Rom e Sinti da tutto il mondo

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Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località

La redazione
-

\\ Mahalla : VAI : musica e parole (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 28/03/2012 @ 09:25:36, in musica e parole, visitato 2282 volte)

settembre 2011 - LE MEMORIE SI ABBRACCIANO: Paul Polansky con Cveto - via Idro 62

Continuano le tappe lombarde, organizzate dalla rivista FAREPOESIA, l'associazione LA CONTA e MAHALLA

Tocca a Milano, lunedì 2 aprile alle ore 21.00
CAM Ponte delle Gabelle, via san Marco 45

I lettori della Mahalla lo conoscono bene e qualcuno ha già potuto incontrarlo negli anni scorsi. Per i nuovi lettori, ecco un rapido ripasso.

Inoltre, Paul Polansky visiterà gli insediamenti rom di via Sacile (domenica 1 aprile) e di via Idro 62 (lunedì 2 aprile). Si ringrazia il Gruppo Sostegno Forlanini per la collaborazione. Ulteriori informazioni info@sivola.net

 
Di Fabrizio (del 08/04/2012 @ 09:17:23, in musica e parole, visitato 1353 volte)

Prosegue la V edizione di StranItalia con una serata che va "Oltre i luoghi comuni".
Recuperare la curiosità e l'apertura verso l'altro, ribaltare i luoghi comuni, i pregiudizi per costruire e proporre luoghi in comune...

SABATO 14 APRILE

19:30 TESTIMONIANZE di Bianca Stancanelli
Rebecca Covaciu
Roberto Malini
20:30 APERITIVO preparato da Operazione Mato Grosso
e CONCERTO Roberto Durkovic e i fantasisti del metrò

c/o SALA RIUNIONI PARROCCHIA SANTA TERESA (FRATI)
Piazza Montegrappa, 1 - LEGNANO

 
Di Fabrizio (del 22/04/2012 @ 09:19:04, in musica e parole, visitato 2391 volte)

Enoteca 70' café LIGERA
via Padova 133 - MILANO

Domenica 29 aprile 2012
presentazione di:


VICINI DISTANTI cronache da via Idro
a cura di Fabrizio Casavola
LIGERA edizioni - collana Idee
128 pagine - 14 euro


Programma:

  • h. 19.30: l'autore intervista alcuni abitanti di via Idro sulle storie presenti nel libro
  • h. 20:45: aperitivo offerto dall'enoteca Ligera
  • h. 21.30: concerto di George Moldoveanu, già direttore d'orchestra in Romania (5 euro, ingresso gratuito a chi presenta una copia del libro)

Alcune cose da sapere:

 
Di Fabrizio (del 11/05/2012 @ 09:17:11, in musica e parole, visitato 1923 volte)

Assaman Martedì 08 Maggio 2012 13:27 - Scritto da Alessandra Montesanto

    In Razzisti a parole (per tacer dei fatti) - un saggio edito da Laterza nella collana Il nocciolo - Federico Faloppa prende in considerazione parole, modi dire e frasi ricorrenti nella comunicazione degli italiani che suggeriscono una mentalità ancora molto, troppo chiusa nei confronti degli stranieri. Ma il linguaggio è anche un pretesto per analizzare le politiche in atto, il mondo dell'informazione e la società stessa in relazione ai temi dell'intercultura e delle nuove forme di polis e di cittadinanza.

Perché ha sentito l'urgenza di scrivere questo saggio? Si può parlare, oggi, ancora di "razzismo"?
Lavoro sui temi del libro da una quindicina d'anni, ormai. E proprio dall'osservazione del linguaggio, e dei suoi usi, ho avuto l'impressione che in questi ultimi quindici anni - malgrado nel frattempo la società italiana sia diventata più complessa, si sia arricchita di presenze, sia diventata, per usare un termine chiaro ancorché discusso, molto più "multiculturale" - il nostro modo di rappresentare questa ricchezza, questa "diversità" (in particolare quella apportata dai migranti), e di parlarne, sia diventato paradossalmente più approssimativo, più stereotipico, e poco rispondente alla realtà. Anzi, mi pare che - per una serie di fattori precisi e concomitanti - atti non sporadici di xenofobia, un evidente "razzismo istituzionale" (a questo proposito, invito a leggere il recente libro di Clelia Bartoli Razzisti per legge), un disarmante conformismo dell'informazione - si sia anche creato, in particolare nel decennio 2001-2011, un discorso razzista diffuso, direi egemonico: talmente egemonico da apparire spesso normale, da non fare più scandalo, da non poter essere quasi messo in discussione. Da passare paradossalmente per "realista" (malgrado gli stessi dati lo sconfessino), in opposizione a quel presunto "buonismo" cui si attribuiscono - artatamente - tutti i mali... Da queste constatazioni è nata l'urgenza di scrivere un pamphlet che tentasse di decostruire questo discorso egemonico, proponendo al lettore alcuni semplici esercizi di smontaggio dei "testi" e quindi dei messaggi, più o meno celati, che questi veicolano.

Nel libro ha preso in considerazione alcune parole ed espressioni di uso comune: "negro", "clandestino", "vu' cumprà": soffermiamoci sulla loro accezione negativa - specie nel caso dei "clandestini" e cerchiamo di capire cosa nasconde questa terminologia...
Provo a essere sintetico, anche se certi argomenti - in termini linguistici - andrebbero sceverati con scrupolo. La lingua di per sé non è né buona né cattiva. Dipende dai contesti, dagli usi, da fattori para-linguistici ed extra-linguistici (come, rispettivamente, l'intonazione e le convenzioni sociali, ad esempio). Č altrettanto vero, però, che sul piano del significato alcune parole hanno connotazioni negative, valutative, offensive più marcate rispetto ad altre. Ed il significato è legato certo al momento dell'enunciazione, ma anche alla storia, al "peso" che una certa parola porta con sé. Ebbene, gli esempi che lei ha fatto, da questo punto di vista, sono diversi. Negro, seppur etimologicamente "corretto", ha assunto nel tempo connotazioni estremamente negative, ed oggi viene utilizzato soprattutto con intento ingiurioso (in binomi lessicali o espressioni fisse come "sporco negro", "negro di merda"). Clandestino ha conosciuto uno slittamento semantico importante, ed e diventato, soprattutto nell'ultimo decennio, una sorta di iperonimo per migrante, immigrato irregolare, richiedente asilo, rifugiato, ecc.; anzi - questa e la tesi che sostengo - è diventato un termine per indicare non uno statuto temporaneo, ma quasi permanente: si è clandestini ontologicamente, per natura, prima ancora di esserlo di fronte alla legge. Vu' cumprà, neologismo degli anni Ottanta che sembrava scomparso, riaffiora non di rado nel linguaggio giornalistico, ed anzi - in ragione della sua stabilità nella lingua - è diventato anche morfologicamente produttivo (avendo originato i vari vu' lavà, vu' parcheggià, vu' stuprà, ecc.). Queste e altre etichette hanno usi e storie diverse, dicevo. Ma hanno una drammatica affinità: possono essere pericolosamente ambigue, insinuanti, offensive. E sono ormai parte di un lessico xenofobo riconoscibile, strutturato, diffuso. E di cui si fa sicuramente abuso, sia nel linguaggio politico, sia in quello quotidiano e - mi si perdoni il bisticcio - dei quotidiani e dei mezzi di informazione.

Molto interessante il capitolo che riguarda la cosiddetta "Discriminazione transitoria positiva": di cosa si tratta ? E quali sono le conseguenze nei confronti degli alunni stranieri?
Con quel capitolo ho tentato di criticare non solo l'impianto della cosiddetta "mozione Cota" (quella, tanto per capirci, che nel 2008 proponeva l'introduzione di "classi separate" nelle scuole italiane, indirizzate agli "immigrati" o ai "figli di immigrati" che non padroneggiassero l'italiano) - un impianto fondato su pochi triti luoghi comuni, privo di qualsiasi base glottodidattica - ma anche il linguaggio, approssimativo, sciatto, fumoso, con cui essa venne scritta e presentata, dentro e fuori il parlamento. Se si legge con attenzione quel testo, è facile trovarvi lacune, contraddizioni, falsi presupposti che non dovrebbero essere presenti in un documento del genere: un documento che tratta un argomento cosi importante come l'educazione delle nuove generazioni e l'idea di società che, a partire dalla scuola, si vuole costruire. Ma lo stesso esercizio di smontaggio si potrebbe fare su molti altri testi proposti e discussi negli anni scorsi, non solo dalle maggioranze di centro-destra. Perché il punto non è (soltanto) quello di accusare di incompetenza gli estensori di quella particolare mozione. Č anche quello di puntare il dito contro i molti, troppi discorsi privi di argomentazioni solide, in tema di immigrazione: redatti per fini elettorali, o sull'onda dell'emozione suscitata da fatti di cronaca più o meno gravi. Tornando alla scuola, non dimentichiamo che questa istituzione ha un ruolo - e una responsabilità - fondamentale. Sia perché - nei fatti - è già da anni un formidabile laboratorio di convivenza, dialogo, "intercultura". Sia perché ha il ruolo, preziosissimo, di trasmettere un pensiero critico e di raccontare la complessità agli italiani e ai "nuovi italiani". Non a caso si è cercato, e si cerca di depotenziarla ad ogni occasione: sottraendole risorse, competenze, autorevolezza.

Č ancora in atto, a suo parere, una "politica della paura" che porta a considerare gli immigrati come una minaccia per la sicurezza sociale?
Il governo in carica, per fortuna, ha smesso di calcare la mano sul tema. E anzi, mi pare aver derubricato la voce "paura percepita" dalla lista dei problemi e delle priorità della sua agenda politica. Tuttavia, se a livello politico nazionale la tensione si è (forse) affievolita, ed i toni sembrano meno allarmistici, non bisogna dimenticare che quei veri e propri carceri che sono i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), sono ancora in piedi, e lavorano a pieno regime. E obbligano alla detenzione coatta centinaia di persone (molte delle quali - tra l'altro - avrebbero diritto a protezione internazionale senza se e senza ma) per le quali è stato di fatto abolito l'habeas corpus. Inoltre, a livello locale (sui media, nelle ordinanze comunali, ecc.), spesso i discorsi paiono essere sempre quelli: "attenzione, elettori, immigrati e rom sono sempre, per definizione, una minaccia!"

Perché la paura e la diffidenza sono rivolte, in particolare, nei confronti dei cittadini rom?
La paura nei confronti degli "zingari" ha origini lontane, e oggi vive - soprattutto - di "sentito dire", quando non di vere e proprie "leggende urbane", bufale (come quella sulle zingare rapitrici di neonati). Per questo è difficile da sradicare, o almeno da ridimensionare, da contestualizzare. Diciamo, in breve, che gli "zingari" hanno storicamente rappresentato (non soltanto in Italia) l'anomalia, l'altro che incombe - a milioni, ma in Italia sono circa 160.000 - sulle nostre certezze e sul nostro benessere, il mostruoso e repellente. Li abbiamo spesso visti, e usati, come capro espiatorio per eccellenza. E li descriviamo - si pensi a certa stampa locale, non solo di destra - come la principale causa di degrado urbano e di tensione sociale. Ebbene, questa "caccia alle streghe" (alimentata spesso ad arte a fini elettorali) dovrebbe finire. E dovremmo smettere di esprimerci per iperboli, senza sapere bene di che cosa stiamo parlando (rom, zingari, slavi, nomadi: siamo sicuri che queste parole siano sinonimi?), e cominciare invece ad affrontare razionalmente le questioni, qualora e quando queste si presentino, evitando ad esempio di "etnicizzare" ogni singolo comportamento, ogni singola devianza.

I mass-media (la stampa e la televisione, in particolare) contribuiscono a veicolare un certo "razzismo democratico"?
A ragione Giuseppe Faso ha coniato, alcuni anni fa, l'espressione "razzismo democratico" (si veda il suo - giustamente fortunato - libro Lessico del razzismo democratico, del 2008), mettendo alla berlina non soltanto gli usi più scopertamente "razzisti" del linguaggio (ad esempio gli insulti cosiddetti "razziali", le espressioni chiaramente offensive) ma anche le formule che sembrano più neutre, e che neutre - a ben guardare - non sono affatto: penso al tanto diffuso «non sono razzista, ma...», penso - come già accennato - all'abuso di clandestino, penso alla stessa parola etnico (ed "etnici" guarda caso sono sempre gli altri), o a giovani immigrati per parlare delle "seconde generazioni", e di persone nate qui, che quindi non sono mai "migrate". Ma non si tratta solo del lessico, che è poi l'aspetto più superficiale. Si tratta anche di argomentazioni fallaci, di errate implicazioni (in presenza di un crimine, il sospetto cade prima sullo straniero), di cliché infondati, di strategie discorsive che riducono i fenomeni migratori - e le rivendicazioni dei migranti - a "problema", o il concetto di sicurezza a una questione di ordine pubblico legata alla presenza di stranieri, ecc. Ebbene, i media (ad eccezione di rari casi) hanno troppo spesso veicolato, più o meno deliberatamente, quest'insieme di pratiche discorsive. O meglio: troppo spesso non hanno fatto nulla per contrastarlo. E non bastano delle scuse una tantum (vedi l'ormai celebre caso de "La Stampa", l'11 dicembre scorso) per fermare la tendenza, per dissimulare l'abitudine. Lo sanno bene i colleghi dell'associazione "Carta di Roma", o dell'associazione "Giornalisti contro il razzismo", o di COSPE, o di "Occhioaimedia", che tentano con attività di monitoraggio e formazione a vari livelli di chiedere ai giornali, e ai giornalisti, di riflettere criticamente su usi e abusi, e di dimostrare maggiore responsabilità e professionalità nel dare notizie riguardanti i migranti, gli "zingari", le minoranze.

Quale soluzione suggerisce per una vera "integrazione" degli stranieri?
Non sono né un politico né un "tecnico". E quindi non ho una "soluzione". Anche perché le soluzioni non possono essere "una" soltanto, né unilaterali. Vanno tentate e negoziate, sempre: tra tutti gli attori sociali (anche, quindi, ascoltando e coinvolgendo gli "altri"). Senza contare che, in termini di "integrazione" milioni di stranieri sono (e si sentono) già parte della comunità nazionale, sono italiani a tutti gli effetti: continuare a non riconoscerlo non solo è profondamente ingiusto nei loro confronti, ma stupidamente errato sul piano della conoscenza dei fatti. L'"integrazione" già c'è, e già - malgrado la complessità dei processi - funziona piuttosto bene: basta guardarsi intorno.

 
Di Fabrizio (del 01/06/2012 @ 09:17:37, in musica e parole, visitato 1366 volte)



Napoli e Romania, la musica partenopea e l'etnia rom si incontrano in uno splendido debutto: l'ensemble fonde musiche tradizionali campane, rom e sinti, in un manifesto di convivenza pacifica e inediti intrecci musicali Vacanze Romanes: il disco d'esordio degli 'o Rom!

VACANZE ROMANES ...il debutto degli 'o Rom...
Terre in Moto 2012 11 brani, 38 minuti


Tre musicisti napoletani. Tre musicisti rumeni di etnia rom. Un incontro all'insegna dello scambio musicale e umano, della reciproca conoscenza di melodie, armonie e ritmi diversi. Questa la filosofia dell'ensemble 'o Rom, il primo e più longevo esperimento di fusione e sintesi tra musiche tradizionali dell'Italia Meridionale e musiche balcaniche di area rom e sinti. Un progetto nato a Napoli tra vicoli e piazze, tra concerti improvvisati in strada e battaglie civili, con l'obiettivo di divulgare con passione e vivacità l'incontro tra culture diverse, apparentemente inconciliabili. Nati nel 2008, subito apprezzati dal vivo per le trascinanti performance, gli 'o Rom mostrano il loro "sincretismo" a partire dal nome: "o rom" in lingua romanes (o romanì) significa l'uomo "zingaro", in napoletano la "o" con l'aggiunta di un apostrofo diventa un articolo, per cui 'o rom si traduce "lo zingaro".

Dopo quattro anni di incessante attività live, gli 'o Rom pubblicano con Terre in Moto Vacanze Romanes, prodotto da Carmine D'Aniello e Carlo Licenziato. "Abbiamo parafrasato il titolo del film Vacanze romane - dichiara D'Aniello - dove romanesindica la lingua parlata da rom e sinti, e abbiamo affrontato in modo sarcastico il tema degli stereotipi e dei luoghi comuni legati ai rom... Alcuni di essi vivono nei campi da oltre 20 anni non per scelta o perché amanti della vita da campeggio ma nella speranza di avere un'abitazione e una vita dignitose". Il cd è dedicato a Adnan Hozic, considerato "il promotore della musica Balcanica in Italia ancor prima di Bregovic negli anni '90, da lui il gruppo trae ispirazione e raccoglie la sua esperienza. Quello che la parte napoletana del gruppo sa della musica balcanica e zingara lo deve a lui".

Carmine D'Aniello (voce, bouzuki, tamburi a cornice), Carmine Guarracino (chitarre), Ilie Pipica (violino), Ion Tiţa e Doru Zamfir (fisarmonica), Ilie Zbanghiu (contrabbasso) e Amedeo Della Rocca (percussioni) sono un concreto esempio diconvivenza, simbolo della fusione di diverse esperienze personali e professionali tra Romania e Italia, tra strada e studi. Vacanze Romanes è concepito come un vero e proprio live in studio, senza soluzioni di continuità tra un brano e l'altro, per restituire all'ascoltatore la freschezza e la visceralità delle inconfondibili performance dei sei. Un'avventura tra Campania, Est europeo e Mediterraneo: 11 pezzi vorticosi e raffinati, con reminiscenze swing, gipsy e manouche.

Venerdì 8 giugno gli 'o Rom presenteranno in anteprima nazionale Vacanze Romanes alla FNAC di Napoli: un appuntamento imperdibile con numerose sorprese, patrocinato dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli. Il disco è in vendita anche nei principali stores digitali.

articolo pubblicato il: 28/05/2012

 
Di Fabrizio (del 02/06/2012 @ 09:48:03, in musica e parole, visitato 1441 volte)

Da Hungarian_Roma, leggi anche 17 febbraio 2011

Carissimi,

Volevo informarvi - e  chiedervi di diffondere la notizia - che per la terza volta quest'anno, stiamo organizzando il Bódvalenke Dragon Festival (in ungherese, ndr.).

Bódvalenke è diventato famosa come il Fresco Village, dove artisti rom (dall'Ungheria e da altri paesi europei) hanno dipinto murales sulle pareti di questo poverissimo villaggio rom nel nord dell'Ungheria. Sinora, sono stati completati 21 murales ed altri tre sono in corso, la maggior parte di loro sono lavori davvero brillanti. E' stato anche detto che Bódvalenke stessa sia diventata un'opera d'arte, un capolavoro - un capolavoro della pittura rom.

Scopo del Dragon Festival è portare l'attenzione sulla grandezza dell'arte e della cultura rom: sono invitati eccellenti musici rom che improvviseranno di fronte ai dipinti il pomeriggio di sabato 9 giugno, e che la sera daranno un grande concerto; ci sarà un Caffè Poetico Rom; un angolo dei contastorie per i bambini; apriremo la Albert Hall di Bódvalenke (esposizione di artisti contemporanei nella casa di Albert); Romani Design presenterà una sfilata di moda dei loro capi moderni, ispirati ai tradizionali modelli rom; volo degli aquiloni e, dato che questo è l'Anno del Dragone, il Drago di Bódvalenke accoglierà pure un vero dragone cinese.

Invece domenica 10 giugno inizierà con una colazione musicale per chi sarà sopravvissuto alla sera precedente e continuerà con una jam session nella piazza principale. Il tema principale del secondo giorno sarà una breve conferenza su come l'arte può contribuire all'inclusione sociale, con a partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni rom sui diritti civili, delle università e della stampa.

I migliori saluti,

Eszter Pásztor
Bódvalenke - Fresco Village
Project manager
www.bodvalenke.eu
+36-30-989-5070

 
Di Fabrizio (del 19/06/2012 @ 09:32:56, in musica e parole, visitato 1524 volte)

(foto da Il Giorno.it)

sabato 23 giugno 2012, alle 15,00,
al CAM Garibaldi - Corso Garibaldi 27/A
angolo Via G. Strehler, 2 (già Via degli Angioli) a Milano - Ingresso libero e gratuito

POESIE DAL CARCERE "NEL MARE DELL’INDIFFERENZA", Edizione 2012, organizzata dall'Associazione La Conta, con il contributo ed in collaborazione con il Consiglio di Zona 1 del Comune di Milano.

In particolare parteciperanno all’incontro: alcuni DETENUTI del laboratorio di poesia del carcere di Bollate che presenteranno le loro più belle e significative poesie, ANNA MARIA CARPI e MADDALENA CAPALBI - poetesse che coordinano detto laboratorio di poesia, che ci parleranno del loro lavoro in carcere. Interverranno altresì: DIANA BATTAGGIA – direttrice della Casa Editrice "La vita felice" e GERARDO MASTRULLO – Editore de "La vita felice" che ci parleranno delle sinergie che si realizzano tra il carcere e la società civile.

Concluderà l’incontro GEORGE MOLDOVEANU - Violinista - che presenterà una selezione dei più bei brani tradizionali per violino tratti dal repertorio dei Paesi dell’Est Europa.

Durante la conferenza verranno esposti alcuni disegni, francobolli ed opere d’arte in vetro realizzate dai detenuti nei laboratori artigianali del Carcere di Bollate, a cura di Santo Tucci.

Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziata di cui sopra e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono esservi interessate. Vi ringraziamo in anticipo.

 
Di Fabrizio (del 29/07/2012 @ 09:09:23, in musica e parole, visitato 1732 volte)

 Repubblica

24 LUGLIO 2012 - Si chiama Gang Styler Boys ed è una crew nata nell'insediamento regolare di via Novara a Novara [SIC]. I giovani dell'ormai ex campo rom hanno trovato le parole e il ritmo giusto per raccontare, con un brano rap, cosa significa vivere in un insediamento nomade. Il brano è stato pubblicato in streaming sul sito del giornale di strada Scarp de' tenis. Vita da rap, è questo il titolo del pezzo, parla dei topi e della sporcizia, del desiderio di una vita migliore, dell'ambizione per la fama e la notorietà, desideri legittimi di ogni adolescente. Ora che il campo comunale sta per chiudere - il definitivo smantellamento è annunciato a fine luglio - la canzone è anche il saluto a un periodo della vita raccontato nel libro I ragazzi (e le ragazze) di via Novara. L'avventura educativa in un campo rom di Milano (edizioni In Dialogo), in cui si riassume l'intervento educativo degli operatori della Caritas Ambrosiana nei confronti degli adolescenti divenuti grandi lungo questo vialone alla periferia della città


Ndr: il campo è sì in via Novara, ma a Milano

 
Di Fabrizio (del 04/08/2012 @ 09:12:28, in musica e parole, visitato 1361 volte)

Segnalazione di Ohran Tahir

Nuove Tribù Zulu & Gypsies from Rajasthan [NOW] in "Damu Damu Dindindara"

"Banjara!"il nuovo cd delle NTZ con i nomadi del Rajasthan!

"Questo è il primo vero incontro artistico tra rock italiano e folk rajasthani: un messaggio di pace e unione oltre le diversità. L’obiettivo di NOW è promuovere i diritti civili delle comunità nomadi e valorizzarne il patrimonio musicale integrandolo con il linguaggio moderno del rock. Il ponte fra oriente e occidente..." continua su Nuove Tribu Zulu

 
Di Fabrizio (del 24/08/2012 @ 09:13:21, in musica e parole, visitato 2252 volte)

FederArteRom

MAMI Meeting Arte Musica Intercultura Segni 31 agosto, 01 -02 settembre 2012 - infoline: 340 6278489

PROGRAMMA

VENERDI 31 Agosto

  • Ore 10,00-13.00 Ritrovo a Porta Gemina di Segni (Roma) e registrazione delle associazioni e degli artisti; assegnazione e allestimento degli stands.
  • Ore 15,00-17,00 Convegno Nazionale (Sala Pio XI): Un mondo a colori: Arte, diritti umani e intercultura, quale prospettiva? con la partecipazione di autorità locali, politici nazionali ed europei, artisti, giornalisti, associazioni di volontariato e organizzazioni a difesa dei diritti umani. A seguire taglio del nastro e Passeggiata dell'Amicizia lungo le vie del borgo medievale.
  • Ore 18,30-20,30 (Sala Pio XI) Assemblea Nazionale delle associazioni affiliate alla FederArteRom, rilascio degli attestati e tessere d'iscrizione 2012.
  • Ore 21,30- Piazza S. Maria - Segni (Roma)
    Presentazione del doppio Cd Compilation a cura di Amnesty International, sezione italiana (Roma) con Fernando Vasco Chironda Presidente sezione italiana Amnesty International.
  • 22,00 Segni... di Rock , docenti e allievi del dipartimento di musica moderna dell'ass. musicale Ars Nova di Colleferro.

SABATO 01 settembre

  • Ore 10,00 Inaugurazione del 1° Meeting di Arte, Musica e Intercultura (MAMI), apertura degli stands, dei laboratori e degli stages alla presenza delle autorità, dei politici locali e nazionali e della stampa nazionale.
  • Ore 10,30 (Sala Pio XI) Conferenza sul cinema italiano con i registi: Carmine Amoroso, Paolo Benvenuti, Gianni Di Claudio, Luca Krstic.
  • Ore 11,00 (Sala Biblioteca) presentazione del libro di Valeria De Luca "La luce oltre la siepe" edizioni RAI.
  • Ore 11,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Porrajmos" sul genocidio di Rom e Sinti di Fabio Parente.
  • Ore 12,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Voglio suonare il pianoforte" di Fralleone Allessandro e Roberta del Ferraro, Edizioni Eufonia.
  • Ore 12,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "I viaggiatori della luna" di Mariangela Fasciocco.
  • Ore13,00-14-30 pausa pranzo
  • Ore 14,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Il soffio della dea madre" di Fabiana Magrelli, prefazione di Isabella Ferrari ediz. Infinito
  • Ore 15,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Cover Boy" di Carmine Amoroso alla presenza del regista.
  • Ore 15,30 (Sala Biblioteca) Presentazione dei libri di Ennio Bellucci, scrittore e giornalista di Rai 3.
  • Ore 16,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Tzigari, una storia Rom" di Fabio Parente.
  • Ore 17,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Rom...antica gente" di Daniela Lucatti, prefazione di Santino Spinelli, ediz. Magi.
  • Ore 18,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Uno specchio per Alice" di Gianni Di Claudio.
  • Ore 19,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro di Gianluca Giunchiglia "Lungo la ferrovia" Edizioni Erasmo.
  • Ore 19,30(Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Puccini e la Fanciulla" di Paolo Benvenuti.
  • Ore 21,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione video "Baro Romano Drom" (RAI 3) di Gioia Meloni (giornalista Rai di Trieste).

Concerti MAMI Sabato

Piazza S. Maria - Segni (Roma)

  • Ore: 10,00 Alessandro Cavallucci (chitarra classica e flamenca)
  • Ore: 11,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),

(piazzale della Biblioteca)

  • Ore 11,30 Fairy Consort (musica dal XIV al XVI secolo con strumenti d'epoca)

(Piazza S. Maria)

  • Ore 12,00 Danilo Daita (musica italiana),
  • Ore 13,00-15,00 pausa pranzo
  • Ore 15,00 Antonio Febrer (chitarra flamenca)
  • Ore 16,00 Chaja celen (danze Rom)
  • Ore 17,00 Natalya Chesnova (musica russa),
  • Ore 18,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
  • Ore 19,00 (all'interno della Cattedrale S. Maria) Concerto polifonico della Corale Ernica Saxa, direttore Maurizio Sparagna.

(Piazza S. Maria)

  • Ore 21,00 Premiazione di artisti, politici, istituzioni ed associazioni da parte dell'amministrazione comunale di Segni e FederArteRom
  • Ore 21,30 Calamus in concerto (musica tradizionale ciociara),
  • Ore 22,30 Concerto Orchestra Europea Per la Pace e Alexian Group (musica romanì europea etno-sinfonica) direttore Michele Lorusso.

DOMENICA 02 Settembre

  • Ore 10,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Proiezione Film "Il Giudizio Universale" di Luca Krstic.
  • Ore 10,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro: "La bambola di Solange" di Ornella Fiorentini ediz. Manidistrega.
  • Ore 11,00 (Sala Pio XI) Spettacolo teatrale: "La lettera" di Antun Blazevic a cura dell'ass. Theatre Rom (Roma).
  • Ore 11,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro di Maria Giuseppina Pagnotta "L'emozione di incontrarsi all'improvviso" ediz. Guida.
  • Ore 12,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del film "Tarda estate", testimonianze di abruzzesi sulla seconda guerra mondiale, di Gianni Di Claudio
  • Ore 12,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Speranza" di Antun Blasevic, prefazione di Moni Ovadia, ediz. UNI service Trentino.
  • Ore 13,30-15,00 pausa pranzo
  • Ore 15,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Signom ni Rom" (sono un uomo) di Marina Montagnini, Giulietta Maria Morra ediz. Capitan Book, intermezzi musicali del M° Valerio Vaiarelli.
  • Ore 15,30 Lettura scenica (Sala Pio XI) "Duj furatte mulo/Due volte morto" dramma bilingue di Santino Spinelli e Daniele Ruzzier, con "Alexian" Santino Spinelli (fisarmonica e voce recitante) e Valeria De Luca (voce recitante) con accompagnamento musicale dell'Alexian Group (Gennaro Spinelli-percussione, Giulia Spinelli-violoncello, Evedise Spinelli-arpa, Antonio Ranieri- chitarra- Luciano Pannese- contrabbasso, Manuel Virtu, chitarra e loud).
  • Ore 16,00 (Sala Biblioteca) Presentazione libro di Torres Vladimiro "Storie e vite di Sinti dell'Emilia"
  • Ore 17,00 (Sala Pio XI) Lettura scenica (poesie) di e con Ferdi Berisa (vincitore Grande Fratello 2008).
  • Ore 17,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "La luce oltre la siepe"(Rai 2) di Valeria De Luca.
  • Ore 18,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Incontro-dibattito "I giovani, il diritto d'autore e la creatività artistica" con Omar Crocetti (Presidente ass. "Amici della musica" F. Fenaroli-EMF),
  • Ore 19,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Tocar y luchar" a cura di Omar Crocetti.
  • Ore 19,30 (Sala biblioteca) Presentazione del libro "Rom, Genti Libere, storia, arte e cultura di un popolo misconosciuto" di Santino Spinelli, prefazione di Moni Ovadia, ediz. Dalai, Milano.
  • Ore 20,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del documentario "Il diavolo inventò la vanga" sul mondo contadino di Gianni di Claudio.
  • Ore 21,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del video-clip dei Daltrocanto "Ce sta sempe 'nu sud".

Concerti DOMENICA

Piazza S. Maria - Segni (Roma)

  • Ore 10,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
  • Ore 11,00 Orchestra Ritmico-Sinfonica dell'ITIS "G. Dell'Olio" di Bisceglie (Ba) direttore M° Nico Arcieri

(piazzale della Biblioteca)

  • Ore 11,30 Nico Arcieri (recital di Pianoforte)
  • Piazza S. Maria - Segni (Roma)
  • Ore 12,00 Sageer Khan (musica indiana)
  • Ore 12,30 Nicola Agus (launeddas sarde),
  • Ore 15,00 Olga Balan (Romania)
  • Ore 15,30 La Montredù (musica abruzzese),
  • Ore 16,00 Juan Carlos e gli Inspiracion tango (tango argentino)

(piazzale della Biblioteca)

  • Ore 17,00 Simona Ampolla Rella e Cristiana Arena (duo pianistico),
  • Ore 18,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),

(Piazza S. Maria)

  • Ore 19,00 Daltrocanto (musiche del Sud Italia)
  • Ore 21,00 Premiazione di artisti, politici, istituzioni ed associazioni da parte dell'amministrazione comunale di Segni e FederArteRom
  • Ore 21,15 Jovi Chironda e i Iboliceiros (musica dal Mozambico)
  • Ore 22,00 Miriam Meghnagi (musica ebraica),
  • Ore 22,30 Alexian Group (musica Rom),
  • Ore 23,30- Esibizione libera dei partecipanti ai corsi musicali e agli stages di danza
  • Ore 23,30-24,30 Meritmiri (musica tradizionale del centro sud)
 

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