Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Da
Il Giornale
di Luca Testoni - domenica 04 marzo 2007, 07:00
«La nuova musica jazz. Quella della contaminazioni contemporanee». È questo il
punto di partenza di Incroci sonori... nessuna paura, il festival curata da
Luciano Vanni, giunto al suo secondo anno di vita, al via domani sera (ore 21)
al Teatro Dal Verme.
Per l'attesa première, la scelta è caduta sul quotato Trio Rosenberg. Alla testa
della formazione in arrivo dall'Olanda c'è l'instancabile Stochelo Rosenberg,
icona vivente della chitarra acustica nello stile "gipsy jazz".
Il suo è uno stile inconfondibile ed è figlio tanto della musica di Django
Reinhardt quanto dal linguaggio della tradizione nomade. E non a caso. Stochelo,
il fratello Mozes e il cugino Dani Van Mullen sono tutti e tre zingari di etnia
sinti.
«La musica di rom e sinti è considerata solo come fenomeno folcloristico -
argomenta Stochelo Rosenberg -. Non si raccontano però le radici storiche della
nostra cultura musicale. Faccio solo un esempio. Il pianoforte è stato inventato
da un italiano. Ma niente si inventa dal niente. Così il pianoforte è lo
sviluppo di uno strumento precedente, il clavicembalo. E il clavicembalo, a sua
volta, è una derivazione del cymbalom, che era uno strumento della musica rom».
Gli altri quattro ospiti di Incroci sonori... nessuna paura ? Il raffinato trio
del pianista belga Eric Legnini (mercoledì 7); gli improvvisatori polacchi Pink
Freud Trio (lunedì 12); i Gaia Cuatro, insolito quartetto di cui fanno parte due
dei migliori musicisti della scena jazz giapponese (la violinista Aska Kaneko e
il percussionista Tomohiro Yahiro) e altrettanti esponenti della colonia
argentina in Europa (il pianista Gerardo Di Giusto e il contrabbassista Carlos
Buschini), dal vivo lunedì 19; e il quartetto di Kurt Rosenwinkel (mercoledì
21), tra i capofila di quel gruppo eterogeneo di giovani chitarristi americani
che sta mantenendo vivo l'interesse per il linguaggio della chitarra elettrica,
dopo la feconda stagione dei vari Metheny, Scofield, Frisell e Ribot.
Incroci sonori... nessuna paura
Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro 2, da domani sera, ore 21, info
02-87905, ingresso singolo 10 euro, abbonamento a cinque concerti 30 euro
Stereotipi, Pregiudizi, Zingari e Zingarelle
Cervantes Puskin Mérimée Bizet Trovatori Turchi in Italia poesie popolari e di autori Rom
a cura di Giuseppe Di Leva e Dijana Pavlovic
con la collaborazione di Margherita Monga
fisarmonica Jovica Jovic violino Marta Pistocchi
intervengono: Paolo Bessegato e Claudio Migliavacca
durata 70'
19 e 20 marzo 2007 - h.19.00, Take Away, via S. Marco 33, Milano tel. 02-6552204
INGRESSO LIBERO
Ecco un'altra richiesta che giro ai lettori, col consenso
dell'interessata
Circa un mese fa ho assistito in televisione ad un programma sui rom. E'
stato intervistato un rom proveniente dalla ex jugoslavia. Si trattava di un
ex militare che era fuggito quando era stato ordinata la fucilazione di alcuni
suoi commilitoni di origine mussulmana. Questo Signore ha trovato rifugio in
Italia nel campo nomadi Casilina 900. Ha scritto un libro sulle tradizioni Rom.
Poiché non ricordo il nome dell'autore del libro e neppure titolo, Vi sarei
grata, qualora, ne foste a conoscenza, di farmi avere tali notizie, perché sarei
interessata all'acquisto di quel libro. Ho fatto molte ricerche, in internet, ma
non sono riuscita a trovare nulla probabilmente per la scarsità di elementi di
cui dispongo.
Nel ringraziarvi anticipatamente, saluto con cordialità.
Claudia
Dialogar(t)e
FESTA DI PRIMAVERA Venerdì 23 marzo 2007, ore 21:00 al Frida – via Pollaiuolo, 3 – Zona Isola - MILANO
SPAZIO ARANCIONE - via Guerzoni, 39 - Milano info@spazioarancione.it - www.spazioarancione.it
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Moresco (gruppo marocchino-italiano)
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Veronica e i suoi fratelli (gruppo rom)
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Strange Meeting (trio strumentale fusion italiano)
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Mostra fotografica
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Letture e storie dal mondo accompagnate dalla musica di Martina
Ricevo da Antun Blazevic
Dall'incontro di un gruppo di Rom, appassionati di musica e teatro, nasce la necessità di mettere insieme questi interessi comuni, per dare vita ad un originale soggetto culturale, capace di proporre uno spettacolo teatrale, in cui gli unici protagonisti siano soltanto Rom. La cultura e le tradizioni del popolo Rom si esprimono per lo più attraverso la musica e i racconti orali. Non esiste praticamente niente di scritto, né musica, né letteratura, né altre espressioni artistiche, che quindi si tramandano tra le generazioni solo con le parole e l'insegnamento pratico. L'evolversi degli stili di vita, l'abbandono pressoché totale del nomadismo, la necessità di inserirsi nel tessuto sociale urbano soprattutto da parte dei giovani, rischiano di far disperdere un patrimonio culturale dalle radici antichissime, o di renderlo preda della modernizzazione, stravolgendone l'identità. Da tempo si assiste, nel mondo degli appassionati dello spettacolo, ad una tendenza (che si sta trasformando in moda) verso la musica e la cultura Rom, prevalentemente d'origine balcanica. A questo evidente entusiasmo non si accompagna però, da parte degli spettatori, un altrettanto evidente bisogno di conoscere da che cosa e da chi lo spettacolo trae le sue origini: molti "intenditori" si fermano alle musiche di Goran Bregovic o ai film di Emir Kusturica, e niente invece sanno delle vere radici della storia dei "gitani", né delle loro attuali condizioni di vita nelle aree cittadine. Lo spettacolo che intendiamo mettere in scena vuole proporre un nuovo approccio del pubblico verso la cultura Rom. Sul palco si alternano un unico attore e i musicisti, accompagnati, in alcune occasioni, da danzatrici. I brani recitati dall' attore Antun Blazevic (meglio noto come "Toni Zingaro", che ne è anche l'autore), raccontano storie di vita, in prosa e in poesia, del popolo Rom, con accenti che vanno dall'ironico al drammatico. I pezzi musicali, risalenti alle tradizioni balcaniche, sono rielaborati in modo originale dalla "band" Gipsy Balcan, e accompagnano la voce narrante, adattando la musica al racconto. Il nostro spettacolo si intitola "Ricordi". Sono i ricordi di un'epoca che pare tanto lontana, ma che invece è ieri, sono i ricordi dei vecchi, che non vogliono che i giovani dimentichino le loro origini, sono i ricordi di un mondo che appare all'esterno in modo troppo spesso negativo o solo folkloristico, mentre invece vive ancora oggi in uno stato di segregazione sociale, che di folkloristico ha molto poco. Probabilmente il nostro è finora l'unico tentativo, in Italia, di ideare e portare in scena uno spettacolo interamente progettato ed interpretato solo da Rom. Crediamo fortemente nel teatro come forma di diretto coinvolgimento del pubblico rispetto a ciò che viene rappresentato: questo tipo di comunicazione, a metà strada tra il messaggio sociale e il divertimento, può costituire una vera novità nel promuovere il dialogo e la comprensione tra diversi modelli di vita, tracciando un nuovo percorso verso una reciproca, reale conoscenza tra Rom e "gagè". I COMPONENTI DI "DROMOMANIA": - Antun Blazevic ("Toni Zingaro"), attore e autore del soggetto e dei testi, - Marian S. Cinbalo - Albert M. Fisarmonica - Mariano M. Violino - Petrica H. Contrabbasso - Sorian D. Clarinetto Sassofono Flauto Budget del gruppo € 1000.oo (comprese le spese di viaggio) Contatti: Antun Blazevic (Toni): 3400824785 (dopo le 20.30) Marian Serban 3283760571 (tutto giorno) tonizingaro@hotmail.it
Sabato 26 maggio al PalaSharp di Milano (MM 1 fermata Lampugnano) si svolge
Extrafesta - nel mio paese nessuno è straniero, l'evento organizzato da
Radio Popolare per i milanesi di ogni provenienza. Alle 21.00 concerto dei
Delapdere Big Gang,
un gruppo di Rom turchi che "rubano" brani di musica pop (Rem, Sting,
Madonna, Michael Jackson, Pearl Jam, Deep Purple tra gli altri) riarrangiandoli
in chiave turca e gitana.
Non mancheranno gli stand culinari a cura delle associazioni di stranieri
residenti in Lombardia, con piatti della cucina di tutto il mondo.
Al solito, se qualche lettore o lettrice vuole sentirsi il concerto (15 euro,
gratis i ragazzi sotto i 14 anni),
me lo faccia sapere,
che magari ci si incontra in modo meno virtuale!
Ricevo da Tommaso Vitale
Edita da Progetto cultura e Opera Nomadi, contiene 37 liriche composte da 22
poeti rom italiani e stranieri. ''Nei confronti dei nomadi ci sono tanti
pregiudizi, ma è un popolo che vanta una tradizione culturale molto profonda''
MILANO - "In questo mondo/ io sono un albero/ e il vento canta/ dentro di
me": Bruno Morelli, è un rom abruzzese, poeta e pittore. I suo versetti cantano
i ricordi dell'infanzia nei campi nomadi e la natura. E non è l'unico poeta rom:
in Europa sono decine. "Versi dal silenzio. La poesia dei Rom", (ed.
Progetto cultura, 90 pagine, 12
euro; ndr), le cui stampe sono terminate da pochi giorni, è una piccola
antologia della vasta produzione poetica romanì. Contiene 37 liriche composte da
22 poeti rom italiani e stranieri ed è stata curata da Francesca Innocenzi, 27
anni, laureata in lettere moderne e autrice di racconti e poesie. "Ho voluto
raccogliere e far conoscere uno spicchio della vasta cultura rom - spiega
Francesca Innocenzi -.Nei confronti dei nomadi ci sono tanti pregiudizi e molti
ignorano che invece sia un popolo che vanta una tradizione culturale molto
profonda".
I poeti rom raccontano spesso nei loro versetti le discriminazioni e le
persecuzioni di cui sono vittime. Come Saip Jusuf, rom macedone, che in
"Apolide" scrive: "A noi perché rom/ ci han rinchiuso/ solo perché siam neri".
"In questi autori è centrale il ricordo e la memoria - sottolinea Francesca
Innocenzi -. E spesso affiorano dalle loro parole tinte malinconiche e
nostalgiche". Una persecuzione che ha avuto il suo apice durante il nazismo,
quando circa 500 mila rom furono uccisi nei campi di sterminio. "Nella
produzione poetica romanì -aggiunge la curatrice dell'antologia-, occupano un
posto di rilievo anche gli elementi primordiali della natura come il fuoco, la
terra, l'acqua e l'aria. La natura la sentono vicina".
La vita dei rom oggi è anche fatta di miseria ed emarginazione, di baracche nei
campi abusivi o regolari. "Non so che cosa della cultura romanì rimanga in
quelle condizioni di vita -sottolinea Francesca Innocenzi-. Ma è anche per
questa ragione che è necessario che poesia, musica, pittura, racconti e
tradizioni vengano valorizzate e salvaguardate". I proventi della vendita del
libro serviranno per sostenere le attività dell'Opera nomadi di Milano. "Abbiamo
collaborato alla stesura di questa antologia -afferma Maurizio Pagani,
presidente dell'associazione-, perché oggi la questione rom viene affrontata
solo dal punto di vista della sicurezza. Ci si dimentica che si hanno di fronte
delle persone con una loro tradizione e cultura, con le quali in passato sono
stati realizzati, soprattutto nel Centro e nel sud dell'Italia, buoni progetti
di integrazione".
Per acquistare una copia di "Versi dal silenzio"
bisogna rivolgersi all'editore (www.progettocultura.it)
oppure
all'Opera Nomadi di Milano (www.operanomadimilano.org).
(dp)
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