Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Pagine di dialogo e (forse) per iniziare a conoscersi

-

Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 18/11/2011 @ 09:19:32, in casa, visitato 2156 volte)

INSIDE HOUSING

Dale Farm ha monopolizzato i titoli dei giornali negli ultimi mesi. Ma come prova Alex Turner, ci sono innumerevoli esempi di Traveller che lavorano con successo assieme ai proprietari terrieri

I titoli nei giornali degli ultimi mesi hanno reso una triste immagine per le comunità zingare e viaggianti in GB.

I 10 anni di lotta contro lo sgombero tra i residenti a Dale Farm ed il consiglio di Basildon, giunto ad un violento epilogo il mese scorso, ha portato l'attenzione pubblica sul conflitto tra i Traveller ed i consigli locali, col diritto ad una sistemazione decente al centro dell'argomentare. Si aggiunga a ciò la proposta dell'inizio dell'anno di Eric Pickles, segretario alle comunità, per dare ai consigli maggiori poteri nello sgomberare gli zingari dai siti illegali, e potrete immaginare i Traveller di fronte ad una costante battaglia contro le autorità.

La situazione reale è spesso più armoniosa di quanto la recente copertura mediatica potrebbe farci credere. Presso il sito per zingari e viaggianti di Cemetery Road, a Silverdale non lontano da Newcastle-under-Lyme - 19 piazzole, Housing Aspire ha portato notevoli miglioramenti dopo la consultazione con i residenti.

Secondo Chris Whitwell, direttore dell'associazione caritativa "Friends, Families and Travellers", questo tipo di approccio positivo verso la gestione del sito, può alla lunga impedire frizioni occasionali tra comunità viaggiante e stanziale. Dice: "Girando in lungo e in largo per il paese, l'esperienza mostra che siti zingari e viaggianti ben gestiti non causeranno problemi con la comunità locale."

Il lavoro, finanziato da 200.000 sterline dalla Homes and Communities Agency and Aspire, ha incluso nuovi bagni e cucine, ed anche il rinnovamento dell'impianto luce e riscaldamento. Nel sito è stato anche rinnovato e allargato il centro comunitario, che ospita un'aula scolastica per i figli di alcuni residenti.

Come qualsiasi altro

Il direttore del distretto Aspire, Kevin Davies, che ha responsabilità operative per il sito di Cemetery Road, conferma le impressioni di  Whitwell. "I bambini frequentano le scuole locali, e non ci sono grandi questioni tra la popolazione zingara e viaggiante ed i residenti nell'area circostante," dice. "Trattiamo i nostri residenti a Cemetery Road, come tutti gli altri delle nostre 8.500 proprietà."

Il sito è gestito dal consiglio di Newcastle-under-Lyme, che l'ha aperto nel 1993, fino a trasferirvi le sue azioni nel 2000. Quando è subentrata Aspire, il lavoro da svolgere a Cemetery Road equivaleva a zero.

"C'era da migliorare alcuni servizi," ricorda Davies. "Come parte del lavoro, abbiamo anche aumentato il numero delle piazzole da 17 a 19."

Le due nuove piazzole beneficiano di accesso per disabili - un vantaggio in una comunità delle età più diverse - ed il programma di investimento, ritagliato sulle necessità individuali, si è dimostrato sorprendentemente popolare tra i residenti.

"Questo sito è incantevole ed ora ha tutto ciò che si vuole," dice Rose*, che ha vissuto a Cemetery Road sin dalla sua apertura. "La mia roulotte ha una propria zona giorno, cucina e doccia, e c'è sempre acqua calda e fredda. Sono arrivata con la mia famiglia, e ora qui ho anche tre figlie."

Legami famigliari

Avere la famiglia in loco è uno dei criteri per essere rialloggiati a Cemetery Road, in base al contratto di gestione tra Aspire ed il consiglio di Newcastle-under-Lyme. Attualmente le condizioni di licenza stanno per essere rivedute, per portare i diritti di successione in linea con gli altri contratti di locazione di Aspire - a cui si ispirano sotto molti aspetti.

"I candidati ci approcciano direttamente - ovviamente devono essere Traveller," dice Davies. "Li mettiamo in lista d'attesa e contemporaneamente come priorità nel caso ci fossero esigenze particolari - mediche, connessioni locali ecc. - secondo la politica che applichiamo con tutti i richiedenti.

La popolarità di Cemetery Road ha significato scarso turnover di residenti negli ultimi anni. Come risultato: una lunga lista d'attesa per i richiedenti, anche se la funzionaria Carol Yeardley tende a sottolineare i benefici di questa stabilità.

"I problemi di gestione sono simili a quelli di molte altre tenute di Aspire," ci dice. "I nuovi incaricati devono impiegare tempo nel farsi conoscere, ma la gente ha fiducia in noi. Siamo spesso nell'ufficio in loco ed i residenti sono contenti di parlare con noi. Sotto un certo aspetto il sito è autogestito.

Storia del gestore del sito

Derek Mincher, 64 anni, è responsabile dei compiti giornalieri, come anche delle piccole manutenzioni e della raccolta degli affitti, vive e lavora a Cemetery Road sin dall'apertura nell'agosto 1993.

"La popolazione è aumentata con i figli ed i matrimoni e siamo cresciuti assieme," dice. "Sei coinvolto nella loro vita sin dalla nascita."

"Si va ai battesimi, ai matrimoni e ai funerali, vedendo le cose buone e quelle cattive."

Inoltre Mincher aiuta i residenti ad essere coinvolti nelle attività dentro e fuori dal sito. Aggiunge: "Anche il consiglio ricreativo di Newcastle and North Staffs è stato regolarmente coinvolto."

"Abbiamo castelli gonfiabili, tendoni e presto ci sarà un narratore zingaro. Alcuni residenti hanno difficoltà nel leggere e scrivere, così se è necessario raccolgo le loro lettere e gliele leggo."

Il personale neo assunto è invitato a visitare Cemetery Road, ed anche i residenti della comunità stanziale, per incoraggiare una maggior integrazione tra il sito ed il quartiere circostante.

"Ci sono ancora pregiudizi," dice Mincher. "Ci fu un caso in cui volevano sposarsi ed avevano prenotato in un pub - ma quando lì hanno scoperto che si trattava di un matrimonio zingaro, la prenotazione è stata annullata. Abbiamo contattato Citizens Advice e la situazione si è risolta."

Mincher è orgoglioso della relazione di Aspire con i  residenti di Cemetery Road. Dice: "Sono qua a tempo pieno e se qualcuno ha bisogno, gli basta venie a trovarmi."

Ho l'appoggio [dell'amministratore delegato] Sinead Butters - un visitatore assiduo - di dirigenti, funzionari ed altri che mi sostengono nell'offrire questo servizio."

* Non è il suo vero nome

 
Di Fabrizio (del 22/11/2011 @ 09:31:03, in casa, visitato 1786 volte)



A Palermo il problema è il traffico. A Lamezia sono gli zingari. Per quanti sforzi possano fare la Procura di Salvatore Vitello e il Comune di Gianni Speranza, i rom non li digerisce proprio nessuno. Si sentono ancora oggi tuonare le parole dei consiglieri comunali: «Mai più un'altra Scordovillo City, bisogna smantellare l'accampamento e spalmare le famiglie rom in ogni angolo della città».

Il principio di sicurezza, nato chissà per quale motivazione, è quello di non creare nuove aggregazioni forti di zingari, perché tutti insieme diventano un pericolo, divisi fanno meno danni. Rubano meno, sporcano meno, incasinano meno.

Sulla base di questo principio di "polverizzazione" degli zingari si sta muovendo il Comune che finora ha spostato 80 persone dal campo dove ce n'erano fino all'estate scorsa circa 500. Col sistema che appena viene sfollato un nucleo familiare, le ruspe demoliscono la sua vecchia baracca in modo che non possa nuovamente riempirsi, come avveniva un tempo.

Ma appena arriva un nucleo familiare, uno solo (nella solitudine di un numero primo), in un quartiere e in un palazzo, succede l'indescrivibile. Soprattutto quando si tratta di una casa confiscata nella zona d'influenza di un boss che se ne sta in galera da anni.

Tutti i vicini si organizzano, mettono in scena proteste, fanno sit-in, attaccano striscioni. No agli zingari perché, spiegano, «le nostre case perdono di valore». È accaduto a San Pietro Lametino, a Ginepri ed ora in Via della Vittoria. Dovunque la musica (stonata) è la stessa.

È la sindrome "nimby", l'abbreviazione di "not in my back yard", cioè "non dietro casa mia". Nessuno vuole i rom. Ma la stessa sindrome in città non esiste quando si tratta di mafiosi. Forse perché gli zingari arrivano sotto casa con l'Ape carico di vecchi mobili da macero, e i mafiosi si presentano col Tir, un bel Porsche ed i mobili superlucidi. Forse perché gli zingari parlano nel loro modo rozzo e si lavano poco perché non hanno acqua calda, ed i mafiosi hanno l'idromassaggio e si vestono con le griffe.

Non conta se gli affiliati ai clan i soldi li fanno strozzando imprenditori, vendendo droga ai ragazzini, e sparando per uno sgarro. Loro sono persone rassicuranti, creano un'alea di falso rispetto intorno a loro. Agli inquilini non importa se il figlio di un altro vicino ha avuto una crisi d'astinenza d'eroina, o il negoziante di scarpe sotto casa ha ricevuto l'ennesimo avvertimento per pagare il pizzo. L'effetto "nimby" contro i mafiosi non scatta.

Vinicio Leonetti

 
Di Fabrizio (del 23/11/2011 @ 09:40:51, in casa, visitato 1662 volte)

Segnalazione di Roberta Sasso

TuttoGreen di ELLE il 26 SETTEMBRE 2011

Si può costruire una casa con 300 dollari (meno di 212 euro)? Questa è l'idea lanciata un anno fa sul blog della Harvard Business Review da Vijay Govindarajan, docente di Economia, e Christian Sarkar, esperto di marketing.

Alla sfida "$ 300 House Design Challenge" a cui è abbinato un sito, 300house.com, hanno preso parte più di 300 partecipanti tra architetti, designer, studenti e professionisti che hanno inviato sul web i propri progetti.

Questo concorso di idee prevedeva regole precise da rispettare: erano richiesti, infatti, progetti di abitazioni fabbricabili con materiali prodotti in serie, facili da reperire e abbastanza resistenti agli agenti atmosferici. Inoltre nei progetti si richiedeva anche la presenza di servizi di base da adattare alle esigenze di qualsiasi tipo di abitante, singolo o famiglia.

Tra tutti i progetti candidati per ora ne sono stati selezionati solo 6, i migliori secondo la giuria composta dalla web community sorta nell'ambito dell'iniziativa grazie anche al sito creato per lanciare l'iniziativa e all'interesse riscosso su internet, oltre che da un gruppo di professionisti esperti nel settore dell'edilizia sociale.

Il finanziamento di 15.000 dollari complessivi consentirà ai progettisti vincitori di dare vita ai primi prototipi. L'idea di una casa a basso costo è valsa a Govindarajan e Sarkar un posto tra i Thinkers 50, una top list riservata ai 50 migliori pensatori d'affari del mondo.

E noi di TuttoGreen pensiamo che sia la migliore idea low-cost per ridurre l'impatto delle costruzioni sull'ambiente!

Pensate infatti quante case si potrebbero fare con un impegno economico così basso senza andare ad incidere sul trasporto e sulla produzione di materiali costosi destinati alla costruzione con metodi tradizionali.

Per non parlare dell'aspetto sociale della faccenda. Finalmente tutti o quasi potrebbero aspirare ad un'abitazione "decente" così come le condizioni di vita negli slums delle gigantesche metropoli del terzo mondo.

 

Da Sinti Italiani in viaggio per il diritto e la cultura

Una microarea

* Rom e sinti, tra falsi allarmi e integrazione: il docufilm "Mandiamoli a casa"
Davide Casadio, Sinti Italia Mez-Italia - Verso la Strategia Nazionale, Roma, 6 dicembre
Circa la metà di coloro che risiedono nel nostro Paese sono italiani. Lo dice il rapporto della Commissione Diritti Umani del Senato, che ha redatto il primo rapporto sulla situazione di Rom e Sinti in Italia, di cui fa parte integrante il docufilm "Mandiamoli a casa" (vedi il servizio su Rai News, ndr). In studio con Luce Tommasi e Josephine Alessio, il senatore Roberto Di Giovan Paolo del Pd, componente della commissione Diritti Umani e Francesco Mele, uno degli autori del filmato.

* Rui commenta il docufilm su rom e sinti "Mandiamoli a casa"
Riceviamo da Irene Rui e pubblichiamo un suo commento a Rom e sinti, tra falsi allarmi e integrazione: il docufilm "Mandiamoli a casa"
La copertina così come il video è interessante e permette di lanciare un sassolino nell'informazione riguardante i rom e i sinti, ciò che da qualche anno cerco di fare in seno locale. Devo però fare una critica ai due interlocutori Francesco Mele e al Senatore Roberto Di Giovan Paolo, poiché ancora una volta dimostrano di ragionare da gagé e di non comprendere le culture rom e sinti.
Affermare che visto che ci sono rom che vivono nelle case, anche coloro che ora risiedono nei campi devono integrarsi e andare ad abitare nelle case ci mostra una miopia culturale e un poco rispetto di queste minoranze. Culturalmente i sinti e non i "camminanti" (mezzi gagi e mezzi sinti o rom), sono abituati a vivere all'aperto, costringerli a vivere all'interno di mura domestiche o capannoni, significa fare a molti una violenza psicologica e culturale. Altra cosa per i rom italiani, che sono da sempre almeno negli ultimi secoli, abituati a vivere in casa. Non si possono accumunare la cultura sinti con quella rom, perché pur per alcuni aspetti simili, sono diverse. Integrazione non significa che altri soggetti si devono omologare alla maggioranza dei residenti di un Paese, bensì significa scambio culturale ed interazione fra i popoli. Spero che il 6 dicembre al Workshop si tenga conto di questo e che la soluzione per uscire dai ghetti e dall'emarginazione sono per i sinti le microaree e una politica di inserimento occupazionale per coloro che non esercitano più la professione dello spettacolo viaggiante o di raccolta del materiale ferroso.


Nota: Rom e Sinti: Verso la Strategia Nazionale

clicca sull'immagine per scaricare l'invito. L'evento su Facebook

La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica e Open Society Foundation in collaborazione con FIERI, organizzano un workshop dal titolo "Rom e Sinti, verso la strategia nazionale", presso il Senato della Repubblica, Aula della Commissione Difesa, Martedì 6 dicembre, alle ore 9,00 in Via degli Staderari, 2. Per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta.

Intervengono:

  • Andrea Riccardi (Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione)
  • Massimo Serpieri (Vicedirettore dell'unità Justice D4 della Commissione Europea)
  • Isidro Rodriguez (Direttore della Fundacion Segretariado Gitano)
  • Zeljko Jovanovic (Direttore del Roma Initiatives Office dell'Open Society Foundations)
  • Jeroen Schokkenbroek (Special Representative of the Secretary General for Roma Issues for the Council of Europe)

Modera:

  • Henry Scicluna (Advisor for Roma Issues, Council of Europe)

Conclusioni:

  • Pietro Marcenaro (Presidente della Commissione diritti umani)
 
Di Fabrizio (del 16/12/2011 @ 09:07:00, in casa, visitato 2131 volte)

di Maria Teresa Lattarulo.

Nel clima di deprecabile, crescente razzismo verso le popolazioni Rom, testimoniato anche dai recenti accadimenti nella città di Torino, un baluardo contro le violazioni dei diritti è costituito, per fortuna, dall'operato degli organismi internazionali. In questi giorni, infatti, è stata resa nota la decisione adottata il 28 giugno 2011 dal Comitato europeo dei diritti sociali, preposto al controllo dell'osservanza della Carta sociale europea, nel caso COHRE contro Francia con la quale quest'ultimo Paese è stato condannato per la politica di espulsioni forzate dei Rom adottata dal Presidente Sarkozy nella primavera del 2010. A quell'epoca, centinaia di campi nomadi furono sgomberati dalla polizia e migliaia di rom furono espulsi o accettarono il ritorno "volontario" verso la Romania, dietro pagamento di compensi pari a trecento euro per adulto e cento euro per ogni bambino.
Il Comitato ha ravvisato la violazione del diritto all'abitazione garantito dall'art. 32 della Carta sociale perché, se è vero che uno Stato può smantellare insediamenti abusivi e illegali, deve però farlo nel rispetto della dignità delle persone coinvolte e offrendo loro sostegno finanziario o opportunità di un nuovo alloggio, condizioni queste non rispettate dalla politica della Francia in quell'occasione. Inoltre, il Comitato ha rilevato che le misure che uno Stato adotta devono essere rispettose del principio di non discriminazione, mentre, nel caso di specie, le decisioni del governo Sarkozy apparivano non casuali, ma determinate dal clima di razzismo verso i Rom diffuso nel Paese.

Il Comitato ha ritenuto che la Francia abbia violato anche il divieto di espulsioni collettive di gruppi etnici contenuto nella Carta sociale e nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo. E' molto importante considerare che in molti casi la partenza era stata "volontaria", ma il Comitato non ha guardato alle apparenze ritenendo che non può considerarsi veramente volontaria una decisione determinata dall'esistenza di un clima diffuso di odio e discriminazione razziale, nonché dall'adozione di misure coercitive che non lasciano scelta, quali l'eliminazione forzosa della propria abitazione.

La decisione deve far riflettere tutti i governi, incluso quello italiano che anch'esso ha spesso fatto ricorso a politiche di sgomberi forzosi e di espulsioni non del tutto immuni da sospetti di illegittimità (l'Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso Sulejmanovi c. Italia).

Per fortuna, l'Europa non è solo Euro e finanza…

 
Di Fabrizio (del 27/12/2011 @ 09:36:28, in casa, visitato 1704 volte)

Segnalazione di Stojanovic Vojislav

Lameziaterme.net Venerdì 23 Dicembre 2011 10:22

L'Aterp ha annunciato che le case popolari di Carrà per i Rom saranno presto completate.

IO NON CI CREDO, ed è difficile trovare opinioni diverse.

Gli ultimi 25 anni di politiche pubbliche sull'edilizia popolare promosse dall'Aterp, autentico carrozzone, si sono risolte in un plateale ed insopportabile fallimento per la ns Città.

Basta guardare le strutture a torre, esteticamente orribili, per oltre un centinaio di alloggi che stanno marcendo a Savutano; un cantiere aperto (solo la palizzata) circa dieci anni or sono in via dei Bizantini, immediatamente bloccato, mai più ripreso; l'opera incompleta sui terreni confiscati alla mafia in contrada Carrà; la manutenzione precaria ed inefficiente dei fabbricati e degli alloggi.

Sono la plastica rappresentazione di un ente improduttivo, antieconomico ed indifferente alle necessità sociali, che, se avesse svolto con diligenza appena infantile la propria missione, avrebbe contribuito a risolvere, gradualmente, l'emergenza abitativa non solo dei Rom, ma di altri cittadini bisognosi.

E' molto più utile, visti i precedenti, che i soldi destinati al completamento dei 20 alloggi Rom siano affidati direttamente all'Amministrazione Comunale che, proprio in questi giorni, si accinge a consegnare 12 alloggi popolari in via Cianflone, realizzati da essa in meno di tre anni. Non sono tempi del tutto brevi, ma rispetto a quelli dell'Aterp appaiono fulminei.

Per il completamento delle altre strutture, vista la cronica inerzia dell'Aterp che incide negativamente su servizi essenziali connessi a diritti fondamentali come quello alla casa, occorre pensare, una volta per tutte, ai liberi "interventi sostitutivi" del Comune previsti dall'art 14 legge regionale n.15/2006, del tutto ignorata dalla politica, ma che rappresenta uno dei rarissimi casi in cui il legislatore regionale ha assunto il ruolo di riformatore al servizio della collettività.

consigliere avv. Antonello Sdanganelli

 
Di Fabrizio (del 31/12/2011 @ 09:15:54, in casa, visitato 2156 volte)

SARdies.org 29 dicembre 2011 22:30

Sassari - La differenza balza subito all'occhio: tanto è "anarchico" uno, quanto è ordinato l'altro, con alcuni moduli abitativi che a tratti ricordano le casette di Paperopoli. Sono in tutto 114 i nomadi ospitati nel campo di Piandanna. Anzi, i campi. Perché, di fatto, sono due, con ingressi separati. Due mondi insomma, che comunicano con difficoltà. Diverse le religioni, diverso anche il concetto di insediamento abitativo. Unico invece il paese d'origine, la vecchia Jugoslavia. Così, i musulmani (detti "Khorakhanè") sono in prevalenza originari della Bosnia; gli ortodossi ("Gagikane") vengono dalla Serbia e soprattutto dalla Croazia (dalle Krajine, le ex regioni ortodosse "ripulite" a suo tempo, con modi piuttosto "spicci", da Tudjman).

Campo nomadi di Piandanna, un progetto per i bambini (archivio SARdies 12 dicembre 2011)


La Commissione Cultura e Servizi Sociali, guidata da Sergio Scavio (Ora sì - Sel), presente anche l'assessore Vinicio Tedde (che oltre alla delega al Patrimonio ha preso, in via temporanea, anche quella alle Politiche Sociali, in attesa dell'imminente reintegro nelle sue funzioni dell'assessore Michele Poddighe, nelle ultime settimane assente per malattia) è tornata al Campo Nomadi dopo la visita dello scorso aprile. Da quel sopralluogo qualcosa è già cambiato. Per esempio la stradina di accesso, finalmente asfaltata. Adesso però si interverrà su altri aspetti. La prima proposta è del consigliere Antonio Piu (Pd), componente dell'apposita Commissione sui Rom istituita presso il Settore Servizi ed iniziative sociali dell'Amministrazione comunale. "Stiamo pensando di proporre l'installazione di una torre-faro, come quella delle rotatorie", spiega Piu. "I bambini così potranno muoversi anche di sera, quando cala la luce". Ma c'è anche il problema delle fognature: nella parte musulmana mancano del tutto. E qui si dice che siano già spariti (pare più di una volta) i rubinetti dai servizi igienici installati dal Comune.



Il campo di Piandanna rimane in ogni caso costantemente monitorato e controllato dall'Amministrazione comunale. I problemi sono altri. Quanti sono per esempio i rumeni, cittadini dell'Unione Europea, che dormono nell'area dell'ex gazometro di via XXV aprile? Sembra siano un centinaio, sicuramente alcune decine. Quando inizieranno i lavori per il Centro Intermodale dove finiranno?

 
Di Fabrizio (del 13/01/2012 @ 09:59:33, in casa, visitato 1260 volte)

Repubblica.it Dove da quattro anni vivono famiglie di ex nomadi strappate alla miseria dei campi abusivi. Nessuna roulotte o alloggi di fortuna, stufe a gas e letti improvvisati. Qui tutti hanno il loro appartamento. E una serie di regole da rispettare: i figli a scuola, un lavoro, essere alla larga della criminalità. Un patto di cittadinanza con i volontari dell'Associazione Terra del Fuoco
di LORENZA CASTAGNERI


TORINO - Un condominio dalla facciata gialla alla periferia di Settimo Torinese. Un'altalena, uno scivolo e qualche altra giostrina per bambini nel piazzale davanti all'ingresso. Qui, da quattro anni, vivono famiglie Rom strappate alla miseria dei campi abusivi. Niente più roulotte o alloggi di fortuna, stufe a gas e letti improvvisati. Qui tutti hanno il loro appartamento. E una serie di regole da rispettare: mandare i figli a scuola, trovare un lavoro, tenersi lontani dalla criminalità, pulire gli spazi comuni. Diritti e doveri. E' questo il patto di cittadinanza con i volontari dell'Associazione Terra del Fuoco.

L'inizio della storia. Tutto comincia poco più di cinque anni fa a Borgaro, altro centro della cintura torinese a pochi chilometri da Settimo. In una fredda giornata di metà novembre, va a fuoco un campo nomadi. Centinaia di persone si ritrovano senza un posto in cui andare. Di loro si prende cura Terra del Fuoco. E' allora che nasce l'idea del Dado. I volontari bussano alle porte dei Comuni della zona: serve uno stabile non utilizzato che i rom possano ristrutturare per poi andarci a vivere. Si chiama autorecupero. E' una soluzione abitativa sostenibile molto diffusa all'estero ma poco in Italia. Dopo tanti no, arriva la prima risposta affermativa: è quella del sindaco di Settimo Aldo Corgiat. L'edificio di via Milano viene dato in concessione ai volontari. Il sogno diventa realtà e per tanti inizia una nuova vita. Oggi al Dado vivono 5 famiglie rom e 9 rifugiati politici.

Le testimonianze. Violeta, 22 anni, è lì da quattro. Con lei ci sono il padre, la madre, i due fratelli e la figlia più piccola. Prima stavano al campo di Borgaro. "Io non c'ero il giorno dell'incendio - ricorda - mi telefonò mia madre. Piangeva. Avevamo perso tutto". I suoi genitori ora sono commercianti ambulanti, i fratelli adolescenti vanno a scuola. Anche lei studia: "Sto cercando di prendere la licenza media". Nel frattempo si occupa della casa e della sua piccola di un anno e mezzo. L'altra, tre anni, è rimasta in Romania. "La lontananza è terribile ma qui mi trovo bene - continua - siamo perfettamente integrati". E' tranquilla Violeta, anche se sa che non potrà rimanere al Dado per sempre. Una volta raggiunta la stabilità economica il regolamento prevede infatti che le famiglie trovino un'altra sistemazione per permettere a nuovi inquilini di intraprendere il percorso di allontanamento dalle baraccopoli.

Si è riacceso il dibattito. Da qualche settimana a Torino si è riacceso il dibattito sulla condizione dei nomadi in città. Una ragazzina inventa di essere stata violentata da due Rom. E una fiaccolata di solidarietà si trasforma in un raid punitivo contro gli abitanti del campo della Continassa. Roulotte, tende, vestiti. Tutto viene dato alle fiamme. Un fatto di cronaca che ha riproposto il Dado come un esempio di buona integrazione. "All'inizio non è stato facile. Abbiamo dovuto affrontare le reticenze dei cittadini di Settimo. La gente non riusciva ad accettare che una parte di città venisse regalata agli zingari", spiega Oliviero Alotto, presidente di Terra del Fuoco. Ma loro, i volontari, non si sono arresi. E per fare breccia nel muro di ostilità che si sono trovati di fronte hanno chiesto aiuto alla vicina parrocchia di san Vincenzo Dè Paoli e alle insegnanti delle scuole cittadine. I bambini del Dado sono stati seguiti nell'apprendimento e per loro si sono aperte le porte dell'oratorio. "Poco a poco siamo riusciti a dimostrare che i rom non sono un problema ma una risorsa. Il clima è cambiato. Oggi c'è davvero integrazione".

Il Dado un modello replicabile? "Io credo di sì - risponde Alotto - E' l'unico modo per superare il problema dei campi rom abusivi. A Torino se ne parla da anni. Edifici non più utilizzati che si potrebbero ristrutturare usando l'autorecupero ce ne sono. Quello che serve è una forte volontà politica". Ma anche il coraggio di fare scelte criticabili dai cittadini può non bastare. "Perché progetti di questo tipo abbiano successo e il rispetto della legalità si accompagni alla pura integrazione servono grandi risorse economiche e una forte collaborazione tra più soggetti istituzionali. Gli enti locali non possono agire da soli", spiega Elide Tisi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino. Questioni complesse. Che, chi vive al Dado non conosce. Qui però miracolo di un'integrazione possibile continua.

(09 gennaio 2012)

 
Di Fabrizio (del 26/01/2012 @ 09:26:46, in casa, visitato 1878 volte)

Da British_Roma

this is SOUTH WALES Dove potremo andare se ci costringeranno ad uscire dalle nostre case? - 18 gennaio 2012 Llanelli Star

Il sito di Sandy Bridge a Llanelli

UNA COMUNITA' di viaggianti di fronte alle possibili minacce di sgombero dalle loro dimore a Llanelli ha chiesto il permesso di rimanere.

Le famiglie che vivono nel sito sotto Sandy Bridge dicono di aver messo radici nella comunità e non vogliono essere cacciate.

Hanno richiesto una licenza edilizia retroattiva perché alcune roulotte possano rimanere su terreni precedentemente adoperati per lo stoccaggio, ma temono che possa partire uno sgombero dopo che l'Agenzia per l'Ambiente ha sollevato timori di possibili inondazioni.

Il consiglio del Carmarthenshire dovrebbe valutare la soluzione.

Uno dei viaggianti del sito, che ha chiesto di rimanere anonimo, dice di aver vissuto per 22 anni in quella zona.

"E' casa nostra - lotterò fino in fondo," dice.

"Sono arrivato qui quando ero piccolo, con mio padre e mia madre. E' un sito residenziali ed in 50 anni non c'è mai stato un alluvione."

Il viaggiante aggiunge che anche suo fratelli ed i loro figli hanno sempre vissuto lì.

"Non vogliamo mettere per strada i nostri bambini," dice.

"Quest'area abbandonata era in vendita e la comprammo, ampliando il parco roulotte per i nostri figli."

"Veniamo da una comunità di viaggianti, ma i nostri figli vanno a scuola qui."

"Non intendiamo andarcene. Se ci mandano via, dove possiamo andare? Dovremo vendere i nostri prefabbricati e comprarci delle roulotte per muoverci tra i laghi e Llanelli, causando problemi al consiglio. Non lasceremo Llanelli."

Pericoloso

Il motivo di queste preoccupazioni risiede in una dichiarazione dell'autorità, che intende respingere la domanda sul parere dell'Agenzia per l'Ambiente gallese (EAW).

Un portavoce della EAW ha detto: "Le inondazioni sono pericolose, devastanti e dolorose per chi vi è coinvolto, e ci opporremo a qualsiasi azione che possa aumentare per le case e le aziende il rischio di inondazioni. Questo è concorde alle linee guida del governo gallese (note tecniche TAN 15 ndr).

"In questo caso, quello degli sviluppi vulnerabili, la Valutazione sulle Conseguenze dell'Inondazione non ha calcolato il rischio per quanti vivano in loco o possano essere coinvolti."

"Se questa dichiarazione terrà conto di tutte le nostre preoccupazioni e si affronterà il rischio di inondazioni, faremo cadere le nostre obiezioni."

L'assessore Sian Caiach ha detto che la situazione è complicata, dato che i viaggianti hanno i permessi edilizi su parte del sito.

Ha aggiunto che in 10 anni come assessore ha ricevuto una sola lamentela sul sito, perché dei cani abbaiavano.

Un portavoce del consiglio ha dichiarato: E' stata ricevuta un'obiezione dall'Agenzia per l'Ambiente e quindi l'autorità rifiuterà la concessione di premessi retroattivi. Il caso è in discussione e probabilmente non verrà esaurito prima di febbraio o marzo, quando poi passerà ai poteri delegati."

 
Di Fabrizio (del 30/01/2012 @ 09:09:33, in casa, visitato 1631 volte)

Da Roma_Francais

france3.fr Val-de Marne: una casa per i Rom - Par Christian MEYZE/AFP

La città di Orly ed il dipartimento Val-de-Marne provano a sedentarizzare i Rom

Integrare e sedentarizzare invece di espellere: il dipartimento Val-de-Marne finanzia a Orly case prefabbricate per 17 famiglie rom, su un terreno prestato dalla città.

65 Rom sono stati selezionati tra i 150 abitanti delle bidonville insalubri di Orly e Villeneuve-le-Roi, secondo un criterio di anzianità. Nel contempo le famiglie si sono impegnate a scolarizzare i loro bambini, 34 in tutto, e dovranno mostrare la volontà d'inserirsi rapidamente.  I Rom coinvolti dovranno trovare un lavoro entro 3 anni ed ottenere la loro autonomia.

I padiglioni, cubi in legno di 50 mq, sono stati installati manualmente dalle stesse famiglie rom, chi più e chi meno direttamente coinvolte.

A cantiere terminato, l'associazione che gestisce il progetto, Habitat et Soins, può dedicarsi alla fase "integrazione": ottenimento del titolo di soggiorno e del permesso di lavoro, corsi di francese, formazione professionale per adulti, accompagnamento all'impiego, un'altra sfida!

Ma in una città che conta il 60% di alloggi sociali, c'è chi s'è irritato per il cosiddetto "regalo" fatto ai Rom: 1,4 milioni di euro per la costruzione e 400.000 euro annuali per l'accompagnamento sociale.

La maggior parte dei costi sono a carico del Consiglio Generale, oltre ad una sovvenzione della regione Ile-de-France (PS) ed una richiesta a livello europeo. Un impegno pesante per il dipartimento, che ora si dice aperto alle iniziative della collettività.

 

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


23/11/2024 @ 23:12:48
script eseguito in 62 ms

 

Immagine
 La comunità virtuale di Rom e Sinti nel mondo... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7740 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source