valeriu Nicolae (purtroppo adesso non ho il tempo per tradurlo). Noto spesso anche negli ambienti antirazzisti, piuttosto che da parte degli interessati stessi, una sorta di doppia morale, per cui il razzismo è male, ma quelle stesse affermazioni che ci danno fastidio riferite (ad esempio) a Ebrei, Musulmani... o qualsiasi altro popolo, religione o minoranza, diventano giustificate se fatte su Rom, Sinti, Gitani nel loro complesso.Cominciando dalla definizione stessa di "nomadi", mentre per la grande maggioranza sono da definire "sfollati", per arrivare a un lungo elenco di stereotipi, che vanno dal lavoro, alla famiglia, ad una supposta attitudine criminale.Oggi la differenza tra razzismo e antiziganismo viene discusse nelle elite intellettuali rom, ma l'antiziganismo, come l'antiebraismo, è stata anche la prima forma di razzismo endogeno che si è sviluppata in Europa, sin dal formarsi degli stati nazionali. Di fronte alle difficoltà di definire in termini plurinazionali l'Unione Europea e agli episodi che hanno caratterizzato la storia recente dell'Europa Orientale, il tema secondo me è d'interesse comune.
PS: per chi fosse interessato, ci sono parecchi annunci nuovi nella sezione PIAZZA AFFARI
Di Fabrizio (del 22/09/2005 @ 18:27:29, in Europa, visitato 1773 volte)
Notizie in Europa da: V Tunich 11 120 00 Praha 2 ---------------- +420 224 941 945 - http://www.dzeno.cz
Primi 58 laureati dalla Facoltà di Cultura Romani presso l'Università Costantino filosofo 21. 9. 2005 NITRA - SK. Secondo quanto sappiamo, sarà loro offerta la possibilità di continuare gli studi per altri due anni e ottenere un master... |
continua |
La polizia non interviene ad un raduno neonazista nella Repubblica Ceca 21. 9. 2005 Oltre 500 fra skinheads e simpatizzanti si sono ritrovati ad un concerto che si è tenuto sabato 17 a Krtetice u Vodnan, un villaggio a circa 20 km da Strakonice. L'evento, mascherato come matrimonio, è stato probabilmente il più grande raduno di gruppi neonazisti dall'inizio dell'anno. Durante i concerti si sono susseguiti i saluti al grido di"Sieg Heil" e gli omaggi a Rudolf Hess... |
continua |
Mercato nella capitale d'Italia 21. 9. 2005 Se siete a Roma come turisti e intendete passare una domenica diversa dal solito, la cooperativa Pharalipe' (Fratellanza) organizza un mercato ambulante settimanale con esposizione di prodotti artigianali Romani... |
continua |
Rapporto di Save the Children Reports sulla scolarizzazione femminile 21. 9. 2005 L'organizzazione internazionale "Save the Children" ha presentato il rapporto annuale su "Potenzialità e promesse sulla scolarizzazione femminile". Nella versione spagnola si analizzano i livelli di scolarizzazione delle ragazze Rom e Kalé in Spagna... |
continua |
UK: Proteste anti- sgombero 22. 9. 2005 Si terrà il 29 settembre a a Chelmsford, nell'Essex, nel quadro di una più vasta campagna contro ulteriori sgomberi ed espropri... |
continua |
Di Fabrizio (del 25/09/2005 @ 23:52:25, in Europa, visitato 2342 volte)
Da: Kosovo_Roma_News
(Fonte: Governo della Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia) 21-09-05
Discussione per un rapido ritorno dei rifugiati in Kossovo (vedi articolo
precedente)
L'agenzia MIA riferisce che Stevco Jakimovski, Ministro macedone del Lavoro e
delle Politiche Sociali e il suo collega Ibrahim Ramadani, hanno discusso
martedì scorso le tematiche di un rapido rientro dei rifugiati dal Kossovo
attualmente in Macedonia, e firmato un accordo di cooperazione.
"Abbiamo concordato che i rifugiati debbano ritornare in Kossovo, e che di
questo se ne faccia garante l'Alto Commissariato dei Rifugiati, fintanto che il
governo del Kossovo non disporrà della capacità finanziaria di provvedere in
proprio al ritorno di queste persone" ha affermato Jakimovski.
Ha poi aggiunto che i due governi si impegnano per il mutuo ritorno dei 2.400
rifugiati superstiti in Macedonia e dei 793 Macedoni che attualmente sono in
Kossovo.
Durante la discussione è stato affrontato anche l'argomento del sistema
sociale:
"Gli accordi e i patti in vigore al tempo dell'ex repubblica di
Yugoslavia riguardo le pensioni e l'assistenza sociale, [...] possono essere
estesi ai cittadini delle repubbliche di Kossovo e di Macedonia, su base
paritaria. Inoltre abbiamo siglato un accordo sulle politiche di adozione
dell'infanzia, cosa riveste un grande interesse soprattutto da parte dei
cittadini di nazionalità albanese" ha continuato Jakimovski.
A sua volta il Ministro Ramadani ha sottolineato che la partecipazione della
Macedonia nella Comunità Europea e nella NATO, avrebbe grande importanza per la
stabilizzazione del Kossovo e della regione.
PS: alcune note personali: recentemente discutevo con alcuni promotori
della mozione
contro i rimpatri forzati (forza, si può ancora firmare), e i più
scafati tra loro giustificavano la scarsa attenzione dei media e di molte
associazioni, col fatto che ora il "businness" in Kossovo è la
ricostruzione e la gestione dei rifugiati, più che le condizioni oggettive
che rendono possibile il loro rientro. L'impressione è che queste
dichiarazioni vadano in quel senso.
Di Fabrizio (del 27/09/2005 @ 21:17:14, in Europa, visitato 2789 volte)
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