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Incendio a Milano
Di Fabrizio (del 21/01/2006 @ 12:30:45, in Italia, visitato 1592 volte)

Una notizia di cronaca, che potete leggere da due diverse campane (QUI e QUI).

Molto cinicamente: non è morto nessuno. Molto stancamente: ogni inverno le cronache riportano tra i 3 e i 10 casi simili, per cui mi pare inutile fare polemiche politiche.

A meno che... la politica non mostri per una volta che non si occupa di gestire poltrone e consigli di amministrazione, ma di affrontare i problemi.

Sul dopo, lascio a destra e sinistra di scegliere se infischiarsene o palesare commozione.

Sapete perché abbiamo fatto il callo a questi incendi invernali? Perché si continua a pensare che in fondo in fondo, riguardano pochi sfigati.

E' almeno da questa estate, che qui si è sollevato il caso degli sgomberi dei terreni di proprietà, dove spesso le famiglie che hanno scelto di non vivere nei campi hanno sistemato case mobili o rifugi che non sono baracche. Come nel caso della Gran Bretagna, queste famiglie sono state prima spinte dai comuni ad acquistare i terreni dove accamparsi, e da quest'anno gli stessi comuni non rinnovano loro il permesso di sosta e provvedono allo sgombero forzato. Quanti? La stampa parla di 5000 casi, la maggior parte nel nord Italia. Fatta una rapida stima, tra le 50 e le 100.000 persone che da un momento all'altro rischiano di tornare sulla strada, e di finire in situazioni di fortuna come il gruppo di quei Rom di Chiaravalle. Cittadini italiani, in gran parte, quindi non espellibili, che dalla sicurezza di un rifugio dignitoso passeranno a riscaldarsi con mezzi di fortuna.

Come si può pretendere di aver la capacità di affrontare il problema dell'emigrazione extra-EU, quando ancora chi è nato in Italia vede la propria situazione sempre più in pericolo?