Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Desideri, disperazioni e voglia di normalità dalla periferia più periferica.

-

Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 03/03/2007 @ 10:34:26, in casa, visitato 1682 volte)

Da British_Roma

DAVID POWLES - 27 February 2007 09:02

Quanti vivono in siti funzionanti per Nomadi e Viaggianti hanno richiesto più posti come i loro per fare fronte all'afflusso previsto nel corso dei cinque anni successivi.

Un rapporto di settimana scorsa ha rivelato che circa 100 posti ulteriori saranno necessari a Norfolk entro il 2011 perché le previsioni potrebbero portare alla formazione di siti illegali.

Per anni le famiglie viaggianti hanno vissuto nello squallore nel sito di Roundwell Park a Costessey.. D'altra parte, negli ultimi cinque anni il sito è stato trasformato.

Gloria Buckley, che controlla con suo marito Trevor, dice: "Quando arrivammo qui era come una zona di guerra. Era una brutta storia che durava da 20 anni e i cittadini non ci volevano. Le carovane sembravano porcilaie e c'era immondizia ovunque, ma pensavamo che potesse migliorare. Siamo arrivati qui cinque anni fa e abbiamo stabilito delle regole e detto alle persone che dovevano rispettarsi, loro ed i vicini. E' stata una lotta ma ha funzionato ed ora la gente che vive qua è orgogliosa del sito."

I Viaggianti pagano l'affitto, come anche le bollette. Quando la coppia arrivò, ogni blocco aveva i servizi di base, nessuna cucina e collegamento agli scarichi. Sono state spese £800.000 per riammodernare ogni blocco, tre quarti dei quali arrivarono dal Governo centrale ed il resto dal Consiglio Distrettuale di Norfolk.

Ognuno ha una spaziosa cucina, giardino e steccato, il sito ha un centro comunitario, che include una sala riunione ed un club pre-scolastico.

Dice Mrs Buckley: "Per anni la comunità viaggiante non ha ricevuto aiuti, quindi è tempo che la nostra comunità provveda in qualche modo. [...]"

Louie Gallagher, 55 anni, uno dei circa 40 residenti, dice: "Da quando sono arrivato tre anni fa non abbiamo avuto problemi. Vado all'ufficio postale e nei negozi ed ognuno è molto amichevole."

Glynis Gallacher, che vive nel sito con suo marito Bernard, dice: "C'è stato un massivo miglioramento del sito. Ci hanno dato la possibilità di stabilizzarci nella comunità, mandare i nostri bambini a scuola e far parte della vita pubblica di qui."

L'Assemblea Regionale dell'Inghilterra dell'Est stima che siano necessari altri 94 posti ed ha lanciato una consultazione pubblica.

[...]

 
Di Fabrizio (del 08/03/2007 @ 10:50:30, in casa, visitato 1552 volte)

Da L'Espresso online

POLEMICHE E PRESE DI POSIZIONE. CASO MICRO-AREE
Efrem De Barre portavoce dei Sinti lancia un appello
«Vogliamo scegliere in quale zona e con chi andarci»
‘Fateci parlare con i nostri nuovi vicini’
Alessia Pedrielli
«Basta con questa diffidenza, incontriamoci e chiariremo tutto»


«Dateci risposte e fateci parlare con la gente. La situazione si sta aggravando e diventa intollerabile. Cos’ha intenzione di fare il Comune? Di estrarre a sorte la destinazione? E perchè non ci fa incontrare i cittadini? E’ urgente, dobbiamo poter dare risposte ai cittadini preoccupati». Ribadiscono la loro posizione i Sinti attraverso la voce di Efrem de Barre, riferimento per la comunità.
«La situazione è insostenibile - spiega - non c’è giorno senza accuse e dimostrazioni di intolleranza nei nostri confronti e questo nuoce molto ai nostri ragazzi che stanno cercando di cambiare vita. Vogliamo partecipare agli incontri pubblici dell’amministrazione: non possiamo sentirci accusare così senza poter rispondere. E vogliamo essere consultati per i criteri di assegnazione delle aree. Siamo una comunità organizzata fatta di persone, non di numeri. Una divisione casuale delle famiglie sarebbe del tutto nociva». La comunità Sinti è in subbuglio: le reazioni di protesta dei cittadini preoccupano e i criteri che l’amministrazione adotterà per assegnare i posti in microarea non sono ancora chiari. Gli incaricati dell’Ufficio Stranieri, che da sempre seguono il campo di via Bacelliera, interrogati ieri mattina, mentre erano di passaggio al campo, dalle famiglie sinti non hanno dato alcuna risposta in merito: «Abbiamo chiesto di sapere quali sono le ipotesi per la divisione delle famiglie - racconta Efrem De Barre - ci hanno liquidato in due parole dicendo che farà tutto il Comune. Ma noi siamo una comunità organizzata, con abitudini di vita e legami familiari e di amicizia. Dobbiamo autodeterminarci nella scelta delle famiglie, altrimenti il progetto non ha alcun senso». All’interno della comunità esistono, infatti, compiti assegnati, come ad esempio quello di accompagnare i bambini a scuola, e legami di amicizia che spesso rendono i gruppi interdipendenti tra loro, specialmente nel tentativo di integrarsi e dare un futuro ai giovani sinti. Il timore diffuso è che le microaree rompano questo sistema a danno degli sforzi compiuti fino ad oggi: «Esistono modi di vita diversi all’interno del campo: ad esempio le famiglie che mandano i bambini a scuola e quelle che non lo fanno - spiega ancora Efrem De Barre - se venissero mescolati due modi di vita tanto diversi cosa accadrebbe? Che le conquiste di integrazione fatte fin’ora andrebbero perse. Che i nostri figli, magari divisi dagli amici di sempre si troverebbero in difficoltà, che faticheremmo per organizzare il loro trasporto a scuola. Abbiamo bisogno di essere ascoltati e di autodetrminarci nella divisione». E lancia una proposta concreta la comunità: due rappresentanti responsabili per ogni microarea con incontri mensili con la popolazione del quartiere per risolvere eventuali problemi e trovare il modo di convivere: «Vogliamo abbattere i pregiudizi - continua De Barre - siamo certi che questo sia il momento ed il modo giusto. Prendiamo le nostre responsabilità per la gestione delle microaree e vogliamo un supporto da parte del Comune per poter parlare con la gente. Potremmo confrontarci in incontri periodici su qualsiasi problema nasca attraverso due responsabili incaricati. E possiamo garantire fin da ora che non accadrà niente di brutto ai nostri”vicini di casa”. Confrontiamoci,

(06 marzo 2007)

sull'argomento, Rom Sinti e Politica

 
Di Fabrizio (del 21/03/2007 @ 09:45:29, in casa, visitato 1565 volte)

Da Roma_Rights

COMUNICATO STAMPA

[...] Il Segretariato Internazionale dell'Organizzazione Mondiale Contro la Tortura (OMCT) ha stato informato da Greek Helsinki Monitor (GHM), partner del network, sulla continua discriminazione contro i Rom in Grecia, la seria violazione dei loro diritti economici, sociali e culturali e sulle recenti dichiarazioni anti-rom del vice Pubblico Ministero della Corte Suprema. La recente visita del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa conferma ancora una volta i fatti riguardanti gli sgomberi illegali dei Rom dalle loro case. OMCT e GHM chiedono alla Grecia l'adozione immediata da parte della Grecia delle raccomandazioni del Commissario per i Diritti Umani.

Dichiarazioni anti-rom del vice Pubblico Ministero della Corte Suprema

Athanassios Kanellopoulos in un'intervista ad un settimanale del 2 febbraio 2007 si è così espresso sullo sgombero dei Rom dalle loro case a Patrasso: "Secondo me, Patrasso non dev'essere condannata per risolvere tutti questi problemi. Patrasso non deve diventare una città zingara".

Come riportato precedentemente da OMCT e GHM, Patrasso è stata lo scenario dello sgombero forzato di numerose famiglie rom senza fornire loro un alloggio alternativo, come previsto dalle leggi greche ed internazionali. Athanassios Kanellopoulos al tempo degli sgomberi era a capo della Sezione d'Appello di Patrasso e nell'intervista tenta di giustificare gli sgomberi illegali del 2006.

Inoltre, GHM riporta che Kanellopoulos in precedenza aveva affermato che i Rom non avevano diritto alla casa ed in flagrante trasgressione dei principi di presunzione d'innocenza e del segreto giudiziario, aveva annunciato alla stampa locale che GHM incitava i Rom coinvolti nel commettere illegalità e che queste attività sarebbero state giudicate dall'autorità.

OMCT e GHM esprimono la loro profonda preoccupazione per queste dichiarazioni, incompatibili con i requisiti etici di imparzialità e anti-discriminazioni che sono richiesti ad un alto esponente dell'apparato giudiziario. [...]

La discriminazione contro i Rom in Grecia

Nei precedenti comunicati OMCT e GHM hanno richiesto la fine della discriminazione contro i Rom in Grecia, che oltre ai numerosi sgomberi illegali, riguarda le condizioni inaccettabili di vita, l'accesso all'istruzione spesso impossibile, dato che i Greci rifiutano di avere bambini rom nelle loro stesse aule. Per questo, le autorità spesso hanno fatto costruire aule speciali per classi differenziali di soli bambini rom. OMCT e GHM hanno ripetutamente richiesto la piena adozione delle norme europee ed internazionali anti-discriminazione come pure l'applicazione della legge greca contro le discriminazioni.

Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa si esprime contro la discriminazione

La situazione dei Rom a Patrasso è stata il soggetto di una lettera del 1 dicembre 2006 di Thomas Hammarberg, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, indirizzata ai Ministri dell'Interno, dell'Amministrazione Pubblica e del Decentramento, a seguito della sua recente visita in Grecia. Nella lettera, tra l'altro, dice che la sua...

"... breve visita a Patrasso,  suggerisce che ci sono problemi residui. Ho visto famiglie rom vivere in condizioni miserabili. Non solo, ho incontrato famiglie le cui povere dimore erano state abbattute la mattina stessa. E' ovvio che le -procedure- che avevano fatto di loro dei senza-casa sono in totale contraddizione con gli standards dei diritti umani di cui riferivo in precedenza. Sono stato anche contrariato dal vedere gente non-Rom che durante la mia visita si comportavano in maniera aggressiva e disturbando le mie interviste alle famiglie rom. Mi aspettavo che la polizia intervenisse in nostra protezione ma ho avuto l'impressione che le stesse autorità non prendessero una chiara posizione contro la xenofobia e le tendenze anti-zigane."

Informa anche che "Inoltre sembra esserci una necessità di ulteriore lavoro per contenere le tendenze xenofobe e razziste che ostacolano seriamente l'inclusione sociale dei Rom."

 
Di Fabrizio (del 02/04/2007 @ 09:55:45, in casa, visitato 1876 volte)

Da Roma_Francais

Alcune famiglie Manouches da qualche anno vivono su di un terreno di loro proprietà a Bessancourt. Infatti, hanno comperato dei lotti sui quali hanno installato i caravan. E' un modo di vita che hanno scelto, nessuno li obbliga, è un loro diritto. Non chiedono privilegi. Non sono alla mercè delle istituzioni caritatevoli, che siano cristiane, musulmane, laiche, atee, governative...

NO, guadagnano la loro vita col sudore della fronte, come molti dei loro compatrioti, Cosa chiedono? È tanto normale che si hanno difficoltà ad immaginare che debbano passare per la giustizia!

  1. LUCE

  2. RACCOLTA DELL'IMMONDIZIA

  3. UN AUTOBUS CHE ARRIVI SINO A LI'

A chi verrebbe l'idea che queste tre cose, basiche e fondamentali, siano rifiutate a dei cittadini sul territorio della Repubblica francese? E' quindi un caso a Bessancourt. Col pretesto che il terreno di cui sono proprietari si situa in una zona "verde", questi servizi basici vengono rifiutati. Tuttavia, su questa famosa "zona verde", sono le stesse persone che, una volta acquistati i terreni, li hanno sgomberati da alcune tonnellate di rifiuti accumulati da moltissimo tempo. Così, oggi quello spazio è cambiato, poiché i proprietari lo mantengono molto accuratamente. E' altrettanto vero che dall'altra parte del sentiero che borda i terreni sono sepolti, dagli enti pubblici locali (ecologi? ) rifiuti che debordano dappertutto. Capite così chi è l'ecologista in quest'affare.

Quindi, cosa per lo meno stupefacente, questi Sinté hanno vicini che, loro, non hanno gli stessi problemi, mentre si trovano sullo stesso "bordo verde". "Tanto meglio per i nostri vicini", dicono i nostri cugini sinti; il problema non è che loro abbiano l'elettricità, o il diritto di costruire piccoli chalets (conformemente alla legge, non superano i 20 m²), ciò è normale, il problema è che noi, non abbiamo questi stessi diritti, mentre siamo nella stessa situazione.

Parteggiamo perfettamente con questo punto di vista. Di conseguenza, le associazioni "La voix des Rroms", "Femmes rroms, sinté et kalé", "Samudaripen", assieme al Centro AVER di ricerca e d'azione contro tutte le forme di razzismo, hanno sostenuto la loro azione. [...] I rappresentanti delle famiglie coinvolte hanno depositato un reclamo contro ignoti per discriminazione dinanzi al tribunale di Pontoise. Sfortunatamente, non è il solo caso di discriminazione che i Rroms, Sinté e Kalé subiscono in Francia, paese, tra l'altro, dell'uguaglianza. E' triste che nel paese dell'uguaglianza, si debba investire il giudice per essere considerato uguale al proprio simile. Speriamo che ciò risolva i problemi dei nostri amici di Bessancourt, ed anche, serva più globalmente a diminuire le discriminazioni, che siano dirette o indirette, nei confronti del nostro popolo. Perché, ricordiamo, non ha mai impedito nessuno fra noi ad essere così francesi, anche quando ciò ha implicato prendere la macchia durante la Resistenza.

Source: http://lesrroms.blogg.org

 

Ricevo da Tommaso Vitale

Il 23 Maggio 2007, l’ERRC (Centro Europeo per i Diritti dei Rom) e OsservAzione – centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti hanno inviato una lettera alle più alte autorità italiane, sollecitando un’azione urgente per rescindere i “Patti per la Sicurezza” recentemente firmati a Roma e Milano, che prevedono l’allontanamento forzato di più di 10.000 Rom. La lettera, inviata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni e all’ufficio italiano anti-discriminazione (UNAR) richiede alle autorità italiane di rispettare gli obblighi dettati dalla legislazione internazionale e di adottare politiche e programmi abitativi che evitino l’ulteriore segregazione di Rom e Sinti e offrano soluzioni abitative reali ed adeguate a Rom e Sinti che attualmente vivono in insediamenti precari in Italia. Nella loro lettera, inviata in copia alle competenti agenzie europee ed internazionali, ERRC ed OsservAzione hanno ricordato la decisione del Comitato Europeo per i Diritti Sociali del dicembre 2005, che ha riscontrato nei riguardi di Rom e Sinti la violazione da parte dell’Italia delle garanzie del diritto all’abitazione contenute nella Carta Sociale Europea Revisionata. Il testo completo della lettera QUI in  formato .pdf.


A coloro che desiderino esprimere simili preoccupazioni, si consiglia vivamente di contattare:

 
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale, Piazza del Quirinale
00187 Roma, Italia
Fax +39 06 46993125

Romano Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370
00187 Roma, Italia
Fax: +39 06 6779 5342/5326

Giuliano Amato, Ministro degli Interni
Ministero degli Interni, Palazzo Viminale
00187 Roma, Italia
Fax: +39 06 46549815
 
Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR)
Dipartimento Diritti e Pari Opportunità
Largo Chigi 19
00187 Roma, Italia
Fax: +39.06 67792272
 
Vuk Jeremić
Ministro degli Esteri della Repubblica Serba
Presidente di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa
24-26 Kneza Milosa St., 11000 Belgrado, Serbia
Fax +381 11 3618 366
 
Hans-Gert Pöttering
Presidente del Parlamento Europeo
Parlamento Europeo
Rue Wiertz, PHS 11B011, 1047 Bruxelles, Belgio
Fax: +32 2 28 49769
 
Polonca Koncar
Presidente del Comitato Europeo per i Diritti Sociali
Segreteria della Carta Sociale Europea, Direttorato dei Diritti Umani
Counsiglio d’Europa, 67075 Strasburgo Cedex, Francia
Fax: +33 3 88 41 3700
 
Miloon Kothari
Referente Particolare delle Nazioni Unite per un’Abitazione Adeguata
Ufficio delle Nazioni Unite
Alto Commissariato per i Diritti Umani
UNOG-OHCHR, 1211 Ginevra 10, Svizzera
Fax: +41 22 917 9006
 
Thomas Hammarberg
Commissariato per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa
Ufficio del Commissariato per i Diritti Umani
Consiglio d’Europa
67075 Strasburgo Cedex, Francia
Fax: +33 3 90 21 50 53

Helene Flautre
Presidente del Comitato del Parlamento Europeo per i Diritti Umani
Bureau d'Hélène Flautre al Parlamento Europeo
8G130, 60 rue Wiertz
1049, Bruxelles, Belgio
Fax: +32 2 28 49 364
 
Jan Andersson
Presidente del Comitato del Parlamento Europeo per il Lavoro e gli Affari Sociali
Ufficio di Jan Andersson al Parlamento Europeo
14G306, 60 Rue Wiertz
1047 Bruxelles, Belgio
Fax: +32 2 28 49554
 
OsservAzione è un'associazione di promozione sociale (ONLUS) impegnata nella lotta contro l'anti-ziganismo e le violazioni dei diritti umani e per la promozione dei diritti di rom e sinti in Italia

Il Centro Europeo per i Diritti dei Rom (ERRC) ha sede a Budapest ed è un’organizzazione impegnata nella tutela dei diritti umani dei Rom in Europa
www.errc.org

per contatti: Nando Sigona +447913440315 / info@osservazione.org

 
Di Fabrizio (del 28/05/2007 @ 09:54:52, in casa, visitato 2703 volte)
ITALIA. Per le città, un nuovo patto sociale - di solidarietà!!!

Se è vero che sicurezza e legalità non sono né di destra né di sinistra, va detto con chiarezza che anche il razzismo non è né di destra né di sinistra: è razzismo e basta, e l’apartheid è apartheid ovunque, anche nella nostra società democratica. Documento ARCI Toscana, COSPE e Fondazione Michelucci sui "patti di sicurezza" - a cura di pfls

venerdì 25 maggio 2007.
[...] Le nostre città non hanno bisogno di patti che interpretino la sicurezza esclusivamente in chiave di controllo e di criminalizzazione. La sfida da accettare è piuttosto quella di mettere in campo politiche urbane, abitative, sociali, culturali in grado di assicurare solidarietà, partecipazione e diritti, con procedure democratiche adeguate alla diversità delle popolazioni che vi sono presenti [...]
Per le città chiediamo un patto di solidarietà

Nel momento in cui vengono proposti "patti per la sicurezza" tra governo e amministrazioni comunali, presentati come rimedio al degrado delle città, chiediamo agli amministratori delle nostre città di non abdicare al loro ruolo di governo del territorio, di non rinunciare alle politiche inclusive e solidali che con fatica sono state costruite in collaborazione con tante associazioni, di continuare a perseguire una coesione sociale non fondata sull’esclusione delle figure più deboli e stigmatizzate.

Le nostre città non hanno bisogno di patti che interpretino la sicurezza esclusivamente in chiave di controllo e di criminalizzazione. La sfida da accettare è piuttosto quella di mettere in campo politiche urbane, abitative, sociali, culturali in grado di assicurare solidarietà, partecipazione e diritti, con procedure democratiche adeguate alla diversità delle popolazioni che vi sono presenti.

E’ preoccupante la piatta adesione di organi di stampa e forze politiche del campo della sinistra alla campagna su ordine e sicurezza, è preoccupante la volontà di contendere alla destra il primato dell’intransigenza verso i capri espiatori di turno.

E’ preoccupante che si rinunci a contrastare con la forza di proposte e di politiche inclusive i proclami xenofobi e razzisti della destra che tenta di capitalizzare l’indubbia presenza di una fascia di cittadini ed elettori sensibili ai timori per la presenza di stranieri sul territorio.

E’ l’effetto perverso delle recenti elezioni francesi che ha persuaso autorevoli rappresentanti di forze politiche e intellettuali di riferimento che si possa interpretare meglio - o solo più facilmente - l’inquieta società contemporanea assecondandone le ansie e le paure (del futuro precario, del lavoro che manca, delle protezioni sociali che diminuiscono, e forse anche dell’immigrazione) piuttosto che affrontandone le cause, più complesse e difficili da risolvere.

Il prezzo da pagare a questo nuovo realismo politico, incardinato sulla "tolleranza zero", è la cancellazione di 15 anni di impegno, di vertenze, di politiche per la convivenza, di faticosi percorsi di inclusione di ormai milioni di immigrati, per uno sviluppo democratico e interculturale della società italiana.

Il primo frutto velenoso di questa campagna sono i "patti per la sicurezza" che il Ministero dell’Interno sta stipulando con alcune grandi città italiane, in primis Roma e Milano. Infatti, tra le misure previste da questi patti, oltre a consueti strumenti di lotta al crimine come l’aumento dell’organico di polizia, figurano la delega ai prefetti per la localizzazione dei campi nomadi, e nientemeno che la delocalizzazione dei quartieri "etnici".

Cosa c’entrino i cinesi di via Paolo Sarpi a Milano, o di via Pistoiese a Prato o dell’Esquilino a Roma, con la lotta alla criminalità nessuno lo ha spiegato; e in quale misura l’allontanamento dei campi nomadi dalle città verso improbabili campagne possa favorire l’inclusione dei Rom (o, se si vuole, il loro "rispetto delle regole"), anche questo nessuno si azzarda a motivarlo.

Se è vero che sicurezza e legalità non sono né di destra né di sinistra, va detto con chiarezza che anche il razzismo non è né di destra né di sinistra: è razzismo e basta, e l’apartheid è apartheid ovunque, anche nella nostra società democratica.

L’accreditamento di un nesso tra domanda di sicurezza e immigrazione, supportato dall’utilizzo di una (presunta) scientificità di dati sulla devianza degli immigrati, è giocato sull’effetto-annuncio piuttosto che su una attenta analisi delle cifre. Nessuno dei suoi propugnatori ha mai chiarito in cosa effettivamente consiste questo "bisogno di sicurezza" e in che cosa questo trovi motivazioni nell’immigrazione: piuttosto questa campagna ha utilizzato in maniera enfatizzata alcuni piccoli o grandi episodi di cronaca, questioni differenti e spesso indipendenti tra loro, artificiosamente e forzosamente collegate, in un rapporto tra cause ed effetti che risponde non alla realtà ma ad una sua rappresentazione drammatizzata a fini politici e propagandistici.

Le città sono oggi la frontiera sulla quale si scaricano gli effetti dell’economia globalizzata, che le politiche degli stati non riescono efficacemente a intercettare e regolare. Sono lo spazio vissuto nel quale si rappresentano le contraddizioni che una volta dividevano il mondo ricco da quello povero, e che nelle grandi aree urbane devono trovare una forma di governo non autoritaria e non escludente. Le città sono cerniere tra economia e società, tra culture e provenienze differenti; sono luoghi di incontro e di scontro. La costruzione dei modelli di convivenza non può avvenire al prezzo della condanna a un destino di emarginazione per individui e comunità che vi hanno radicato le loro speranze.

Arci Toscana

Cospe

Fondazione Michelucci

 
Di Fabrizio (del 29/05/2007 @ 10:04:16, in casa, visitato 4101 volte)

La sottoscritta Paola Cecchi del C.N.J. (Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia) e dell’ass. A.I.Z.O. rom e sinti  sottopone alla vostra attenzione la situazione di 5 famiglie che si trovano attualmente a vivere in modo precario in Viale XI Agosto nel cosiddetto “CAMPO NOMADI OLMATELLO”, va subito messo in evidenza che nessun “nomade” vive in questo luogo, ma vivono tutti cittadini Jugoslavi, la maggior parte sono originari della regione del Kosovo-Metohija, la situazione nel campo è molto disagiata e le strutture dove sono alloggiate le persone sono  roulottes alcune in pessime condizioni, attraverso una cooperativa interna il campo viene pulito regolarmente, molte delle persone che vivono nel campo sono di etnia rom, i servizi come negozi, autobus, ecc. sono molto distanti. Molte persone che prima vivevano nel campo hanno avuto accoglienza come profughi in normali abitazioni o nel corso degli anni hanno raggiunto i punti per poter avere un  alloggio  popolare e sappiamo che di qui a breve diverse famiglie troveranno una collocazione ed il campo dovrebbe essere chiuso, ma alcune nuclei “storici” sono ritenuti dal quartiere 5 “non autorizzati” a stare nel campo e viene loro intimato di lasciare, in breve, la precaria sistemazione dove vivono.
Si parla di 5 nuclei: la famiglia Ibrahimi con due figlie piccole, la famiglia Bejzak con tre piccoli (Edison ha 3 mesi)! La famiglia di Mustafa R. con due figli piccoli e la giovane moglie è incinta ed altri due fratelli di Mustafa R. con relative mogli e figli, quasi tutti i genitori sono nati in Italia o sono arrivati da anni, i minori in totale sono 14 e sono tutti nati a Firenze e stanno frequentando le scuole del quartiere, sappiamo che sono famiglie che non sono certo in grado di sopportare le spese proibitive di un affitto. 
Com’è noto in Kosovo circa 300.000 persone di tutte le etnie, ma nella stragrande maggioranza serbi e rom sono stati  scacciati dalla loro terra nel 1999 e sono stati costretti a diventare profughi! 
Non scacciamo persone che vivono da anni in baracche ! Cerchiamo insieme una sistemazione dignitosa per queste persone e per questi piccoli.
In attesa di vostre comunicazioni vi invio cordiali saluti

dott. Paola Cecchi


 
50144 Firenze
e-mail:  ristori @tin.it

Destinatari:

Spett. sindaco Leonardo Domenici, comune di Firenze
All’ass. Lucia De Siervo comune di Firenze
Al pres. Eros Croccolini comune di Firenze
Al cons. Pab Diaw PRC comune di Firenze
Alla pres. IV commissione Susanna Agostini comune di Firenze
Al cons. Jacopo Borsi PRC quartiere 5 Firenze 
Al cons Sandro Targetti PRC capogruppo provincia di Firenze
Al cons. Aldo Manetti PRC regione Toscana
Al cons. Mario Lupi Verdi Regione Toscana
Ad Andrea Martocchia - Coord. Naz. per la Jugoslavia
Alla pres. A.I.Z.O. Carla Osella - Torino

Firenze 25 maggio 2007
 
Di Fabrizio (del 10/06/2007 @ 09:40:40, in casa, visitato 2188 volte)

Da Osservatorio sui Balcani

Con i rom, di ritorno a Mitrovica
07.06.2007

La ricostruzione degli appartamenti nel quartiere di Mahalla - OSCE

Tre donne rom. Dopo otto anni sono rientrate a Mahalla, quartiere rom di Mitrovica raso al suolo durante la guerra. Tra un passato da sfollate e un presente ancora precario. Una nostra traduzione
Di Sebiha Bajrami - Nevipe Kosov@
Selezione e traduzione a cura di Le Courrier des Balkans e Osservatorio sui Balcani



I politici che fanno visita ai rom nel loro quartiere di Mitrovica assicurano che il Kosovo sarà presto indipendente. Il primo ministro Agim Ceku ha aggiunto che il Kosovo indipendente rappresenterà un progresso per tutte le comunità che vi vivono e che nessuno dovrà avere dubbi in merito. “Noi ci auguriamo che tutti coloro i quali hanno lasciato il Paese rientrino in un Kosovo indipendente”, ha aggiunto.

"La nostra vita a Kragujevac era molto difficile. Mio bisnonno viveva in questo quartiere, ed ora noi siamo di ritorno. Non è positivo però essere obbligati a rimanere sotto la protezione dei soldati internazionali, vogliamo essere liberi. Prima o poi questi soldati se ne ritorneranno a casa loro, e allora non sappiamo cosa ci accadrà. E poi speriamo che i nostri figli possano andare a scuola, è là che si prepareranno per il loro futuro”, ci hanno raccontato alcune donne rom del quartiere.

Milikia, una donna di sessantatre anni, è rientrata da Subotica, in Vojvodina, col marito e con i suoi sei figli. Prima della guerra del 1999 viveva in questo quartiere e ora prova a ricostruirsi una vita. Abbiamo parlato con lei della sua nuova casa.

Eccoti nella tua nuova casa, come ti senti?

Milikia: Che dire, dopo la guerra in Kosovo, pieni di paura, abbiamo abbandonato le nostre case. E ora, otto anni dopo, siamo ritornati. Le nostre vecchie case non esistono più. Ma ci hanno offerto questo appartamento. Devo dire che abbiamo un po' paura a stare qui, abbiamo paura ci accada qualche cosa. Prego Dio che non ci accada niente e di non essere obbligati ad andarcene un'altra volta. Abbiamo ricevuto questi appartamenti, non sono così male, va bene.

Sei contenta di ritornare nel tuo quartiere dopo otto anni?

Milikia: Molto contenta. Prima non avevamo alcun rifugio, abitavamo in campi collettivi. E ora, grazie a Dio, stiamo bene. Mio bisnonno viveva qui, e noi siamo ritornati a casa.

Come vi guadagnate da vivere?

Milikia: E' difficile, molto difficile. E' vero che ci hanno offerto questi appartamenti, ma come facciamo se non abbiamo lavoro? Io, per esempio, avrei bisogno di una macchina da cucire, per lavorare e guadagnarmi da vivere. Ci hanno promesso aiuti regolari, ma per il momento non si è visto niente. Ma qualsiasi cosa accada quello che a noi serve ora è la libertà, nient'altro.

Un'altra donna si avvicina a noi per ascoltare la conversazione con Milikia
.

Stiamo parlando con Milikia della sua vita, prima e ora ... Cosa ci puoi raccontare della tua?

Xhanxhia: Che dire? E' stato molto difficile per noi la vita in Serbia. Non era una vita. Ringrazio l'organizzazione che ha costruito questi appartamenti per noi e che ha organizzato il ritorno in questo nostro quartiere rom. Qui, c'è la mia famiglia.

Che piani avete per il futuro? Nessuno di voi lavora ...

Xhanxhia: E' vero. Quando ci siamo spostati in questi nuovi appartamenti ci hanno promesso tre mesi di aiuti alimentari. Questa promessa non è stata rispettata. Come facciamo a vivere se non abbiamo lavoro? E' vero che ci hanno regalato delle stufe a legna e che abbiamo la corrente elettrica, ma non sappiamo cosa faremo in futuro. Non riceviamo più le nostre pensioni, e non abbiamo nulla.

Ricevete le pensioni a Belgrado?

Xhanxhia: Ho ricevuto la mia pensione solo per un anno, poi è stata tagliata. Non sappiamo che fare, abbiamo iniziato a cercare cose nella spazzatura perché abbiamo fame e non abbiamo niente da mangiare. E' per questo che imploro Dio che ci dia la libertà in Kosovo, e perché non ci sia più guerra. Siamo tutti uguali, fatti di carne e sangue.

Si avvicina Aichia. Anche lei è appena ritornata nel suo quartiere dopo otto anni passati a Kragujevac.


Dopo essere stata a Kragujevac siete ritornata nel vosro vecchio quartiere. Siete contenta?


Aichia: Certamente! Sono molto felice. La nostra vita a Kragujevac era molto difficile. L'organizzazione DRC ci ha donato cucine ed altri aiuti. Vorrei però dire che noi siamo abituati a vivere in case con un giardino e non in questi edifici con più piani. Ci servirebbe inoltre un miglior acesso ai servizi sanitari, per non essere obbligati ogni volta a recarci a Mitrovica nord, è troppo lontana per i malati.

Come fate per i generi alimenari visto che nessuno di voi ha un lavoro?

Aichia: Quando siamo arrivati qui ci hanno detto che avremmo ricevuto dei generi alimentari. E a volte, ce ne danno. Facciamo il giorno prima delle liste di ciò di cui abbiamo bisogno. Ma poi meno della metà di ciò che abbiamo chiesto arriva veramente fino a noi. Da questo punto di vista non si può certo dire le cose vadano bene. Evidentemente qualcuno si sta arricchendo sulle nostre spalle. A volte non abbiamo né la corrente elettrica né l'acqua.

Qual'è la situazione in merito alla sicurezza nel quartiere?


Aichia: La nostra casa è in fondo al quartiere. La polizia del Kosovo è nel quartiere 24 ore su 24. E ci sono anche i soldati danesi e francesi della KFOR. Ciononostante non è positivo essere protetti tutto il tempo dai soldati, vogliamo essere liberi. Prima o poi i soldati se ne ritorneranno a casa, e allora non sappiamo cosa ci accadrà.

 
Di Fabrizio (del 14/06/2007 @ 09:12:09, in casa, visitato 1839 volte)

Ricevo da Ernesto Rossi:

31 DICEMBRE 2006/1 GENNAIO 2007…

Un incendio devasta un terzo del campo provvisorio (dal marzo 2006!) di Triboniano, dove il Comune, per poter effettuare i lavori di risistemazione, ha trasferito i Rom romeni che stavano nell’adiacente campo comunale, lasciandoceli con UN rubinetto per l’acqua e 12 gabinetti chimici per 560 persone, uomini, donne, bambini.

La nuova amministrazione decide, dopo l’incendio, di sistemare il campo.

Una decisione EPOCALE, si dice.

Dopo aver dichiarato e sottoscritto l’intento di collaborare con le associazioni, e dopo averle convocate ben due volte,…silenzio assoluto.

In realtà la collaborazione è prevista solo per la Casa della Carità.

Dopo CINQUE mesi l’impresa non è ancora compiuta, ma certo le difficoltà non sono state poche. Anzitutto quella di capire.

Capire che non si tratta di sistemare un po’ di famiglie, definite ‘NOMADI’, benché in Romania abitassero da generazioni in case, ma di affrontare il tema, come dicono nei dibattiti e in televisione, dell’interculturalità.

Si tratta infatti di una COMUNITÀ, parte di un popolo, con una sua storia, una sua lingua, usi e costumi propri.

L’intervento del Comune di questo non si occupa: i capi vengono mandati via, le famiglie allargate vengono spezzate e disperse in diverse ‘aree’.

Ne parlano giornali e televisioni e questa risonanza mediatica un risultato (certamente non voluto, né previsto) lo ottiene: un po’ di ‘padroni’ (così dicono i Rom) si rendono conto, o per l’indirizzo o perché l’hanno riconosciuto in qualche ripresa o foto di giornale, di avere alle loro dipendenze, magari da anni, un terribile ‘ZINGARO’.

E così 20 o 30 (probabilmente di più) di loro vengono…lasciati a casa, LICENZIATI.

Sono passati alcuni mesi: LE PENTOLE SONO VUOTE!

Anche in questa vicenda c’è una morale: MA ANDATE A RUBARE!


…3 GIUGNO 2007 - ASSOCIAZIONE “AVEN AMENTZA” – UNIONE ROM E SINTI

 
Di Fabrizio (del 15/06/2007 @ 10:11:20, in casa, visitato 1879 volte)

COMUNICATO STAMPA
CHIARAVALLE: ACCOLTI GLI ANIMALI E CACCIATI GLI ESSERI UMANI. IL PROBLEMA È IL DEGRADO DELLA POLITICA


Dichiarazione di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale Prc-Se

“Ancora uno sgombero di una baraccopoli rom, questa volta a Chiaravalle, e ancora una volta esponenti istituzionali di primo piano del centrodestra esultano in coro. Beninteso, le famiglie rom “allontanate” non sono sparite e supponiamo debbano insediarsi in qualche altro spazio abbandonato e abusivo. E così, il “gioco” della caccia allo zingaro potrà ricominciare da capo.

Infatti, il Comune non ha offerto soluzioni alternative, salvo che alle donne e ai minori, ma com’è ovvio la politica della divisione dei nuclei familiari non funziona, né potrebbe funzionare. In cambio, come il vicesindaco De Corato sottolinea con orgoglio, i sette cuccioli di cane trovati nel campo sono stati sistemati tutti nel canile municipale. Tutto bene, insomma, agli animali la magnanima accoglienza del Comune e agli esseri umani la strada. Non ci potrebbe essere fotografia migliore del grado di involuzione raggiunto dalla vita politica e istituzionale nella prosperosa Milano.

Evidentemente, di risolvere il problema delle baraccopoli e del degrado non gliene frega niente a nessuno. Anzi, fa molto più comodo avere insediamenti rom sparsi in giro, nel più totale abbandono, perché permettono di costruire periodicamente tante belle campagne politiche, assolutamente paganti sul piano elettorale. E’ successo anche a Rho, dove nelle ultime elezioni la Lega ha moltiplicato i suoi voti grazie alla propaganda d’odio e alle promesse di cacciare i rom. Tuttavia, una volta centrato l’obiettivo politico, il neosindaco del centrodestra rhodense ha chiarito immediatamente che lui non intende assolutamente smantellare il campo nomadi.

Chiaravalle sarà presto dimenticato perché arriveranno altri sgomberi. Anzi, si moltiplicheranno all’infinito, specie ora che anche Penati ha deciso di partecipare al “gioco”. E allora, dagli addosso al rom, al clandestino e all’immigrato, tutto quanto con la benedizione del Partito Democratico del Nord e del Patto per Milano Sicura firmato dal Ministro Amato.

La conclusione di tutto questo è prevedibile e per nulla edificante. Le destre continueranno ad accumulare consensi e soprattutto a estendere la loro egemonia culturale, la sinistra moderata si cullerà nell’illusione di poter riconquistare potere istituzionale e rimedierà forse qualche inciucio con Forza Italia e, perché no, con la Lega. La città e i suoi cittadini, invece, dovranno rassegnarsi a un futuro di degrado e precarietà, ben condito con tante videocamere di sorveglianza, migliaia di poliziotti e, quando serve, anche con le transenne contro la birra e i bonghi.

Una prospettiva tutt’altro che rosea. Ora sta alle forze della sinistra, politica e sociale, assumersi le proprie responsabilità e uscire dal torpore e dalla rassegnazione. Questa è la vera scommessa, se non vogliamo morire tutti quanti leghisti”.

Milano, 14 giugno 2007

Ufficio stampa Gruppo regionale Prc

Manuela Della Nave

02.67486218 333.8355484

manuela.dellanave@ consiglio. regione.lombardi a.it

http://www.gruppopr clombardia. it

 

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


23/11/2024 @ 23:11:56
script eseguito in 47 ms

 

Immagine
 Il gruppo Dhoad Gipsy del Rajasthan... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7713 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source