La mia super zia rom
Di Fabrizio (del 10/03/2014 @ 09:07:58, in Italia, visitato 1416 volte)
Posted
on 6 marzo 2014 su
La voce degli attivisti rom e sinti
La storia di una donna rom che vuole cambiare il mondo e battersi per i
diritti del suo popolo. Di Pamela Salkanovic.
Mia zia si chiama Dzemila Salkanovic ed è una donna che oggi lavora a Roma come
mediatrice culturale. Da piccola abitava in quelli che la gente chiama "campi
nomadi" ma, pian piano, ha cominciato a lavorare. Questo le ha permesso di
cominciare a uscire dal campo e dalla vita lì dentro, che è molto dura e
difficile, come vivere in un ghetto.
Mia zia aveva tre sorelle e quattro fratelli da mantenere. Lavorava soprattutto
per loro, da buona sorella maggiore.
A 18 anni ha trovato un impiego come domestica e per lei è stata una grande
soddisfazione. Però c'era anche qualcosa che non la faceva stare tranquilla. Le
ragazze rom, ai tempi di mia zia, erano abituate a sposarsi a 13-14 anni. Lei,
appunto, ne aveva 18 e la gente della sua comunità la giudicava negativamente
perché era l'unica tra tutte le giovani ragazze che ancora non si era sposata.
A 23 anni, però, Dzemila conosce quello che sarebbe diventato il suo futuro
marito. Dopo non molto tempo i due decidono di sposarsi e vivono in un campo, a
Roma, finché non hanno avuto la possibilità di prendersi una casa vera fuori dal
campo. Da allora la vita di mia zia è cambiata radicalmente. Ha iniziato a
frequentare altri cittadini italiani, non rom, e per lei l'inclusione sociale
non era più una chimera.
Ha trovato un bellissimo lavoro come responsabile di una casa famiglia per
minori, e ha iniziato a dedicarsi al volontariato. Oggi fa la mediatrice
culturale e allo stesso tempo frequenta una scuola per imparare meglio
l'italiano.
"Anche se non è stato facile, sono molto soddisfatta di ciò che ho fatto e sto
facendo nella mia vita. La vita di una ragazza rom spesso riserva molte insidie.
Io lo so ed è per questo che vorrei aiutare altre persone a inserirsi nella
società, con tutti gli altri cittadini italiani e di altre nazionalità. Spero
che un giorno noi rom non saremo più giudicati per la nostra cultura, per il
nostro colore della pelle o degli occhi e che tutti i pregiudizi negativi nei
nostri confronti saranno superati per sempre".
Parola di Dzemila, la mia super zia rom...
|