Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Segnalazione di Laura Coletta
ChiedoAsilo
07 Settembre 2010
Questa mattina presto, sotto la prima pioggia grigia di settembre, c'è stato
anche un ennesimo sgombero di via Rubattino.
Inutile raccontare la situazione, inutile raccontare chi c'era, perché queste
famiglie vivono in queste condizioni, inutile dire che non serve a niente se poi
non si trovano soluzioni a questo problema...
Inutile perché purtroppo nell'ultimo anno ce lo siamo già detto troppe volte.
Comunque anche questa volta si fa appello al volontariato e alla
disponibilità/generosità delle persone per fronteggiare l'emergenza.
Servono, con estrema urgenza, fin da oggi, coperte, sacchi a pelo, tende.
Cogliamo l'occasione per ricordare a tutti che le famiglie che sono state
aiutate dopo gli scorsi sgomberi, quelle che hanno trovato casa, lavoro, scuola
per i figli, vivono ora in condizioni assolutamente dignitose e vanno verso
l'autosufficienza e il vero inserimento sociale.
E' sempre difficile capire quale sia la cosa giusta: dare tutte queste coperte,
vestiti ecc (di cui alcuni di noi comunque si privano, certo perché ne hanno in
più, ma comunque...) che poi verranno "persi" al prossimo sgombero,
l'assistenzialismo fine a se stesso può essere discutibile in effetti. Purtroppo
però sono emergenze vere, nella civile milano. La causa di queste emergenze non
è un'alluvione in zone disastrate del mondo ma una precisa linea politica e
sociale.
Cerchiamo di aiutare nell'emergenza ma anche nella quotidianità queste famiglie
perché la mia esperienza personale mi dice che quando dai loro una mano (trovi
casa per loro, li aiuti a trovare lavoro, trovi una pediatra disponibile a
visitare gratuitamente i loro figli, trovi una maestra che pensa ad un
doposcuola prima dell'inizio dell'anno scolastico per i loro figli, ecc), loro
ce la mettono tutta a non lasciarsi sfuggire l'occasione e sono pieni di
risorse.
Al momento le famiglie sgomberate sono sotto il ponte della tangenziale a
Rubattino, la Comunità di S. Egidio e altri stanno organizzando l'emergenza.
Per portare le cose richieste o passate direttamente da lì o attendete notizie
su eventuali punti di raccolta presso ACLI, parrocchie ecc.
Non appena ci saranno aggiornamenti per consegnare il materiale, ve lo
comunicheremo.
Campagna straordinaria di Medici per i Diritti Umani per il riacquisto
dell'unità mobile destinata ai senza fissa dimora del territorio fiorentino,
rubata nel periodo di Ferragosto
Facciamo appello a tutti i nostri sostenitori per raggiungere la cifra di 10.000
euro.
Lo stato della raccolta fondi verrà costantemente aggiornato sul nostro sito
internet
www.mediciperidirittiumani.org e si concluderà con una festa aperta a tutti
dove, speriamo, verrà presentato il nuovo mezzo a disposizione dei trenta
volontari medici, infermieri, antropologi, psicologi, ostetriche, operatori
sanitari e non sanitari che collaborano con MEDU.
Medici per i Diritti Umani è una associazione di solidarietà internazionale che
si propone la tutela dei diritti umani e del diritto alla salute in particolare,
garantendo l'accesso alla salute alle popolazioni vulnerabili in Italia e nel
mondo.
L'unità mobile di MEDU a Firenze ha seguito nel corso dell'ultimo anno circa 400
pazienti, con l'obiettivo di offrire una prima assistenza sanitaria, orientare e
ed accompagnare gli utenti all'uso dei servizi sanitari pubblici ed effettuare
incontri di gruppo di promozione alla salute.
E' visibile nel nostro sito internet il recente rapporto "L'Europa invisibile,
il lavoro di MEDU negli insediamenti spontanei dei Rom rumeni a Firenze e Sesto
Fiorentino", mentre è in fase di realizzazione il nuovo rapporto sull'attività
svolta con richiedenti asilo e titolari di diritto di asilo e protezione
umanitaria.
I contributi poteranno essere versati tramite bonifico postale o bancario alle
seguenti coordinate:
conto corrente bancario:
Banca Popolare Etica
codice iban: IT68 F 05018 03200 000000113024
conto corrente postale:
c/c n 12182317 intestato a
Banca Popolare Etica Roma
causale: Medici per i Diritti Umani c/c 113024
Grazie a tutti per la solidarietà e collaborazione!
Da
Mundo_Gitano
Radio Nederland Wereldomroep Publicado el: 5 de septiembre 2010 - 7:00
de la mañana | Por María
Isabel García (http://www.informarn.es)
Mentre a Bruxelles la Commissione Europea studia le recenti espulsioni
verso la Romania e la Bulgaria accadute in Francia, la Colombia riconosce il
popolo Rrom come patrimonio ed espressione della pluralità culturale ed etnica,
consacrata dalla costituzione.
Non si vedono più le tende nella periferia delle città, come successe a Macondo,
quando ogni anno, durante il mese di marzo, arrivava Melquiades con le sue
invenzioni e i suoi prodigi come attrazioni, che per un momento fecero pensare
ad una di quelle di José Arcadios, della saga inventata da Gabriel Garcia
Marquez, con le quali si avrebbe potuto attirare l'oro; né l'immensa lente
d'ingrandimento con la quale un altro dei Buendia credette d'iniziare le
guerre solari.
Nei quartieri di Bogotà, Puente Aranda, Santa Isabel, El Sol, Galan, Camelia e
Ciudad Montes, è frequente incrociare delle donne con i loro vestiti lunghi e
colorati, talvolta con una sciarpa legata ai fianchi e lunghi orecchini. Sono
Gitane, che abitano come una volta nei dintorni della capitale colombiana, dove
si calcola ci siano 60 famiglie gitane, circa 700 persone, dei cinquemila che si
stima risiedono in tutto il paese. Cucuta, alla frontiera nord con il Venezuela,
è la città con la maggiore concentrazione di membri del popolo Rrom. Gli uomini
non si distinguono molto nel loro abbigliamento, generalmente indossano vestiti
scuri, anche se caratteristici a secondo del loro mestiere: forgiatura dei
metalli, o allevamento e scambio di cavalli.
Riconoscimento
"La comunità gitana è uno dei multipli gruppi umani che vivono a Bogotà e che
grazie a le sue manifestazioni artistiche rinforza la diversità del patrimonio
culturale intoccabile della città", affermò domenica scorsa (29 agosto 2010), il
Sindaco della capitale, Samuel Moreno, a una festa gitana, durante la quale
annunciò che, all'occasione di un prossimo incontro sperava di firmare un
documento relativo alla Politica Pubblica per i Rrom.
In questi giorni, il popolo Rrom di Colombia celebra l'emissione del decreto
2957, che riconosce loro caratteristiche specifiche nonché il loro contributo
"al processo di formazione della nazionalità colombiana e come parte del
patrimonio etnico e culturale della nazione" secondo Moisés Mediano,
rappresentante delle popolazioni al Ministero della Cultura.
L'eccezionale Dalila
Nativa di Bogotà e cittadina del mondo, Dalila Gomez la quale si definisce come
una "ribelle con i gitani", è un ingegnere industriale con studi di
amministrazione pubblica. Questo è piuttosto eccezionale nella sua comunità,
fortemente tradizionalista in quanto al ruolo della donna, il quale si svolge
prevalentemente all'interno del nucleo famigliare. Tuttavia, lei è visibilmente
a capo del processo che già da una decina di anni, ha iniziato a liberare il
popolo Rrom alla ricerca di un riconoscimento legale. Ha dato l'impulso e
seguito i lavori che portarono parzialmente al culmine, il 6 agosto 2010, con
l'emissione del Decreto che lo riconosce come comunità etnica con un'identità,
la cui forma di organizzazione sociale e la lingua propria hanno definito
storicamente le sue istituzioni politico-sociali.
Dalila riferisce che le strategie di incidenza politica si concentrarono nel
rendere la comunità più visibile, tramite i mezzi di comunicazione e per mezzo
della presenza in distinte istituzioni dello stato e della società.
RN. Quali saranno i piani maggiormente decisivi per il futuro?
DG. Il più importante è di concretizzare le azioni che sono state
pianificate dal punto di vista normativo, per trasformare le realtà negative e
migliorare le condizioni di vita del popolo Rrom.
RN. Si stima che in Colombia la comunità Rrom integrata sia di cinquemila
persone. Dove si localizzano, benché nomadi?
DG. In Colombia abbiamo le Kumpanias, gruppi patriarcali, famigliari,
stabiliti nei quartieri di alcune delle grandi città, considerando che la
maggior presenza gitana si registra in Cucuta, Giron, Barranquilla, Cartagena e
Bogotà.
RN. A quando risale la presenza dei gitani nel paese?
DG. Secondo i registri dell'Archivio dell'India, i primi gitani
arrivarono in America all'epoca del terzo viaggio di Cristoforo Colombo. Fino
alla fine del XVIII secolo erano chiamati "arrochelados" o "llovidos", e si
integravano con degli schiavi sfuggiti e indigeni che non si sottomettevano alle
leggi coloniali. Nuove ondate di immigranti arrivarono quando fu stabilita la
Repubblica, e poi durante la prima e la seconda guerra mondiale. Recentemente,
più che arrivare, vanno via dei gitani, in quanto a causa del conflitto interno,
la Colombia non è un paese adeguato per ospitarli.
RN. Sono persone di armonia e di pace.
DG. Siamo un popolo pacifico, non abbiamo nessun eroe riconosciuto, né
odi tramandati, il che si traduce in un grande amore per la vita, e questo fa si
che abbiamo un concetto del tempo e della libertà, molto particolare, differente
di quello della maggioranza delle società nei vari paesi, dove si legifera per i
sedentari e si hanno forme rigide per il controllo della gente, dell'essere
umano.
RN. Come vede la persecuzione della quale sono stati oggetto i gitani, in
Europa e in Francia?
DG. I gitani in Europa, equivalgono agli indigeni in America, perché sono
discriminati, c'è il genocidio etnico, alto tasso di mortalità infantile, i loro
figli sono considerati a scuola come dei disabili. Perché un gitano possa
eccellere in Europa, deve riempire più condizioni del normale, in quanto c'è
molto razzismo. Quello che vediamo ora in Francia, un paese notoriamente
liberale, il quale fece la rivoluzione per promuovere i diritti di tutte le
persone, è una retrocessione; stanno dimostrando che ritornano al nazismo, come
durante la seconda guerra mondiale. Al contrario, nel nostro paese, considerato
del terzo mondo, malgrado i nostri conflitti e i nostri problemi, stiamo dando
un esempio di civiltà. Inoltre abbiamo una ferma volontà di convivere con gli
altri gruppi e culture.
Saluto romanì
E in segno di fratellanza, Dalila rivolge un saluto in lingua romanì, che
tradotto significa:
"Saluto e libertà per tutti i gitani del mondo; stiamo passando attraverso un
momento di crisi, speriamo che tutto si aggiusti, pensiamo che valgano più la
ragione dell'essere umano per cercare il dialogo tramite la parola, e la
saggezza. Basta essere preparati, si tratta di dimostrare al mondo che siamo
esseri umani e che meritiamo di vivere su questo pianeta."
Da
Roma_Daily_News (benvenuto ad Anna Luridiana che inizia la collaborazione con
Mahalla)
08/09/2010 - Da DROM KOTAR MESTIPEN associazione delle donne romanì vi
informiamo che i giorni 8, 9 e 10 ottobre si terrà a Barcellona il Congresso
Internazionale delle Donne Romanì: le altre donne.
Questo Congresso si impegna a realizzare il sogno di un lavoro, che hanno
tutte le donne Romanì attraverso la creazione di uno spazio di dialogo e di
trasformazione per sradicare tutte le difficoltà che noi, come donne Romanì,
dobbiamo affrontare.
Di frequente ci troviamo di fronte a una tripla discriminazione: perché siamo
donne, perché siamo Romà e perché non abbiamo un titolo di studio. Se noi
discutiamo e uniamo i nostri sforzi, possiamo contribuire al superamento di
queste diseguaglianze.
Con questo Congresso, in particolare, aspiriamo a dare voce a tutte le donne
Romanì che non hanno un titolo di studio e che non partecipano alla discussione
principale ed ai Forum dai quali escono delibere e decisioni.
Tutta la documentazione relativa alla Conferenza è già disponibile sulla
seguente pagina web:
http://dromkotar.wordpress.com/ Qui potete trovare tutte le informazioni
relative alla Conferenza e le istruzioni da seguire per ottenere una borsa di
studio – sovvenzione.
Vi informiamo inoltre che le linee guida per lavorare con tutte le donne su ogni
argomento, sono disponibili da adesso fino all'inizio della Conferenza. La
conoscenza di queste informazioni faciliterà la partecipazione diretta alla
Conferenza di tutte le donne e sarà utile per cominciare le discussioni
preliminari in ogni vostro territorio.
L'idea principale è quella di condividere online tutte le discussioni
preliminari in una piattaforma che abbiamo progettato, e alla quale potete
accedere attraverso la webpage del Congresso. Chi di voi fosse interessata a
partecipare alla piattaforma è pregata di mandarci una email, quindi noi
provvederemo a inviarvi la password. Grazie alla vostra partecipazione, noi
tutte potremo organizzare i gruppi di lavoro e di discussione del Congresso.
Siamo certe che queste discussioni cambieranno l'attuale politica sociale e che
miglioreranno le condizioni del nostro Popolo in Europa.
Vi invitiamo a pubblicizzare il Congresso fra tutte le donne dei territori in
cui vivete, e ad organizzare grandi gruppi di partecipanti, così che ogni donna
interessata abbia l'occasione di partecipare.
Vi preghiamo di diffondere queste informazioni in tutti i vostri Social
Network. Per essere un prima e un dopo nella nostra storia. Tutte noi vinceremo.
Ricordate che il termine per registrarsi è il 24 settembre, così pure per
avviare le procedure per ottenere una borsa di studio – sovvenzione.
Aspettiamo con piacere di incontrarvi tutte a Barcellona!
Per ogni vostra necessità, non esitate a contattarci.
Cordialità
ANA CONTRERAS FERNANADEZ
Presidente
Drom Kotar Mestipen – Associazione delle Donne Romanì
tel.: 933043000 Fax: 93 302 12 26
E-mail: info@dromkotar.org
Un gradito ritorno!
Giovedì 30 settembre alle ore 21.00
L'Associazione La Conta in collaborazione con
Mahalla - Rom e Sinti in tutto il
mondo, organizza un incontro con
Paul Polansky
Presso il Circolo ARCI Martiri di Turro -
Via Rovetta 14 a Milano, ingresso
gratuito con tessera Arci
Paul Polansky è nato a Mason City, Iowa, nel 1942. Poeta, fotografo,
antropologo, operatore culturale e sociale, è diventato negli anni un
personaggio importantissimo per il suo impegno a favore delle popolazioni Rom.
Le sue poesie descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi ed
altri contro quelle popolazioni. Ha anche svolto studi accurati sui campi di
concentramento nazisti, in particolare quello ceco di
Lety, nei quali venivano
trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere comunità Rom. E' stato il primo a
presentare al mondo il dramma dei rifugiati del Kosovo, lasciati morire nei
campi di accoglienza avvelenati dal
piombo. Ha pubblicato diversi libri,
realizzato esposizioni fotografiche e film video.
ALLA FINE
"Alla fine,
tutti
scapperanno dal
Kosovo", mi
disse la zingara
chiromante.
"Anche Dio"
Poesia di Paul Polansky innalzata sui cartelli di una manifestazione di Rom del
Kosovo in Germania L'appuntamento su
Facebook
Dopo il
comunicato dello scorso 24 settembre e una serie di riunioni, ieri mattina i
Rom di via Idro hanno volantinato a Milano in piazza Costantino assieme ai gagé
della zona
LA COSTITUZIONE VALE PER TUTTI ANCHE PER I MINISTRI ED IL SINDACO!!!
BASTA GOVERNARE CON LA PAURA!!!
In via Idro c'è un insediamento di famiglie rom (in tutto circa 150-160
persone), non è una novità, ma forse non tutti sanno che SONO CITTADINI
ITALIANI!
Molte di queste famiglie VIVONO LÌ DA OLTRE 20 ANNI, il "campo" è uno di
quelli realizzati dal Comune negli anni '90: il campo è autorizzato!
In Via Idro il Comune vorrebbe realizzare un "campo di transito" dove poter
trasferire anche una parte degli abitanti del campo di Via Triboniano che stanno
sgomberando in quanto quei terreni rientrano nell'area destinata all'EXPO 2015…
La scorsa settimana sono state recapitate 20 lettere di "sfratto": non è
cosa da poco, sono coinvolte quasi tutte le famiglie (circa 120 persone tra cui
bambini che da anni frequentano le scuole della nostra zona).
Nelle motivazioni degli sfratti sono stati riesumati anche vecchi reati
risalenti fino a 35 anni fa – alcuni francamente di nessuna gravità come il
"chiedere l'elemosina" che parecchi anni fa era considerato reato penale.
Ma, cosa ancor più grave, la colpa del singolo viene fatta ricadere
sull'intero nucleo familiare: basta che ci sia stato un solo componente
della famiglia che ha commesso il reato (anche una sola volta e per il quale ha
già scontato la pena) che si intima a tutto il nucleo di abbandonare il campo!
Ecco perché una ventina di lettere implicano lo sfratto dal campo per circa
120 persone.
Gli interessati, aiutati da Casa della Carità (che è presente nel campo di Via
Idro ed in quello di Triboniano con un presidio sociale), hanno subito inviato
regolare lettera di opposizione allo sfratto e stanno attivando un ricorso al
TAR.
Questi sfratti possono essere i primi passi dell'Amministrazione Comunale
verso la realizzazione del campo di transito!
Le famiglie del campo sono molto preoccupate: hanno paura che da un momento
all'altro possano arrivare le ruspe, senza ulteriori avvertimenti.... non
sarebbe la prima volta a Milano! Se ciò avvenisse si creerebbe una situazione
devastante per queste famiglie.
Pensiamo che non sia giusto che tutte le famiglie paghino per errori (se ci
sono) commessi solo da qualcuno.
Nel campo ci sono tante persone che si comportano bene: uomini e donne che hanno
intrapreso un percorso per vivere dignitosamente, bambini che hanno iniziato un
percorso scolastico: quest'anno sono 27 i bambini che frequentano l'IC
Russo-Pimentel – elementari e medie -cacciarli significa ributtarli in una
situazione di precarietà; è loro diritto continuare a vivere nel campo senza
essere abbandonati dalle istituzioni.
TUTTO QUESTO È INGIUSTO E VIOLA LA COSTITUZIONE ITALIANA!
TUTTI I CITTADINI HANNO PARI DIGNITÀ SOCIALE E SONO EGUALI DAVANTI ALLA
LEGGE, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, DI RAZZA, DI LINGUA, DI RELIGIONE, DI
OPINIONI POLITICHE, DI CONDIZIONI PERSONALI E SOCIALI [art. 3 della
Costituzione Italiana].
LA REPUBBLICA TUTELA CON APPOSITE NORME LE MINORANZE LINGUISTICHE [art. 6
della Costituzione Italiana].
LA RESPONSABILITÀ PENALE È PERSONALE [art. 27 della Costituzione
Italiana].
Difendiamo il diritto delle persone a vivere dignitosamente!
Difendiamo il diritto dei cittadini che non commettono reati a vivere come
meglio credono.
Chiediamo rispetto della legalità da parte di tutti, questo significa anche il
rispetto dei patti e degli accordi già sottoscritti.
Non vogliamo un campo di transito in Via Idro!
A.N.P.I. Crescenzago, Assoc. VILLA PALLAVICINI, Assoc.
elementare.russo, Martesanadue, Comunità Rom di via Idro 62, Legambiente
Crescenzago, Osservatorio sui razzismi, Comitato "Vivere in Zona 2, Partito
Democratico-Zona 2, Sinistra Ecologia e Libertà-Zona 2
8 ottobre 2010 ciclostilato in proprio
Torino:
Cerchiamo volontari!
Domenica 24 ottobre avremo bisogno anche del tuo aiuto.
Terra del Fuoco fornirà ai Rom gli strumenti e i mezzi necessari per liberare
dai rifiuti gli spazi in cui vivono. Tutti sono invitati ad aderire
all'iniziativa; insieme puliremo il campo avendo modo di conoscere un po' più da
vicino quella realtà che talvolta ci rende diffidenti.
La bonifica del campo rom di Lungo Stura Lazio procede positivamente e si
iniziano ad osservare i risultati. La giornata del 26 settembre di "Puliamo
il mondo", promossa da Legambiente, è stata senza dubbio molto proficua,
grazie all'entusiasmo dei volontari e dei Rom che con grande impegno e
passione hanno dedicato quella domenica alla pulizia del campo.
Ci siamo resi conto che una sola giornata come quella del 26 settembre, per
quanto fondamentale, no è stata sufficiente.
E' con queste premesse che vi chiediamo ancora un aiuto. Abbiamo convocato altri
momenti collettivi per velocizzare un processo che si è rivelato più difficile
del previsto.
Info e Contatti:
Rosanna - Terra del Fuoco
cell. 347-38.91.946
rosanna.falsetta@terradelfuoco.org
www.terradelfuoco.org
Milano:
Domenica 24 ottobre, le associazioni "Legambiente Crescenzago", "Amici
della Martesana Greco", "Gorla Domani", promuovono con il contributo del
Consorzio Est Ticino Villoresi
promuovono
Una giornata di volontariato per la pulizia del tratto milanese del Naviglio
Martesana.
Ci si ritrova in 4 punti diversi alle 9.30
Uno dei quattro punti, sarà in via Idro 62, di fronte all'ingresso del
campo nomadi. Alle operazioni di pulizia prenderanno parte gli abitanti del
campo.
Tutta la cittadinanza è invitata.
Al termine della mattinata un gradevole aperitivo per tutti i partecipanti.
Nel pomeriggio all'Anfiteatro Martesana giochi per bambini a cura della
Cooperativa Comin
Il ristorante La Ragnatela di Mirano (VE) ospita il 29 ottobre una serata
per condividere cibi e idee a sostegno dei diritti del popolo zigano
Mirano (VE), 19/10/2010 (informazione.it
- comunicati stampa) La gioia di vivere che scaturisce dall'abbinare convivenza
e convivialità ha sollecitato i soci del ristorante cooperativo La Ragnatela ad
ideare una serata incentrata su un tema usualmente considerato tra i meno
ospitali: la coabitazione tra Rom e Gage, ovvero tra nomadi e sedentari. La
serata, dal titolo Fatti più in là: Sinti, Rom, Gagé e la riproduzione
artificiale del nomadismo attraverso gli sgomberi, è promossa anche dal Circolo
del Manifesto della Riviera del Brenta.
Il titolo dell'iniziativa mette in risalto l'intenzione di seminare dubbi sugli
stereotipi verso i zigani. Come afferma Luigi Meneguzzi, tra i promotori della
serata, "La maggioranza di Sinti e Rom è formata da cittadini comunitari che non
riescono a scrollarsi di dosso lo stigma di persone senza fissa dimora, di
trasferibili, perfino di espatriabili verso un qualsiasi luogo lontano. La
realtà è ben diversa, basti dare uno sguardo agli sgomberi o alle recenti
politiche antizigane del presidente francese Sarkozy: una vera e propria
riproduzione artificiale del nomadismo. Ecco perché con questa serata proporremo
una tavola rotonda per discutere invece le strategie più idonee per raggiungere
una convivenza che assicuri il rispetto dei diritti di tutti".
L'evento inizierà venerdì 29 ottobre alle 17.30 con un aperitivo in musica che
prevede un Hommage à Django Reinhard: una rivisitazione del repertorio del
grande musicista zigano da parte dei Manouchemen (Tommaso Viola, chitarra; Renzo
De Rossi, sax; Paolo Mason, chitarra; Andrea Tombesi, contrabbasso).
Alle 18.30 seguirà la tavola rotonda Abitare assieme a Rom e Sinti ed evitare
che i territori puri impazziscano, per esplorare i percorsi che rendono
possibile la coabitazione di Rom e Gagè con Davide Morello (operatore sociale
del Comune di Venezia), Carlotta Saletti Salza (antropologa), Don Piero Gabella
(sinto onorario), Sabrina Tosi Cambini (antropologa), Yuri Del Bar (segretario
della Federazione "Rom e Sinti Insieme"), Lorenzo Monasta (epidemiologo).
A conclusione della serata, l'immancabile cena dove verranno riproposti alcuni
dei piatti tradizionali della cucina gitana quali "Dolma e Sarma", "Pitta" e "Halvava",
e molte altre rivisitazioni sul tema nate dalla fantasia del variegato team di
cuochi della cooperativa La Ragnatela. Non resta dunque che prenotare il proprio
posto a tavola ed assaporare il gusto della convivenza!
La Ragnatela è una trattoria cooperativa nata nel 1984. Oggi composta da 12
soci, propone piatti della cucina tradizionale veneta con particolare attenzione
alla rintracciabilità degli alimenti per il cliente. Il ristorante è la Condotta
Slow Food della riviera del Brenta, è stato tra i primi sostenitori dello Slow
Food in Italia. La Ragnatela è inoltre sostenitrice di Emergency e Carta.
Informazioni e prenotazioni:
La Ragnatela, Via Caltana 79, Scaltenigo di Mirano (VE) - tel. 041436050 -
www.ristorantelaragnatela.com
direfaremangiare@ristorantelaragnatela.com
Dopo lo sgombero del campo di via Cavriana a Milano, c'è
urgente bisogno di:
COPERTE
TENDE
SCARPE Donna: dal 36 al 38 NO TACCHI
SCARPE Uomo: dal 38 al 44
MAGLIONI UOMO E DONNA
PANTALONI UOMO tg. 44 / 46 / 48 / 50
PANTALONI DONNA tg. 42 / 44 / 46
GONNE DONNA tg. 42 / 44 / 46 SOLO LUNGHE
MATERASSI
BIMBI:
Eduard (veste 10 anni ed è cicciotello... scarpe no. 35/36)
Maribel 15 mesi scarpe no. 22
Facciamoci coraggio... e ripartiamo…!!!
Grazie a tutti.
foto di Ivana Kerecki
Lo scorso 8 ottobre è morto per un ictus Franco Pasello, anarchico, amico di
molti rom, fotografo e panettiere.
Per ricordarlo, gli amici e i compagni si ritroveranno domenica 14 novembre
dalle ore 13.00 presso la
Cascina autogestita Torchiera, piazzale Cimitero Maggiore 18 -
Milano
Siamo franchi
ricordando il nostro Franco Pasello
Dalle ore 13 (pranzo) a tarda sera si terrà Siamo franchi, una giornata in
ricordo di Franco Pasello, il nostro compagno morto l'8 ottobre scorso.
Come lui desiderava, lo ricorderemo in allegria con un bel pranzo, musiche rom e
non-rom, canzoni del suo amato De André, testimonianze, vendita di stampa e
libri anarchici, brindisi, chiacchiere, ricordi, progetti, aperitivo serale,
ecc. ecc.. Chi vuole, porti roba da mangiare e da bere (anche se ci mancheranno
le famose pizze di Franco), giornali, libri, idee.
Fin d'ora, chi vuole farci avere una sua testimonianza scritta su Franco, un
ricordo, un breve testo, lo invii ad arivista@tin.it anche in vista di una
pubblicazione dedicata a Franco che certamente faremo, ma di cui non abbiamo
ancora il progetto preciso.
Per info, contattateci.
rivista anarchica "A"
cas. post. 17120 – Mi 68
20128 Milano
tel. 02 28 96 627
fax 02 28 00 12 71
arivista@tin.it
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