Per iniziare, il comunicato di
Aven Amentza:
61° anniversario della Liberazione d’Italia
noi Rom e Sinti, italiani e immigrati, aspettiamo la democrazia
cioè la liberazione dalla guerra dell’oppressione e del pregiudizio
che già portò alle persecuzioni e stragi nazifasciste (ben oltre 600.000 morti)
e che oggi ci costringe a nascondere la nostra identità nazionale per poter vivere e lavorare in pace
se questo è un paese libero
lo deve alle lotte e al sacrificio di chi si è opposto alla dittatura fascista e all’occupazione nazista, che molti, interessati o confusi, cercano oggi di dimenticare, così come si cerca di cancellare la Storia, delle violenze e delle stragi, delle deportazioni, dei campi di concentramento e di sterminio.
In tutta Europa, dovunque si è organizzato un movimento di Resistenza, Rom e Sinti ne hanno fatto parte; spesso talmente numerosi da costituire intere formazioni, con propri comandanti (come in Jugoslavia, in Francia, in Slovacchia); spesso compiendo imprese e atti di valore personale e d’importanza storica; talvolta persino ottenendo il riconoscimento di una decorazione, in cambio d’una vita sacrificata.
Ma di ogni cosa positiva che viene dal nostro piccolo popolo pacifico (violenze, guerre, stragi, distruzioni le abbiamo solo subite, mai compiute) volutamente si perde notizia. I nostri grandi –uomini e donne- sono nascosti e dimenticati o ne viene taciuta l’appartenenza.
Rivendichiamo, così come facciamo per le centinaia di migliaia di nostri (e vostri!) fratelli, sterminati dagli oppressori, che queste persone stiano col loro nome nella schiera di coloro che hanno contribuito a liberare questo ed altri paesi e a porre le basi di una nuova Europa. Senza confini, proprio com’è nella nostra antica cultura. Ecco i nomi degli ignoti partigiani rom e sinti italiani:
il rom istriano Giuseppe Levakovich, detto Tzigari, che militò nella Brigata “Osoppo”, in Friuli, agli ordini del comandante Lupo
Rubino Bonora, partigiano nella Divisione “Nannetti” in Friuli
Walter Catter, eroe partigiano, uno dei Martiri di Vicenza, fucilato l’11 novembre 1944
suo cugino Giuseppe Catter, fucilato ventenne nell’Imperiese da brigatisti. Il suo distaccamento ne prese il nome. Decorato al valore.
il sinto piemontese Amilcare Debar, l’unico ancora vivente, staffetta e poi partigiano combattente nella 48^ Bgt. Garibaldi “Dante Di Nanni”, comandata da Colajanni. Dopo la guerra fu rappresentante del suo popolo alle Nazioni Unite.
Il 25 Aprile è arrivato anche grazie a loro, ma per la loro gente non è arrivata la liberazione dal pregiudizio che, a causa di una profonda diversità culturale, ha segnato tutta la loro storia. |
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ROM E SINTI ASPETTANO IL LORO 25 APRILE
AVEN AMENTZA = VENITE CON NOI
Il tema dei Rom e Sinti non potrà non riguardare la nuova amministrazione: ESSA DOVRÀ DIALOGARE CON NOI. Sarà necessaria un’attenzione alle culture altre e alla volontà d’inserimento delle persone, che non sia continuamente penalizzata da una visione ostile e da ostacoli burocratici. La questione riguarda, a Milano, circa 3000 persone, metà delle quali cittadini italiani. Chiediamo di cessare gli sgomberi e di avviare il superamento della politica –solo italiana- dei campi: siamo ‘nomadi’ solo nel pregiudizio razzista degl’ignoranti.
ESSERE ROM E SINTI NON È UN DELITTO. SIAMO UOMINI E DONNE COME GLI ALTRI. LAVORIAMO, MA DOBBIAMO NASCONDERCI PER NON ESSERE LICENZIATI …PERCHÈ SIAMO ROM E SINTI.
Questo è il nostro 25 aprile nell’ Italia democratica?
In Italia Rom e Sinti sono circa 130.000, per metà cittadini italiani, sedentarizzati, o seminomadi per motivi di lavoro (giostre, circhi, piccolo commercio), o “nomadi” solo perché costretti dai continui sgomberi. Sono lo 0,2 per mille della popolazione: uno ogni mille abitanti. Il livello di scolarizzazione è bassissimo, la speranza di vita da Terzo Mondo, le occasioni d’inserimento poche. L’altra metà proviene dai paesi della Grande Jugoslavia e dalla Romania. Là e in altri paesi la loro condizione può essere anche diversa: vi sono ingegneri e domestiche, professori e giudici, artisti e vigili urbani, operai e impiegati, deputati ai parlamenti nazionali. Un gitano spagnolo è stato deputato al Parlamento europeo ed oggi vi sono due deputate ‘Zingare’ ungheresi.
L’Unione Europea è formata da 25 stati e una nazione: questa siamo noi.
L’ ASSOCIAZIONE “AVEN AMENTZA” – UNIONE ROM E SINTI –ONLUS
È nata due anni fa per combattere il pregiudizio, con l’incoraggiamento di CGIL Lombardia, Camera del Lavoro e Coop Lombardia. È un’associazione di Rom, Sinti e non rom (gagè).
La nostra impostazione: *avere voce come Rom e Sinti *difendere concretamente i nostri diritti, per poi consolidare anche l’esercizio dei doveri *usare l’associazione come percorso d’integrazione nell’esercizio della democrazia *difendere la legalità e la sicurezza di tutti.
Partecipiamo al progetto europeo di ricerca RomEco; in giugno siamo presenti alla Festa del quartiere in cui si trovano i campi di via Triboniano; abbiamo avviato una ricerca sulla partecipazione dei Rom e Sinti alla Resistenza; stiamo costituendo una cooperativa di donne rom (Progetto Equal); nella sede ottenuta dalla Provincia di Milano costituiremo un centro di documentazione su Rom e Sinti. Ma l’iniziativa di gran lunga più ‘scandalosa’ cui abbiamo dato vita, grazie al sostegno attivo di Camera del Lavoro di Milano e FILLEA Cgil, è stata l’apertura (giugno 2005) d’uno sportello sindacale, tuttora attivo, nei campi di via Triboniano, per il controllo delle buste paga e delle situazioni lavorative di numerosi Rom, soprattutto romeni e bosniaci.
VENITE A LAVORARE CON NOI! Chi è interessato ai nostri progetti e al nostro modo d’agire, può contattarci al telefono sotto indicato o agli indirizzi meg.rossi@tin.it, cipes.lomb@fastwebnet.it.
Per i Rom, clandestini sono i diritti
sede legale: Via Triboniano 212 – 20156 Milano (Italia). Tel. +39.(02).48409114
sede operativa: Provincia di Milano, via P. Pancrazi 10 – 20145 Milano. Tel. +39.(02).7740.4489 – fax 7740.4490
Costituita il 18 luglio 2004, registrata a Milano il 22 novembre 2004 , n° 104485 serie 3. Codice fiscale 97389270154
Stampato in proprio 25.4.2006
I Rom di Milano sfileranno al corteo di domani, in partenza alle 14.45 da Porta Venezia. Veniteci a salutare
(chi avesse altre segnalazioni da fare, può postarle nell'AGENDA)
Il blog e i 25 aprile: