Dopo i sinti, case per i vicentini nell'ex caserma di via Muggia
Di Fabrizio (del 16/03/2014 @ 09:03:08, in casa, visitato 1737 volte)
Il gruppo di sinti al lavoro nel deposito di Amcps. FOTO ROVEROTTO
Alloggi per l'housing sociale: i lavori verranno effettuati da Amcps Intanto
quattro nomadi continuano a lavorare in viale sant'Agostino.
Chiara Roverotto su
IL GIORNALE DI VICENZA
VICENZA. Ottantamila euro per il trasloco dei sinti in via Muggia. Ma quei soldi
serviranno ad altro quando il campo sarà risistemato e le famiglie torneranno in
via Cricoli. L'Amministrazione comunale al riguardo ha le idee molto chiare: la
pressione per la richiesta di case, gli sfratti, le famiglie che si sgretolano
davanti a crisi occupazionali e non solo, stanno diventando un'emergenza per un
assessorato che per il sociale mette in bilancio oltre 10 milioni di euro
all'anno. La spesa più ingente.
Ecco perché la scelta di via Muggia, per i Sinti che l'accetteranno, ha una
duplice valenza: quella di creare appartamenti che poi serviranno per il
cosiddetto housing sociale. Alloggi per chi si trova in difficoltà, per chi deve
gestire un'emergenza, per chi non sa dove sbattere la testa e deve iniziare un
cammino partendo almeno da un tetto. Una risposta in più che il Comune cercherà
di offrire a chi continua a bussare alle porte dell'assessorato di contrà Mure
San Rocco. La gestione, probabilmente, verrà affidata all'albergo cittadino,
mentre del riadattamento edilizio se ne occuperà Aim (...)
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I sinti offrono il risotto e rifiutano via Muggia
Luciano Caldaras offre il risotto al campo di via Cricoli
Grande festa in via Cricoli con tanto di vino e musica "Siamo abituati a vivere
dentro i nostri carrozzoni". Su
IL GIORNALE DI VICENZA
Da una parte gli incidenti e dall'altra la festa. Musica, risotto, vino e un
fuoco acceso dentro un bidone per riscaldare l'atmosfera. Dista appena qualche
centinaio di metri da via Muggia, ma al campo nomadi di viale Cricoli non arriva
l'eco delle tensioni. Anzi, le famiglie aprono le loro “case” ai vicentini. E
lanciano alla città un appello: "Noi non vogliamo andare all'interno di quella
caserma".
UNA GRANDE FESTA. Luciano Caldaras è uno dei protagonisti della serata. Apre le
bottiglie, serve il risotto e accoglie i visitatori. I primi ad arrivare sono i
50 manifestanti di Usb, Rifondazione e Alternativa comunista, che dalla chiesa
di Santa Maria Ausiliatrice hanno raggiunto il campo per testimoniare la loro
vicinanza ai nomadi. "Ci servono amici - spiega Caldaras - e gente buona. In
questo momento stiamo vivendo molto male tutto quello che viene detto nei nostri
confronti".
"NOI SINTI". Caldaras non entra nella polemica. Ma mette subito in chiaro una
cosa: "Noi siamo sinti - precisa - e siamo ex giostrai. Avete (...)
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