Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località
Inoltre, Paul Polansky visiterà gli insediamenti rom di via Sacile
(domenica 1 aprile) e di via Idro 62 (lunedì 2 aprile). Si ringrazia il Gruppo Sostegno Forlanini per la
collaborazione. Ulteriori informazioni info@sivola.net
Prosegue la V edizione di StranItalia con una serata che va "Oltre i luoghi
comuni".
Recuperare la curiosità e l'apertura verso l'altro, ribaltare i luoghi comuni, i
pregiudizi per costruire e proporre luoghi in comune...
SABATO 14 APRILE
19:30 TESTIMONIANZE di Bianca Stancanelli
Rebecca Covaciu
Roberto Malini
20:30 APERITIVO preparato da Operazione Mato Grosso
e CONCERTO Roberto Durkovic e i fantasisti del metrò
c/o SALA RIUNIONI PARROCCHIA SANTA TERESA (FRATI)
Piazza Montegrappa, 1 - LEGNANO
AssamanMartedì 08 Maggio 2012 13:27 - Scritto da Alessandra Montesanto
In Razzisti a parole (per tacer dei fatti) - un saggio edito da Laterza
nella collana Il nocciolo - Federico Faloppa prende in considerazione
parole, modi dire e frasi ricorrenti nella comunicazione degli italiani che
suggeriscono una mentalità ancora molto, troppo chiusa nei confronti degli
stranieri. Ma il linguaggio è anche un pretesto per analizzare le politiche in
atto, il mondo dell'informazione e la società stessa in relazione ai temi
dell'intercultura e delle nuove forme di polis e di cittadinanza.
Perché ha sentito l'urgenza di scrivere questo saggio? Si può
parlare, oggi, ancora di "razzismo"?
Lavoro sui temi del libro da una quindicina d'anni, ormai. E proprio
dall'osservazione del linguaggio, e dei suoi usi, ho avuto l'impressione che in
questi ultimi quindici anni - malgrado nel frattempo la società italiana sia
diventata più complessa, si sia arricchita di presenze, sia diventata, per usare
un termine chiaro ancorché discusso, molto più "multiculturale" - il nostro modo
di rappresentare questa ricchezza, questa "diversità" (in particolare quella
apportata dai migranti), e di parlarne, sia diventato paradossalmente più
approssimativo, più stereotipico, e poco rispondente alla realtà. Anzi, mi pare
che - per una serie di fattori precisi e concomitanti - atti non sporadici di
xenofobia, un evidente "razzismo istituzionale" (a questo proposito, invito a
leggere il recente libro di Clelia Bartoli Razzisti per legge), un disarmante
conformismo dell'informazione - si sia anche creato, in particolare nel decennio
2001-2011, un discorso razzista diffuso, direi egemonico: talmente egemonico da
apparire spesso normale, da non fare più scandalo, da non poter essere quasi
messo in discussione. Da passare paradossalmente per "realista" (malgrado gli
stessi dati lo sconfessino), in opposizione a quel presunto "buonismo" cui si
attribuiscono - artatamente - tutti i mali... Da queste constatazioni è nata
l'urgenza di scrivere un pamphlet che tentasse di decostruire questo discorso
egemonico, proponendo al lettore alcuni semplici esercizi di smontaggio dei
"testi" e quindi dei messaggi, più o meno celati, che questi veicolano.
Nel libro ha preso in considerazione alcune parole ed espressioni di uso comune:
"negro", "clandestino", "vu' cumprà": soffermiamoci sulla loro accezione
negativa - specie nel caso dei "clandestini" e cerchiamo di capire cosa nasconde
questa terminologia...
Provo a essere sintetico, anche se certi argomenti - in termini linguistici -
andrebbero sceverati con scrupolo. La lingua di per sé non è né buona né
cattiva. Dipende dai contesti, dagli usi, da fattori para-linguistici ed
extra-linguistici (come, rispettivamente, l'intonazione e le convenzioni
sociali, ad esempio). Č altrettanto vero, però, che sul piano del significato
alcune parole hanno connotazioni negative, valutative, offensive più marcate
rispetto ad altre. Ed il significato è legato certo al momento
dell'enunciazione, ma anche alla storia, al "peso" che una certa parola porta
con sé. Ebbene, gli esempi che lei ha fatto, da questo punto di vista, sono
diversi. Negro, seppur etimologicamente "corretto", ha assunto nel tempo
connotazioni estremamente negative, ed oggi viene utilizzato soprattutto con
intento ingiurioso (in binomi lessicali o espressioni fisse come "sporco negro",
"negro di merda"). Clandestino ha conosciuto uno slittamento semantico
importante, ed e diventato, soprattutto nell'ultimo decennio, una sorta di iperonimo per migrante, immigrato irregolare, richiedente asilo, rifugiato,
ecc.; anzi - questa e la tesi che sostengo - è diventato un termine per indicare
non uno statuto temporaneo, ma quasi permanente: si è clandestini
ontologicamente, per natura, prima ancora di esserlo di fronte alla legge. Vu'
cumprà, neologismo degli anni Ottanta che sembrava scomparso, riaffiora non di
rado nel linguaggio giornalistico, ed anzi - in ragione della sua stabilità
nella lingua - è diventato anche morfologicamente produttivo (avendo originato i
vari vu' lavà, vu' parcheggià, vu' stuprà, ecc.). Queste e altre etichette hanno
usi e storie diverse, dicevo. Ma hanno una drammatica affinità: possono essere
pericolosamente ambigue, insinuanti, offensive. E sono ormai parte di un lessico
xenofobo riconoscibile, strutturato, diffuso. E di cui si fa sicuramente abuso,
sia nel linguaggio politico, sia in quello quotidiano e - mi si perdoni il
bisticcio - dei quotidiani e dei mezzi di informazione.
Molto interessante il capitolo che riguarda la cosiddetta "Discriminazione
transitoria positiva": di cosa si tratta ? E quali sono le conseguenze nei
confronti degli alunni stranieri?
Con quel capitolo ho tentato di criticare non solo l'impianto della cosiddetta
"mozione Cota" (quella, tanto per capirci, che nel 2008 proponeva l'introduzione
di "classi separate" nelle scuole italiane, indirizzate agli "immigrati" o ai
"figli di immigrati" che non padroneggiassero l'italiano) - un impianto fondato
su pochi triti luoghi comuni, privo di qualsiasi base glottodidattica - ma anche
il linguaggio, approssimativo, sciatto, fumoso, con cui essa venne scritta e
presentata, dentro e fuori il parlamento. Se si legge con attenzione quel testo,
è facile trovarvi lacune, contraddizioni, falsi presupposti che non dovrebbero
essere presenti in un documento del genere: un documento che tratta un argomento
cosi importante come l'educazione delle nuove generazioni e l'idea di società
che, a partire dalla scuola, si vuole costruire. Ma lo stesso esercizio di
smontaggio si potrebbe fare su molti altri testi proposti e discussi negli anni
scorsi, non solo dalle maggioranze di centro-destra. Perché il punto non è
(soltanto) quello di accusare di incompetenza gli estensori di quella
particolare mozione. Č anche quello di puntare il dito contro i molti, troppi
discorsi privi di argomentazioni solide, in tema di immigrazione: redatti per
fini elettorali, o sull'onda dell'emozione suscitata da fatti di cronaca più o
meno gravi. Tornando alla scuola, non dimentichiamo che questa istituzione ha un
ruolo - e una responsabilità - fondamentale. Sia perché - nei fatti - è già da
anni un formidabile laboratorio di convivenza, dialogo, "intercultura". Sia
perché ha il ruolo, preziosissimo, di trasmettere un pensiero critico e di
raccontare la complessità agli italiani e ai "nuovi italiani". Non a caso si è
cercato, e si cerca di depotenziarla ad ogni occasione: sottraendole risorse,
competenze, autorevolezza.
Č ancora in atto, a suo parere, una "politica della paura" che porta a
considerare gli immigrati come una minaccia per la sicurezza sociale?
Il governo in carica, per fortuna, ha smesso di calcare la mano sul tema. E
anzi, mi pare aver derubricato la voce "paura percepita" dalla lista dei
problemi e delle priorità della sua agenda politica. Tuttavia, se a livello
politico nazionale la tensione si è (forse) affievolita, ed i toni sembrano meno
allarmistici, non bisogna dimenticare che quei veri e propri carceri che sono i
CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), sono ancora in piedi, e lavorano
a pieno regime. E obbligano alla detenzione coatta centinaia di persone (molte
delle quali - tra l'altro - avrebbero diritto a protezione internazionale senza
se e senza ma) per le quali è stato di fatto abolito l'habeas corpus. Inoltre, a
livello locale (sui media, nelle ordinanze comunali, ecc.), spesso i discorsi
paiono essere sempre quelli: "attenzione, elettori, immigrati e rom sono sempre,
per definizione, una minaccia!"
Perché la paura e la diffidenza sono rivolte, in particolare, nei confronti dei
cittadini rom?
La paura nei confronti degli "zingari" ha origini lontane, e oggi vive
-
soprattutto - di "sentito dire", quando non di vere e proprie "leggende urbane",
bufale (come quella sulle zingare rapitrici di neonati). Per questo è difficile
da sradicare, o almeno da ridimensionare, da contestualizzare. Diciamo, in
breve, che gli "zingari" hanno storicamente rappresentato (non soltanto in
Italia) l'anomalia, l'altro che incombe - a milioni, ma in Italia sono circa
160.000 - sulle nostre certezze e sul nostro benessere, il mostruoso e
repellente. Li abbiamo spesso visti, e usati, come capro espiatorio per
eccellenza. E li descriviamo - si pensi a certa stampa locale, non solo di
destra - come la principale causa di degrado urbano e di tensione sociale.
Ebbene, questa "caccia alle streghe" (alimentata spesso ad arte a fini
elettorali) dovrebbe finire. E dovremmo smettere di esprimerci per iperboli,
senza sapere bene di che cosa stiamo parlando (rom, zingari, slavi, nomadi:
siamo sicuri che queste parole siano sinonimi?), e cominciare invece ad
affrontare razionalmente le questioni, qualora e quando queste si presentino,
evitando ad esempio di "etnicizzare" ogni singolo comportamento, ogni singola
devianza.
I mass-media (la stampa e la televisione, in particolare) contribuiscono a
veicolare un certo "razzismo democratico"?
A ragione Giuseppe Faso ha coniato, alcuni anni fa, l'espressione "razzismo
democratico" (si veda il suo - giustamente fortunato - libro Lessico del
razzismo democratico, del 2008), mettendo alla berlina non soltanto gli usi più
scopertamente "razzisti" del linguaggio (ad esempio gli insulti cosiddetti
"razziali", le espressioni chiaramente offensive) ma anche le formule che
sembrano più neutre, e che neutre - a ben guardare - non sono affatto: penso al
tanto diffuso «non sono razzista, ma...», penso - come già accennato - all'abuso
di clandestino, penso alla stessa parola etnico (ed "etnici" guarda caso sono
sempre gli altri), o a giovani immigrati per parlare delle "seconde
generazioni", e di persone nate qui, che quindi non sono mai "migrate". Ma non
si tratta solo del lessico, che è poi l'aspetto più superficiale. Si tratta
anche di argomentazioni fallaci, di errate implicazioni (in presenza di un
crimine, il sospetto cade prima sullo straniero), di cliché infondati, di
strategie discorsive che riducono i fenomeni migratori - e le rivendicazioni dei
migranti - a "problema", o il concetto di sicurezza a una questione di ordine
pubblico legata alla presenza di stranieri, ecc. Ebbene, i media (ad eccezione
di rari casi) hanno troppo spesso veicolato, più o meno deliberatamente,
quest'insieme di pratiche discorsive. O meglio: troppo spesso non hanno fatto
nulla per contrastarlo. E non bastano delle scuse una tantum (vedi l'ormai
celebre caso de "La Stampa", l'11 dicembre scorso) per fermare la tendenza, per
dissimulare l'abitudine. Lo sanno bene i colleghi dell'associazione "Carta di
Roma", o dell'associazione "Giornalisti contro il razzismo", o di COSPE, o di "Occhioaimedia",
che tentano con attività di monitoraggio e formazione a vari livelli di chiedere
ai giornali, e ai giornalisti, di riflettere criticamente su usi e abusi, e di
dimostrare maggiore responsabilità e professionalità nel dare notizie
riguardanti i migranti, gli "zingari", le minoranze.
Quale soluzione suggerisce per una vera "integrazione" degli stranieri?
Non sono né un politico né un "tecnico". E quindi non ho una "soluzione". Anche
perché le soluzioni non possono essere "una" soltanto, né unilaterali. Vanno
tentate e negoziate, sempre: tra tutti gli attori sociali (anche, quindi,
ascoltando e coinvolgendo gli "altri"). Senza contare che, in termini di
"integrazione" milioni di stranieri sono (e si sentono) già parte della comunità
nazionale, sono italiani a tutti gli effetti: continuare a non riconoscerlo non
solo è profondamente ingiusto nei loro confronti, ma stupidamente errato sul
piano della conoscenza dei fatti. L'"integrazione" già c'è, e già
- malgrado la
complessità dei processi - funziona piuttosto bene: basta guardarsi intorno.
Napoli e Romania, la musica partenopea e l'etnia rom si incontrano in uno
splendido debutto: l'ensemble fonde musiche tradizionali campane, rom e sinti,
in un manifesto di convivenza pacifica e inediti intrecci musicali Vacanze
Romanes: il disco d'esordio degli 'o Rom!
VACANZE ROMANES ...il debutto degli 'o Rom...
Terre in Moto 2012 11 brani, 38 minuti
Tre musicisti napoletani. Tre musicisti rumeni di etnia rom. Un incontro
all'insegna dello scambio musicale e umano, della reciproca conoscenza di
melodie, armonie e ritmi diversi. Questa la filosofia dell'ensemble 'o Rom, il
primo e più longevo esperimento di fusione e sintesi tra musiche tradizionali
dell'Italia Meridionale e musiche balcaniche di area rom e sinti. Un progetto
nato a Napoli tra vicoli e piazze, tra concerti improvvisati in strada e
battaglie civili, con l'obiettivo di divulgare con passione e vivacità
l'incontro tra culture diverse, apparentemente inconciliabili. Nati nel 2008,
subito apprezzati dal vivo per le trascinanti performance, gli 'o Rom mostrano
il loro "sincretismo" a partire dal nome: "o rom" in lingua romanes (o romanì)
significa l'uomo "zingaro", in napoletano la "o" con l'aggiunta di un apostrofo
diventa un articolo, per cui 'o rom si traduce "lo zingaro".
Dopo quattro anni di incessante attività live, gli 'o Rom pubblicano con Terre
in Moto Vacanze Romanes, prodotto da Carmine D'Aniello e Carlo Licenziato.
"Abbiamo parafrasato il titolo del film Vacanze romane - dichiara D'Aniello -
dove romanesindica la lingua parlata da rom e sinti, e abbiamo affrontato in
modo sarcastico il tema degli stereotipi e dei luoghi comuni legati ai rom...
Alcuni di essi vivono nei campi da oltre 20 anni non per scelta o perché amanti
della vita da campeggio ma nella speranza di avere un'abitazione e una vita
dignitose". Il cd è dedicato a Adnan Hozic, considerato "il promotore della
musica Balcanica in Italia ancor prima di Bregovic negli anni '90, da lui il
gruppo trae ispirazione e raccoglie la sua esperienza. Quello che la parte
napoletana del gruppo sa della musica balcanica e zingara lo deve a lui".
Carmine D'Aniello (voce, bouzuki, tamburi a cornice), Carmine Guarracino
(chitarre), Ilie Pipica (violino), Ion Tiţa e Doru Zamfir (fisarmonica), Ilie
Zbanghiu (contrabbasso) e Amedeo Della Rocca (percussioni) sono un concreto
esempio diconvivenza, simbolo della fusione di diverse esperienze personali e
professionali tra Romania e Italia, tra strada e studi. Vacanze Romanes è
concepito come un vero e proprio live in studio, senza soluzioni di continuità
tra un brano e l'altro, per restituire all'ascoltatore la freschezza e la
visceralità delle inconfondibili performance dei sei. Un'avventura tra Campania,
Est europeo e Mediterraneo: 11 pezzi vorticosi e raffinati, con reminiscenze
swing, gipsy e manouche.
Venerdì 8 giugno gli 'o Rom presenteranno in anteprima nazionale Vacanze
Romanes alla FNAC di Napoli: un appuntamento imperdibile con numerose
sorprese, patrocinato dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di
Napoli. Il disco è in vendita anche nei principali stores digitali.
Volevo informarvi - e chiedervi di diffondere la notizia - che per la
terza volta quest'anno, stiamo organizzando il
Bódvalenke Dragon Festival
(in ungherese, ndr.).
Bódvalenke
è diventato famosa come il Fresco Village, dove artisti rom (dall'Ungheria e da
altri paesi europei) hanno dipinto murales sulle pareti di questo poverissimo
villaggio rom nel nord dell'Ungheria. Sinora, sono stati completati 21 murales
ed altri tre sono in corso, la maggior parte di loro sono lavori davvero
brillanti. E' stato anche detto che
Bódvalenke stessa sia diventata un'opera d'arte, un capolavoro - un capolavoro
della pittura rom.
Scopo del Dragon Festival è portare l'attenzione sulla grandezza dell'arte e
della cultura rom: sono invitati eccellenti musici rom che improvviseranno di
fronte ai dipinti il pomeriggio di sabato 9 giugno, e che la sera
daranno un grande concerto; ci sarà un Caffè Poetico Rom; un angolo dei
contastorie per i bambini; apriremo la Albert Hall di Bódvalenke (esposizione di
artisti contemporanei nella casa di Albert); Romani Design presenterà una
sfilata di moda dei loro capi moderni, ispirati ai tradizionali modelli rom;
volo degli aquiloni e, dato che questo è l'Anno del Dragone, il Drago di Bódvalenke
accoglierà pure un vero dragone cinese.
Invece domenica 10 giugno inizierà con una colazione musicale per
chi sarà sopravvissuto alla sera precedente e continuerà con una jam session
nella piazza principale. Il tema principale del secondo giorno sarà una breve
conferenza su come l'arte può contribuire all'inclusione sociale, con a
partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni rom sui diritti civili,
delle università e della stampa.
I migliori saluti,
Eszter Pásztor Bódvalenke - Fresco Village
Project manager www.bodvalenke.eu
+36-30-989-5070
sabato 23 giugno 2012, alle 15,00, al CAM Garibaldi - Corso Garibaldi 27/A
angolo Via G. Strehler, 2 (già Via degli Angioli) a Milano - Ingresso libero e
gratuito
POESIE DAL CARCERE "NEL MARE
DELL’INDIFFERENZA", Edizione 2012, organizzata dall'Associazione La Conta, con
il contributo ed in collaborazione con il Consiglio di Zona 1 del Comune di
Milano.
In particolare parteciperanno all’incontro: alcuni DETENUTI del laboratorio di
poesia del carcere di Bollate che presenteranno le loro più belle e
significative poesie, ANNA MARIA CARPI e MADDALENA CAPALBI - poetesse che
coordinano detto laboratorio di poesia, che ci parleranno del loro lavoro in
carcere. Interverranno altresì: DIANA BATTAGGIA – direttrice della Casa Editrice
"La vita felice" e GERARDO MASTRULLO – Editore de "La vita felice" che ci
parleranno delle sinergie che si realizzano tra il carcere e la società civile.
Concluderà l’incontro GEORGE MOLDOVEANU - Violinista - che presenterà una
selezione dei più bei brani tradizionali per violino tratti dal repertorio dei
Paesi dell’Est Europa.
Durante la conferenza verranno esposti alcuni disegni,
francobolli ed opere d’arte in vetro realizzate dai detenuti nei laboratori
artigianali del Carcere di Bollate, a cura di Santo Tucci.
Vi saremo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziata di cui sopra
e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono esservi interessate. Vi
ringraziamo in anticipo.
24 LUGLIO 2012 - Si chiama Gang Styler Boys ed è una crew nata
nell'insediamento regolare di via Novara a Novara [SIC]. I giovani dell'ormai ex
campo rom hanno trovato le parole e il ritmo giusto per raccontare, con un brano
rap, cosa significa vivere in un insediamento nomade. Il brano è stato
pubblicato in streaming sul sito del giornale di strada
Scarp de' tenis. Vita da
rap, è questo il titolo del pezzo, parla dei topi e della sporcizia, del
desiderio di una vita migliore, dell'ambizione per la fama e la notorietà,
desideri legittimi di ogni adolescente. Ora che il campo comunale sta per
chiudere - il definitivo smantellamento è annunciato a fine luglio - la canzone
è anche il saluto a un periodo della vita raccontato nel libro I ragazzi (e le
ragazze) di via Novara. L'avventura educativa in un campo rom di Milano
(edizioni In Dialogo), in cui si riassume l'intervento educativo degli operatori
della Caritas Ambrosiana nei confronti degli adolescenti divenuti grandi lungo
questo vialone alla periferia della città
Nuove Tribù Zulu & Gypsies from Rajasthan [NOW] in "Damu Damu Dindindara"
"Banjara!"il nuovo cd delle NTZ con i nomadi del Rajasthan!
"Questo è il primo vero incontro artistico tra rock italiano e folk
rajasthani: un messaggio di pace e unione oltre le diversità. L’obiettivo di NOW
è promuovere i diritti civili delle comunità nomadi e valorizzarne il patrimonio
musicale integrandolo con il linguaggio moderno del rock. Il ponte fra oriente e
occidente..." continua su
Nuove
Tribu Zulu
MAMI Meeting Arte Musica Intercultura Segni 31 agosto, 01 -02 settembre 2012 -
infoline: 340 6278489
PROGRAMMA
VENERDI 31 Agosto
Ore 10,00-13.00 Ritrovo a Porta Gemina di Segni (Roma) e registrazione delle
associazioni e degli artisti; assegnazione e allestimento degli stands.
Ore 15,00-17,00 Convegno Nazionale (Sala Pio XI): Un mondo a colori: Arte,
diritti umani e intercultura, quale prospettiva? con la partecipazione di
autorità locali, politici nazionali ed europei, artisti, giornalisti,
associazioni di volontariato e organizzazioni a difesa dei diritti umani. A
seguire taglio del nastro e Passeggiata dell'Amicizia lungo le vie del borgo
medievale.
Ore 18,30-20,30 (Sala Pio XI) Assemblea Nazionale delle associazioni affiliate
alla FederArteRom, rilascio degli attestati e tessere d'iscrizione 2012.
Ore 21,30- Piazza S. Maria - Segni (Roma)
Presentazione del doppio Cd Compilation a cura di Amnesty International, sezione
italiana (Roma) con Fernando Vasco Chironda Presidente sezione italiana Amnesty
International.
22,00 Segni... di Rock , docenti e allievi del dipartimento di musica moderna
dell'ass. musicale Ars Nova di Colleferro.
SABATO 01 settembre
Ore 10,00 Inaugurazione del 1° Meeting di Arte, Musica e Intercultura (MAMI),
apertura degli stands, dei laboratori e degli stages alla presenza delle
autorità, dei politici locali e nazionali e della stampa nazionale.
Ore 10,30 (Sala Pio XI) Conferenza sul cinema italiano con i registi: Carmine
Amoroso, Paolo Benvenuti, Gianni Di Claudio, Luca Krstic.
Ore 11,00 (Sala Biblioteca) presentazione del libro di Valeria De Luca "La luce
oltre la siepe" edizioni RAI.
Ore 11,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
documentario "Porrajmos" sul genocidio di Rom e Sinti di Fabio Parente.
Ore 12,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Voglio suonare il
pianoforte" di Fralleone Allessandro e Roberta del Ferraro, Edizioni Eufonia.
Ore 12,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
film "I viaggiatori della luna" di Mariangela Fasciocco.
Ore13,00-14-30 pausa pranzo
Ore 14,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Il soffio della dea madre"
di Fabiana Magrelli, prefazione di Isabella Ferrari ediz. Infinito
Ore 15,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
film "Cover Boy" di Carmine Amoroso alla presenza del regista.
Ore 15,30 (Sala Biblioteca) Presentazione dei libri di Ennio Bellucci, scrittore
e giornalista di Rai 3.
Ore 16,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
documentario "Tzigari, una storia Rom" di Fabio Parente.
Ore 17,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Rom...antica gente" di
Daniela Lucatti, prefazione di Santino Spinelli, ediz. Magi.
Ore 18,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
film "Uno specchio per Alice" di Gianni Di Claudio.
Ore 19,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro di Gianluca Giunchiglia
"Lungo la ferrovia" Edizioni Erasmo.
Ore 19,30(Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
film "Puccini e la Fanciulla" di Paolo Benvenuti.
Ore 21,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione video
"Baro Romano Drom" (RAI 3) di Gioia Meloni (giornalista Rai di Trieste).
Concerti MAMI Sabato
Piazza S. Maria - Segni (Roma)
Ore: 10,00 Alessandro Cavallucci (chitarra classica e flamenca)
Ore: 11,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
(piazzale della Biblioteca)
Ore 11,30 Fairy Consort (musica dal XIV al XVI secolo con strumenti d'epoca)
(Piazza S. Maria)
Ore 12,00 Danilo Daita (musica italiana),
Ore 13,00-15,00 pausa pranzo
Ore 15,00 Antonio Febrer (chitarra flamenca)
Ore 16,00 Chaja celen (danze Rom)
Ore 17,00 Natalya Chesnova (musica russa),
Ore 18,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
Ore 19,00 (all'interno della Cattedrale S. Maria) Concerto polifonico della
Corale Ernica Saxa, direttore Maurizio Sparagna.
(Piazza S. Maria)
Ore 21,00 Premiazione di artisti, politici, istituzioni ed associazioni da parte
dell'amministrazione comunale di Segni e FederArteRom
Ore 21,30 Calamus in concerto (musica tradizionale ciociara),
Ore 22,30 Concerto Orchestra Europea Per la Pace e Alexian Group (musica romanì
europea etno-sinfonica) direttore Michele Lorusso.
DOMENICA 02 Settembre
Ore 10,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Proiezione Film "Il Giudizio
Universale" di Luca Krstic.
Ore 10,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro: "La bambola di Solange" di
Ornella Fiorentini ediz. Manidistrega.
Ore 11,00 (Sala Pio XI) Spettacolo teatrale: "La lettera" di Antun Blazevic a
cura dell'ass. Theatre Rom (Roma).
Ore 11,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro di Maria Giuseppina Pagnotta
"L'emozione di incontrarsi all'improvviso" ediz. Guida.
Ore 12,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
film "Tarda estate", testimonianze di abruzzesi sulla seconda guerra mondiale,
di Gianni Di Claudio
Ore 12,30 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Speranza" di Antun Blasevic,
prefazione di Moni Ovadia, ediz. UNI service Trentino.
Ore 13,30-15,00 pausa pranzo
Ore 15,00 (Sala Biblioteca) Presentazione del libro "Signom ni Rom" (sono un
uomo) di Marina Montagnini, Giulietta Maria Morra ediz. Capitan Book, intermezzi
musicali del M° Valerio Vaiarelli.
Ore 15,30 Lettura scenica (Sala Pio XI) "Duj furatte mulo/Due volte morto"
dramma bilingue di Santino Spinelli e Daniele Ruzzier, con "Alexian" Santino
Spinelli (fisarmonica e voce recitante) e Valeria De Luca (voce recitante) con
accompagnamento musicale dell'Alexian Group (Gennaro Spinelli-percussione,
Giulia Spinelli-violoncello, Evedise Spinelli-arpa, Antonio Ranieri- chitarra-
Luciano Pannese- contrabbasso, Manuel Virtu, chitarra e loud).
Ore 16,00 (Sala Biblioteca) Presentazione libro di Torres Vladimiro "Storie e
vite di Sinti dell'Emilia"
Ore 17,00 (Sala Pio XI) Lettura scenica (poesie) di e con Ferdi Berisa
(vincitore Grande Fratello 2008).
Ore 17,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
documentario "La luce oltre la siepe"(Rai 2) di Valeria De Luca.
Ore 18,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Incontro-dibattito "I giovani, il
diritto d'autore e la creatività artistica" con Omar Crocetti (Presidente ass.
"Amici della musica" F. Fenaroli-EMF),
Ore 19,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
documentario "Tocar y luchar" a cura di Omar Crocetti.
Ore 19,30 (Sala biblioteca) Presentazione del libro "Rom, Genti Libere, storia,
arte e cultura di un popolo misconosciuto" di Santino Spinelli, prefazione di
Moni Ovadia, ediz. Dalai, Milano.
Ore 20,00 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
documentario "Il diavolo inventò la vanga" sul mondo contadino di Gianni di
Claudio.
Ore 21,30 (Sala polifunzionale di Via Traiana) Presentazione e proiezione del
video-clip dei Daltrocanto "Ce sta sempe 'nu sud".
Concerti DOMENICA
Piazza S. Maria - Segni (Roma)
Ore 10,00 Les Manouches Bohèmiens (jazz manouche),
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