Lettera al corriere della sera a proposito di un funerale Rom
di Giorgio Bezzecchi
Signor Galli,
Sono un attivista Rom che da 30 anni condivide la realtà quotidiana dei Rom e
Sinti. Ho riflettuto prima di scriverle per l'antica abitudine a sopportare il
pregiudizio e la discriminazione, ma alla fine sento il bisogno di rispondere al
suo articolo scritto sul "Corriere della Sera" apparso martedì 26 novembre 2013
a pagina 3 della cronaca di Milano a proposito dei funerali di Luca Braidic. Lei
parla di "Funerali..........con più poliziotti che familiari"; "celebrati il più
in fretta possibile"; e soprattutto di "funerali da boss di mafia...".
Io ho partecipato ai funerali di Luca Braidic celebrati da Monsignor Mario
Riboldi, con Padre Luigi Peraboni (da 60 anni tra i Rom e Sinti) con don Massimo
Mapelli della Caritas ambrosiana, i Padri Somaschi e esponenti di altre
associazioni anche loro impegnati da molti anni con i Rom e Sinti, da lei
neppure considerati evidentemente per non essersi degnato di venire a vedere o
di informarsi compiutamente.
Premesso che i poliziotti erano 6 con 3 auto e parlavano tranquillamente tra
loro sulla piazzetta antistante la chiesa, mentre le famiglie Rom hanno riempito
la chiesa con la presenza del Sindaco con partecipazione seria secondo la nostra
tradizione; che se per fretta s'intende percorrere i circa 2 chilometri dalla
chiesa alla cascina per la sosta per l'ultimo saluto all'abitazione del defunto
con fuochi, musica pianti fino all'imbrunire per poi percorrere un altro
chilometro fino al cimitero con la cassa portata a spalla, la banda, le decine
di corone, di fiori sparsi senza parsimonia (almeno l'ultima strada.... è
fiorita anche per lui), certo i bersaglieri invidieranno la nostra velocità; ma
la cosa che più mi ha colpito è stato definire da parte sua questi come
"Funerali da boss di mafia", un insulto gravissimo per la cultura dei Rom e
Sinti.
Tutto il suo articolo è pervaso, oltre che dall'ignoranza delle tradizioni di un
popolo antico che avrebbe da insegnare qualcosa anche a lei, da affermazioni
approssimative e infamanti ("...persone sopra i 14 anni tutte con precedenti") e
quando parla di faida da una vera e totale ignoranza di quello che è veramente
successo nelle comunità di via Idro e di via Chiesa Rossa e di quello che ha
portato a questo tragico epilogo. Ma tanto siamo "zingari" con i quali lei certo
- e per fortuna, aggiungo io - non è in grado di parlare... e per questo lei che
fa il giornalista - non ho detto che lo è - dovrebbe almeno avere il dovere non
dico di cercare la verità, ma almeno di non sputarci addosso.
Saluti
Milano, 05/12/2013
Rag. Giorgio Bezzecchi
Presidente Museo del viaggio Fabrizio De Andrè
|